Siamo in democrazia, d’accordo. C’è la pluralità delle voci d’informazione, e anche qui siamo d’accordo. Ma quando qualcuno si serve del mezzo stampa per sparare cazzate senza ritegno ne’ contraddittorio, allora d’accordo non ci andiamo più. Pochi giorni fa avevo bacchettato il Mattino di Napoli per aver titolato in prima pagina il sicuro arrivo di Orsolini all’ombra del Vesuvio, cosa che ha provocato una stizzita reazione del nostro AD Fenucci. Oggi è successo di peggio: il Secolo XIX, storico quotidiano genovese, ha pensato bene di celebrare il centenario delle famigerate Cinque Partite delle Revolverate, sparando in prima pagina un richiamo che si può sostanzialmente riassumere così: “ Nel 1925 il regime fascista volle compiacere il gerarca Arpinati spianando la strada alla vittoria dello Scudetto da parte del Bologna. Per fortuna è in corso un procedimento sportivo grazie al quale prima o poi il Genoa si vedrà restituire il maltolto “. Eh, no, non ci siamo proprio. Questa è disinformazione allo stato brado. Chi ha scritto quelle righe non sa, o finge di non sapere, che quello Scudetto fu vinto SUL CAMPO dal Bologna, senza nessun intervento dall’alto; le revolverate se le scambiarono i sostenitori delle due squadre incrociandosi nelle stazioni ferroviarie, e costringendo la Federcalcio a far giocare gli spareggi a porte chiuse e in orari allucinanti e impossibili. Il procedimento sportivo a cui si fa riferimento, è in realtà un piagnisteo dell’allora presidente genoano Preziosi, che qualche tempo fa chiese all’allora presidente FIGC Tavecchio di assegnare al Genoa lo Scudetto 1925, ricevendo in cambio la solenne promessa di un interessamento, del quale poi non si è saputo più nulla. Per completezza di informazione, ricordo ai signori del Secolo XIX che due anni dopo, nel 1927, il Torino si vide revocare lo Scudetto conquistato sul campo a seguito di uno scandalo di corruzione, e il Bologna, che avrebbe avuto diritto a vederselo assegnato, restò a bocca asciutta perché Benito Mussolini in persona chiese al suo vice, ossia Leandro Arpinati, di non arrecare un danno d’immagine al regime facendolo accusare di indebite ingerenze. E per fortuna, il Duce avrebbe dovuto essere compiacente col suo braccio destro !!! Anche in questo caso dovrebbe essere in corso un procedimento sportivo: un po’ di tempo fa, il presidente FIGC Gravina ricevette il Comitato costituitosi appositamente per reclamare lo Scudetto 1927, e si era detto disponibile ad accogliere l’istanza; purtroppo, però, si intromise il presidente granata Cairo, che è anche l’editore del Corsera e della Gazzarosa, convincendo Gravina ad assegnare uno Scudetto ex-aequo a Bologna e Torino. Ovviamente i nostri hanno rifiutato, e la cosa è tornata in discussione; era stata promessa una soluzione in tempi brevi, ma sono passati più di due anni e della faccenda non se ne è sentito più parlare. Che dire, sarebbe meglio che certi aspiranti draghi della carta stampata si informassero un po’ meglio prima di sparare certe ricostruzioni fantasiose. Spero almeno che qualcuno si prenda la briga di rispondere per le rime a certi attacchi fin troppo gratuiti. Buona serata a tutti.
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