Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

venerdì 30 dicembre 2016

CAVALLI DI RITORNO.

Con l’arrivo del nuovo anno arriva anche il cosiddetto mercato di riparazione. Come sempre avviene in questi casi, girano molti nomi, alcuni possibili, altri totalmente campati in aria, oltre a varie autocandidature di soggetti ai margini delle proprie squadre attirati dalla prospettiva di scroccare un lauto ingaggio al nostro facoltoso Presidente. In particolare, in questi giorni si parla con insistenza di un possibile ritorno a Bologna di Alberto Gilardino, Manolo Gabbiadini ed Emanuele Giaccherini. I primi due rappresentano rimpianti antichi e mai sopiti, il terzo è una ferita recente, che ancora brucia, ed il suo nome ha già fatto storcere la bocca a parecchie persone. In realtà Giaccherini ha solo seguito il proprio destino, e una volta preso atto che il Bologna non intendeva soddisfare le sue richieste economiche si è accasato col miglior offerente, salvo poi scoprire di essere la diciottesima scelta nelle gerarchie del tecnico partenopeo Sarri. Un percorso molto somigliante a quello in cui si imbattè, nell’estate del 1999, Kennet Andersson: il biondo svedese lasciò Bologna per approdare alla Lazio, intenzionato a mangiarsi il mondo, ma trovatosi chiuso da una miriade di campionissimi destinati di lì a poco a conquistare un clamoroso scudetto decise di tornare subito indietro, senza troppi rimpianti. Un altro ritorno immediato fu quello di Carlo Nervo: ritenuto di essere arrivato ad un punto di cottura irreversibile, il nostro eroe pensò bene di mettere i propri ultimi calci al servizio del Catanzaro, ma si accorse quasi subito di aver sbagliato strada e nel mercato invernale riprese la via delle Due Torri, per diventare il terzo Rossoblù più presente di tutti i tempi. Nel corso degli anni, ricordo i proficui ritorni di Savoldi, De Ponti, Zauli, Pecchia, Torrisi, Antonioli e Castellini. Di solito, in questi casi i buonisti parlano di cavalli di ritorno, i denigratori di minestre riscaldate. Personalmente, credo che non sia disdicevole affidarsi a giocatori di cui si conosce il valore, e che a loro volta conoscono bene l’ambiente. Nel caso specifico, di Gilardino ho già parlato la volta scorsa, Giaccherini nel frattempo ha modificato la propria consistenza di mercato e potrebbe rappresentare un affare vantaggioso, molto più di Cerci, sul cui nome sussistono ancora forti perplessità. Come sempre, sarà il tempo a parlare. A noi non resta che entrare nel nuovo anno forti della certezza che dietro l’angolo c’è comunque qualcosa di buono, essendo il Bologna in mani sicure. Buon 2017.


Paolo Milito

venerdì 23 dicembre 2016

IN VIAGGIO VERSO IL NATALE.

Alla fine, bene o male, il Bologna è riuscito ad ottenere il tanto sospirato successo esterno, in quel di Pescara, dando così modo al Presidente Saputo, omaggiato solennemente a fine partita, e a tutti noi Tifosi di passare le feste natalizie con animo sicuramente rasserenato. A dir la verità, il 2016 si sarebbe dovuto concludere come era iniziato, ossia affrontando il Milan, ma l’impegno di Supercoppa dei rossoneri ha provocato il rinvio della gara, per cui se ne riparlerà in febbraio. Messa in sicurezza la classifica, in questi giorni si fanno sempre più intense le voci di mercato. Fra le tante chiacchiere, attendibili o meno, due mi sembrano particolarmente degne di nota. La prima riguarda un’esternazione di Emanuele Righi, ritenuto ai tempi di Guaraldi un potentissimo ministro senza portafoglio delle stanze di Casteldebole ed attualmente dirigente effettivo del Verona. Rispondendo ad una precisa domanda, Righi ha affermato che Viviani NON è al Bologna in prestito con diritto di riscatto, ma bensì in prestito secco, ossia destinato a tornare inesorabilmente a Verona a fine stagione; il tutto, però, contraddice non solo le affermazioni di Bigon al riguardo, ma soprattutto quel che risulta dal sito ufficiale dedicato ai trasferimenti dei calciatori, in cui appunto il passaggio di Viviani al Bologna è definito prestito con diritto di riscatto. Semplice svista o voglia di seminare un po’ di zizzania? Mistero … La seconda notizia interessante riguarda un abboccamento che Marco Di Vaio avrebbe avuto, in occasione della recente gara con l’Empoli, con Alberto Gilardino, che in Toscana è la quarta o quinta scelta dell’allenatore Martusciello e sarebbe quindi desideroso di cambiare aria. A mio avviso sarebbe un’occasione da prendere al volo: essendo a fine carriera il Gila non dovrebbe essere molto costoso, a differenza , per esempio , di Cerci; in più ha il vantaggio di conoscere la piazza, dove ha lasciato un ricordo senz’altro meno tumultuoso di quello che insegue Diamanti, ed ha il pregio di saper coabitare con altri attaccanti, quindi non farebbe ombra a Destro. Da parte sua, Bigon sta cercando di venire incontro alle richieste di Saputo di non spendere cifre eccessive, tenendo conto dei problemi evidenziati da Donadoni facendo il punto sul nostro girone di andata,  e tiene in caldo alcuni nomi di giocatori da lui valorizzati nel Napoli e nel Verona che attualmente trovano poco spazio nelle rispettive squadre. Ci sarebbe, si sa, il sogno Gabbiadini, ma a quanto pare è davvero troppo costoso. Comunque la strada da percorrere da qui a fine gennaio è ancora lunga, e c’è tutto il tempo per mettere a punto alcune operazioni tendenti non a portare la rivoluzione ma piuttosto a correggere alcune evidenti sbavature. Per adesso, limitiamoci a trascorrere in santa pace il Natale. Auguri a tutti !!!


Paolo Milito

sabato 17 dicembre 2016

MAGLIA NUOVA, VITA NUOVA?

C’è da augurarselo, anche perché domani andiamo a far visita ad una delle cenerentole del torneo, e se non dovessimo tornare a casa con un risultato positivo l’apparente momento di appannamento della squadra si rivelerebbe in realtà una crisi nuda e cruda. I nostri avversari, unica squadra abruzzese ad aver mai conosciuto la Serie A,  sono frequentatori abituali della Serie B, dalla quale ogni tanto si sganciano per delle brevi avventure nella categoria superiore; li ritroviamo dopo l’incandescente giugno 2015, in cui riuscimmo a superarli ai play-off con l’aiuto fondamentale della Santa Traversa. Tra Serie A e B il confronto conta tredici precedenti; sei le vittorie del Pescara, tre quelle del Bologna, quattro i pareggi. Per due volte abbiamo vinto 3-2: il 3 febbraio 2013, in Serie A, ai gol di Weiss e D’Agostino risposero i nostri Diamanti, Gilardino e soprattutto uno dei favolosi e spettacolari tiri al volo di Panagiotis Kone; il 12 settembre 2014, in Serie B, Buchel, Casarini e ( … udite, udite !!! … ) Acquafresca ci portarono sul 3-0 prima che una furbata del nostro ex Pasquato provocasse l’espulsione del portiere Nando Coppola lasciandoci in 10 e dando spazio ai gol di Salamon e Maniero prima dell’infruttuoso assalto finale dei padroni di casa alla ricerca del terzo gol. Il 3 maggio 1992, invece, si verificò la più robusta vittoria del Pescara: un inequivocabile 5-0, ai danni di un Bologna lanciato, si fa per dire, verso il primo crollo in verticale della sua storia; al risultato finale contribuirono una doppietta di Frederic Massara, una di Edy Bivi e un gol di Pagano. Domani ci troveremo di fronte una squadra tecnicamente molto inferiore, come testimoniato dalla consistente differenza di punti in classifica. L’ambiente, poi, è surriscaldato, tanto è vero che in occasione di un incontro augurale natalizio i tifosi hanno dato vita ad una pesante contestazione. Sarebbe quindi opportuno e saggio, da parte nostra, cercare di approfittarne, mettendo da parte le solite dormite improvvise e certe uscite improvvide, spia di uno strano malessere: alle volte qualcuno mi dà la maledetta sensazione di sentirsi sminuito nel vestire la nostra maglia. Ci sono tutte le condizioni per concludere bene l’anno solare, in attesa di un mercato che non dovrà portare la rivoluzione, ma senza dubbio mettere Donadoni in grado di poter correggere gli evidenti errori emersi in questa prima parte della stagione. Ottima anche la scelta di Joey Saputo di raggiungere Pescara in treno insieme al resto della compagnia: all’esterno si dà una bella immagine; durante il viaggio, se già non lo avranno fatto prima, Presidente e allenatore potranno confrontarsi mettendo a punto le strategie per affrontare i prossimi mesi. Non ci resta che attendere gli eventi.


Paolo Milito

sabato 10 dicembre 2016

… E GLI DAREI TANTI CALCI NEL CULO ...

… poi però mi rendo conto di non conoscere una sola parola di greco, per cui mi risulterebbe un po’ difficile esternare il mio malumore a Torosidis ed Oikonomou, i quali farebbero meglio a tenere sempre ben presente che le partite si concludono DOPO il fischio finale dell’arbitro !!! … Come se non bastasse, ci si mette Joey Saputo: molti Tifosi Rossoblù cadono facilmente nell’errore di considerare i Montreal Impact come il parente povero di casa, forse a causa della leggera consistenza del campionato in cui giocano; al contrario, il nostro Chairman si guarda bene dal dirottare Didier Drogba sotto le Due Torri, nonostante i casini che ha piantato oltreoceano, e si è affrettato ad annunciare che la prossima estate Dzemaili, ovvero uno dei pochi che si salvano nella difficile situazione che si è venuta a creare, si trasferirà SICURAMENTE in Canada, dando così modo ai detrattori di sostenere che in quella casa il parente povero sia proprio il Bologna. Insomma, tira una brutta aria. Per tacere del fatto che, di fronte ai recenti passi falsi, appare sempre più evidente come si senta, in Società, la mancanza di un soggetto come Joe Tacopina, che all’occorrenza avrebbe saputo tirare dei calci in culo nella direzione più adeguata. Nel bel mezzo di tutto ciò, domani viene a farci visita un ex dal dente avvelenato, Alberto Gilardino, desideroso di dare al suo Empoli un deciso conforto approfittando dello smarrimento dei nostri eroi, capaci di vanificare la maiuscola prestazione di Mirante, unico dei nostri sempre presente nel tempo e nello spazio in quel di Udine, con una dormita collettiva in prossimità del fischio finale, arricchita dalla preziosa gemma dell’appoggio di Torosidis sui piedi di Danilo, al quale non è sembrato vero di poter battere al volo vincendo la partita in quel modo. Non sono molti i precedenti: fra Serie A, B e C e Coppa Italia, anche di Serie C, il match è andato finora in scena per dieci volte; cinque le vittorie del Bologna, due quelle dell’Empoli, tre i pareggi. La nostra miglior vittoria è il 2-0 ottenuto il 23 febbraio 2003, in Serie A, con gol di Bellucci e Vanoli. Per contro, ricordiamo ancora bene quanto successo circa un anno fa, il 19 dicembre 2015, quando i nostri avversari vinsero 3-2 con una doppietta di Maccarone ed un gol di Pucciarelli a cui replicarono i nostri Destro e Brienza. Da ricordare anche il 3 maggio 1998, un combattutissimo 2-2 dovuto alle reti di Roby Baggio e Paramatti in risposta agli empolesi Esposito e Cappellini. Dunque, una tradizione relativamente favorevole, con una macchia da cancellare, ovvero la scena di Maccarone che si fa beffe dei nostri andando a sorseggiare una birra dopo aver segnato il secondo gol. Io a questo punto non saprei cosa dire: Donadoni ha dimostrato di saperci fare, i giocatori hanno dimostrato di non essere dei cessi, però da qualche tempo a questa parte sono sempre in agguato degli spiacevoli imprevisti. È vero che possiamo recriminare su alcuni arbitraggi discutibili, ma troppo spesso i nostri baldi giovani peccano di concentrazione e di continuità, lasciandosi andare a delle pericolose dormite collettive. La classifica è ancora rassicurante, ma di questo passo si rischia di scherzare col fuoco. In parole povere: non siamo più nelle mani di avventurieri dalla palazzina facile, la Società ha una discreta solidità, ragion per cui i giocatori farebbero meglio ad impegnarsi un po’ di più, soprattutto per non rendersi indifendibili. In teoria, domani non dovremmo avere problemi ad ottenere il solo risultato che sarebbe lecito aspettarsi, ma dopo quanto visto a Udine non mi sento del tutto tranquillo. Avanti, Donadoni: tocca a te mettere i puntini sulle “ I “ !!!


Paolo Milito

giovedì 8 dicembre 2016

Perseverare diabolicum est...

Lunedì sera non ho visto la partita Udinese - Bologna: avevo un impegno! Ho guardato il risultato sbirciando sul telefono... Martedì l'ho guardata, preventivamente registrata... Oggi è giovedì, e nonostante abbia aspettato volutamente, la rabbia non è sbollita! La rabbia, sì... E nemmeno poca! Quest'anno, qualche partita decente si è vista, ma la realtà è che, nella maggior parte dei match, il Bologna gioca male! Quello che è peggio, però, è l'atteggiamento dei giocatori: svogliati, senza determinazione, in campo quasi per dispetto...
Che sia capitata una serata storta? Direi più una serie! Quella di lunedì sera è stata solo l'ennesima partita brutta, contro una squadra tutt'altro che invincibile! Anche questa volta, abbiamo fatto di tutto per perdere. La sconfitta in sé non sarebbe una catastrofe, se si fosse vista una squadra lottare per ogni pallone, costruire il gioco, andare incontro all'avversario e cercare di segnare in ogni modo. Mirante ha compiuto due o tre grandi miracoli. Si è visto, invece, un Bologna miserello, che non riesce neanche a difendere il quindicesimo posto... Dietro di noi, ci sono quattro squadre orrende, ma salvarsi sempre perchè gli altri fanno più schifo, è una musica che non mi piace!!! Donadoni ha detto che Destro è meglio di Belotti... Donadoni nega l'evidenza! Belotti si butta su ogni pallone, va a cercare i compagni e fa di tutto per segnare (alla Verdi, per intenderci!)... Destro si piazza nel suo posticino... e aspetta: se la "palla gli "scapuzza" addosso, forse segna...
Ad oggi, in questo Bologna, vedo continuità e impegno solo in Da Costa, Mirante, Di Francesco, Nagy (che difetta solo di esperienza, ma in silenzio, svolge un gran lavoro per tutta la squadra!)  e Maietta. Verdi sarebbe e sarà, quando tornerà, se lo faranno giocare, l'uomo chiave che potrà salvarci... Qualcuno perchè non gioca mai, e di questo mi piacerebbe chiedere il perchè a Donadoni, qualcuno perchè in campo passeggia e qualcun altro che dà la chiara e netta impressione di non voler essere qui, chi più e chi meno, riflettono una pochezza disarmante... Abbiamo gioito per aver battuto il Verona, ma anche contro di loro, siamo partiti arrancando... Vorrei vedere in campo la metà dell'impegno che viene messo per girare i video, scattare le foto e partecipare agli "eventi" (Gastaldello, tra l'altro, canta meglio di come gioca...): saremmo inarrestabili! È arrivato il momento di dimostrare sul campo di valere di più di una squadra di serie B... È arrivato il momento di rispondere con i fatti al rispetto e al sostegno che ogni tifoso vi ha sempre dimostrato... È arrivato il momento di ESSERE il Bologna, senza scuse patetiche e giustificazioni inutili.
Sono stata troppo dura? Non credo! Ho detto solo la verità... A voi, ragazzi, riuscire a ribaltare la situazione: l'amore per la squadra non è in discussione, mai! Serve, però, un decisivo capovolgimento di fronte!
Non serve altro!
Alessandra Sportelli Negrini



 



domenica 4 dicembre 2016

IN VIAGGIO VERSO UDINE.

Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, Udinese-Bologna conta 38 precedenti. 15 le vittorie del l’Udinese, 9 quelle del Bologna e ben 14 pareggi. Il 13 gennaio 1957 la nostra vittoria più clamorosa: 5-1, padroni di casa in vantaggio con Fontanesi e fragorosa rimonta grazie ad una doppietta del friulano Ezio Pascutti, un’altra di Cesarino Cervellati e ulteriore gol di Pivatelli. Per due volte, invece, siamo tornati a casa sotto il peso di quattro gol, ma in situazioni completamente differenti: il 17 novembre 1991, in Serie B, l’Udinese vinse 4-0 con doppietta di Abel Balbo abbinata ad un’altra doppietta del nostro ex bomber Lorenzo Marronaro; il 7 novembre 1997, invece, andò in scena uno scontro denso di fuochi d’artificio e continui capovolgimenti di fronte, terminato infine sul 4-3 per i padroni di casa, grazie alla doppietta di Bierhoff ed ai gol di Poggi e Marcio Amoroso, a cui replicarono i nostri Andersson, Nervo e Kolyvanov ( scusate se è poco !!! ). Per ben tre volte il risultato finale è stato di 2-2; in una occasione invece il Giudice Sportivo ha assegnato al Bologna la vittoria a tavolino per 2-0, nel 1953, in seguito a degli incidenti tra tifoserie. Dunque, domani andiamo a giocare su un terreno qualche volta amico, teatro della nostra ultima vittoria in trasferta, ottenuta lo scorso mese di febbraio con un gol di Mattia Destro. I ragazzi di Donadoni sono chiamati a dare continuità all’esaltante trionfo messo a segno in Coppa Italia contro il Verona, affrontando una squadra che ha iniziato la stagione un po’ sottotono rispetto al consueto, ha cambiato allenatore in corsa migliorando un po’ la situazione ed ora si trova appena un punto al di sotto di noi in classifica. In conferenza stampa, il mister ha sottolineato come la partita di giovedì sia stata a due facce, mettendo in guardia i suoi dal giocare come hanno fatto nei primi venti minuti contro il Verona, se non vogliono rimediare un’altra figuraccia. In effetti il Bologna di questa prima parte di stagione ha alternato gioie e dolori, pregi e difetti, trionfi e batoste, tanto che qualcuno ha parlato di “ squadra schizofrenica “. In realtà la vittoria di coppa ha confermato che siamo in presenza di un ottimo telaio bisognoso di trovare una certa fluidità di azione, eliminando progressivamente le incertezze dettate soprattutto dall’inesperienza di gran parte dei giocatori.  Mettiamola così: se i nostri eroi ci staranno con la testa, possiamo tornare a casa con delle buone, se non ottime, notizie. Vedremo.


Paolo Milito