Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

venerdì 24 aprile 2020

UN GRANDE PRESIDENTE.


Giuseppe Gazzoni Frascara era entrato in punta di piedi nella Casa Rossoblù: aveva rilevato la società all’asta dopo il disastro-Casillo, e aveva messo subito le mani avanti sostenendo di non capire nulla di calcio. Succedeva nel 1993. Sarebbe rimasto al timone fino al 2005. Una cavalcata durata dodici anni, nei quali ha fatto in tempo a diventare il più grande Presidente Rossoblù dopo Dall’Ara. Inutile che mi metta a riepilogare la cronistoria di quei dodici anni: dopo le incertezze iniziali, aveva saputo scegliere i collaboratori giusti ed aveva allestito una squadra formidabile, capace di portarci ad un passo dalla Coppa UEFA dopo essere partiti dai ripescaggi dell’Intertoto. Dopo anni di vacche magre, ha portato a Bologna Baggio, che riconquistò la Nazionale da capocannoniere, Beppe Signori, prodottosi in un grande rilancio della carriera, i campionissimi russi, quelli svedesi, Julio Cruz ... Nonostante ciò, e nonostante sotto di lui si fosse tornati a respirare costantemente l’aria rigenerante dei “ piani alti “, il genere umano è stato capace di costringerlo a rifugiarsi dietro le quinte, mettendo in scena una feroce e inspiegabile contestazione al primo accenno di vento contrario. Fermo restando che aveva designato a rappresentarlo un ottimo personaggio, Renato Cipollini, ma la questione è un’altra: nel tempo si è capito che Gazzoni si è trovato in difficoltà a causa di strane manovre “ di palazzo “, a differenza di altri presidenti abituati ad accomodare le situazioni, sia tecniche che economico-finanziarie, con modalità contrarie alle leggi vigenti. Insomma, per quel che ha dato alla tifoseria e alla città, Gazzoni avrebbe meritato ben altro trattamento. Per fortuna, una volta sbarcati gli Amerikani, una delle prime decisioni prese da SuperJoe Tacopina è stata la nomina di Gazzoni a Presidente Onorario, una specie di Oscar alla carriera che ha sanato, almeno in parte, le offese che gli erano state perpetrate. Ripeto: è stato senza alcun dubbio il più grande dopo Dall’Ara, e non possiamo fare altro che salutarlo tributandogli un grande ringraziamento. E magari rivolgendogli anche le dovute scuse. Grazie di tutto, Presidente !!!

Paolo Milito


lunedì 20 aprile 2020

NELLA FOSSA, TRA I LEONI.

Avete mai provato la sgradevole sensazione di essere circondati da un branco di persone ostili? A me è capitato, per la precisione nel tardo pomeriggio del 20 aprile 1999. Quel giorno era prevista, alle 18, la semifinale di ritorno di Coppa Uefa tra il Bologna e il Marsiglia. In quel periodo, per le conseguenze di un disastroso terremoto abbattutosi su Foligno nel 1997, io vivevo in un campo di containers. Alle 17, finito il mio turno di lavoro, esco come un missile dall'ufficio e mi proietto verso la mia " casa ". Arrivo e trovo una brutta sorpresa: il mio televisore non funzionava più; ovviamente comincio a dirne di tutti i colori, attirando l'attenzione del direttore del campo. Saputo il motivo della mia ira, l'uomo mi invita ad assistere alla partita nella tensostruttura che fungeva da circolo ricreativo per gli sfollati ospiti del campo. Dunque, problema risolto. Macchè !!! Il gentile funzionario aveva dimenticato un particolare importante: quel giorno erano venuti in visita al campo, per portare degli aiuti e un po' di solidarietà, venticinque studenti universitari che avevano una caratteristica poco piacevole per l'occasione, ovvero non si trattava di semplici francesi, ma bensì di MARSIGLIESI !!!! Ormai mancavano pochi minuti al fischio d'inizio, per cui mi rassegnai a vedere la partita insieme a loro. I nostri ospiti capirono quasi subito che per me, a differenza degli altri italiani presenti, la partita aveva una certa importanza, e cominciarono a fare commenti, risatine, a darsi di gomito segnandomi a dito. Al minuto 17, al gol di Paramatti, la situazione cambiò di colpo: io esplosi in una scomposta esultanza, mentre i francesi presero a mormorare, guardandomi sempre più di traverso. Si andò avanti così fino a pochi minuti dalla fine, quando Antonioli, nel tentativo di contrastare un'avanzata francese, intervenne nettamente sul pallone e si vide fischiare contro un rigore. Laurent Blanc lo dovette battere due volte, dopodichè i cari ospiti francesi ripresero vigore e ricominciarono a sfottermi, fino alla clamorosa palla del 2-1 mancata da Beppe Signori. Al fischio finale i risolini dei francesi erano ormai diventati gaudio e tripudio: in virtù del gol segnato in trasferta, la loro squadra passava in finale. A questo punto la situazione si fa pesante: dalla tv si vede chiaramente che giocatori e dirigenti delle due squadre stanno per passare a vie di fatto; a complicare la situazione, il francese Luccin pensa bene di correre sotto la Curva Costa tenendo in bella evidenza entrambi i medi. Mentre dalla Curva si sente provenire un vero ruggito, il solitamente compassato Beppe Signori affronta Luccin con una mossa di kung-fu, mancando la sua faccia per un pelo. Quasi contemporaneamente il figlio dell'allenatore marsigliese Courbis, che evidentemente si era prodotto in qualche provocazione, comincia a correre per il campo inseguito da un imbestialito Amedeo Mangone. Da quel momento in avanti, la tv "stacca" l'inquadratura sulla Torre di Maratona, mantenendola fino al termine del collegamento. Allora mi rivolgo ai ragazzi francesi, che ridevano a crepapelle, sbottando: " Cosa credete? Quei due sono già fuori dallo Stadio, e Mangone sta facendo fare il giro di Bologna a calci in culo al vostro simpatico dirigente !!! ( per la cronaca, Mangone riuscì effettivamente a mettere le mani addosso all'impudente francese, pagando il suo gesto con una pesante squalifica a livello internazionale ). Smesso di ridere, uno dei marsigliesi, barbuto e capellone, mi si fa incontro dicendomene di tutti i colori, ovviamente nella sua lingua, ed agitando minacciosamente i pugni. Io rispondo: " E meno male che ve l'hanno fatta vincere !!! " e me ne torno al container inseguito dagli ululati dei francesi. Intervengono il capo campo ed altri funzionari comunali, invitano tutti alla calma e la cosa finisce lì. Comunque mi rifiutai di partecipare alla cena organizzata in onore dei nostri ospiti, e non mi presentai nemmeno al saluto finale al momento della loro ripartenza. La mia rabbia era davvero funesta: a due minuti dalla fine avevamo subito un furto che ci strappava dalle mani un sogno praticamente già realizzato !!! Comunque quello era un gran bel Bologna: è vero, un mese prima avevamo subito un altro scippo, in Coppa Italia ( che nervi a vedere le immagini di Italia 1 che da ben 12 angolazioni dimostravano come fosse netto il " mani " del fiorentino Repka; sarebbe stato rigore, e probabilmente le cose avrebbero preso una piega diversa ) , ma un mese dopo, resosi necessario uno spareggio per l'assegnazione del terzo posto della Coppa Italia stessa, al fine di poter disputare la successiva Coppa Uefa, bastonammo l'Inter tanto a San Siro quanto al Dall'Ara ( indimenticabile il gol di Paramatti a Milano ), ottenendo così una parziale consolazione. Per concludere, un consiglio: se vi si rompe il televisore poco prima dell'inizio di una partita importante, filate immediatamente a comprarvene uno nuovo; nella vita non si può mai sapere ....


Paolo Milito