Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

venerdì 28 dicembre 2018

… VEDI NAPOLI E POI ??? ...


Verrebbe voglia di concludere dicendo “ Lo saprete alla prossima puntata “. Purtroppo, più che di puntate, al massimo possiamo ragionare di puttanate. È innegabile che, dopo la sconcertante sconfitta casalinga subita da una Lazio debitamente istruita per non infierire e favorita da due pasticci su calcio piazzato, peraltro ampiamente sottolineati dal nostro stesso allenatore, il povero Tifoso Rossoblù non sappia più da che parte andare a parare. Meglio dunque tacere, in attesa della prevedibile batosta e degli sviluppi successivi. Possiamo solo consultare le statistiche, per nostra fortuna in qualche caso molto confortanti. Il match di domani pomeriggio vanta, in terra partenopea, ben 69 precedenti, distribuiti fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia.  Le vittorie del Napoli sono 34, quelle del Bologna 12, 23 i pareggi. I padroni di casa ci hanno inflitto la bastonata più solenne il 19 aprile 2016: quella sera finì 6-0, doppietta di Manolo Gabbiadini con la maglia sbagliata a cui si aggiunsero la tripletta di Mertens e un gol di Lopez. Lo squadrone che faceva tremare il mondo, invece, il 15 gennaio 1939 scosse energicamente Napoli con un inequivocabile 6-1, frutto della doppietta di Puricelli e dei gol di Biavati, Raffaele Sansone, Reguzzoni e Andreolo, a cui replicò una rete di Rocco. Dei tanti pareggi si ricorda in particolare il 4-4 del 10 novembre 1940: tripletta di Rosellini e gol di Barrera per il Napoli, a cui risposero una doppietta di Reguzzoni e i gol di Puricelli e Andreoli. A Napoli, comunque, abbiamo vissuto altri momenti esaltanti: il 22 ottobre 2000 vincemmo 5-1, provocando il licenziamento dell’allenatore e portandoci via il portiere Coppola, che dalla partita successiva fu il secondo di Pagliuca; sul finire del 2012, poi, facemmo anche di meglio: dovendo affrontare i padroni di casa primi in classifica, li battemmo, nel giro di tre giorni, sia in campionato che in Coppa Italia, grazie soprattutto alle prodezze di un incontenibile Panagiotis Konè. Ma erano, purtroppo, altri tempi e altri giocatori. Oggi il piatto piange, anzi, si strappa i capelli dalla disperazione. Vabbè, intanto scendiamo in campo, poi vedremo cosa ci riserverà l’immediato futuro. Auguri. A tutti. Ma proprio tutti.

Paolo Milito


mercoledì 26 dicembre 2018

... Tutti giù per terra...

Non ho scritto nulla sulla partita precedente... Non scriverò nulla su questa, che è stata solo l'ennesima degradante e avvilente sconfitta! Nessuno che proponga uno straccio di gioco e, anzi, si lascia campo agli avversari nella gestione della partita... E si sbagliano i fondamentali... Cosa volete che scriva? Dove credete che si possa andare, di questo passo, se non in B? Dovremmo riuscire a fare 1,50 punti a partita in tutti i prossimi match... Utopia pura!!!
Il mercato di gennaio non ribalterà certo la situazione: arriveranno, forse, giocatori che non scendono in campo da una vita (chissà come mai?), ammesso e non concesso che vogliano venire a Bologna... Gli attuali giocatori storceranno il naso, perchè magari i nuovi acquisti prenderanno più di loro... E un nuovo allenatore? Dovesse mai trovarsi un mister disposto ad allenare questa squadra (e senza lo spettro della B), vorrà senz'altro un contratto per due anni, più tutto il resto...
Inzaghi,  in conferenza stampa, ha dichiarato: "Abbiamo perso per soli due calci piazzati..... Sono sicuro che la salvezza non sia in discussione........"
Le solite, inuti e sterli balle...
Amo il Bologna! Voi non ci rappresentate!
Alessandra Sportelli Negrini


martedì 25 dicembre 2018

SCONTRO FRATRICIDA.



Il cosiddetto boxing-day di Santo Stefano ci propone una classica di lusso del calcio nostrano, purtroppo visibile ( si fa per dire ) solo attraverso l’oggetto misterioso DAZN. Oltretutto mette di fronte i fratelli Inzaghi, col maggiore, Filippo, in teoria fortemente indiziato di rischio esonero ( conoscendo l’imprevedibilità del presidente laziale Lotito, in caso di sconfitta se fossi Simone non dormirei sonni tranquilli ). In totale si contano 74 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. Bilancio nettamente favorevole al Bologna, con 41 vittorie, 15 sconfitte e 18 pareggi. La nostra giornata più felice è stata il 17 giugno 1951, quando vincemmo 7-2, grazie alla tripletta di Filiput, alla doppietta di Cesarino Cervellati, al gol di Cappello e all’autogol del laziale Antonazzi, contro la doppietta biancoceleste di Hofling. Il 25 maggio 1952, invece, fu la Lazio a travolgerci con un sonoro 4-2, dovuto alla tripletta di Sukru e ad un gol di Antoniotti, a cui replicammo con Gritti e Cappello. Quanto ai pareggi, va sottolineato che per quattro volte è finita 2-2; da ricordare, in questo senso, la giornata del 19 maggio 1974, ultima di campionato, con la Lazio già certa dello Scudetto e il Bologna con la testa già rivolta alla finale di Coppa Italia della settimana successiva, poi vinta. Quel giorno la Lazio si portò in vantaggio con Sergio Petrelli, i Rossoblù ribaltarono con Pecci e Savoldi e infine Giorgio Chinaglia chiuse definitivamente i conti. Se la cosa può confortare, va tenuto presente che in Serie B ne abbiamo vinte quattro su quattro e che in Coppa Italia non abbiamo mai perso. Fermo restando che, come ampiamente confermato dallo sgradevole pareggio rimediato a Parma, più che alla cabala ci dobbiamo affidare a qualche santo protettore, in attesa che arrivino segnali positivi dal mercato di gennaio. Nell’attesa, Buon Natale a tutti.


Paolo Milito


venerdì 21 dicembre 2018

ANDIAMO A PARMA.



Nonostante la vicinanza geografica, Parma e Bologna si sono affrontate per la prima volta a livello ufficiale solo nel 1983, in Serie C. Di conseguenza, il match di domani non vanta una grande tradizione. In terra parmense si contano 21 precedenti, spalmati fra Serie A, Serie B, Serie C e Coppa Italia. Sette le vittorie dei padroni di casa contro quattro del Bologna, tutte ottenute con punteggi di misura, fra le quali spicca la gara di andata dello spareggio disputato il 14 giugno 2005 per restare in Serie A, vinto dai nostri eroi per 1-0, gol di Tare, resa però inutile dalla sconfitta rimediata al Dall’Ara nel ritorno. Fra i pareggi, dieci in tutto, si ricorda senz’altro il 3-3 scaturito il 6 novembre 1983, in Serie C, al termine del primo confronto in assoluto; per il Bologna segnarono Frutti, Fabbri e Donà, per il Parma Ascagni, Barbuti e Panizza. Domani andremo a far visita ad un avversario meno blasonato, ma che ci precede in classifica di sei posizioni e di nove punti, con la speranza di dare continuità all’incoraggiante pareggio rimediato in casa col Milan, pur sapendo che non siamo stati capaci, contro i rossoneri, di approfittare della superiorità numerica dopo l’espulsione di Bakayoko. Staremo a vedere.

Paolo Milito


lunedì 17 dicembre 2018

LE CROCI E I CHIODI.


Mai come questa volta è meglio dare la precedenza ai numeri. La partita di domani sera, una classicissima del nostro calcio, in salsa bolognese conta 85 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 36 vittorie Rossoblù, 28 del Milan e ben 22 pareggi. Il successo più robusto del Bologna risale al 6 gennaio 1935: 6-3, grazie alle doppiette di Ottani e Sansone accompagnate dai gol di Schiavio e Maini, a cui i rossoneri replicarono con una doppietta di Moretti ed un gol di Arcari. Per ben tre volte, invece, è stato il Milan a prevalere col risultato di 4-1: il 19 giugno 1975, in Coppa Italia, il 25 giugno 1989 e il 25 gennaio 2009, sempre in Serie A. Di tutti i pareggi, il più memorabile è senza dubbio il 3-3 del 25 settembre 2013: Milan in vantaggio con l’allora rossonero Poli, ribaltone Rossoblù grazie alla doppietta di Laxalt ( a sua volta non ancora milanista ) e al gol di Cristaldo, e disastro finale del nostro portiere ( ? ) Curci, capace di incassare, ad opera di Robinho e Abate, due gol fotocopia nei minuti di recupero, scaturiti da due scellerate respinte corte. E domani sera ??? Le premesse non sono buone: dal punto di vista tecnico, i nostri eroi sono reduci dalla figuraccia di Empoli, con tutti gli annessi e connessi, mentre il Milan è a sua volta alle prese con grandi travagli interni dovuti alla cocente eliminazione dalle coppe europee. Di conseguenza, entrambi gli allenatori sono fortemente a rischio, cosa che potrebbe produrre tanto una gara con due squadre all’arrembaggio quanto uno stucchevole pareggio concordato a priori da bravi fratellini da latte quali sono Pippo Inzaghi e Rino Gattuso, gloriose medaglie rossonere oltrechè eroi azzurri di Berlino 2006. Fuori dal campo, purtroppo per noi, dobbiamo fare i conti con la bruttissima sorpresa di venerdì scorso, ovvero le famigerate croci di Casteldebole. E monta una sensazione indefinibile, un misto di rabbia, tristezza e sconcerto: il sottoscritto tifa Bologna fin dalla culla; quando ero bambino, la mia squadra vinceva tutti gli anni la cosiddetta Coppa Disciplina, che veniva assegnata alla tifoseria più corretta d’Italia, e tutto mi sarei potuto aspettare meno che lo squallido spettacolo presentatosi agli occhi dei Carabinieri prontamente accorsi dopo una segnalazione. No. NO !!!  NON CI SIAMO PROPRIO !!! La Società, Joey Saputo in primis, avrà le sue belle colpe, ma non è così che si combattono certe battaglie !!! Da lunghi mesi la mia Associazione, Futuro Rossoblù, in collaborazione con altre frange del tifo organizzato, sta martellando ai fianchi i dirigenti, e nelle ultime settimane qualcosa si è mosso in senso positivo: sono stai fatti dei passi concreti in prospettiva Scudetto 1927, dopo anni, se non secoli, passati a produrre aria fritta; lo stesso Presidente non è stato insensibile ai nostri lamenti, e, seppure con notevole ritardo, ci ha concesso udienza, impegnandosi formalmente ad intervenire in maniera concreta sul mercato invernale. Ora, se da una parte è vero che le promesse devono sempre superare il banco di prova della loro concreta realizzazione, dall’altra è altrettanto vero che una città da sempre modello di vita come Bologna non può e non deve permettersi di produrre certe minacce di così basso livello morale. L’ho detto mille volte e lo ribadisco ancora: in certi momenti di difficoltà sarebbe stato meglio avere ancora con noi un Presidente nerboruto e spiccio come SuperJoe Tacopina ed un Direttore Sportivo concreto e realista come Filippo Fusco. Attualmente così non è, lo sappiamo benissimo, ma abbiamo il dovere di pretendere il massimo impegno dai dirigenti senza mai uscire dal seminato della convivenza civile. Spero solo che domani sera la squadra risponda sul campo a certe nostre aspettative, senza rifugiarsi dietro l’alibi del contraccolpo psicologico. E che Joey Saputo abbia l’accortezza di metterci la faccia, anche presentandosi allo Stadio solo all’ultimo momento.

Paolo Milito



domenica 9 dicembre 2018

Ad un passo dal precipizio...

Udite udite... O meglio, visto il periodo... Annunciaziò... Annunciaziò: tutti a Empoli!!!
Sì... dopo il successone del Bologna sul Crotone in coppa Italia, stringiamoci tutti attorno allo "squadrone" ed andiamo tutti a Empoli... E godiamoci uno spettacolo ignobile ed indegno!
Ancora a sostenere? Ancora a giustificare? Ancora a subire queste umiliazioni?
In parte sì, ma solo per la maglia... Questa dirigenza è indegna e vergognosa, a partire dal Presidente imprenditore che, come ho già scritto e detto negli ultimi 4 anni, del Bologna se ne frega!
Quando è sbarcato Mr Saputo, ci siamo illusi e ci abbiamo sperato tutti... Solo che c'è chi gli occhi ha aperti subito... subitissimo... e per gli altri, adesso, è un brutto risveglio...
Si va in B... diretti come fusi...
A gennaio comprano lo zainetto...per il paracadute... 25 mln di € anche se retrocediamo. Saputo incassa, vende e saluta tutti. Questi son soldi "veri", quelli tirati fuori sono "virtuali" e ricadranno sulla societa' futura...
E a noi non resterà altro che raccogliere i cocci...
Lino ha comperato un giochino al figlioletto per tenerlo lontano dall'azienda di famiglia, come fu per Moratti... con risultati nettamente e diametralmente opposti, però...
Io ho finito le parole, da 4 anni a questa parte... È ora di contestare pesantemente, perchè io sono stanca di farmi prendere per i fondelli e di sentirmi raccontare delle bugie...
Il Bologna è ben altro!

"Comunicato ufficiale
Mods bologna 1982
Prendendo atto del disastroso campionato del bfc fatto fino ad adesso...PRETENDIAMO dalla società in ogni suo compontonente un cambio di rotta immediato sopratutto nel mercato di gennaio...se questo non avverá siamo pronti a contestare tutto e tutti
NOI vogliamo la A ..a voi la palla
MODS 1982 nucleo storico"

Si deve sempre aspettare l'irreparabile per farci sentire? Certo... sennò sei un maigoduto...

Alessandra Sportelli Negrini, quella che son 4 anni che contesta!!!




sabato 8 dicembre 2018

UNA STRANA SETTIMANA.

La settimana che si conclude domani ad Empoli con uno scontro diretto in chiave salvezza è stata decisamente intensa. Da dove vogliamo cominciare ??? Per correttezza e regolarità, diamo la precedenza alle statistiche. Il confronto con i toscani conta pochi precedenti, undici in tutto, suddivisi fra Serie A, Serie B, Serie C, Coppa Italia e Coppa Italia di Serie C. Leggera prevalenza dei padroni di casa, con tre vittorie contro due dei Rossoblù e ben sei pareggi. La vittoria più cospicua dell’Empoli è quella ottenuta in occasione dell’ultimo incontro disputato al Castellani, il 7 maggio 2017: 3-1, gol di Croce, Pasqual e del nostro ex Andrea Costa, a cui replicammo con una rete di Simone Verdi. Il nostro miglior risultato, invece, lo abbiamo ottenuto in Coppa Italia il 19 settembre 2001: vincemmo 4-1, con doppietta di Julio Cruz e gol di Gamberini e Pecchia, contro uno di Tavano. Un paio di curiosità: 1) Tutte le volte che si è pareggiato è stato sempre per 0-0; 2) Il 9 febbraio 1986, in Serie B, l’Empoli vinse con un gol di Cipriani, solo omonimo del nostro Giacomino. Dunque, come dicevo all’inizio, andiamo a concludere una strana settimana. Per via di numerosi eventi, alcuni dei quali anche contraddittori fra loro. Tralasciando il fatto che anche domani la partita sarà NON visibile televisivamente grazie allo pseudo-colosso DAZN ( l’intero Popolo Rossoblù sentitamente ringrazia ), cominciamo dal ritiro punitivo. Dopo il disastro messo a segno sulla sponda blucerchiata di Genova, Claudio Fenucci si era preso la responsabilità di mandare la squadra in ritiro punitivo, essendogli stato suggerito da alcuni osservatori più esperti ( ma non ce n’era bisogno ) che nel comportamento tenuto in campo dai giocatori contro la Samp potevano ravvisarsi gli estremi di un ammutinamento, molto somigliante a quello che, nel 2008, aveva portato alla cacciata di Daniele Arrigoni dopo la sconfitta di Cagliari. La risposta data dalla squadra sul campo, in Coppa Italia contro il Crotone, sembra aver scacciato certi fantasmi, ragion per cui i giocatori son potuti rientrare a casa ritrovandosi in ritiro solo in prossimità della nuova partita, come previsto. Unica variante, una cena a metà settimana nel ristorante di Beppe Signori, allo scopo di aumentare la compattezza del gruppo. Più o meno nelle stesse ore, i dirigenti hanno finalmente ricevuto, dopo mesi di promesse, una delegazione di Tifosi, fra i quali il Presidente di Futuro Rossoblù Denis Rizzi; dall’incontro è scaturito l’impegno solenne ad affrontare con serietà tanto il prossimo mercato invernale quanto quello estivo, allo scopo di realizzare il tanto sospirato rafforzamento che dovrebbe riportare il Bologna nel posto che occupava ai tempi di Dall’Ara; non solo, la squadra, intesa come tale, ha approfittato dell’occasione per ringraziare i Tifosi del sostegno ricevuto, chiedendo un massiccio supporto in direzione Empoli, richiesta ribadita da Mister Inzaghi in conferenza-stampa. Dall’altra parte dell’Oceano, intanto, Joey Saputo ha pensato bene di incorporare gli staff tecnici delle due squadre di sua proprietà, operazione che ha dato luogo ad una polemica ben precisa: a questo punto una delle due squadre diventa satellite dell’altra, senza che sia specificato quale,  e la prospettiva ha fatto storcere il naso a parecchie persone; ovviamente restiamo in attesa di chiarimenti. Novità anche per quanto riguarda il toto-allenatore: Cesare Prandelli, dato come sicuro sostituto di Pippo Inzaghi, si è accasato al Genoa; al suo posto, in cima alla lista dei papabili è salito l’indigesto Francesco Guidolin, la cui famigerata uscita a beneficio dell’Autospurgo Pozzineri ha innegabilmente oscurato i pur notevoli risultati ottenuti alla guida della squadra durante l’Era Gazzoni; un gradino più sotto, si trova ora l’ex C.T. dell’Albania, l’ottimo Gianni De Biasi; per tacere dello scoop dell’ultima ora: secondo Repubblica, in caso di sconfitta tornerebbe in pista Roberto Donadoni, con tutti gli annessi e connessi che un simile passo comporterebbe. Spazio poi all’ennesima vaccata che, se non ci fossimo chiamati Bologna, forse ci saremmo potuti risparmiare:  un non meglio precisato soggetto terzo ha rilevato un’espressione blasfema di Poli durante la partita col Crotone, “ supportata dalla prova televisiva “,  col risultato che il nostro miglior giocatore in campo si è beccato una giornata di squalifica, e pertanto salterà la sfida nel turno successivo contro la Juve, che a questo punto godrà di un ulteriore vantaggio oltre a quelli già a sua disposizione ( lascio il giudizio agli astanti … ). Infine, una nota triste, ormai di pubblico dominio: è venuto a mancare, a 83 anni, Gigi Radice, sconfitto dall’Alzheimer. I giocatori del Bologna attuale non erano ancora nati quando l’allenatore lombardo realizzò, sulla nostra panchina, uno dei suoi capolavori, portandoci a sfiorare un risultato clamoroso dopo essere partiti, a causa del primo scandalo Totoscommesse, con cinque punti di penalizzazione quando la vittoria ne valeva due. Inoltre, come ben sappiamo, Gigi Radice fu capace, dieci anni dopo, di portarci ad un passo dalla clamorosa conquista della Coppa UEFA, pur essendo stato chiamato in notevole ritardo e non riuscendo a raddrizzare, in campionato, una classifica che alla fine risultò il nostro punteggio più basso di sempre in Serie A. Ecco: in teoria, la partita di domani sarebbe da pronostico triplo, ma, viste le circostanze, mi permetto di avanzare due pretese in una, ovvero una vittoria netta e inequivocabile, per mettere un punto fermo sulla strada della salvezza e dare ad Inzaghi delle certezze su cui lavorare, e al tempo stesso da dedicare a Radice, per onorarne degnamente la memoria. 
   

Paolo Milito

venerdì 7 dicembre 2018

CIAO, GIGI.

A 83 anni Gigi Radice si è dovuto arrendere alla malattia che da anni, ormai, lo aveva reso un sepolto vivo. Cosa che ovviamente non ha intaccato la sua formidabile carriera ( da giocatore tre scudetti e una Coppacampioni col Milan, da allenatore uno scudetto col Torino, un formidabile campionato quasi da scudetto col Bologna partito da -5 e una qualificazione alle semifinali di Coppa UEFA col peggior Bologna di sempre, tanto per gradire ). Non ci resta che rivolgergli un sentito ringraziamento per tutto quello che ci ha dato. Ciao, Gigi, e grazie di tutto !!!
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Paolo Milito

lunedì 3 dicembre 2018

PRECARIETA’.


Con le chiappe ancora doloranti per i calci in culo rimediati a Genova, i nostri scalcinati eroi, domani pomeriggio, riceveranno a domicilio la visita del Crotone, volendo proseguire l’avventura stagionale in Coppa Italia. Sarebbe facile parlare di squadra allo sfascio, di disastro assoluto, usando i termini più catastrofici conosciuti sulla faccia della Terra. Meglio, invece, prendere atto che lo scaltro A.D. Fenucci ha “ sgamato “ una sorta di ammutinamento ai danni del tecnico Inzaghi, mandando tutti in ritiro punitivo in attesa degli eventi, soprattutto quelli di domenica prossima, giorno in cui affronteremo l’Empoli in un vero e proprio scontro diretto. Nell’attesa, dunque, e in una situazione del tutto precaria, tanto per i giocatori quanto per i dirigenti, andiamo ad affrontare i pitagorici, attualmente militanti in Serie B. Siccome i nostri avversari sono saliti solo di recente ai vertici calcistici nazionali, il confronto conta appena sei precedenti, dei quali tre in Serie A, due in B ed uno in Coppa Italia, con tre vittorie per parte. Per noi il miglior risultato risale al 23 novembre 2011, in Coppa Italia: 4-1, con gol di Vantaggiato, Diamanti, Gimenez e Paponi contro quelli di Nicola Sansone e Djuric; per i calabresi, invece, è il 3-2 ottenuto poco più di un anno fa, il 4 novembre 2017, nell’allucinante serata in cui non bastarono ai nostri colori due gol messi a segno su punizione da Simone Verdi, uno di destro e uno di sinistro, in quanto i nostri avversari ribaltarono il risultato grazie ad una doppietta di Budimir e ad un contestato rigore segnato da Trotta. E domani ??? Intanto precisiamo una cosa: nel contesto in cui ci troviamo, è ridicolo invocare l’interpretazione lessicale dello striscione comparso ieri nei paraggi dello Stadio. È ovvio che dicendo “ Saputo, ristruttura la Società !!! “ chi lo ha composto intendeva riferirsi ai dirigenti, non alle strutture in se’ e per se’; di conseguenza è fuori luogo prendere le difese del Presidente ricordando ancora una volta le ingenti somme che ha sborsato per rimettere i conti a posto. Come ho avuto modo di precisare su Facebook, la disfatta genovese mi ricorda parecchio quella che a suo tempo, a Cagliari, costò la panchina a Daniele Arrigoni: di fatto, una squadra che remava compatta contro l’allenatore. Fossimo stati a mercato aperto, avrei invocato l’azzeramento totale della rosa e l’acquisto in massa di nuovi giocatori. Dovendo aspettare ancora un mese, mi associo al grido degli amici della Curva, e chiedo una drastica presa di posizione da parte del Presidente nei confronti di un branco di dirigenti dimostratisi fin troppo pressappochisti e superficiali. Ferma restando la mia convinzione riguardo ad un diverso approccio al problema da parte di Joe Tacopina, che in una situazione del genere qualche calcio in direzione di certe nobili chiappe lo avrebbe sicuramente sferrato.
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Paolo Milito

sabato 1 dicembre 2018

Sempre più giù...


Sampdoria 4 - Bologna 1...
Solo Pulgar questa sera... Nella sua dimensione più negativa!
Esce palla al piede e ha 2 avversari addosso: gol per la Samp
Sul terzo gol, possiamo solo dire grazie alla nostra NON difesa...
E naturalmente NON C'È DUE SENZA TRE E IL QUARTO VIEN DA SÈ... Avanti così! Strada in discesa per la B
Quale genio tattico può pensare di cambiare Calabresi per passare al 4-4-2 con Krejici terzino?
E mettere Krejici su Quagliarella? 10 e lode, davvero!
E non aggiungo altro, se non che la squadra costruita dai "dirigenti" rossoblu è tutt'altro che all'altezza delle ambizioni di salvezza tranquilla... Ammettere questo, significherebbe dichiarare ufficialmente di avere sbagliato tutto... Ed è lapalissiano che abbiano fatto un errore apocalittico!
Inzaghi (colpevole fino ad un certo punto) resterà alla guida del Bologna, perchè il cambio in panchina significherebbe gettare le basi per depennare la dirigenza di una squadra sull'orlo del precipizio. Da cancellare, in primis, il ds Bigon, al centro delle accuse dei tifosi, che sarebbe tanto gentile se consegnasse le proprie dimissioni adesso, perché la costruzione della "sua" rosa, è visibilmente piena di falle in ogni ruolo.
Salvo solo Santander, Calabresi e Palacio...
Per me, possono lasciare le loro belle poltroncine riscaldate anche adesso e TUTTI!!!
Il Bologna, che siamo noi, merita ben altro!!!
Non ho più parole, e neanche ho intenzione di trovarne!
Sempre e comunque, Forza Bologna... Solo per la maglia, perchè quello che ci state propinando è vergognoso!!!
Alessandra Sportelli Negrini


venerdì 30 novembre 2018

NEL COVO DEL VIPERETTA.


Se a Bologna ci sono grandi preoccupazioni, sulla sponda blucerchiata di Genova le cose non vanno meglio: la Samp, in classifica, è messa molto meglio di noi, ma le disavventure del presidente Ferrero, che ricordano molto da vicino quelle del nostro Fabbretti, non consentono certo ai nostri avversari di dormire sonni tranquilli. L’anticipo di domani sera,  ( non ) visibile solo sull’oggetto misterioso DAZN, conta 50 precedenti, spalmati fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto. È rimasto nella storia il record stabilito nella stagione 1998 / 99, quella delle Sessantaquattro Partite, in quanto le due squadre dovettero affrontarsi tanto in campionato quanto nelle coppe nazionali e internazionali. I numeri dicono 24 vittorie per la Samp, 13 per il Bologna e 13 pareggi. Il risultato più fragoroso ottenuto dai genovesi è il 7-2 del 10 giugno 1951, tripletta di Sabbatella, gol di Gei, Lorenzo e Parodi contro quelli dei nostri Tacconi e Filiput. La giornata a noi più favorevole fu invece quella dell’8 gennaio 1956, quando trionfammo per 5-2, doppiette di Valentinuzzi e Pivatelli e rigore di Pascutti, a cui replicarono Martini e Firmani; certamente, però, nel cuore dei Tifosi Rossoblù è rimasto scolpito il rocambolesco 3-2 del 29 marzo 1998, quando Kenneth Andersson con una tripletta ribaltò il doppio svantaggio messo a segno da Veron e Montella, che rimane la nostra ultima vittoria ottenuta sul campo ( l’ultima in assoluto è quella a tavolino scaturita dal tiro a bersaglio contro Pagliuca a base di rubinetti divelti ). Il pareggio più vistoso, invece, è il 2-2 del 10 gennaio 1954, doppietta di Karl Hansen a cui rispondemmo con Pivatelli e Pozzan. Tradizione, dunque, nettamente favorevole ai padroni di casa, di fronte ai quali ci presenteremo in condizioni praticamente indefinibili, con un allenatore ufficialmente ben saldo sulla propria panca ma in realtà braccato dai possibili sostituti ( le ultime grida raccontano di un possibile ritorno di Sinisa, oltre che di un Prandelli sedicente interessato a rimirare, dalla tribuna, soltanto l’impatto visivo del figlio con addosso la nostra tuta ). Per tacere del Presidente Saputo, ultimamente parente stretto della Sfinge, alla faccia di una piazza che vorrebbe quanto meno essere rincuorata dalla prospettiva di un mercato invernale finalizzato a migliorare la situazione ( non dimentichiamoci che se il campionato fosse finito domenica scorsa adesso saremmo in Serie B ). Previsioni ??? A questo punto meglio non farne. I Tifosi, come ben sappiamo, non abbandonano mai i propri eroi; sta a loro comportarsi da persone serie. Oppure no.

Paolo Milito


domenica 25 novembre 2018

Oggi? Saremmo in B....

Primo tempo ricco di rischi ed occasioni da gol per entrambe le squadre, con Skorupski e Lafont indiscussi protagonisti. Difesa un po' fragile per il Bologna che ci prova affidandosi a Santander e Palacio senza riuscire a trovare il gol. 15' di totale sofferenza per i rossoblu a cavallo della mezz'ora...
Nonostante le tante occasioni, Bologna Fiorentina termina 0 - 0. Il Bologna, a sei gare dal calciomercato, dal quale solo un folle può pensare di risanare questo disastro, si ritrova terz'ultimo (in una classifica comunque cortissima).

Ennesimo pareggio, anche a reti inviolate, che non serve a nessuno, se non ad affrontare il prossimo allenamento con "tranquillità"...
L'Empoli ha vinto... Oggi, saremmo retrocessi...
Il Chievo pareggia a Napoli, l' Udinese batte la Roma, l' Empoli sotto di due gol sbaglia un rigore e vince 3 a 2 con l' Atalanta...Loro sono vivi, noi e il Frosinone? morti!! Un'enorme differenza.....
Dopo aver visto lo speciale di Sky di ieri sera sul Bologna del 1964, la delusione è ancora più forte e bruciante...
Saputo? We have a big problem...
Fa un po' tu...
Alessandra Sportelli Negrini














sabato 24 novembre 2018

PASSATO, PRESENTE E FUTURO.




Domani pomeriggio, nell’ormai insolita collocazione domenicale delle 15 e con l’ancor più insolita diretta televisiva su SKY, riceveremo la visita della Fiorentina, per dar vita all’ennesimo Derby dell’Appennino. Un derby che vanta 73 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A e Coppa Italia. Bilancio nettamente favorevole al Bologna, con 29 vittorie contro 18 dei viola e ben 26 pareggi. La nostra vittoria più consistente risale al 5 gennaio 1941: 5-3, doppietta di Puricelli e gol di Reguzzoni, Andreoli e Biavati, in risposta a Di Benedetti, Menti II ed a un autogol del nostro Pagotto. Il 5 aprile 1959, invece, la Fiorentina ci travolse con un sonoro 4-0, tripletta di Petris e gol di Hamrin. Per quanto riguarda i pareggi, notevole il 3-3 maturato il 21 maggio 1961, grazie alla doppietta di Pascutti e al gol di Vinicio per i Rossoblù, a cui i toscani contrapposero una doppietta di Hamrin e un gol di Milan. Dolci ricordi, dunque, mentre la realtà attuale è leggermente sgradevole. I viola ci precedono in classifica di sette punti e sette posizioni, e dopo un avvio incerto sembrano aver trovato la quadratura del cerchio. I nostri eroi, al contrario, reduci da una serie di prestazioni sconcertanti, compreso il rocambolesco pareggio ottenuto in casa del Chievo prima della sosta, sono chiamati a spiegare se sono carne o pesce. La Società, a dispetto della continua presenza di Cesare Prandelli sugli spalti, ribadisce a Pippo Inzaghi una fiducia di facciata, in attesa di chiarire se, al mercato di gennaio, si limiterà a qualche operazione di routine o se invece provvederà ad una vera ristrutturazione finalizzata al rafforzamento, magari liberandosi del sempre più concertante Destro per fare spazio, che so, a qualche grande ritorno, tipo Verdi o Gabbiadini, o comunque mettendo a segno qualche operazione meno autolesionista dello scellerato scambio Di Francesco-Falcinelli. Si giocherà al cospetto di Joey Saputo, e sulla panchina degli ospiti siederanno due pezzi consistenti del nostro recente passato, Stefano Pioli e Pantaleo Corvino. Gli stimoli per far bella figura, dunque, ai nostri non mancheranno. Riusciranno a conquistare quella vittoria che manca dalla sera del felice esordio di Lazaros in Rossoblù ??? Staremo a vedere.



Paolo Milito

domenica 11 novembre 2018

Niente di nuovo...

“La sensazione che abbiamo a fine gara è di amarezza perché abbiamo portato a casa un punto e volevamo vincere. Ma per come si era messa la partita è comunque un pareggio utile. È chiaro che dobbiamo continuare a lavorare duro per correggere i nostri errori. Nel secondo tempo con due innesti siamo stati più pericolosi. Inzaghi? È un grande allenatore e sono contento di essere allenato da lui. Sappiamo di essere in una situazione non buona ma stiamo lavorando per migliorare e la sosta dovrà servirci per questo. La mia prova? L’importante è lavorare per la squadra, se viene il gol meglio ancora”.

~ Federico Santander ~

I commenti dei tifosi...
"Prestazioni come questa e altre fatte dal Bologna fanno perdere la voglia di guardare le sue partite. Difesa imbarazzante, centrocampo non propositivo, uguale zero gioco."

"..molto male il Bologna, non va bene per niente.
Era una partita da vincere 4 a 0, se davvero il Bologna voleva dimostrare qualcosa di positivo.
Aver giocato alla "pari", e pure soffrendo parecchio, con questo Chievo, allora bisogna dire che siamo messi male, e se a gennaio non si interviene seriamente.! il rischio per il proseguo della stagione è alto..."

"È inspiegabile l'incapacità di costruire gioco. Sembra proprio che non sappiano mai cosa fare quando hanno la palla"...

"Non si è visto neanche un daievai. Questi passaindietro fanno poca strada"..

"Siamo riusciti a far fare un figurone a Meggiorini!!! Ho detto tutto."..


Fonte: Il pallone gonfiato
Bologna notizie in evidenza: Il Bologna rischia grosso anche col Chievo: a Verona è 2-2
                                   Edoardo Frati11/11/2018


Al vantaggio di Santander i clivensi rispondono e ribaltano la partita nel primo tempo, poi il 2-2 di Orsolini e tanta sofferenza

A Verona con l’obbligo morale – più che matematico – di vincere, per la terza partita consecutiva il Bologna parte forte e parte bene, trovando la via del gol al terzo minuto di gara con Santander. Il cabezazo dell’attaccante paraguaiano (primo gol di testa) su lancio di Danilo viene convalidato due minuti più tardi dell’effettiva realizzazione grazie alla revisione al Var da parte di Orsato, che in un primo momento aveva annullato la rete per apparente fuorigioco.
Dopo il gol e altri 5’ di intraprendenza offensiva – che frutta un’altra occasione da rete con Dzemaili – il Bologna si spegne progressivamente e inspiegabilmente: se il pareggio su rigore di Meggiorini (20’, mano di Calabresi, ammonito) può ancora essere considerato un fulmine a ciel sereno, il raddoppio rocambolesco di Obiin chiusura di primo tempo (45’) è conseguenza diretta di una seconda parte di prima frazione in cui i rossoblù arrivano in ritardo sulla maggior parte dei contrasti, non riescono mai a gestire adeguatamente il possesso palla e commettono distrazioni difensive decisamente evitabili.
Squadre a riposo sul 2-1 per i padroni di casa con la terrificante sensazione che sia un risultato equo, non di molto distante dai valori espressi in campo dalle due compagini nel primo tempo.

La reazione di Inzaghi è iraconda: fuori Calabresi e Dzemaili (il peggiore insieme a Krejcì) dal primo minuto della ripresa, dentro Orsolini e Poli e passaggio immediato dal 3-5-2 al 4-3-3.
Il cambio di modulo e protagonisti però non si riflette in un cambio di atteggiamento da parte del Bologna nelle fasi iniziali di secondo tempo: al 50’ è ancora il Chievo a rendersi pericoloso con Kiyine, vero spauracchio per la squadra di Inzaghi per l’intera durata della partita.
All’alba dell’ora di gioco (56’), finalmente, un raggio di sole. Una buona manovra offensiva innesca Krejcì sulla sinistra che effettua l’unica giocata di discreto livello della sua partita: il traversone è teso e ben indirizzato verso Orsolini, il quale trova la forza, la grinta ed il tempismo per saltare più in alto di tutti e insaccare alle spalle di Sorrentino.

Il Bologna inverte nuovamente l’inerzia della partita e poco dopo il duello Orsolini-Sorrentino si rinnova (68’) con un tiro-cross da calcio piazzato: questa volta ha la meglio il portiere ma la cattiva notizia è che è anche l’ultima vera occasione da gol dei felsinei.
Ventura firmerebbe per il pareggio eppure sono proprio i clivensi a crescere nuovamente di ritmo e intensità: Birsa(entrato al 64’) rifinisce e spara, Kiyineinventa e dribbla, Barba osa ed esegue con successo addirittura un coast to coast che mette in imbarazzo una retroguardia distratta e lasciva. Il Chievo sale di baricentro e di palleggio, limita e a tratti assedia il Bologna, che rischia di subire il terzo gol dal peggior attacco del campionato in più occasioni e spreca le praterie lasciate in contropiede dai padroni di casa per mancanza di idee ed organizzazione offensiva.

Il triplice fischio che fissa il risultato sul 2-2 provoca più sospiri di sollievo tra le gradinate ospiti che locali: il Bologna “strappa” un punto ad una squadra proveniente da 7 sconfitte consecutive la quale, alla dodicesima giornata di campionato, si presentava con “meno di zero punti” in classifica (-1) e che mezz’ora dopo la partita si ritrova (non ufficialmente) anche senza allenatore.
E’ il terzo 2-2 nelle ultime quattro ma di gran lunga il peggiore: per il (non) gioco espresso, per una fase difensiva che dal 6 ottobre concede due gol a partita senza distinzione di stadio o avversario (10 gol subiti nelle ultime 5) e per un’incostanza prestazionale che non ammette previsioni o garanzie sul futuro."

Personalmente, non ho neanche più voglia di cercare parole per parlare del nulla... Delusione e amarezza... Per fortuna che c'è Santander!!!
Alessandra Sportelli Negrini





sabato 10 novembre 2018

ALICE NELLA CITTA’ DI GIULIETTA.


Sentendo parlare Riccardo Bigon, questa è la sensazione che si prova apprestandosi ad affrontare a domicilio il Chievo. A detta del nostro DS, infatti, non c’è nessuna preoccupazione all’orizzonte, il presente è roseo, il futuro radioso, non occorre fare mercato, Inzaghi è ben saldo sulla panchina. Peccato che i segnali emanati dalla realtà siano di senso del tutto opposto. Ma andiamo per gradi. Cominciamo dai numeri: il Chievo, arrivato ai vertici del calcio in epoca piuttosto recente, ha finito per diventare il nostro “ antagonista di fiducia “, sul quale ci ritroviamo quasi sempre a fare la corsa per non retrocedere. Di conseguenza, il confronto non vanta molti precedenti. A Verona le due squadre si sono sfidate per sedici volte, spalmate fra Serie A, B e C, con un bilancio nettamente favorevole ai padroni di casa: sette vittorie, contro sette pareggi e due sconfitte. La vittoria più considerevole dei gialloblù è il 3-0 ottenuto il 23 marzo 2014 grazie alla doppietta di Paloschi e al gol di Rigoni. Delle due vittorie Rossoblù, la più robusta l’abbiamo ottenuta nel campionato scorso, il 22 dicembre 2017: 3-2, doppietta ( incredibile, ma vero !!! ) di Destro e gol di Verdi contro quelli di Inglese e Cacciatore; del resto anche l’altra vittoria, 1-0, fu dovuta ad uno dei pochissimi gol segnati con la nostra maglia da Robert Acquafresca. I pareggi sono stati tutti di stretta misura, 1-1 oppure 0-0. Domani andremo ad affrontare, nell’ormai insolita collocazione delle 15 di domenica, una squadra che, una volta tanto, è sotto di noi in classifica, addirittura all’ultimo posto in conseguenza di alcuni pasticci di bilancio che son costati penalizzazioni e strapazzi vari alla società scaligera. Il cambio dell’allenatore, con l’arrivo dell’ex C.T. azzurro Ventura, non sembra aver prodotto una scossa significativa nella truppa. C’è solo da augurarsi che un’eventuale inversione di tendenza non cominci proprio contro di noi. Che a nostra volta non ce la passiamo benissimo: siamo un pelo al di sopra della zona rischiosa, veniamo da una sconfitta maturata al termine di una prestazione da calci-nel-culo e dobbiamo fare i conti con una dirigenza fin troppo dedita alle riverniciature di facciata, che a lungo andare potrebbero produrre attriti di difficile soluzione. Per fortuna, ci sono anche notizie positive: detto della profferta di amorosi sensi da parte di Manolo Gabbiadini, ufficialmente messo sul mercato dagli inglesi e che sarebbe bene non farsi scappare, finalmente la Società ha mosso dei passi ufficiali in Federazione per cercare di risolvere, una volta per tutte, la questione dello Scudetto Revocato. Meglio tardi che mai. Anche perché poi ci pensa Alice, ossia Bigon, ad uscire dal Paese delle Meraviglie per recarsi a Verona negando l’evidenza, ossia che Cesare Prandelli da almeno tre settimane non si perde una sola mossa dei Rossoblù, ufficialmente per seguire il figlio, facente parte dei nostri quadri tecnici, ma si sa che nel calcio niente avviene mai per caso. Morale della favola: contro un Chievo così male in arnese i tre punti sono praticamente obbligatori. In caso contrario, parecchi sogni di mezza estate potrebbero subire un durissimo ridimensionamento. Staremo a vedere.

Paolo Milito


domenica 4 novembre 2018

Abbiamo un problema...

In 13 minuti è cambiato tutto... 😩
Un primo tempo strepitoso del Bologna, con un gol di Mbaye nei primi 2 minuti, grazie al solito, irrinunciabile, Santander... E poi gioco, passaggi, propositività e determinazione... Verso la fine del primo tempo, però, i rossoblu erano già troppo bassi. Non hanno rischiato molto, è vero, potrebbe diventare pericoloso continuare a giocare così. Bisognerebbe segnare subito il secondo gol... Invece, ahimè, segna l'Atalanta... e raddoppia anche, con un gol fotocopia😞.
Gonzales ha fatto uno sbaglio di troppo... e il gol è arrivato... In entrambi i casi, la palla del gol gliel' hanno passata i rossoblu...
Berisha para l'imparabile: sfuma anche il pensiero del pareggio...
Quando si hanno dei giocatori che in area sbagliano spesso e volentieri, si passa da un quasi 2 - 0 all' 1 - 1... per arrivare a perdere una partita che si sarebbe potuta vincere. L'entrata di Zapata ha destabilizzato tutti... neanche fosse Goldrake...
Appena l'Atalanta ha segnato il gol del pareggio, il gioco del Bologna è diventato solo ed esclusivamente catenaccio: non si va da nessuna parte!
Oggi, un buon Dzemaili, un Palacio decisamente non in partita (ma anche sfortunato!), un Mbaye che, già nella partita con il Sassuolo, ha inciampato sul pallone e ha segnato, per poi perdere la palla a metà campo e mettere due giocatori contro Calabresi... Oggi? Santander gli serve palla su un piatto d'argento e segna... poi, passa palla a Zapata, che non perdona!
Santander un leone... ma da solo, non può fare un miracolo!
Bene anche Calabresi e Svamberg.
Helander non ha giocato male, ma per vincere e poterci salvare, serve ben altro!
Il 4 novembre, il Bologna non ha 10 punti...
Non so davvero più cosa pensare.
Non so davvero più a che Santo votarmi.
Non so...
Marocchi ha detto che "se il Bologna non ha fatto la sua miglior partita, poco ci manca. Capita di perdere, anche se per errori interni di Gonzales prima e Mbaye poi... ma non sono preoccupato".... Invidio le sue certezze (mah!), ma io sono terribilmente preoccupata...
Alessandra Sportelli Negrini




sabato 3 novembre 2018

ASPETTANDO L'ATALANTA E LA CHIAREZZA



Approfittando dell’elezione del nuovo presidente della Federcalcio, come era facile prevedere, Urbano Cairo è tornato alla carica, pretendendo l’assegnazione dell’ormai famigerato Scudetto revocato del 1927. La novità è stata rappresentata dal presidente genoano Preziosi, che è sceso in campo chiedendo l’assegnazione ex-aequo dello Scudetto 1925, relativo, cioè, ad un torneo vinto dal Bologna ma non a scapito del Genoa, eliminato, sia pure con contorno di risse e revolverate, in semifinale dai nostri eroi. Insomma, si sconfina sempre più nell’assurdo. Detto che anche il sottoscritto, con l’intera truppa di Futuro Rossoblù, si è già mosso nelle sedi opportune per replicare all’antifona, meglio prendere in esame i numeri relativi ai precedenti con l’Atalanta, in attesa dell’ennesima partita fuori orario, stavolta alle 18 della domenica. Sotto le Due Torri il confronto vanta 56 precedenti, sparsi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Per ben due volte abbiamo vinto 5-0: il 29 maggio 1960, doppietta di Sergio Campana e gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli, e il 7 gennaio 1968, doppietta di Ezio Pascutti e gol di Tentorio, Perani e Fogli. L’11 settembre 1949, invece, fu l’Atalanta a travolgerci con un perentorio 6-2, tripletta di Hansen, doppietta di Soerensen e tocco finale di Randon in risposta ai nostri Cappello e Mike. Il pareggio più clamoroso è un 4-4 dovuto, in realtà, alla lotteria dei rigori, nel turno di Coppa Italia giocato il 19 novembre 1997; nei tempi regolamentari, invece, per due volte è finita 2-2, il 10 novembre 2001 e il 20 gennaio 2010. Domani verrà a farci visita un’avversaria universalmente riconosciuta come un miracolo del calcio di provincia, che attualmente ci precede in classifica di tre posizioni. Sarebbe il caso di provare a vincere, pur essendo abbonati al 2-2, e di ricordarsi che le partite durano 90 minuti più recupero. Il tutto in attesa di liberarsi del peso di Mattia Destro e, perché no, di riabbracciare Manolo Gabbiadini, che ha espresso il desiderio di tornare a vestire i nostri colori. Ma questa è un’altra storia, di cui si dovranno occupare altre persone, le stesse che dovrebbero muoversi con maggior tempestività di fronte agli assalti del Cairo o del Preziosi di turno.

Paolo Milito


domenica 28 ottobre 2018

Palacio e Santander insuperabili! E insostituibili!

Comincia Sassuolo - Bologna e ci troviamo subito di fronte a6 minuti di fuoco: un gol di Palacio, palo di Santander al 5' e pareggio fallito dal Sassuolo che vola in contropiede...
Dopo tre tentativi falliti con Di Francesco, Rogerio e Berardi, Marlon al 17' pareggia...
Primo tempo molto piacevole, con un Bologna che è partito all'arrembaggio, collezionando calci d'angolo!
Che spettacolo questo derby: tante occasioni ed opportunità fino alla mezz'ora... Poi, inevitabilmente, i ritmi calano, ma il gioco resta ben vivo!
Peccato per il quasi secondo gol di Palacio, che si è mangiato un gol praticamente fatto: troppo poco tempo per decidere come tirare!
Helander rischia l'autogol...
Skorupski, chiamato in causa più di una volta, si comporta molto bene!
Sulle palle inattive oggi il Bologna è micidiale gol (fortunoso) di Mbaye che riporta i rossoblu in vantaggio!
All'85', però, c'è un fallo di Calabresi su Sensi... rigore e gol del Sassuolo grazie a Boateng... 2-2
Il Bologna è comunque partito bene anche nel secondo tempo e se non fosse stato per quel fallo inutile, ingenuo e stupido, i 3 punti sarebbero stari stra meritati! Difesa a parte, dove siamo ancora debolissimi, è stata una bella partita: si sono visti grinta, impegno, propositività e concretezza!
Continuiamo a lavorare così e avanti tutta,  Bologna!
Alessandra Sportelli Negrini








sabato 27 ottobre 2018

NELLA TANA DEL SASSUOLO.


Dopo il sofferto pareggio ottenuto in casa contro il Torino, il calendario ci mette di fronte ad un derby, quello contro il Sassuolo. I neroverdi sono saliti ai “ piani alti “ del calcio solo in epoca recentissima, ragion per cui il confronto vanta appena quattro precedenti, tutti in Serie A e tutti a Reggio Emilia, con un bilancio favorevolissimo ai nostri colori: tre vittorie e una sconfitta. Fummo noi a regalare ai nostri avversari, il 20 ottobre 2013, la prima vittoria in Serie A, beccando gol da Floro Flores e Berardi, rispondendo con un rigore di Diamanti e con la sconcertante performance di Rolando Bianchi, che si fece scivolare sul petto, a porta vuota, il pallone del possibile pareggio. Da allora, però, abbiamo sempre vinto. Il 24 gennaio 2016, addirittura per 2-0, grazie ai gol di Giaccherini e Floccari. L’ultima volta, invece, è stata l’occasione per valorizzare le doti del giovanissimo Okwonkwo, del quale non abbiamo ancora potuto mettere a fuoco tutte le caratteristiche, pur confidando in una sua futura esplosione a grandi livelli. Dunque il passato ispira fiducia. Domani, però, nello “ scomodoso “ orario delle 12.30 e nell’ancor più “ scomodosa “ collocazione televisiva di DAZN, entreremo nella tana di un’avversaria che ci precede di nove posizioni in classifica, che da anni ottiene successi anche internazionali e viene additata a modello dalle società di medio e piccolo cabotaggio. Proprio noi, che, a quanto pare, non sappiamo tradurre in fatti concreti il vantaggio di avere alle spalle un proprietario facoltoso. In realtà, questa storia del magnate taccagno lascia un po’ il tempo che trova: Saputo, lo ribadisco per l’ennesima volta, ha sborsato una cifra spaventosa per ripianare un buco di bilancio che si trascinava da secoli e che, nel 2008, aveva messo paura ad un chirurgo plastico di fama mondiale, provocandone la fuga a gambe levate e facendo naufragare il primo progetto bolognese di SuperJoe Tacopina; se adesso, giustamente, cerca di aumentare il rapporto fra spesa e resa, più che con i soldi dobbiamo prendercela con le persone. E il discorso non è semplice. La storia recente ci insegna che, degli ultimi tre Direttori Generali, il migliore è stato Filippo Fusco, a dispetto dei due nomi altisonanti che sono venuti dopo di lui. Non dobbiamo dimenticarci, però, che Fusco lo ha chiamato Guaraldi, e lo ha fatto con colpevole ritardo, all’indomani dell’ultima retrocessione, aggiungendo al danno la beffa di far sapere al mondo che ne era amico da almeno dieci anni prima, con le ovvie considerazioni che questo particolare suggerisce, specie pensando ai disastri realizzati dall’uomo mercato di Guaraldi, ovvero Zanzi. Il problema è che la brillantissima idea di proporre una coabitazione tra Fusco e Pantaleo Corvino, subito sdegnosamente rifiutata dall’Avvocato napoletano, l’ha avuta Claudio Fenucci, sbarcato sotto le Due Torri con la fama di personaggio vincente e rivelatosi invece molto incline ai passi avventati, per non dire falsi. Tanto che lo stesso Tacopina, a denti stretti, ha ammesso di avere sbagliato ad ingaggiarlo. Certo, con le recriminazioni non si costruisce granchè; adesso, come giustamente sottolineato da Andrea Poli, dobbiamo pensare ad andare avanti con quello che abbiamo in casa, che comunque non è tutta roba da buttar via, in attesa di impostare, magari già a gennaio, una vera campagna di rafforzamento, magari facendo già allora chiarezza sulla posizione di Mattia Destro, che anche sui campi di Casteldebole sembra sempre di più un convitato di pietra. Per finire, in risposta a chi spera nel primo lampo dell’ex Falcinelli, io rispondo che è meglio sperare in una giornata di appannamento dell’ex Di Francesco, uno che non avrei fatto andar via in quel modo disinvolto. Buona partita a tutti.  

Paolo Milito


domenica 21 ottobre 2018

Intaschiamo il puntone!!

Una domenica allo Stadio! Dopo tanto tempo, per motivi di lavoro, oggi finalmente siamo tornati a respirare tutta l'emozione del campo dal vivo!
Ed è sempre una grande emozione vedere i ragazzi che escono dal tunnel ed entrano in campo: con loro, ci sono i nostri sogni, la nostra passione e il nostro amore! Dagli spalti, però, fino al 59', abbiamo visto un Bologna arrendevole, "che non riusciva a trovarsi in campo" (Cit. Calabresi) e a costruire la partita. Sul gol di Iago Falque, Skorupski resta a guardare la palla, ma si riscatterà con le successive parate! Un fondamentale Santander segna al 59', innescando la reazione di tutta la squadra, rimasta fin troppo sopita fino a quel momento. Il pareggio di Calabresi fa esplodere lo Stadio, e, nonostante al 94' Zaza sia stato libero di tirare perchè nessuno lo stava marcando, il risultato finale è un pareggio meritato per tutto il gioco espresso nel secondo tempo!
Nonostante non sia ancora in forma, è impossibile pensare al Bologna in campo senza Palacio, che anche oggi ha fatto di tutto e di più per la squadra! Santander spende sempre tutto quello che ha, credendoci e lottando fino alla fine... e anche oltre! Calabresi, che è già validissimo, può solo migliorare! Umile, determinato e sempre impegnato: assolutamente da blindare!
Mbaye può restare in panchina a vita... Non salta mai l'uomo ed è troppo statico! Helander deve trovare continuità: oggi non bene!
Diciamo che il Bologna è Santander, Palacio, Calabresi e Skorupski... Il resto deve lavorare, lavorare, lavorare, lavorare!
Qualcuno, però, mi deve spiegare " lo schema da rinvio dal fondo di Skorupski, ripetuto oggi fino alla nausea, nel quale la palla veniva data ai nostri difensori nella nostra area, a rischio contropiede 9 volte su 10... è uno schema lungamente studiato in allenamento??? Perchè siamo all'anti-calcio per antonomasia!
E, perdonami Mister, ma non puoi affermare che i ragazzi "subiscono lo Stadio": giocano a calcio e hanno solo quello da fare!
Di oggi, comunque, mi resta negli occhi e nel cuore la reazione di una squadra che ha fatto vedere di saper giocare, ribaltando uno 0-2 che aveva già il sapore di una amara sconfitta.
Questo è il "Bologna del mio cuor"...
Avanti così!
Alessandra Sportelli Negrini