Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

lunedì 28 agosto 2017

V come Var!!!

Una vittoria per il Bologna! Una vittoria che non sarebbe arrivata senza la VAR... Posso capire un fuorigioco in dubbio di mezza scarpa, ma mi chiedo come si possa non vedere un giocatore che è più avanti rispetto a tutti gli altri di un metro... e continuerò a chiedermelo...
Troppi infortuni, per essere solo la seconda di campionato, complice, probabilmente, la rizollatura del campo: è vero che si preserva il fondo, ma poi, complici le scarpe, ci si fa male! E l'arbitro ci ha lasciato il tendine di Achille... Olè! Preferisco uno scivolone sull'erba bagnata.
Qualche considerazione personale: il Bologna era un po' sottotono, ma voglio credere che la colpa fosse per il caldo insopportabile: grazie, diritti televisivi! Fateci giocare alle 13.00, la prossima volta...
Masina ha fatto una delle sue più belle partite da quando è a Bologna: un addio in grande stile o l'esatto contrario?
Donsah deve giocare! Donadoni se lo deve mettere in testa. Non ci sono santi che tengano.
Verdi deve giocare SEMPRE, e con lui Di Francesco, che, vergogna, non sono neanche stati convocati in nazionale!
Maietta si è rotto al 20'... e non abbiamo un sostituto all'altezza ( Helander è ancora acerbo!)...
Destro DEVE stare in panchina, o meglio ancora, fare le valigie! Ha sbagliato un gol che avrei fatto io di spalle, bendata, con le mani legate dietro alla schiena e su una gamba sola... Non so se ho reso l'idea...
E ha sbagliato anche quello successivo... Ed è indisponente... E, soprattutto, se ti definisci un giocatore, e militi in serie A, certe cazz..avolate non le devi neanche pensare!!! E sabato, tra parentesi, non ha neanche giocato male, goals a parte... Quindi, se vuole...
Il Bologna ha vinto, comunque... giocando malino, è vero... ma ha vinto!
Spero che il caldo passi in fretta...
Spero che entro il 31 agosto arrivino due o tre rinforzi importanti (ci servono!!!)...
Spero che la Var, in quanto Intelligenza Artificiale, resti incorruttibile!
Vediamo quale magia tirerà fuori dal cilindro il Mister al ritorno dalla sosta...
Alessandra Sportelli Negrini






venerdì 25 agosto 2017

ALLA CONQUISTA DI BENEVENTO.



Domani pomeriggio va in scena una doppia novità assoluta del calcio italiano: il debutto interno in Serie A del Benevento e la prima sfida in assoluto fra i giallorossi campani e il Bologna. I padroni di casa sono reduci dalla trasferta genovese su sponda blucerchiata, in cui hanno valorizzato il gioiellino Ciciretti e rischiato di ottenere un clamoroso successo esterno; il Bologna, invece, è chiamato a dare continuità alla rettifica dell’errore di percorso in cui è incappato contro il Cittadella: al di là delle furibonde polemiche sollevate dal Torino per l’annullamento di un gol nato morto, i ragazzi di Donadoni hanno dimostrato di aver fatto tesoro degli schiaffoni presi in Coppa Italia, giocando un match apprezzabile che, con qualche errore difensivo in meno, avrebbero potuto anche provare a vincere. Poi, se vogliamo dirla tutta, sono convinto che, a parti invertite, nelle varie trasmissioni televisive non sarebbe stato fatto lo stesso casino, tirando in ballo a sproposito il cattivo funzionamento della VAR, che nell’occasione non c’entrava una beata mazza ( addirittura UNOSTRO carissimo “ amico “ ha adombrato la possibilità, per il Toro, di chiedere la ripetizione della partita ). Se guardiamo solo al potenziale tecnico, quella di domani per noi dovrebbe essere una partita estremamente facile, ma dopo quanto accaduto col Cittadella e alla luce della prestazione genovese del Benevento preferisco non sbilanciarmi troppo. Per il resto, salutato Gastaldello partito alla volta di Brescia, sembrano essere sul piede di partenza Mounier, Petkovic e soprattutto Masina; io conterei fino a un miliardo prima di cedere il campioncino di casa, ma di fronte a certe offertissime ( pare che il Siviglia abbia alzato la posta a dieci milioni ) è veramente difficile resistere. Infine, buone notizie dal Canada: Joey Saputo ha finalmente trovato il famoso ritaglio di tempo per dar vita al famoso incontro che Futuro Rossoblù aveva chiesto ormai quasi un anno fa. Speriamo bene.



Paolo Milito

domenica 20 agosto 2017

Bologna: buona la prima!

E si riparte con il campionato! Accantonata, ma non dimenticata, la bruciante sconfitta con il Cittadella, questa sera, sinceramente, ero un po' preoccupata... Invece, ho visto un buon Bologna. Non al top, ma ben piazzato e presente in campo! Abbandonato il 4-2-3-1, si parte con un insperato 4-3-3 e poi si passa ad un ipotetico 4-4-2...
Numeri del bingo a parte, inevitabile momento di calo a parte, la squadra mi è piaciuta per atteggiamento e determinazione!
Di Francesco c'è, e si vede. Ci ha creduto sempre, non risparmiandosi mai! E il risultato si è visto.
Torosidis ha fatto tutto bene.
Poli ci piace, e ha un gran passo! De Maio ineccepibile, come pure Maietta!
La cappella di Mirante ci fa prendere il gol del pareggio del Torino... e ai Granada danno un fallo di fuorigioco inesistente, impedendo così un secondo gol che sarebbe stato regolarissimo...
Nel secondo tempo, il Bologna ha sofferto un po', ma l'atteggiamento di rinuncia e arrendevolezza degli ultimi tempi, fortunatamente, non si è visto!
Sono piacevolmente colpita, insomma! Fermo restando che, secondo me, iniziare il campionato ad agosto è fuorviante per quello che riguarda le reali potenzialità dei giocatori, questa squadra, ad oggi, può solo crescere. Serve senz'altro qualche altro innesto, e che un centravanti "a caso" si dia una svegliata, ma la partenza è buona!
Manteniamo questo livello e continuiamo a crescere!
Caro Bologna: buona la prima!
Alessandra Sportelli Negrini




sabato 19 agosto 2017

EVITARE LE CORNATE.

Prima di tutto, una doverosa premessa: 1) Chi ha buona memoria ricorderà che, nello scorso campionato, l’arbitro Abisso concesse al Chievo, al Dall’Ara, un gol contestatissimo, maturato più o meno con le stesse modalità con cui il Cittadella, sabato scorso, ha segnato il suo secondo gol; la differenza fu che quella sera i nostri eroi reagirono brutalmente, vincendo la gara per 4-1. Nota di biasimo, quindi, per chi continua a mandarci fra i piedi arbitri incapaci ma anche per quei giocatori che si attaccano a certi episodi anziché rimboccarsi le maniche ( fra le righe: Verdi, cornuto e mazziato, si è beccato tre giornate di squalifica ). 2) Palacio. Nell’estate del 2013 un individuo inqualificabile, improvvisatosi uomo-mercato del Bologna, pensò bene di svendere al Torino il portiere Gillet, ( temendo una sua imminente maxisqualifica che poi non sarebbe arrivata, rimpiazzandolo con Curci ) e di rifiutare l’ingaggio a parametro zero di Luca Toni, andato poi a fare le fortune del Verona, mentre noi imboccammo una triste deriva. Dunque, io approvo la condotta di Riccardo Bigon: è vero, Palacio non è un ragazzino, ma per tamponare l’emergenza basta e avanza; inoltre, ha il vantaggio non trascurabile di aver giocato al fianco di Mattia Destro quando era in forza all’Inter, proveniente dal settore giovanile. 3) Urbano Cairo. Sarà pure un grande imprenditore televisivo, sarà un grande editore, sarà tutto quello che vi pare, ma comincia a starmi sulle scatole. Così come non ho molta simpatia verso quegli scribacchini improvvisati che gli vanno dietro e raccontano certe storie senza essersi documentati, arrivando a sostenere, sulla stampa e in TV,  che il Bologna a questo punto dovrebbe restituire ( ? ) uno Scudetto indebito ( … ma de che ??? … ). Non so come andrà a finire la questione dello Scudetto 1927, ma spero che qualcuno si prenda la briga, in merito alla questione, di impartire una severa lezione al fin troppo disinvolto presidente granata. Detto questo, parliamo di calcio giocato. Dopo la sciagurata esibizione di Coppa Italia contro il Cittadella, la prima di campionato ci mette subito di fronte ad uno dei nostri avversari storici, quel Torino che ci contendeva la ribalta negli anni ruggenti, e che richiama alla memoria, oltre alla faccenda del 1927, tante altre battaglie all’ultimo sangue, compresa la vittoria della Coppa Italia 1970. Al Dall’Ara il confronto vanta la bellezza di 65 precedenti; il bilancio è nettamente favorevole al Bologna: 35 vittorie, 12 sconfitte e 18 pareggi. La vittoria più cospicua è quella ottenuta il 7 marzo 1956, 6-1, tripletta di Pivatelli, doppietta di Pascutti e sigillo finale di Pozzan, a cui rispose il gol della bandiera granata di Bacci; il Torino, invece, si è imposto per due volte col punteggio di 3-0: il 9 ottobre 1938, gol di Petron, Gaddoni e Bo ( … ebbene sì, la targa … ), anche se poi a fine campionato vincemmo lo Scudetto precedendo in classifica proprio i granata, e il 10 ottobre 1976, doppietta di Graziani e gol del futuro Rossoblù Garritano. Da ricordare la gara del 13 dicembre 2008: vincemmo 5-2, ma al momento di battere un rigore Marco Di Vaio cedette il passo a Bernacci, cosa che a fine campionato gli costò la vittoria nella classifica dei cannonieri a vantaggio di Ibrahimovic. Per ben otto volte, poi, il risultato finale è stato di 2-2; le conseguenze più devastanti le ebbe quello del 13 aprile 2013: l’allora capitano granata Rolando Bianchi segnò il definitivo pareggio mentre l’arbitro fischiava la fine, spingendo Albano Guaraldi ed il suo staff ad ingaggiarlo con un sontuoso contratto dal quale, nel tempo, ci siamo liberati a fatica dopo una non felice convivenza. E domani ??? Il Toro, in Coppa Italia, ha travolto il Trapani con sette gol, mentre noi abbiamo stabilito un record negativo di cui non andare affatto fieri. L’accelerazione che ha portato all’acquisto di Palacio dimostra che i nostri dirigenti non sono rimasti con le mani in mano, ma ancora c’è tanto da fare. Soprattutto a livello di teste. Anche perché, all’esterno, la storia si ripete: Borriello, uno che non farebbe male avere a libro paga, rompe col Cagliari e si fionda immediatamente nei paraggi della SPAL; ma a questi campioni o presunti tali dei giorni nostri, qualcuno si è mai degnato di raccontare la bacheca del Bologna ??? Boh … Attendiamo gli sviluppi con sfiduciata fiducia ( o fiduciosa sfiducia, fate voi … ), sperando che l’imminente arrivo del Presidente Saputo serva a fare chiarezza in tante situazioni e che qualche baldo giovane ( senza far nomi, un Destro cognome ) si decida a dirci cosa intende fare da grande.


Paolo Milito

domenica 13 agosto 2017

NO. NO. E POI NO !!!

La storia del calcio, in tempi recenti e remoti, ci insegna che, trovatisi di fronte alla mancanza improvvisa di uno o più giocatori a seguito di espulsioni, ci sono stati allenatori capaci di rimodulare l’assetto tecnico-tattico della propria squadra al punto da riuscire addirittura a vincere la partita, a dispetto dell’inferiorità numerica ( in tal senso ricordo la nostra vittoria contro la Roma: dopo gli sconquassi arbitrali noi, in sette, battemmo i giallorossi, rimasti in nove, provocando le dimissioni di un furibondo Rudi Voeller ). In parole povere: è vero che, da una parte, l’arbitro è stato un po’ troppo frettoloso nell’espellere Verdi al quinto minuto ( oltretutto il nostro attaccante nello scontro incriminato ha avuto la peggio, il che lascia molte perplessità sulla sua colpevolezza ), così come dovrebbe rendere conto a qualcuno della ridicola manfrina col guardalinee in occasione del secondo gol del Cittadella, a dispetto dei mezzi tecnologici a disposizione, ma dall’altra i giocatori del Bologna non hanno fatto nulla per evitare una figura di merda ( scusate il francesismo, ma non trovo termini più esaustivi ) che resterà tragicamente negli annali. Io non ero allo Stadio, ma chi mi ha raccontato via Messenger la partita mi ha riferito di un manipolo di belle statuine di fronte alle quali il Cittadella dilagava al punto da sembrare il Real Madrid !!! , con l’eccezione dello sventurato Mirante, grazie al quale abbiamo evitato un passivo ben più vergognoso, e del nuovo acquisto Poli, che sembrava un predicatore nel deserto. Dopo l’incoraggiante amichevole disputata contro il Colonia, c’è stata una stucchevole involuzione. A parte il peggioramento dei risultati numerici, ho notato un continuo riferimento, da parte di Donadoni nelle conferenze-stampa, alla motivazione dei giocatori. Il che darebbe ragione ai sussurri che ronzano da qualche tempo attorno alla squadra, tirando in ballo l’insoddisfazione di molti dei nostri baldi giovani a vestire una maglia ritenuta ormai di poco pregio. A pensar male si fa peccato, ma a questo punto mi viene naturale ritenere che alla base di certi rifiuti ( Rincon, Palacio ) possa esserci un passaparola generato dall’interno ad opera di qualche giovanotto che si ritiene sminuito nel far parte del Bologna, squadra che da quarant’anni non vince più un beneamato cazzo, a dispetto dei soldoni che puntualmente il 10 di ogni mese il Riccoscemo canadese versa a titolo di stipendio. Cosa fare a questo punto del programma? Il tempo per rimediare c’è. Piuttosto che ascoltare ancora Donadoni che parla di motivazioni come un disco rotto,  Fenucci, Bigon e Di Vaio farebbero meglio a cercare un confronto con gli scontenti, anche con Destro, e all’occorrenza a metterli alla porta, mettendo in pista dei ricambi sicuramente più motivati ed entusiasti ( vabbè che sulle motivazioni ho qualche perplessità: i calciatori di oggi mi devono spiegare per quale motivo sono più contenti di giocare nel Sassuolo che in una Società capace, in passato, di vincere sette Scudetti+uno, due Coppitalia e alcuni trofei internazionali; emblematico, in questo senso, il caso di Floccari, che con noi non andava neanche a calci in culo e a Ferrara si sta mangiando il mondo ). Di sicuro, i nostri giocatori devono esser contenti di aver offeso, come hanno fatto ieri, la tifoseria bolognese: in qualunque altro posto del mondo sarebbero stati presi come minimo a mitragliate. Alla prima di campionato mancano ancora sette giorni: chi può prenda provvedimenti, senza badare alle apparenze ed alle etichette. Lo ribadisco per l’ennesima volta: sento la mancanza di Joe Tacopina, un soggetto capace, in casi del genere, di tirare adeguati calci nel culo. Joey Saputo è un’acqua TROPPO cheta, e il fatto che suo padre Lino, nei giorni scorsi, si sia ritirato a vita privata dando la responsabilità gestionale degli affari familiari al figlio minore Emanuele la dice lunga al riguardo. Mi auguro che sia comunque capace di imporre una sterzata adeguata.


Paolo Milito

venerdì 11 agosto 2017

E TUTTO RIPARTE




Dopo tante voci, illazioni, finti scoop e veri veleni, tentativi più o meno riusciti di seminare zizzania o di riproporre spiacevoli film già visti ( più che ai tentativi di sollevare polveroni, mi riferisco ad una inquietante analogia: l’ex ternano Falletti falciato dal macellaio Hubner mi è sembrato la versione 2.0 dell’ex ternano Liguori falciato dal macellaio Benetti, oltretutto con l’aggravante che si trattava di una volgarissima amichevole estiva che non giustificava alcuna irruenza negli interventi di gioco ) e altre amenità del genere, domani sera alle 20 la parola passa al campo. Al Dall’Ara si affronteranno, per il terzo turno di Coppa Italia, Bologna e Cittadella. Sul nostro campo, il confronto vanta solo due precedenti, uno in Coppa Italia, disputato il 19 agosto 2006 e vinto dai nostri eroi ai supplementari ( risultato finale 2 – 1, vantaggio dei veneti con Giacobbo, pareggio di Marazzina e gol della vittoria di Claudio Bellucci ), ed uno in Serie B, 27 settembre 2014, 1 – 0, gol di Laribi. I nostri avversari sono arrivati fin qui battendo l’Albinoleffe, che a sua volta aveva eliminato il Giana Erminio. Donadoni metterà in campo una squadra che, nelle amichevoli fin qui disputate, ha emesso segnali contrastanti, confortanti per certi versi e densi di perplessità per altri. Tutto sommato, comunque, le sensazioni emerse sono positive, pur essendoci la necessità di potenziare alcuni reparti. Come potenziarli, questo lo sanno, si spera, i nostri uomini-mercato: Rincon, come volevasi dimostrare, ha scelto il Torino; Palacio trova che il rossoblù genoano sia più marcato di quello bolognese, e Bigon sta cercando di convincerlo del contrario facendo leva su un possibile prolungamento canadese della carriera; Avenatti è alle prese, a quanto si è capito, con un problema cardiaco ben più pesante di quello occorso un anno fa a Mirante, ragion per cui sarà COMUNQUE necessario provvedersi di una punta da affiancare a Destro. Sul conto del quale, va detto, alcuni ex giocatori Rossoblù molto vicini alle attività di Casteldebole e per nulla maliziosi, tipo Renato Villa o Carlo Nervo, riferiscono di malumori riguardanti la soddisfazione di vestire la nostra maglia: in parole povere, in molti sanno ma nessuno lo dice che Destro sarebbe più contento di giocare in un club altisonante piuttosto che essere la punta più acuminata del nostro attacco. Vabbè, staremo a vedere. Ricordandoci che l’impegno di domani, sulla carta, proibitivo non è.


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Paolo Milito

sabato 5 agosto 2017

RISSE DA CORTILE

Una decina di anni fa, durante una puntata del “ Pallone Gonfiato “ di E’ TV, ebbi un duro scontro telefonico con Alberto Bortolotti. Era successo che il famoso giornalista non aveva gradito un mio sms e mi aveva replicato con un lungo giro di parole sintetizzabile in “ cosa vuoi saperne tu che non sei di Bologna “; a quel punto telefonai e gliene dissi di tutti i colori, sottolineando la sua predisposizione a “ difendere la purezza della razza ariana “, ossia a discriminare disinvoltamente e senza fondamento, mentre Giancarlo Monari cercava di metterci una pezza. Di conseguenza, in tempi più recenti non mi sono sorpreso della profonda avversione manifestata in tutti i luoghi e in tutti i laghi da Bortolotti e da altri giornalisti specializzati nei confronti di Joey Saputo che, come ben si sa, petroniano non lo è affatto. Questa settimana, però, credo si sia un po’ esagerato: nel suo consueto editoriale su TMW, Bortolotti ha detto la sua riguardo alla faccenda delle parcelle destinate ai procuratori dei giocatori, dipingendo Saputo come una macchietta alla stregua del direttore megagalattico dei film di Fantozzi, pronto a intervenire dal Canada in collegamento sui maxischermi del Dall’Ara dettando legge a distanza. Ora: padronissimo Bortolotti di difendere la sua categoria in generale e Simone Monari in particolare dagli attacchi frontali che gli ha indirizzato Carlo Caliceti ( e non, come sostiene Bortolotti, un improvvisato comunicatore romanesco ) con un seccatissimo e dettagliato comunicato ufficiale uscito sul sito del Bologna, ma un professionista del suo calibro non può e non deve scadere in simili risse da cortile !!! Dal canto suo, la Società ha replicato in maniera adeguata e appropriata: Riccardo Bigon ha mostrato in conferenza stampa una nutrita documentazione, mandando così a monte uno scoop privo di fondamento. Per non essere da meno, Urbano Cairo ha pensato bene di buttare un po’ di benzina su queste giornate incandescenti dichiarando all’ANSA di essere intenzionato a far valere i suoi ottimi rapporti col presidente federale Tavecchio, allo scopo di ottenere la restituzione dello Scudetto del 1927. Aridaje !!! Ribadisco quanto già detto quaranta giorni fa: una delegazione di Futuro Rossoblù, all’indomani della pubblicazione di un esaustivo volumetto da parte di Carlo Felice Chiesa, ha chiesto e ottenuto di incontrarsi a Casteldebole con Claudio Fenucci, il quale ha convocato l’Avv. Grassani e gli ha conferito il mandato di patrocinare il Bologna in merito a questa vicenda in tutte le sedi possibili e immaginabili. Dal colloquio è emerso chiaramente come la mancata assegnazione di quello scudetto al Bologna sia stata provocata da una questione di opportunità sollevata da Leandro Arpinati, che in quel momento era il presidente della FIGC e il braccio destro di Benito Mussolini, oltre che fresco ex presidente dello stesso club Rossoblù. Di conseguenza, con la caduta del Fascismo certe condizioni sono venute meno, e il Torino, autore di un illecito accertato inequivocabilmente, non può avanzare alcuna pretesa, contrariamente a chi si è classificato secondo sul campo contando esclusivamente sulle proprie forze. ( Per completezza di informazione, vorrei far notare che nel 2006, in una situazione molto simile, il commissario della FIGC Guido Rossi, pur essendo un ex dirigente dell’Inter, non ebbe esitazioni ad assegnare ai nerazzurri lo scudetto revocato alla Juventus a seguito dello scandalo Calciopoli ). Vale la pena ricordare che, qualche anno fa, l’Avv. Cantamessa, che è sì un discendente di Arpinati ma è anche uno storico dirigente del Milan, quindi assolutamente disinteressato ad un coinvolgimento passionale, aveva detto più o meno le stesse cose in risposta ad una analoga azione intrapresa dai dirigenti granata dell’epoca. Insomma, se Cairo vuole ammazzare il tempo trascinando le folle è liberissimo di farlo, ma alla fine dovrà fare i conti con una realtà decisamente in contrasto coi suoi sogni. Novità in vista anche per quanto riguarda il Cierrebì: si profila una gestione associata facente capo a Zanetti e Saputo, cosa che potrebbe ripercuotersi positivamente anche sulla questione relativa alla ristrutturazione del Dall’Ara. Per quanto riguarda il calcio giocato, la squadra si è spostata in Germania per ultimare la preparazione estiva. Dopo l’incoraggiante pareggio col Colonia e la vittoria un po’ meno rassicurante contro gli emiri arabi del Lekhwiya Doha, la truppa di Donadoni affronterà due amichevoli di poco conto ( una delle quali a porte chiuse ) in attesa di conoscere chi, tra Albinoleffe e Cittadella, sarà la prima avversaria di Coppa Italia, e di affrontare gli sviluppi delle vicende legate ad Avenatti, Palacio e Rincon. La mia sensazione personale è che rispetto allo scorso campionato si respiri un’aria migliore, in quanto i giocatori si conoscono meglio e sono in grado di esprimersi al massimo delle proprie possibilità. Non dico certamente che con questa squadra si possa puntare alla Coppa Intercontinentale, ma quel che ho visto finora mi induce a sperare in un piazzamento finale di gran lunga migliore rispetto a quello ottenuto a maggio. Staremo a vedere.


Paolo Milito