Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

venerdì 30 novembre 2018

NEL COVO DEL VIPERETTA.


Se a Bologna ci sono grandi preoccupazioni, sulla sponda blucerchiata di Genova le cose non vanno meglio: la Samp, in classifica, è messa molto meglio di noi, ma le disavventure del presidente Ferrero, che ricordano molto da vicino quelle del nostro Fabbretti, non consentono certo ai nostri avversari di dormire sonni tranquilli. L’anticipo di domani sera,  ( non ) visibile solo sull’oggetto misterioso DAZN, conta 50 precedenti, spalmati fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto. È rimasto nella storia il record stabilito nella stagione 1998 / 99, quella delle Sessantaquattro Partite, in quanto le due squadre dovettero affrontarsi tanto in campionato quanto nelle coppe nazionali e internazionali. I numeri dicono 24 vittorie per la Samp, 13 per il Bologna e 13 pareggi. Il risultato più fragoroso ottenuto dai genovesi è il 7-2 del 10 giugno 1951, tripletta di Sabbatella, gol di Gei, Lorenzo e Parodi contro quelli dei nostri Tacconi e Filiput. La giornata a noi più favorevole fu invece quella dell’8 gennaio 1956, quando trionfammo per 5-2, doppiette di Valentinuzzi e Pivatelli e rigore di Pascutti, a cui replicarono Martini e Firmani; certamente, però, nel cuore dei Tifosi Rossoblù è rimasto scolpito il rocambolesco 3-2 del 29 marzo 1998, quando Kenneth Andersson con una tripletta ribaltò il doppio svantaggio messo a segno da Veron e Montella, che rimane la nostra ultima vittoria ottenuta sul campo ( l’ultima in assoluto è quella a tavolino scaturita dal tiro a bersaglio contro Pagliuca a base di rubinetti divelti ). Il pareggio più vistoso, invece, è il 2-2 del 10 gennaio 1954, doppietta di Karl Hansen a cui rispondemmo con Pivatelli e Pozzan. Tradizione, dunque, nettamente favorevole ai padroni di casa, di fronte ai quali ci presenteremo in condizioni praticamente indefinibili, con un allenatore ufficialmente ben saldo sulla propria panca ma in realtà braccato dai possibili sostituti ( le ultime grida raccontano di un possibile ritorno di Sinisa, oltre che di un Prandelli sedicente interessato a rimirare, dalla tribuna, soltanto l’impatto visivo del figlio con addosso la nostra tuta ). Per tacere del Presidente Saputo, ultimamente parente stretto della Sfinge, alla faccia di una piazza che vorrebbe quanto meno essere rincuorata dalla prospettiva di un mercato invernale finalizzato a migliorare la situazione ( non dimentichiamoci che se il campionato fosse finito domenica scorsa adesso saremmo in Serie B ). Previsioni ??? A questo punto meglio non farne. I Tifosi, come ben sappiamo, non abbandonano mai i propri eroi; sta a loro comportarsi da persone serie. Oppure no.

Paolo Milito


domenica 25 novembre 2018

Oggi? Saremmo in B....

Primo tempo ricco di rischi ed occasioni da gol per entrambe le squadre, con Skorupski e Lafont indiscussi protagonisti. Difesa un po' fragile per il Bologna che ci prova affidandosi a Santander e Palacio senza riuscire a trovare il gol. 15' di totale sofferenza per i rossoblu a cavallo della mezz'ora...
Nonostante le tante occasioni, Bologna Fiorentina termina 0 - 0. Il Bologna, a sei gare dal calciomercato, dal quale solo un folle può pensare di risanare questo disastro, si ritrova terz'ultimo (in una classifica comunque cortissima).

Ennesimo pareggio, anche a reti inviolate, che non serve a nessuno, se non ad affrontare il prossimo allenamento con "tranquillità"...
L'Empoli ha vinto... Oggi, saremmo retrocessi...
Il Chievo pareggia a Napoli, l' Udinese batte la Roma, l' Empoli sotto di due gol sbaglia un rigore e vince 3 a 2 con l' Atalanta...Loro sono vivi, noi e il Frosinone? morti!! Un'enorme differenza.....
Dopo aver visto lo speciale di Sky di ieri sera sul Bologna del 1964, la delusione è ancora più forte e bruciante...
Saputo? We have a big problem...
Fa un po' tu...
Alessandra Sportelli Negrini














sabato 24 novembre 2018

PASSATO, PRESENTE E FUTURO.




Domani pomeriggio, nell’ormai insolita collocazione domenicale delle 15 e con l’ancor più insolita diretta televisiva su SKY, riceveremo la visita della Fiorentina, per dar vita all’ennesimo Derby dell’Appennino. Un derby che vanta 73 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A e Coppa Italia. Bilancio nettamente favorevole al Bologna, con 29 vittorie contro 18 dei viola e ben 26 pareggi. La nostra vittoria più consistente risale al 5 gennaio 1941: 5-3, doppietta di Puricelli e gol di Reguzzoni, Andreoli e Biavati, in risposta a Di Benedetti, Menti II ed a un autogol del nostro Pagotto. Il 5 aprile 1959, invece, la Fiorentina ci travolse con un sonoro 4-0, tripletta di Petris e gol di Hamrin. Per quanto riguarda i pareggi, notevole il 3-3 maturato il 21 maggio 1961, grazie alla doppietta di Pascutti e al gol di Vinicio per i Rossoblù, a cui i toscani contrapposero una doppietta di Hamrin e un gol di Milan. Dolci ricordi, dunque, mentre la realtà attuale è leggermente sgradevole. I viola ci precedono in classifica di sette punti e sette posizioni, e dopo un avvio incerto sembrano aver trovato la quadratura del cerchio. I nostri eroi, al contrario, reduci da una serie di prestazioni sconcertanti, compreso il rocambolesco pareggio ottenuto in casa del Chievo prima della sosta, sono chiamati a spiegare se sono carne o pesce. La Società, a dispetto della continua presenza di Cesare Prandelli sugli spalti, ribadisce a Pippo Inzaghi una fiducia di facciata, in attesa di chiarire se, al mercato di gennaio, si limiterà a qualche operazione di routine o se invece provvederà ad una vera ristrutturazione finalizzata al rafforzamento, magari liberandosi del sempre più concertante Destro per fare spazio, che so, a qualche grande ritorno, tipo Verdi o Gabbiadini, o comunque mettendo a segno qualche operazione meno autolesionista dello scellerato scambio Di Francesco-Falcinelli. Si giocherà al cospetto di Joey Saputo, e sulla panchina degli ospiti siederanno due pezzi consistenti del nostro recente passato, Stefano Pioli e Pantaleo Corvino. Gli stimoli per far bella figura, dunque, ai nostri non mancheranno. Riusciranno a conquistare quella vittoria che manca dalla sera del felice esordio di Lazaros in Rossoblù ??? Staremo a vedere.



Paolo Milito

domenica 11 novembre 2018

Niente di nuovo...

“La sensazione che abbiamo a fine gara è di amarezza perché abbiamo portato a casa un punto e volevamo vincere. Ma per come si era messa la partita è comunque un pareggio utile. È chiaro che dobbiamo continuare a lavorare duro per correggere i nostri errori. Nel secondo tempo con due innesti siamo stati più pericolosi. Inzaghi? È un grande allenatore e sono contento di essere allenato da lui. Sappiamo di essere in una situazione non buona ma stiamo lavorando per migliorare e la sosta dovrà servirci per questo. La mia prova? L’importante è lavorare per la squadra, se viene il gol meglio ancora”.

~ Federico Santander ~

I commenti dei tifosi...
"Prestazioni come questa e altre fatte dal Bologna fanno perdere la voglia di guardare le sue partite. Difesa imbarazzante, centrocampo non propositivo, uguale zero gioco."

"..molto male il Bologna, non va bene per niente.
Era una partita da vincere 4 a 0, se davvero il Bologna voleva dimostrare qualcosa di positivo.
Aver giocato alla "pari", e pure soffrendo parecchio, con questo Chievo, allora bisogna dire che siamo messi male, e se a gennaio non si interviene seriamente.! il rischio per il proseguo della stagione è alto..."

"È inspiegabile l'incapacità di costruire gioco. Sembra proprio che non sappiano mai cosa fare quando hanno la palla"...

"Non si è visto neanche un daievai. Questi passaindietro fanno poca strada"..

"Siamo riusciti a far fare un figurone a Meggiorini!!! Ho detto tutto."..


Fonte: Il pallone gonfiato
Bologna notizie in evidenza: Il Bologna rischia grosso anche col Chievo: a Verona è 2-2
                                   Edoardo Frati11/11/2018


Al vantaggio di Santander i clivensi rispondono e ribaltano la partita nel primo tempo, poi il 2-2 di Orsolini e tanta sofferenza

A Verona con l’obbligo morale – più che matematico – di vincere, per la terza partita consecutiva il Bologna parte forte e parte bene, trovando la via del gol al terzo minuto di gara con Santander. Il cabezazo dell’attaccante paraguaiano (primo gol di testa) su lancio di Danilo viene convalidato due minuti più tardi dell’effettiva realizzazione grazie alla revisione al Var da parte di Orsato, che in un primo momento aveva annullato la rete per apparente fuorigioco.
Dopo il gol e altri 5’ di intraprendenza offensiva – che frutta un’altra occasione da rete con Dzemaili – il Bologna si spegne progressivamente e inspiegabilmente: se il pareggio su rigore di Meggiorini (20’, mano di Calabresi, ammonito) può ancora essere considerato un fulmine a ciel sereno, il raddoppio rocambolesco di Obiin chiusura di primo tempo (45’) è conseguenza diretta di una seconda parte di prima frazione in cui i rossoblù arrivano in ritardo sulla maggior parte dei contrasti, non riescono mai a gestire adeguatamente il possesso palla e commettono distrazioni difensive decisamente evitabili.
Squadre a riposo sul 2-1 per i padroni di casa con la terrificante sensazione che sia un risultato equo, non di molto distante dai valori espressi in campo dalle due compagini nel primo tempo.

La reazione di Inzaghi è iraconda: fuori Calabresi e Dzemaili (il peggiore insieme a Krejcì) dal primo minuto della ripresa, dentro Orsolini e Poli e passaggio immediato dal 3-5-2 al 4-3-3.
Il cambio di modulo e protagonisti però non si riflette in un cambio di atteggiamento da parte del Bologna nelle fasi iniziali di secondo tempo: al 50’ è ancora il Chievo a rendersi pericoloso con Kiyine, vero spauracchio per la squadra di Inzaghi per l’intera durata della partita.
All’alba dell’ora di gioco (56’), finalmente, un raggio di sole. Una buona manovra offensiva innesca Krejcì sulla sinistra che effettua l’unica giocata di discreto livello della sua partita: il traversone è teso e ben indirizzato verso Orsolini, il quale trova la forza, la grinta ed il tempismo per saltare più in alto di tutti e insaccare alle spalle di Sorrentino.

Il Bologna inverte nuovamente l’inerzia della partita e poco dopo il duello Orsolini-Sorrentino si rinnova (68’) con un tiro-cross da calcio piazzato: questa volta ha la meglio il portiere ma la cattiva notizia è che è anche l’ultima vera occasione da gol dei felsinei.
Ventura firmerebbe per il pareggio eppure sono proprio i clivensi a crescere nuovamente di ritmo e intensità: Birsa(entrato al 64’) rifinisce e spara, Kiyineinventa e dribbla, Barba osa ed esegue con successo addirittura un coast to coast che mette in imbarazzo una retroguardia distratta e lasciva. Il Chievo sale di baricentro e di palleggio, limita e a tratti assedia il Bologna, che rischia di subire il terzo gol dal peggior attacco del campionato in più occasioni e spreca le praterie lasciate in contropiede dai padroni di casa per mancanza di idee ed organizzazione offensiva.

Il triplice fischio che fissa il risultato sul 2-2 provoca più sospiri di sollievo tra le gradinate ospiti che locali: il Bologna “strappa” un punto ad una squadra proveniente da 7 sconfitte consecutive la quale, alla dodicesima giornata di campionato, si presentava con “meno di zero punti” in classifica (-1) e che mezz’ora dopo la partita si ritrova (non ufficialmente) anche senza allenatore.
E’ il terzo 2-2 nelle ultime quattro ma di gran lunga il peggiore: per il (non) gioco espresso, per una fase difensiva che dal 6 ottobre concede due gol a partita senza distinzione di stadio o avversario (10 gol subiti nelle ultime 5) e per un’incostanza prestazionale che non ammette previsioni o garanzie sul futuro."

Personalmente, non ho neanche più voglia di cercare parole per parlare del nulla... Delusione e amarezza... Per fortuna che c'è Santander!!!
Alessandra Sportelli Negrini





sabato 10 novembre 2018

ALICE NELLA CITTA’ DI GIULIETTA.


Sentendo parlare Riccardo Bigon, questa è la sensazione che si prova apprestandosi ad affrontare a domicilio il Chievo. A detta del nostro DS, infatti, non c’è nessuna preoccupazione all’orizzonte, il presente è roseo, il futuro radioso, non occorre fare mercato, Inzaghi è ben saldo sulla panchina. Peccato che i segnali emanati dalla realtà siano di senso del tutto opposto. Ma andiamo per gradi. Cominciamo dai numeri: il Chievo, arrivato ai vertici del calcio in epoca piuttosto recente, ha finito per diventare il nostro “ antagonista di fiducia “, sul quale ci ritroviamo quasi sempre a fare la corsa per non retrocedere. Di conseguenza, il confronto non vanta molti precedenti. A Verona le due squadre si sono sfidate per sedici volte, spalmate fra Serie A, B e C, con un bilancio nettamente favorevole ai padroni di casa: sette vittorie, contro sette pareggi e due sconfitte. La vittoria più considerevole dei gialloblù è il 3-0 ottenuto il 23 marzo 2014 grazie alla doppietta di Paloschi e al gol di Rigoni. Delle due vittorie Rossoblù, la più robusta l’abbiamo ottenuta nel campionato scorso, il 22 dicembre 2017: 3-2, doppietta ( incredibile, ma vero !!! ) di Destro e gol di Verdi contro quelli di Inglese e Cacciatore; del resto anche l’altra vittoria, 1-0, fu dovuta ad uno dei pochissimi gol segnati con la nostra maglia da Robert Acquafresca. I pareggi sono stati tutti di stretta misura, 1-1 oppure 0-0. Domani andremo ad affrontare, nell’ormai insolita collocazione delle 15 di domenica, una squadra che, una volta tanto, è sotto di noi in classifica, addirittura all’ultimo posto in conseguenza di alcuni pasticci di bilancio che son costati penalizzazioni e strapazzi vari alla società scaligera. Il cambio dell’allenatore, con l’arrivo dell’ex C.T. azzurro Ventura, non sembra aver prodotto una scossa significativa nella truppa. C’è solo da augurarsi che un’eventuale inversione di tendenza non cominci proprio contro di noi. Che a nostra volta non ce la passiamo benissimo: siamo un pelo al di sopra della zona rischiosa, veniamo da una sconfitta maturata al termine di una prestazione da calci-nel-culo e dobbiamo fare i conti con una dirigenza fin troppo dedita alle riverniciature di facciata, che a lungo andare potrebbero produrre attriti di difficile soluzione. Per fortuna, ci sono anche notizie positive: detto della profferta di amorosi sensi da parte di Manolo Gabbiadini, ufficialmente messo sul mercato dagli inglesi e che sarebbe bene non farsi scappare, finalmente la Società ha mosso dei passi ufficiali in Federazione per cercare di risolvere, una volta per tutte, la questione dello Scudetto Revocato. Meglio tardi che mai. Anche perché poi ci pensa Alice, ossia Bigon, ad uscire dal Paese delle Meraviglie per recarsi a Verona negando l’evidenza, ossia che Cesare Prandelli da almeno tre settimane non si perde una sola mossa dei Rossoblù, ufficialmente per seguire il figlio, facente parte dei nostri quadri tecnici, ma si sa che nel calcio niente avviene mai per caso. Morale della favola: contro un Chievo così male in arnese i tre punti sono praticamente obbligatori. In caso contrario, parecchi sogni di mezza estate potrebbero subire un durissimo ridimensionamento. Staremo a vedere.

Paolo Milito


domenica 4 novembre 2018

Abbiamo un problema...

In 13 minuti è cambiato tutto... 😩
Un primo tempo strepitoso del Bologna, con un gol di Mbaye nei primi 2 minuti, grazie al solito, irrinunciabile, Santander... E poi gioco, passaggi, propositività e determinazione... Verso la fine del primo tempo, però, i rossoblu erano già troppo bassi. Non hanno rischiato molto, è vero, potrebbe diventare pericoloso continuare a giocare così. Bisognerebbe segnare subito il secondo gol... Invece, ahimè, segna l'Atalanta... e raddoppia anche, con un gol fotocopia😞.
Gonzales ha fatto uno sbaglio di troppo... e il gol è arrivato... In entrambi i casi, la palla del gol gliel' hanno passata i rossoblu...
Berisha para l'imparabile: sfuma anche il pensiero del pareggio...
Quando si hanno dei giocatori che in area sbagliano spesso e volentieri, si passa da un quasi 2 - 0 all' 1 - 1... per arrivare a perdere una partita che si sarebbe potuta vincere. L'entrata di Zapata ha destabilizzato tutti... neanche fosse Goldrake...
Appena l'Atalanta ha segnato il gol del pareggio, il gioco del Bologna è diventato solo ed esclusivamente catenaccio: non si va da nessuna parte!
Oggi, un buon Dzemaili, un Palacio decisamente non in partita (ma anche sfortunato!), un Mbaye che, già nella partita con il Sassuolo, ha inciampato sul pallone e ha segnato, per poi perdere la palla a metà campo e mettere due giocatori contro Calabresi... Oggi? Santander gli serve palla su un piatto d'argento e segna... poi, passa palla a Zapata, che non perdona!
Santander un leone... ma da solo, non può fare un miracolo!
Bene anche Calabresi e Svamberg.
Helander non ha giocato male, ma per vincere e poterci salvare, serve ben altro!
Il 4 novembre, il Bologna non ha 10 punti...
Non so davvero più cosa pensare.
Non so davvero più a che Santo votarmi.
Non so...
Marocchi ha detto che "se il Bologna non ha fatto la sua miglior partita, poco ci manca. Capita di perdere, anche se per errori interni di Gonzales prima e Mbaye poi... ma non sono preoccupato".... Invidio le sue certezze (mah!), ma io sono terribilmente preoccupata...
Alessandra Sportelli Negrini




sabato 3 novembre 2018

ASPETTANDO L'ATALANTA E LA CHIAREZZA



Approfittando dell’elezione del nuovo presidente della Federcalcio, come era facile prevedere, Urbano Cairo è tornato alla carica, pretendendo l’assegnazione dell’ormai famigerato Scudetto revocato del 1927. La novità è stata rappresentata dal presidente genoano Preziosi, che è sceso in campo chiedendo l’assegnazione ex-aequo dello Scudetto 1925, relativo, cioè, ad un torneo vinto dal Bologna ma non a scapito del Genoa, eliminato, sia pure con contorno di risse e revolverate, in semifinale dai nostri eroi. Insomma, si sconfina sempre più nell’assurdo. Detto che anche il sottoscritto, con l’intera truppa di Futuro Rossoblù, si è già mosso nelle sedi opportune per replicare all’antifona, meglio prendere in esame i numeri relativi ai precedenti con l’Atalanta, in attesa dell’ennesima partita fuori orario, stavolta alle 18 della domenica. Sotto le Due Torri il confronto vanta 56 precedenti, sparsi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Per ben due volte abbiamo vinto 5-0: il 29 maggio 1960, doppietta di Sergio Campana e gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli, e il 7 gennaio 1968, doppietta di Ezio Pascutti e gol di Tentorio, Perani e Fogli. L’11 settembre 1949, invece, fu l’Atalanta a travolgerci con un perentorio 6-2, tripletta di Hansen, doppietta di Soerensen e tocco finale di Randon in risposta ai nostri Cappello e Mike. Il pareggio più clamoroso è un 4-4 dovuto, in realtà, alla lotteria dei rigori, nel turno di Coppa Italia giocato il 19 novembre 1997; nei tempi regolamentari, invece, per due volte è finita 2-2, il 10 novembre 2001 e il 20 gennaio 2010. Domani verrà a farci visita un’avversaria universalmente riconosciuta come un miracolo del calcio di provincia, che attualmente ci precede in classifica di tre posizioni. Sarebbe il caso di provare a vincere, pur essendo abbonati al 2-2, e di ricordarsi che le partite durano 90 minuti più recupero. Il tutto in attesa di liberarsi del peso di Mattia Destro e, perché no, di riabbracciare Manolo Gabbiadini, che ha espresso il desiderio di tornare a vestire i nostri colori. Ma questa è un’altra storia, di cui si dovranno occupare altre persone, le stesse che dovrebbero muoversi con maggior tempestività di fronte agli assalti del Cairo o del Preziosi di turno.

Paolo Milito