Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 28 ottobre 2017

"Ma bomba o non bomba, noi, siamo arrivati a Roma"... E ce semo fermati...

Andiamo a Roma per giocarcela! Fino all'ultimo respiro!

Il Bologna è partito bene! Gioca bene! È messo bene in campo!
E, senza Destro, è inutile negarlo, è un altra squadra!!!
Nonostante il bel Bologna, però, c'è il vantaggio della Roma al 33' con El Shaarawy (e che gol!).
Ma il Bologna non si arrende e non si arresta... C'è un solo problema: per vincere, bisogna tirare in porta. Di Francesco (nonostante il fuorigioco), e Verdi a parte (tiro alto sopra la traversa), non abbiamo creato un gran che... Semplicemente, mancava Palacio! E scusate se è poco...
Palacio non solo segna, ma permette a tutti di giocare in più posizioni, soprattutto ai centrocampisti.

Siamo deboli a centrocampo, dove non filtrano nulla... e la difesa soffre tantissimo!

Un bel giallo inutile di Pulgar, che salterà la partita con il Crotone, e poi il "rigore sì/rigore no": è vero che ce ne hanno dati contro di peggiori... è vero che un pestone c'è stato... È anche vero che c'è stato un tuffo da campione olimpico di nuoto... Mi sembra più attendibile la simulazione, anche perchè nessun rossoblu ha protestato...
E non voglio attaccarmi a questi episodi non clamorosi, perchè, nonostante tutto, resta un Bologna che ha giocato bene contro una Roma che ha subito solo 5 gol.
La squadra sta crescendo, tanto! Non concretizza ancora come dovrebbe ed è "Palaciodipendente", ma credo che vedremo dei cambiamenti in positivo.
Cerchiamo di vincere contro il Crotone e continuiamo a giocare con questo impegno... Magari, con qualche tiro in porta in più!
Bergamo a parte, questo Bologna non è parente di quello dell'anno scorso. Piú corto e preciso, non crea voragini in mezzo al campo e la difesa è protetta, anche se a volte gioca a strega impalata... Ci servono altri due piedi buoni e d'esperienza davanti, per dar modo a Verdi e Di Francesco di farne e crescere ancora di più (fermo restando che a me piacciono tantissimo e che li vorrei sotto alle due Torri per tanto tempo!).
Avanti tutta e Forza Bologna!
Alessandra Sportelli Negrini



venerdì 27 ottobre 2017

TEMPI CUPI ?

Dovendo affrontare la Roma a domicilio, sembrerebbe di sì, considerando che abbiamo appena incassato una bastonata dall’altra metà del Tevere e che ( piove sempre sul bagnato ) oltre a Palacio domani sera dovremo fare a meno anche di Mirante. Ma andiamo per gradi. Innanzi tutto le statistiche: Roma-Bologna è a pieno titolo una classicissima del calcio italiano, specie tenendo conto che i giallorossi, al pari della Juventus, hanno saltato nel corso degli anni un solo campionato di Serie A. Contando anche le gare di Coppa Italia, il confronto vanta la bellezza di 73 precedenti, con 31 vittorie della Roma, 18 del Bologna e 24 pareggi. Bilancio, dunque, nettamente a favore dei padroni di casa, ma con qualche piacevole variazione sul tema. La vittoria giallorossa più cospicua è il 5-0 rifilato dalla Banda-Garcia ai ragazzi di Pioli prossimi allo sbando, il 29 settembre 2013: doppietta di Gervinho e gol di Florenzi, Benatia e Liajic. Il 10 ottobre 1954, invece, fummo noi a vincere per 4-3: doppietta di Pivatelli, gol di Bonafin ed autogol del giallorosso Eliani contro Galli, Venturi e Celio. Per ben cinque volte il risultato finale è stato di 2-2. Da ricordare, poi, altre due nostre vittorie, più per le circostanze in cui sono maturate che per il punteggio: il 30 settembre 1979 il nostro allenatore Marino Perani, insoddisfatto del rendimento di alcuni giovani, al 40° del primo tempo mandò in campo l’anziano Luciano Chiarugi, riserva di lusso, che si rivelò determinante segnando il gol della vittoria finale, 2-1, ottenuta grazie anche a Beppe Savoldi in risposta ad un gol di Pruzzo; il 16 settembre 2012, invece, furono altri due ultratrentenni d’assalto, Diamanti e Gilardino ( doppietta ), a ribaltare il doppio vantaggio di Florenzi e Lamela fissando il punteggio sul 3-2 a nostro favore. Tornando ai giorni nostri, poco da dire sulla disparità delle forze in campo: la Roma è appena una posizione più sotto della Lazio in classifica, ed è intenzionata a farla valere, soprattutto in considerazione delle difficoltà incontrate mercoledì sera nel condurre in porto la sofferta vittoria contro il Crotone. E i nostri ??? I ragazzi di Donadoni sono, ancora una volta, reduci da una partita bifronte: primo tempo da calci nel culo, secondo da Champions League o poco meno. È inutile rimarcare che se avessimo giocato per tutta la partita come nel secondo tempo avremmo potuto anche vincere: l’amara realtà dice che non abbiamo saputo approfittare di un rigore sbagliato dalla Lazio, a cui abbiamo pure gentilmente offerto l’omaggio, da parte di Mirante, di un’uscita scellerata degna della caccia a farfalle messa in atto da Agliardi nel famigerato finale da incubo in casa dell’Inter in Coppa Italia. D’accordo, sono ancora giovani, ma il tempo passa, e questi sembrano non far tesoro delle lezioni prese. Quanto all’infortunio di Mirante, poco male: per fortuna Da Costa nei momenti che contano è sempre presente e reattivo. Purtroppo non si può dire la stessa cosa riguardo alla mancanza di Palacio: ancora una volta Destro si è rivelato impalpabile, inconsistente, tanto da far sorgere seri interrogativi sulla prosecuzione del suo rapporto con la Maglia Rossoblù. Che dire, speriamo che la vista degli odiati ( per lui ) colori giallorossi lo spinga a ritrovare la giusta vena. È vero, non sono queste le partite che dobbiamo vincere, ma è senza dubbio meglio uscire dal campo con la certezza di aver comunque fatto la propria parte piuttosto che dopo una prova arrendevole ed inconsistente. Lo stesso Donadoni lo ha detto senza mezzi termini: il secondo tempo messo in atto contro la Lazio dovrà servire come pietra di paragone per le prestazioni future. Speriamo che i giocatori si dimostrino dello stesso avviso.


Paolo Milito

mercoledì 25 ottobre 2017

No Palacio, no Bologna...

Senza citare Anna Frank, la cui immagine tutti hanno usato in questi giorni, nel bene e nel male, mi limiterò a descrivere quello che ho visto... E che non mi è piaciuto!

Il Bologna prende gol al 4° minuto...
Il Bologna insegue la Lazio senza sapere cosa fare...
Il Bologna regala un rigore alla Lazio al 18°...
Palo di Immobile...
Destro non tiene un pallone...
Il Bologna continua a sbattere contro il muro della Lazio...
Al 28°, su errore di Mirante, secondo gol della Lazio...
"Donsah deve avere un gemello che ogni tanto gioca al suo posto. Sembra un altro giocatore..." Cit. di un tifoso sconsolato: concordo...
Krafth e Masina "par piasé" (per piacere, in romagnolo): condivido...
Immobile non segna il 3° gol per una deviazione...
Mirante sbaglia di nuovo l'uscita...
Due gol e 4 pali per la Lazio...
Due azioni del Bologna grazie a due errori della Lazio...
Finisce il primo tempo di un Bologna spento, arrendevole e disorientato.
Quando Palacio in campo fa la differenza!!!

Autorete della Lazio...
Buona azione del Bologna per poter pareggiare, ma Masina non trova lo specchio della porta...
C'è una piccola reazione da parte del Bologna..  Speriamo...
Debutto in A al 24° per Falletti...
Sul finale, Parolo ci grazia...
Okwonkwo ci prova...
E ancora Bologna con tre calci d'angolo...
Okwonkwo insiste...
Rinvio di Stracoscia al 49° e fischio finale...

Poco Bologna, in questa partita.
Troppo arrendevoli e per niente offensivi, tolti gli sporadici episodi personali di Okwonkwo e Verdi (nel secondo tempo)...

Un Bologna che ha preoccupato un po' la Lazio solo nel finale.
I bianco/celesti hanno dominato per tutto il primo tempo e avrebbero potuto segnare molti più gol.
È vero che il Bologna non si è arreso, ma poteva essere molto più offensivo.
Si deve tirare in porta!
Il gioco è stato pressocchè sterile.
Se non avessero fatto autogol, avremmo potuto giocare fino a sabato senza segnare.
Sui calci piazzati, sia in fase offensiva che difensiva, la palla finisce sempre sui piedi dei nostri avversari.
Destro semplicemente imbarazzante.
La mancanza di Palacio e di Di Francesco è stata assordante...
Mi aspetto un notevole capovolgimento di fronte sabato!
Alessandra Sportelli Negrini


martedì 24 ottobre 2017

PER LA PRECISIONE.

Vi racconto una storiella: qualche anno fa mi trovai a passare, per ragioni di lavoro, nella sede di un’emittente radiofonica locale, in prossimità della trasmissione del notiziario. Con mia somma sorpresa dovetti constatare che lo speaker si limitava a leggere le notizie dal Televideo RAI; non solo: ripeteva “ a pappagallo “ persino le inesattezze e gli strafalcioni !!! Questa cosa mi è tornata in mente domenica pomeriggio assistendo a “ Novantesimo Minuto “: l’inviato di turno, che passa per essere un giornalista professionista, ha riferito che le due squadre hanno osservato un minuto di silenzio e giocato con il lutto al braccio per ricordare lo scomparso MARINO PURIN ( ??? ), vecchia gloria di entrambe le squadre. Insomma, l’ennesima PIRLA … ooppss, perla, di una lunga e interminabile catena che si protrae nonostante i direttori di Raisport e SKY Sport siano entrambi bolognesi e sedicenti Tifosi Rossoblù. Nonostante certi sabotaggi, comunque, Marino Perani si è visto tributare, in campo e sugli spalti, un omaggio adeguato al proprio spessore. Che dire, evidentemente c’è nell’aria un gran bisogno di precisione, rivendicato anche dagli dei, che devono essersi infastiditi per aver percepito, dalle strade bolognesi, discorsi improntati ai sogni di gloria, a prospettive europee, ed hanno pensato bene di consentire all’Atalanta di vincere, con l’unico tiro in porta degno di tale nome, una partita altrimenti destinata ad un equo e giusto risultato di parità. Dunque, torniamo coi piedi per terra e prepariamoci a ricevere la visita della Lazio, una delle corazzate del campionato, che sta vivendo un grande momento tanto in Italia quanto in Europa. Sotto le Due Torri il confronto vanta qualcosa come 72 precedenti, distribuiti fra Serie A, Serie B e Coppa Italia; il bilancio parla chiaramente Rossoblù: 40 vittorie, 13 sconfitte e 18 pareggi. La nostra vittoria più sonante è il 7-2 ottenuto il 17 giugno 1951, tripletta di Filiput, doppietta di Cesarino Cervellati, gol di Cappello ed autogol a nostro favore di Antonazzi, a cui replicò una doppietta di Hofling. Circa un anno dopo, il 25 maggio 1952, fu la Lazio ad ottenere la sua vittoria più vistosa, 4-2, grazie alla tripletta di Sukru ed al gol di Antoniotti , a cui risposero Gritti e Cappello; questa sconfitta provocò il licenziamento dell’allenatore Galluzzi, a cui subentrò Lelovich. Per ben quattro volte il risultato finale è stato 2-2; in particolare ricordo il 19 maggio 1974, ultima giornata di quel torneo, coi biancocelesti già certi dello Scudetto e i nostri eroi mentalmente proiettati alla finale di Coppa Italia, poi vinta, della settimana seguente. Per la cronaca, dopo il gol di Petrelli ribaltammo grazie a Pecci e Beppe Savoldi, e Giorgio Chinaglia pose il definitivo sigillo alla partita e al campionato. Da notare che in Serie B ne abbiamo vinte quattro su quattro, e in Coppa Italia non abbiamo mai perso. Stando alla tradizione, ci aspetterebbe quindi una marcia trionfale, tenendo presente che abbiamo in casa un Club Manager, Marco Di Vaio, di scuola laziale, così come in passato in certe sfide abbiamo ottenuto risultati di un certo spessore grazie ad altri ex biancocelesti, come Franco Janich, Franco Nanni o Beppe Signori. La realtà è leggermente diversa: a parte l’evidente inferiorità tecnica, dobbiamo fare i conti, oltre che con altre assenze, con l’infortunio di Rodrigo Palacio, fin qui nettamente il migliore dei nostri, che ovviamente sarà rimpiazzato da Mattia Destro, la cui opaca prestazione nel finale della gara di Bergamo non autorizza a sperare in miglioramenti sopraggiunti nell’ultima pausa di riflessione; per contro, Ciro Immobile, punta di diamante laziale, sta attraversando un grande periodo di forma.  Sul versante del tifo, ho buoni motivi per sperare che gli amici Tifosi Rossoblù sapranno mantenere il giusto distacco, senza trovare appigli per far baruffa prendendo spunto dallo squallido episodio della foto di Anna Frank in maglia romanista. Tornando al discorso tecnico ribadisco, come sempre,  che non è igienico fasciarsi la testa prima di essersela rotta, tanto più che le squadre messe in pista da Roberto Donadoni ci hanno abituato a serate allucinanti come quella di Coppa Italia col Cittadella o l’incubo del 7-1 contro il Napoli ma anche a vittorie esaltanti come quella ottenuta contro lo stesso Napoli arrivato in città primo in classifica e desideroso di fare polpette delle nostre truppe. Insomma, con un po’ di attenzione può scapparci un risultato positivo: la nostra presenza nella parte sinistra della classifica non è frutto del caso. Buona partita a tutti.


Paolo Milito

domenica 22 ottobre 2017

Brusco risveglio...

L'overture al match di oggi, l'ho rubato ad un amico... La passione per i nostri colori ci ha fatto conoscere e l'amicizia resta indelebile tutt'oggi, come quella con altri tifosi che sono diventati, via via, amici...

"Oggi è il giorno di Atalanta Bologna, forse la partita più adatta per ricordare l’appena scomparso, Marino Perani, nativo del Bergamasco ma, grandissima bandiera rossoblù.
In casa orobica, andremo a giocarcela, consapevoli di affrontare una squadra più forte di noi ma, con una grande partita possiamo tornare a casa con un risultato utile.
Mancheranno Taider e M’Baye, però sono convinto che, le alternative non li faranno rimpiangere e chissà che non sia la volta buona per rivedere Nagy, giocatore che non può mancare nelle rotazioni, ma, a oggi non ha ancora visto il campo.
L’Atalanta dovrebbe avere il loro giocatore migliore Gomez non al meglio, e davanti ha un ottimo giocatore come Petagna, una punta che non segna, ma di un’importanza fondamentale per la squadra, un po’ mi ricorda il nostro Petkovic.
Destro partirà dalla panchina, e non è detto che entri nel corso della partita, speriamo con il tempo di non generare un nuovo caso Acquafresca, per evitarlo o si reinserisce gradualmente ma, io non ne sento la mancanza e probabilmente neppure la squadra, oppure bisogna cederlo a gennaio considerando anche il rientro di Avenatti.
Sempre e comunque forza Bologna.
SEMPER FIDELIS"
(Cit. Vincenzo Marcello Marcellino, amico e grande tifoso rossoblu!!!)

L'Atalanta ospita il Bologna.
È la nona giornata del campionato di Serie A. In Europa League, la squadra di Gasperini ha fatto una bellissima figura, e ora vuole fare bene anche nel nostro campionato.
Il Bologna di Donadoni prova a voler continuare a stupire, soprattutto in trasferta.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Castagne, Freuler, De Roon, Spinazzola; Ilicic, Cristante; Petagna. All. Gasperini
BOLOGNA (4-3-3): Mirante; Torosidis, Gonzalez, Helander, Masina; Poli, Pulgar, Donsah; Verdi, Palacio, Di Francesco. All. Donadoni

Alla fine del primo tempo, il punteggio è ancora fermo sullo 0-0.
45' minuti equilibrati che hanno visto un bel Bologna.
Un eccesso di altruismo da parte di Verdi, nel finale, che vuole servire Palacio invece di tirare in porta da pochi centimetri.
Il primo tempo si è chiuso sullo 0-0, quindi.
Un' occasione per parte con protagonisti Petagna e Verdi.
Sostituito Torosidis con Krafth al 25' per infortunio.
Nel secondo tempo si continua a giocare, ma purtroppo segna l'Atalanta...
Tutti a difendere, normale azione da gol e palla in rete... Segna Cornelius, che non è risaputamente un fenomeno...
Espulso Gonzalez all'80' per secondo giallo (sacrosanto!), Bologna in dieci.
E purtroppo vince l'Atalanta 1-0.

Ed è un peccato, perchè fino al golletto il Bologna non aveva giocato male, anzi...
Salta però agli occhi la differenza di gioco, e non in positivo, quando Destro entra in campo...
Questi sono alcuni dei commenti a fine partita:

"Da quando ci siamo messi a 3 siamo stati in declino"
"Game over: siamo andati"
"Infatti abbiamo preso gol"
"De Maio una ciustè" (inguardabile, per i non romagnoli😂)
"Come passiamo a tre dietro becchiamo gol"
"Destro è come non averlo....nullo"
"Non ci prova nemmeno..."
"Un inutile da 2 milioni di euro (e questa sono io!)"
" Perche' e' entrato??😂😂"
"Non ha sfregato un pallone"
"Da quando è entrato non abbiamo più passato la metà campo!"

Resta l'amarezza per una partita che si sarebbe almeno potuto pareggiare...

Resta una buona dose di "schifatura" perchè alla RAI non vedevano l'ora che il Bologna capitolasse... E' bastato perdere una partita perchè ricominciassero a sparare caz...volate: a Novantesimo Minuto hanno detto che i giocatori in campo hanno osservato un minuto di silenzio e giocato col lutto al braccio in memoria di Marino PURIN ( ???????? ), vecchia gloria di entrambe le squadre... (Grazie a Paolo Milito per questa chicca!)....
Complimenti a chi si definisce "giornalista" e poi fa queste figure...

Resta un sapore amarognolo da dover digerire, perchè vorrei vedere il mio Bologna vincere ogni volta... O almeno non perdere...

Abbiamo tutte le carte in regola per poter far bene: forza ragazzi! Ripartiamo da qui con la fame di vittoria!!!
Alessandra Sportelli Negrini


sabato 21 ottobre 2017

ALLA CONQUISTA DI BERGAMO.

Alle volte il destino si diverte a mettere in scena percorsi particolari. Ecco quindi che domani pomeriggio si sfideranno le due squadre che hanno caratterizzato la vita e la carriera da giocatore di Marino Perani, venuto a mancare nei giorni scorsi. Possiamo parlare di una classica del calcio italiano: fra Serie A, Serie B e Coppa Italia il confronto vanta, solo a Bergamo,  qualcosa come 54 precedenti; 29 vittorie dell’Atalanta, 8 del Bologna e 17 pareggi. La vittoria più robusta dei nerazzurri è il 4-0 ottenuto il 7 aprile 1991 contro una squadra ormai in disarmo e destinata ad una doppia retrocessione; a segnare furono Pasciullo ( doppietta ), Perrone ed Evair. Per due volte, invece, ha vinto il Bologna col punteggio di 3-1: il 31 gennaio 1954, doppietta di Pivatelli e gol di Cappello contro un rigore segnato da Bassetto, e il 21 ottobre 1962, quando Pascutti, Bulgarelli ed Haller ribaltarono il gol realizzato in apertura da Mereghetti. Quanto ai pareggi, singolare la sequenza del 2-2 maturato per tre campionati di fila: il 29 aprile 2001, doppietta di Beppe Signori in risposta a Morfeo e a Ventola ex di turno; il 13 gennaio 2002, gol di Doni ( altro ex ) e Berretta contro i nostri Olive e Brioschi; infine il 22 settembre 2002, doppietta nerazzurra di Doni a cui risposero Locatelli e Bellucci. Degna di nota anche la sequenza dell’anno solare 2013: il 27 aprile, dopo una terrificante trafila di infortuni ed esaurimento delle relative sostituzioni, ci trovammo a concludere la gara schierando tra i pali il centravanti Moscardelli, che se la cavò egregiamente; il 10 novembre, invece, si verificarono due episodi rimasti nella memoria per motivi diametralmente opposti: il bergamasco Rolando Bianchi mise a segno quello che sarebbe rimasto come uno dei pochissimi suoi gol indossando la nostra maglia, mentre il portiere Curci si produsse in una maldestra respinta su un tiro di Livaja che, oltre a provocare il gol della vittoria nerazzurra, scatenò un polverone ampiamente indicativo della consistenza di quella squadra, condizionata da una Società ormai allo sfascio e destinata ad una indecorosa retrocessione. Volendo sintetizzare, possiamo dire che quello di Bergamo per noi non è un terreno amico. Ma veniamo ai giorni nostri. A parte gli incroci di tipo sentimentale riguardanti Perani e Roberto Donadoni, territorialmente e calcisticamente originario di queste parti, ci ritroviamo ad affrontare i bergamaschi in una situazione che, se ce l’avessero raccontata la sera della disfatta contro il Cittadella, avremmo potuto definire fantascientifica: abbiamo cinque punti di vantaggio in classifica, nonostante i nostri avversari, rivelazione della scorsa stagione, non siano affatto in disarmo e raccolgano successi in campo internazionale. Dovesse uscire un risultato positivo, anche minimo, potremmo sentirci autorizzati a pensare un po’ più in grande, fermo restando che è meglio mantenere i piedi ben piantati in terra. Positivo il fatto che i dirigenti abbiano mandato a Mattia Destro dei segnali ben precisi: ormai il posto da titolare non è più suo per designazione divina, se lo deve giocare con altri concorrenti che, in questo momento, si stanno dimostrando più redditizi. Starà al giocatore dimostrare a che punto è giunta la sua maturazione; in caso contrario, si fa sempre in tempo a dividere i rispettivi percorsi. E adesso, parola al campo, sperando di onorare degnamente la memoria di Marino Perani.


Paolo Milito

mercoledì 18 ottobre 2017

CIAO, MARINO.

Nemmeno il tempo di rallegrarci per la trionfale conclusione del derby contro la SPAL e il relativo sesto posto in classifica, e la vita ci mette di fronte ad una triste incombenza: nella mattinata di oggi ci ha salutato Marino Perani, un’autentica pietra miliare della Storia Rossoblù. Quinto giocatore nella graduatoria delle presenze di tutti i tempi, ha impresso il proprio marchio in tutte le grandi vittorie ottenute dal Bologna nel Dopoguerra: lo Scudetto del 1964, le due Coppe Italia, la Mitropa ed il Torneo Anglo-Italiano. Fu uno dei cinque giocatori coinvolti ( e poi riabilitati ) nel mai del tutto chiarito scandalo- doping che avrebbe portato alla prematura scomparsa del Presidentissimo Dall’Ara ed allo spareggio di Roma del 7 giugno 1964. Da allenatore non ha raggiunto le stesse vette, ma il suo curriculum non è comunque disprezzabile: dopo la falsa partenza della svernata 1979, quando si perse in alcuni pericolosi esperimenti e venne sostituito da Cesarino Cervellati, nel campionato successivo guidò il Bologna ad una tranquilla salvezza, valorizzando anche alcuni giovani di grande spessore, come Beppe Zinetti, Beppe Dossena e lo sfortunato Fabio Albinelli. Nel 1984, poi, condusse il Parma dalla Serie C1 alla B, a braccetto con quel Bologna impegnato a risalire la china al culmine del suo primo “ giro di valzer “. Curiosamente, concluse la sua carriera da giocatore in una squadra canadese: un segno del destino ??? Chissà … Mi piace pensare che abbia trovato ad aspettarlo tutti gli altri eroi del ’64 che lo hanno preceduto, magari per poter raccontare loro le belle novità degli ultimi tempi. Certamente oggi Marino Perani ha lasciato la vita terrena per entrare definitivamente nella Leggenda. Ciao, e grazie di tutto !!!



Paolo Milito

domenica 15 ottobre 2017

E Bologna vola!!!

Una gran bella partita, quella di oggi al Dall'Ara, tra Bologna e Spal.
Erano 22 anni che le due squadre non si incontravano, e l'attesa è stata ben ripagata.
Bologna - Spal finisce 2-1, grazie alla rete di Poli nel primo tempo e all'autorete di Salamon nel secondo tempo.
Nel finale, due brividi di troppo, grazie al gol meraviglioso di Antenucci (negarlo, sarebbe una menzogna apocalittica!) che accorcia le distanze, e all'occasione sparata in curva da Borriello.
È comunque la terza vittoria di fila per il Bologna, che si piazza ad un settimo posto provvisorio!

Il gol del Bologna, e va sottolineato, nasce da un'azione perfetta del nostro quartetto magico, che non si tira mai indietro e gioca per la squadra: azione bellissima di Verdi, che passa a Di Francesco, che stoppa alla perfezione e gira a Palacio, che crea un assist perfetto per Poli che segna!!!

E questo è il Bologna che vogliamo e che amiamo!!!
Grazie ragazzi!!!
Alessandra Sportelli Negrini







sabato 14 ottobre 2017

UN GRANDE RITORNO.

La partita di domani contro la SPAL, che verrà giocata nell’ormai insolita collocazione delle 15 di domenica, rappresenta il recupero di una gloriosa tradizione: le prime sfide contro i ferraresi, infatti, risalgono a molto prima dell’introduzione del Girone Unico; è altrettanto vero che in tempi recenti, mancando la SPAL dalla Serie A dal 1968, ci sono state poche occasioni di confronto, una sola volta in Serie B e qualcuna di più in C. I numeri dicono che in territorio bolognese la gara vanta, tra Serie A, B, C e Coppa Italia, 26 precedenti, con un bilancio nettamente favorevole ai nostri colori: 17 vittorie, 6 sconfitte e 3 pareggi. Nel tempo si ricorda una vittoria per 6-0 risalente al 1920, non contemplata nelle statistiche ufficiali, che tengono conto dei risultati maturati a partire dalla stagione 1929/30, quando fu disputato il primo campionato di Serie A a girone unico. Risulta invece che per ben due volte abbiamo vinto col punteggio di 4-1: il 26 dicembre 1937, in Coppa Italia, doppietta di Maini e gol di Reguzzoni e Raffaele Sansone, a cui rispose Poggipollini; il 28 ottobre 1962, in Serie A, doppietta di Bulgarelli e gol di Pascutti e Haller, contro un rigore messo a segno da De Souza. La vittoria più robusta della SPAL è invece il 3-1 ottenuto il 10 ottobre 1965, quando una doppietta di Muzzio ed un gol di Bagnoli ribaltarono l’iniziale vantaggio messo a segno da Vastola. Al di là dei numeri, però, la sconfitta che brucia di più è quella maturata il 5 giugno 1994, playoff di Serie C1: i nostri eroi erano passati da poco nelle mani rassicuranti di Giuseppe Gazzoni dopo una lunga serie di vicissitudini culminate in una doppia retrocessione; il 2-0 finale ci condannò ad un secondo anno di purgatorio vanificando un lungo e faticoso inseguimento cominciato con l’avvicendamento in panchina fra Alberto Zaccheroni e Edy Reja. Per la cronaca, segnarono Zamuner ed il futuro Rossoblù Olivares. Notevole anche il 2-2 del 18 marzo 1956, biancazzurri in vantaggio con Di Giacomo e Macor e riscossa finale Rossoblù con doppietta di Pivatelli. Oltre all’accesa rivalità fra i due campanili, questa partita richiama alla memoria uno struggente minimo comune denominatore: Beppe Campione, grande promessa Rossoblù perito in un incidente stradale quando era in prestito alla SPAL. Fin qui la Storia. Tornando ai giorni nostri, ci troviamo a ricevere i cugini ferraresi sulla scia di una serie positiva che dura da tre partite, di cui due vittoriose in trasferta. Per contro, la SPAL, che in classifica ha sei punti in meno, sbarca a Bologna intenzionata a riprendere il decoroso cammino intrapreso all’inizio del campionato, quando aveva inanellato delle buone prestazioni che avevano fatto quasi gridare al miracolo. Da notare che tra i biancazzurri ci sono ben cinque ex Rossoblù, alcuni dei quali, dopo il cambio di maglia, sembrano quasi miracolati. Questo, comunque, non rappresenta un problema: i nostri attuali alfieri, domani pomeriggio, vorranno sicuramente fare bella figura di fronte al Presidente Saputo, tornato in città per l’occasione, oltre che per presiedere il rinnovo del CDA e perfezionare l’acquisto di una casa da adibire a residenza bolognese.  Ci sono anche altri buoni motivi per vincere: replicare adeguatamente a Vittorio Sgarbi, che in un’intervista al Carlino non ha perso l’occasione di ribadire una supremazia della Razza Ferrarese ( … o FerrARIANA ??? … boh … ) su quella Petroniana, e soprattutto dedicare l’eventuale vittoria a Marino Perani, che sta giocando la partita della vita. E adesso, la parola al campo.


Paolo Milito


sabato 7 ottobre 2017

LIETA SOSTA.

Tranquilli, non è il nome del famigerato albergo di Carloforte lasciato in pegno da Porcedda. Mi riferisco al fatto che, per la prima volta dopo tanto, troppo tempo, abbiamo incrociato una sosta del campionato potendo pensare positivo. Innanzi tutto, un punto in classifica in più rispetto allo stesso periodo del campionato scorso. Poi l’iniziativa del Presidente Saputo, pienamente recepita dal Sindaco Merola, di apporre una targa celebrativa là dove tutto è cominciato, anche se l’evoluzione della specie non consentirà una precisione chirurgica: mi risulta che la via in cui è stato fondato il Bologna non esista più, per cui la targa verrà posta sulle mura del palazzo immediatamente più vicino. Ottimo l’exploit di Simone Verdi, schierato dal primo minuto nella gara giocata dalla Nazionale contro la Macedonia, in cui non è stato né il migliore ne’ il peggiore, ma intanto ha rappresentato il ritorno di un Rossoblù in azzurro ed ha scatenato anche un discreto movimento mediatico, dimostrando di essere pronto a diventare il leader e il trascinatore della nostra squadra. Veniamo ai risvolti televisivi: lunedì scorso Fabio Fazio ha ospitato nel suo programma Roberto Donadoni, che insieme ad Antonio Cabrini ha parlato diffusamente del “ compleanno “ del Bologna; domani sera, invece, sarà la volta di Godfred Donsah, la cui storia ha incuriosito Fazio che ha deciso di portarla all’attenzione nazionale, facendo riferimento al documentario prodotto dalla TV del sito ufficiale del club. Dunque, un’attenzione da parte dei mass media nei nostri confronti come non avevo mai visto ( forse nemmeno ai tempi dei vari scudetti era successo qualcosa di simile ). Infine, una nuova puntata dell’Ottavo Scudetto: dando seguito ai contatti dei mesi scorsi, alcuni esponenti di Futuro Rossoblù e delle altre sezioni di tifo organizzato hanno creato un comitato, guidato da Luigia Bulgarelli ( sorella di Giacomino ) e Marcella Schiavio ( figlia di Angelo ) che farà da tramite nelle interazioni con Claudio Fenucci, designato dalla Società come delegato ufficiale per portare avanti la pratica in Lega, oltre che per contrastare le assurde pretese in merito da parte del presidente del Torino Cairo. Insomma, una bella settimana, in attesa di ridare vita allo storico derby con la SPAL. Avanti così.


Paolo Milito