Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 25 marzo 2017

LAVORI IN CORSO.

Dopo aver rimediato legnate in quantità industriale a destra e a manca, il Bologna ha finalmente messo insieme un filotto positivo, battendo in trasferta il sempre temibile Sassuolo, bastonando sonoramente il Chievo dopo un inizio sofferto e festeggiando la convocazione in azzurro di Simone Verdi, rimasto comunque in panchina contro l’Albania in una partita che ha lasciato il C.T. Ventura talmente soddisfatto da non effettuare alcuna sostituzione. Questo non vuol dire che sia arrivata la Felicità, tutt’altro. Innanzi tutto il Presidente Saputo, nei prossimi giorni, una volta sbarcato a Bologna dovrà fare i conti con alcune frange cittadine intenzionate ad ostacolarlo pesantemente nel cammino intrapreso per la ristrutturazione dello Stadio Dall’Ara. Una volta stabilito, poi, che intende fare di Roberto Donadoni il Ferguson delle Due Torri, il magnate canadese dovrà decidersi una volta per tutte a creare due squadre perfettamente speculari, anziché utilizzare il Bologna come banco di prova per selezionare elementi da travasare in Canada in quello che a casa sua ritengono essere il vero gioiello di famiglia. Il caso Dzemaili, tanto per essere chiari, è nato male ed è stato gestito peggio: sarebbe stato più opportuno mettere in preventivo un utilizzo più esteso nel tempo del fuoriclasse svizzero con i nostri colori, anziché affidarsi allo stellone e alla manna dal cielo. Sorvolando, per carità di Patria, sulla pessima gestione di Drogba, che avrebbe potuto essere dirottato a Casteldebole invece di essere licenziato una volta entrato in rotta di collisione con lo staff tecnico degli Impact. Per non farci mancare nulla, poi, arrivano sirene di mercato ad insidiare Verdi, Masina, Viviani e addirittura Fenucci !!! No, non ci siamo. Il Bologna deve tornare ad essere un punto di arrivo, non di partenza, in sintonia con il suo glorioso passato e all’altezza della prestigiosa città che rappresenta. Che i grandi club venissero a “ far la spesa “ da noi ci poteva stare negli anni di vacche magre, non con l’attuale proprietà. Con questo non voglio dire che Saputo sia un incapace; sarebbe meglio, però che imparasse a muoversi in maniera più accorta ed appropriata in un ambiente calcistico come quello italiano, sicuramente più pesante e pieno di insidie di quello nordamericano. D’accordo, per quest’anno non ci sono più rischi, quindi se anche continuasse l’andazzo schizofrenico ricco di capovolgimenti di fronte ormai siamo pressoché certi di ritrovarci in Serie A nel prossimo campionato. Però è fuor di dubbio che, per realizzare il famigerato Progetto, la strada da percorrere sia ancora molto lunga e travagliata. Attendiamo risposte.


Paolo Milito

domenica 19 marzo 2017

"Una vittoria dedicata ai tifosi!"... Cit. Simone Verdi

E riecco il Bologna ritornare alla vittoria! Per la seconda volta, in questo campionato, i rossoblu sono riusciti a rimontare un risultato negativo, e a trasformarlo in vittoria!
Angelo Da Costa al posto di Mirante, per un problema dell'ultima ora... Masina squalificato... Scende comunque in campo una squadra che fa vedere di saper giocare, anche dopo aver subìto il gol del Chievo. Una partita cominciata un po' in sordina, giocata su toni quasi soporiferi, che si trasforma, passo dopo passo, in una bella prestazione. Niente di eccezionale, è vero, ma il Bologna è stato presente e reattivo per 90 minuti! Ed è questo che noi tifosi vogliamo vedere, niente di più: una squadra che gioca dall'inizio alla fine, mettendocela tutta!
Krejci si mangia un gol fatto, Destro idem... Castro segna e si va al riposo... E il Bologna non ci sta a perdere!
E arrivano il gol di Verdi, il cross capolavoro di Di Francesco per Dzemaili, un altro gran gol di Dzemaili e il 4-1, siglato da Di Francesco! Così ci siamo!
E quando tutti sono andati al centro del campo per festeggiare, Destro è andato da solo nel tunnel, con una faccia nerissima...
Quello che penso di Destro, calcisticamente parlando, l'ho già espresso più e più volte... Sta di fatto che anche oggi, uscito lui, la partita ha preso un'altra svolta. In positivo.
Onestamente, credo che questo ragazzo sia stato "gonfiato" e osannato un po' troppo, creando in noi e in lui troppe aspettative... Credo anche che, caratterialmente parlando, sia un ragazzo che si fa "pressare" dagli errori passati, non riuscendo a superarli... E credo che adesso paghi tutto questo, in parte per demerito suo, in parte per colpa di chi l'ha sempre dipinto come un fenomeno. Personalmente, credo che il Bologna sia Mimmo Maietta, al quale si deve costruire un monumento, per tutto quello che fa quotidianamente e ogni volta che scende in campo, e che il futuro del Bologna possano essere Verdi e Di Francesco, che dimostrano già di essere in grado di cambiare le sorti di una partita storta, e Krejci e Nagy, che hanno grandi prospettive di crescita.
Senza storie, senza scuse e senza "suppe": per me, deve giocare chi dimostra sul campo, esattamente com'è successo oggi.
Restano 9 partite, e questo è il Bologna che vogliamo vedere! Dai, ragazzi! Ci siamo arrabbiati, vi abbiamo sgridati, ma siamo rimasti sempre al vostro fianco, perchè siete il nostro Bologna!
Alessandra Sportelli Negrini






IN ATTESA DEL CHIEVO.

L’avvento del Chievo alle alte sfere del calcio italiano risale ai primi Anni ’90, ragion per cui il confronto di oggi pomeriggio ha una storia relativamente breve. Fra Serie A, B e C1, il match vanta quattordici precedenti, con sette vittorie Rossoblù, due del Chievo e cinque pareggi. Per ben due volte i nostri eroi si sono imposti col sonante punteggio di 4-0: il 10 novembre 2007, in Serie B, doppietta di Marazzina in aggiunta ai gol di Daino e Di Gennaro, e il 12 gennaio 2013, in Serie A, doppietta di Gilardino e gol di Gabbiadini e Kone. Rimarrà comunque nella storia, ovviamente, la vittoria ottenuta il 2 giugno 1996, quando un gol di Giorgio Bresciani in chiusura di partita ci consentì di ritornare in Serie A dopo un lungo periodo di vacche magre. Il 13 settembre 2009, invece, furono i gialloblù clivensi a vincere, per 2-0, gol di Pinzi e Pellissier, ai danni di un Bologna destinato di lì a poco a passare dalle mani di Beppe Papadopulo a quelle di Franco Colomba. Da notare che per due volte il risultato finale è stato 2-2. Dunque, tradizione relativamente giovane ma ampiamente favorevole. Dopo il brodino di Reggio Emilia contro il Sassuolo, andiamo ad affrontare un avversario che, da quando si è materializzato, si piazza sempre e comunque davanti a noi, anche quando vinciamo i campionati. In questo momento, i veronesi hanno sette punti in classifica in più rispetto al Bologna, e vivono una situazione complessivamente più tranquilla. Io, a questo punto, non mi sbilancio più in previsioni: evidentemente la buona stella di Joey Saputo ha fatto sì che la classifica si plasmasse a immagine e somiglianza di quella canadese, con tre squadre in fondo al gruppo staccate di ben sedici punti, creando così una situazione quasi simile a quella di oltreoceano, dove non sono contemplate le retrocessioni. Questo non significa affatto, però, che i nostri baldi giovani si sentano autorizzati a tirare i remi in barca battendo allegramente la fiacca. Lontano da occhiacci indiscreti, comunque, credo che qualcosa si stia muovendo: dopo la punizione ai draghi della discoteca, oggi trapela l’intenzione, da parte della Società, di concedere a Destro un terzo anno di prova a condizione che accetti di essere affiancato da un altro attaccante di spessore, contrariamente a quanto avvenuto finora. Dimostrazione, a mio avviso, di saggezza, oltre che segno di rispetto per gli sforzi profusi finora dal magnate canadese. Vedremo cosa ne verrà fuori.


Paolo Milito

sabato 11 marzo 2017

FATE VOI.

L’irresistibile ascesa del Sassuolo, iniziata quando il patron Squinzi ha dirottato nel calcio i soldi inizialmente destinati al ciclismo, è storia recentissima, ragion per cui la gara di domani fra Sassuolo e Bologna conta solo due precedenti, entrambi in Serie A. Bilancio in perfetta parità: il 20 ottobre 2013, i neroverdi ottennero la loro prima storica vittoria in Serie A, grazie a Floro Flores e Berardi, a cui replicammo con un rigore di Diamanti e con la famosa non-occasione di Rolando Bianchi, che si fece scivolare addosso un pallone anziché segnare a porta vuota; il 24 gennaio 2016, invece, siamo stati noi a vincere con un gol di Giaccherini ed uno dei pochissimi tiri azzeccati da Floccari con la nostra maglia indosso. Trasferta proibitiva? A dire il vero, in questo campionato il Sassuolo è un po’ in ribasso rispetto agli anni precedenti, tanto che in classifica vanta appena tre punti in più di noi. Dopo quello che ho visto succedere negli ultimi tempi, però, preferisco non farmi illusioni. È inutile riempirsi la bocca di belle parole e di buoni propositi, quando poi si arriva a multare chi si è reso protagonista di un’infrazione alle regole interne solo perché sul fatto è stata richiamata l’attenzione da gente che non avrebbe nemmeno dovuto farci caso. L’ho già detto e lo ribadisco: ci sono conti che non tornano, andrebbe fatta chiarezza su parecchie questioni. A noi tifosi non resta che attendere l’esito della partita, fermo restando che se qualcuno non aderisce allo sciopero del tifo non significa che sia più fesso di chi protesta, ne’ che sia degno di un minor rispetto. Mi rivolgo quindi ai nostri baldi giovanotti: ragazzi cari, i soldi ci sono, siete pagati puntualmente, la Società e l’intero ambiente stanno facendo di tutto per mettervi in condizione di pensare seriamente a giocare al calcio. A questo punto, fate voi.


Paolo Milito

domenica 5 marzo 2017

Basta! Siete una cosa vergognosa...

Non ho voluto scrivere nulla sulla partita col Genoa, perchè avrei dovuto copiare i precedenti 3 articoli, fermo restando il fatto che, almeno, non è stata una sconfitta... Ma un pareggio da pollastri!!!
Al 35 minuto del primo tempo, avremmo già potuto prendere 3 gol... Ne abbiamo preso solo uno... Facciamo fare dei gol facili a tutti quanti...
Non si possono più vedere queste cose...
Cosa non si doveva fare con la Lazio, che ha un contropiede "flashante"? Prendere gol nei primi minuti... Ecco... Detto, fatto!
Non c'è neanche la cattiveria che servirebbe...
C'è qualcosa di molto grosso sotto all'atteggiamento di una squadra che molla sempre... Atteggiamento imbarazzante...
Siamo alla canna del gas...
Non ci credono nemmeno loro.
Il tiro di Oikonomou in curva, in stile rugby, è la perfetta fotografia della nostra stagione...che amarezza...
Lo strazio di questa squadra, per me, nasce fin dall'inizio del campionato... Tolti Dzemaili, Maietta, Verdi, Da Costa, Mirante, Nagy e Krejci a tratti, cosa resta? Restano dei giocatorini che, ogni tanto giocano una partita buonina, ma gli errori sono davvero troppi... e non c'è crescita! Nessuna determinazione, nessuna cattiveria, nessuna reazione... Ma dove vogliamo andare???
A metà campo, sbagliamo tutto lo sbagliabile e raramente tiriamo in porta...
Il nulla... Maietta è l'unico che sa giocare per 90'... e ha 35 anni... gli altri, non hanno neanche i fondamentali...
E siamo solo alla fine del primo tempo...
Chissà cosa succederà nei prossimi 45' di agonia?
Che piglio nella ripresa... Da PAURA... La nostra...
Alè... Destro al posto di Verdi... A sèn a póst... Perchè non fare un cambio più offensivo? Ad ogni modo, persa per persa...
E, giustamente... Doppietta di Immobile... Complimenti a tutti!
Quando un allenatore, in conferenza stampa, dice che i suoi giocatori si sono allenati male, è un'ammissione grave. Donadoni non ha più il controllo della squadra, e si vede in campo...
Ancora 11 partite così sono un supplizio...
Nessun impegno, nessuna grinta, nessuna reazione... Il Bologna ci ha messo solo scarpini e parastinchi... Pochino, direi... Non credo di poter aggiungere altro, se non che è ora di farla finita... Non avete nemmeno più dignità...
2 punti fatti su 33 disponibili contro le prime 8...
Trovatevi un lavoro vero...
Alessandra Sportelli Negrini


sabato 4 marzo 2017

INSEGUENDO L’AQUILA.

Nel tentativo di uscire dal tunnel nel quale ci siamo infilati collezionando una serie di prestazioni che a questo punto non so più se definire negative, sconcertanti o quant’altro, nel posticipo di domani sera affrontiamo un’altra classica di prestigio del calcio italiano. Fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, Bologna-Lazio vanta ben 71 precedenti, con un bilancio nettamente favorevole ai nostri colori: 40 vittorie, 13 sconfitte e 18 pareggi. Curiosamente, i punteggi più vistosi risalgono al biennio 1950/52. Il 17 giugno 1951, ultima giornata di quel campionato, il Bologna sesto in classifica travolse gli avversari con un fragoroso 7-2: tripletta di Filiput, doppietta di Cesarino Cervellati, gol di Cappello e autogol di Antonazzi, a cui la Lazio rispose con una doppietta di Hofling. Circa un anno dopo, il 25 maggio 1952, in un momento di forte rischio di retrocessione dopo aver cambiato tre allenatori in pochi mesi, incassammo invece un secco 4-2, dovuto alla tripletta di Sukru e al gol di Antoniotti, a cui replicammo con Gritti e Cappello; tale sconfitta costò la panchina al tecnico Galluzzi, che venne rimpiazzato da Lelovich. Da notare che per ben quattro volte il risultato finale è stato di 2-2, così come in Serie B ne abbiamo vinte quattro su quattro; inoltre, in Coppa Italia non abbiamo mai perso. Fin qui le statistiche e la tradizione. L’amara realtà dei giorni nostri riferisce di una Lazio proiettata verso vette europee, pronta a fare brandelli di un Bologna in piena crisi di identità, capace di incassare sette gol in casa, oppure di perdere una partita interna contro una squadra ridotta a sette giocatori effettivi, o ancora di andare in pallone per una svista arbitrale anziché opporre la dura reazione che sarebbe stato lecito aspettarsi, comunque dedito alla distruzione sistematica nei finali di partita di quanto di buono realizzato fino a quel momento. Se da una parte possiamo relativamente tranquillizzarci ripetendo la solita filastrocca delle tre squadre già ampiamente retrocesse, dall’altra non è affatto rassicurante un Donadoni  che sbotta raccontando ad un giornalista amico che l’allenamento non è andato secondo le sue aspettative. Certo, il Bologna di Guaraldi era un colabrodo, e in quel periodo a Casteldebole c’erano spifferi di ogni ordine e grado, per cui tutti sapevamo tutto, mentre adesso Saputo ha creato una specie di rivestimento dal quale non trapela nulla, però è facile immaginare che il clima interno non sia così idilliaco come vorrebbero farci credere. Se vogliono risolvere le beghe interne lontano da occhiacci indiscreti facciano pure, ma in fretta: il fantasma del Gran Finale 2005 aleggia ancora sulle nostre teste, e la storia ci insegna che scherzare col fuoco non ha mai portato a risultati positivi. Insisto: se necessario, Di Vaio & C. farebbero meglio a mettere fuori rosa qualche baldo giovane, anziché preoccuparsi di salvare l’immagine di facciata. La Società con la testa è già al prossimo campionato? Bene, cominci già da ora a far suonare una musica più in sintonia con i nostri gloriosi colori. Magari cuocendo allo spiedo un’Aquila.



Paolo Milito