Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

domenica 22 dicembre 2019

Vittoria sotto l'Albero... ❤💙

In quel di Lecce, oggi, 22 dicembre 2019... 22 punti e ottavo posto, seppur provvisorio, per il Bologna che chiude il 2019 vincendo a Lecce per 2 a 3!
Un risultato che porta la squadra del grande Sinisa nella zona sinistra della classifica. In questo diciassettesimo turno di campionato i rossoblu partono forte al Via del Mare! Nonostante la squadra ospite sfiori più volte il vantaggio senza mai riuscire a raggiungerlo, basterà pazientare, non senza tiri in porta, e arriverà finalmente la giocata di Sansone con tocco sotto porta di Orsolini per dare il "la" al pesante successo della squadra di Mihajlovic! Il Bologna dilagherà nella ripresa con il gol di Soriano, al rientro dall’infortunio, e ancora con Orsolini, che oggi ha messo a segno la sua prima doppietta in serie A! E non si può non citare il solito, unico, monumentale Palacio!
Come ogni tradizionale partita del Bologna che si rispetti, però, il finale sarà da brividi per i rossoblu, che vedranno infilare la porta prima da Babacar di testa, a cinque minuti dal termine e poi da Farias, in pieno recupero! Il forte del Bologna regge comunque e permette ai rossoblu di iniziare a guardare al prossimo impegno contro la Fiorentina al Dall'Ara: penultimo turno del girone d’andata in programma per il 6 di gennaio.
Per non farci mancare nulla, sul finale del primo tempo ci viene regalato anche un siparietto teatrale: "lite" tra Medel e Mihajlovic!
Il cileno reagisce male a un intervento di Tachtsidis e la sua reazione comincia ad assumere toni preoccupanti, tanto che Sinisa entra in campo per calmarlo e l'ex centrocampista dell'Inter se la prende anche con lui... Don't touch Sinisa, please!
Vivremo comunque queste feste con una bella vittoria da mettere sotto l'albero! Grazie ragazzi!
Fino alla fine, sempre forza Bologna!
Auguri a tutti per un felice Natale ed un sereno Anno Nuovo! Buone feste!
Alessandra Sportelli Negrini.






sabato 21 dicembre 2019

NEL FEUDO DI PANTALEO.


Domenica scorsa parecchi Fratelli Rossoblù si sono, diciamo così, “ seccati” per la stucchevole telecronaca filo-atalantina perpetrata da DAZN carrozzata SKY. Evidentemente non ricordano, o non hanno assistito, alla telecronaca dell’autunno 2006 quando, in Serie B, col Bologna in vantaggio sul Lecce per 3-1 ( si giocava al Dall’Ara ) a tre minuti dalla fine, Gianluca Di Marzio se ne uscì invitando gli amici leccesi a non disperare, in quanto nei minuti di recupero la loro squadra poteva ancora ribaltare il risultato !!! Cosa che, per fortuna di Di Marzio, non avvenne. Da allora, però, ogni volta che si profila all’orizzonte il Lecce questo episodio mi torna puntualmente alla memoria. In realtà la trasferta non appare molto proibitiva, pur essendo Lecce il sito in cui mosse i primi passi Claudio Fenucci, sotto l’ala protettrice di un certo Pantaleo Corvino. A Lecce ci fu pure il debutto della Banda-Maifredi, che incassò un sonoro 3-0 per nulla incoraggiante verso un futuro che, invece, si rivelò poi di tutt’altra connotazione. Ma veniamo ai numeri: le due squadre si sono incrociate per la prima volta solo negli Anni ’80; per questo motivo il confronto, in terra pugliese, vanta solo 20 precedenti, con 6 vittorie dei giallorossi, 4 del Bologna e ben 10 pareggi. Per due volte abbiamo vinto 3-1: il 22 maggio 1983, in Serie B, e il 21 aprile 1991, in A. Per contro, anche i padroni di casa hanno vinto per due volte col risultato di 3-0: il 13 settembre 1987 e il 10 gennaio 1993, in entrambi i casi in Serie B. Quanto ai pareggi, spicca il 2-2 del 26 ottobre 1986, in Serie B, vantaggio iniziale di Loris Pradella, ribaltone degli argentini Barbas e Pasculli e sigillo finale del nostro capitano Nicolini. Una trasferta, dunque, che appare impegnativa più per gli strani giri che dovrà fare Sinisa Mihajlovic se vorrà sedersi fisicamente in panchina che per la sostanza tecnica. Il Bologna che ha battuto l’Atalanta nel modo che abbiamo visto ha il DOVERE di tornare a casa col bottino pieno. È innegabile, comunque, che i sorcioni Rossoblù, quando il gatto Sinisa non c’è, ballino a scarto ridotto. Quindi, in attesa dell’imminente mercato di gennaio, dell’arrivo di rinforzi, e di chiarire le posizioni dei vari Destro, Ibra & C., andiamo a Lecce per vincere, senza ovviamente sottovalutare un avversario capace, comunque, di riservare clamorose sorprese nelle scorse settimane. Buona partita e Buone Feste.

Paolo Milito


sabato 14 dicembre 2019

PUNTO DI SVOLTA.


Dopo una serie di vicende altalenanti, di prestazioni sofferte e un’alternanza di risultati positivi e negativi fortemente condizionata dalla malattia che affligge il nostro allenatore, domani ci troviamo di fronte ad un vero punto di svolta. Il calendario, infatti, ci riserva la visita a domicilio dell’Atalanta, ovvero la squadra più in palla della Serie A, fresca reduce da un’esaltante prestazione in campo internazionale. Al Dall’Ara il confronto conta ben 57 precedenti, suddivisi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 33 vittorie Rossoblù contro 10 dei bergamaschi e 14 pareggi. In due occasioni abbiamo stravinto per 5-0: il 29 maggio 1960 grazie alla doppietta di Sergio Campana corredata dai gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli; il 7 gennaio 1968, invece, la doppietta la mise a segno Ezio Pascutti, in aggiunta ai gol di Tentorio, Perani ( bergamasco ed ex atalantino ) e Fogli. La vittoria più robusta dei nerazzurri risale all’11 settembre 1949: un clamoroso 6-2, dovuto alla tripletta di Hansen, alla doppietta di Soerensen e al tocco finale di Randon, a cui replicammo solo con Cappello e Mike. Quanto ai pareggi, spicca un 4-4 in Coppa Italia, il 19 novembre 1997, frutto della lotteria dei rigori; in condizioni normali, invece, si ricordano i 2-2 del 10 novembre 2001 e del 20 gennaio 2010. Ripreso pienamente possesso di Casteldebole, un furibondo Sinisa Mihajlovic ha cercato in tutti i modi di ricaricare la truppa, dopo la sconcertante sconfitta rimediata contro il Milan, dovuta sì a delle sviste arbitrali ma sicuramente incentivata da una serie di disattenzioni e di cali di concentrazione che farebbero meglio a sparire dal nostro orizzonte. E la truppa dovrebbe aver recepito certi segnali, visto che ieri, dopo aver soppresso due riposi settimanali consecutivi, il tecnico serbo ha lasciato ai ragazzi il pomeriggio libero. Intanto dovremo cercare di ottenere il miglior risultato possibile, in attesa di un mercato di riparazione dal quale, a prescindere da Ibrahimovic, dovremo uscire obbligatoriamente migliorati. Ancora ieri sera alcuni superesperti di Sportitalia sostenevano che le recenti dichiarazioni di Walter Sabatini su Ibra siano un bluff, e che in realtà il serbo-svedese abbia già fermato una villa sui colli bolognesi, in attesa di ufficializzare il suo arrivo all’apertura delle liste. Cazzate ??? Verità in possesso di depositari del Santo Verbo ??? Staremo a vedere. Per quel che mi riguarda, le certezze sono altre: 1) Anche i tuttologi di Sportitalia hanno famiglia, e giustamente cercano di incentivare l’interesse del pubblico verso le voci di mercato, fortemente danneggiate da sputtanate americane di vario tipo; 2) In attesa di poter schierare in campo il gioiellino Dominguez, i nostri uomini-mercato faranno bene a recuperare Lyanco, liberarsi una volta per tutte dell’inconcludente Destro e dotare Mister Sinisa di gente realmente in grado di metter in atto le sue teorie. Anche perché il povero Palacio non potrà certamente cantare e portare la croce da qui a fine campionato senza concedersi qualche giusto momento di pausa. Prima di chiudere, mi permetto due parole a commento di un’intervista rilasciata da Julio Cruz: El Jardinero ha ricordato la famosissima partita pareggiata 2-2 contro la Juve, passata alla storia per lo spot di Guidolin in favore dei pozzineri, ma ha parlato di altre fogne: ovvero la sistematica persecuzione dei nostri giocatori da parte della terna arbitrale, in modo da favorire la rimonta bianconera. Dunque, non si tratta di favole che ci raccontiamo fra di noi per giustificare un’inferiorità tecnica che, specie in quel momento, non c’era. Accadeva, però, nel 2002. Domani è un altro giorno. L’Atalanta è un’avversaria tosta, ma con le dovute attenzioni possiamo uscire dal confronto senza troppi danni. Eliminando le disattenzioni.

Paolo Milito


domenica 8 dicembre 2019

Fér dal pugnátt

Dopo l'ignobile figura fatta in coppa Italia contro l'Udinese, e con il ritorno di Sinisa in panchina, avevo sperato di vedere in campo 11 leoni... Ho visto dei gatti randagi per i primi 45' e 10 .....oni ( Palacio escluso!) nella seconda frazione di gioco. Ho sentito dire di tutto: serve l'allenatore in panchina... troppi infortuni... facciamo giocare i giovani (dopo Udine, anche no!)... La verità è che senza lucidità, determinazione e fame (quella che ha avuto il Milan questa sera, dominando sempre, costruendo la partita e reagendo dopo l' "automanogoal"!), e senza gente che sappia giocare SEMPRE, e non una tantum (Palacio escluso!), si va poco lontano!
Tomyasu degno del peggior Mbaye, Olsen imbarazzante, Skorupski è andato più a farfalle del solito, la difesa non esiste, Palacio è l'unico che prova a costruire il gioco... Mettiamoci anche un arbitro pro Milan che non ha capito che il calcio è uno sport di contatto e che non si può fischiare, ammonire ed elargire rigori ogni volta che si vede uno per terra...
Questa resta la più brutta partita in casa dell’era Mihajlovic... Mai visto giocare così male al Dall'Ara. 😩
E su Orsolini è rigore nettonettonettonettonetto... Esattamente come quello dato al Milan!! L'arbitro non vorrebbe concederlo...
Il VAR decide: Sansone contro Donnarumma e segna!!! 👍
A 6' dalla fine si riapre la partita!
Per fortuna: Danilo e Poli stavano litigando... come se non ci fossero cose più importanti alle quali pensare... 🙄
Bani entra in partita all'87': non c'è male, dai... 😜
Mai nessuno ad intercettare i cross di Palacio, che corre come una furia!
I 5' di recupero vedono un Milan dilagante, rincorso da un Bologna che si risveglia negli ultimi 20', buttando via la possibilità di vincere negli altri 70'...
Non ci sono scuse! Non ci sono attenuanti! Non ci sono giustificazioni!
Il Milan aspettava di arrivare a Bologna per risorgere...
Il Bologna così passivo lo ha davvero agevolato!
Urge un cambio netto di marcia... Sóbit!
Alessandra Sportelli Negrini




sabato 7 dicembre 2019

ABBIAMO SCHERZATO ???


Nella serata di domani concluderemo una strana settimana ricevendo la visita a domicilio del Milan. Il confronto è a pieno titolo considerato una classica del calcio, con 86 precedenti suddivisi fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. 36 le vittorie del Bologna, 28 quelle del Milan e ben 23 pareggi. La nostra vittoria più larga è il 6-3 del 6 gennaio 1935: doppiette di Ottani e Raffaele Sansone con l’aggiunta dei gol di Schiavio e Maini, contro una doppietta di Moretti ed un gol di Arcari per i rossoneri. Addirittura per tre volte, invece, il risultato è stato 4-1 in favore del Milan: il 19 giugno 1975, in Coppa Italia, il 25 giugno 1989 e il 25 gennaio 2009, sempre in Serie A. per quanto riguarda i pareggi, infine, spicca il 3-3 del 25 settembre 2013: vantaggio iniziale milanista con l’allora rossonero Poli, ribaltone messo a segno da una doppietta di Laxalt e un gol di Cristaldo, il tutto vanificato, nei minuti di recupero, da due scellerate respinte corte del portiere ( ??? ) Curci trasformate in gol da Robinho e Abate prima che il provvidenziale fischio finale evitasse guai ben peggiori alle nostre truppe, destinate comunque alla retrocessione. Domani sera sarà una sfida incrociata al glorioso passato per diversi personaggi, a cominciare dagli allenatori, Pioli e Mihajlovic. Oltre ad Andrea Poli, sarà in campo un certo Gigino Donnarumma, lanciato nella mischia da Sinisa ancora ragazzino, oltre a gente attualmente un po’ in ribasso come Destro e Borini. Per tacere del fantasma di Zlatan Ibrahimovic, che sicuramente aleggerà sulla Torre di Maratona per tutta la serata. Il problema, però, è un altro: il vero Bologna è quello del trionfo di Napoli o quello della figuraccia di Udine ??? La speranza, ovviamente, è che sia buona la prima. Da una parte, è vero, Sinisa ha forse ecceduto nell’impiego di seconde e terze linee, ma è indubbio che i giocatori ci hanno messo del proprio producendo, di fatto, una non-partita per la felicità del nostro ex allenatore in seconda Gotti e della sua scalcinata truppa, a cui non sarà sembrato vero poter vincere una partita per 4-0 dopo le randellate incassate a destra e a manca dall’inizio di questa stagione. Insomma: a Udine abbiamo scherzato ??? Lo spero, e credo sia lo stesso per tutti i miei amici di fede Rossoblù. Sicuramente Sinisa non vorrà sfigurare di fronte alla sua ex squadra, per cui mi aspetto una reazione decisa e concreta da parte di tutti. Staremo a vedere.


Paolo Milito


martedì 3 dicembre 2019

NAVIGANDO NEL MARE DEI KAZZARI.


Negli ultimi giorni mi son trovato spesso a discutere, più che delle circostanze che ci hanno portato alla preziosa vittoria di Napoli, delle cazzate sparate via radio e web dai vari Alberto Bortolotti & C. riguardo al futuro di Sinisa Mihajlovic e, di rimbalzo, a quello del Bologna. Ricapitoliamo brevemente: in un torrido pomeriggio di luglio, la compianta Giorgia Mattioli mi informa che la prevista conferenza stampa indetta dal Bologna per il giorno seguente dovrebbe contenere un annuncio molto pesante circa Sinisa, e di non poter essere più chiara per motivi di rispetto verso una promessa fatta ad un amico. A mezzanotte, la rassegna stampa del TG 5 dà la grancassa ad una sputtanata clamorosa: la testata rossa di Stadio ( o Corriere dello Sport che dir si voglia ) spara a tutta pagina un articolone di Ivan Zazzaroni, che annuncia al mondo la leucemia di Sinisa e il suo possibile addio al Bologna. Contestualmente, l’immancabile Furio Zara se ne esce dicendo che è già pronto ad entrare in azione Rino Gattuso. Come è andata a finire lo sapete. Il bello è che la settimana scorsa, in attesa della nuova conferenza stampa, gli stessi soggetti hanno riciclato le stesse fake news, facendo leva sulla memoria corta dei tifosi e del pubblico in generale. E così mi son ritrovato a ricordare affannosamente che di Gattuso si era già cianciato quella notte, e puntualmente mi veniva ribattuto “ lo ha detto Bortolotti alla radio !!! “. Per mia, e nostra, fortuna, il ritorno di Mihajlovic a Casteldebole ha sortito gli effetti sperati, e così domenica scorsa a Napoli abbiamo finalmente rivisto in campo la corazzata che ha chiuso il campionato precedente al decimo posto, sia pur bisognosa di qualche correzione, tipo il ritorno di Lyanco piuttosto che l’improbabile innesto di Ibrahimovic. Vabbè: chi spara cazzate si commenta da se’. Il Bologna, invece, rinfrancato dal successo napoletano, torna a far visita all’Udinese, guidata “ provvisoriamente “ da una nostra vecchia conoscenza, Luca Gotti, nel tentativo di proseguire l’avventura stagionale in Coppa Italia, due mesi dopo aver perso di misura in campionato. Ironia della sorte, andiamo a Udine all’indomani della scomparsa del grande Franco Janich, nativo di quelle terre. Il confronto vanta 45 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 19 vittorie dei bianconeri contro 11 dei nostri e 15 pareggi. La vittoria più robusta dei padroni di casa risale al 17 novembre 1991, in Serie B: 4-0, doppiette di Abel Balbo e Lorenzo Marronaro con addosso la maglia sbagliata. Il 18 ottobre 1925, invece, lo Squadrone travolse le zebrette con un sonoro 7-1 dovuto alla tripletta di Schiavio, ai gol di Martelli I e Della Valle III e a un autogol di Piani in risposta al vantaggio iniziale di Tosolini. Quanto ai pareggi, per tre volte è finita 2-2. Il 10 maggio del 1953, invece, la partita fu sospesa per incidenti fra le tifoserie e ci venne data vinta a tavolino 2-0. Ripreso pieno possesso di Casteldebole, Sinisa ha esternato tutto il proprio malumore per la classifica traballante, e a quanto pare ha già ottenuto una maggior concentrazione e reattività da parte dei giocatori. Non basta, ma aiuta, in attesa di rivederlo stabilmente in panchina anche durante le partite, che ancora per un po’ dovrà seguire da lontano. Insomma: per domani sono moderatamente fiducioso. Per correggere gli errori di impostazione c’è sempre tempo, e Walter Sabatini non è l’ultimo arrivato nel pianeta calcio. Buona partita a tutti.


Paolo Milito


domenica 1 dicembre 2019

Minuzzaglia? Noi abbiamo vinto, tiè!

A segnare il primo gol è il Napoli, anche se poi viene annullato, ma, guarda un po', sempre sul palo di Skorupski...
Siamo decisamente troppo morbidini...
Va in vantaggio nuovamente il Napoli con gol di Llorente al 41': i due difensori rossoblu stanno a guardare!
Skov Olsen entra e trova il pareggio per il Bologna!
Poi Sansone porta in vantaggio il Bologna con un gol bellissimo su azione di Dzemaili.
È l'81'... ma visto che l'arbitro Pasqua non ha fischiato un "fallissimo" di Insigne su Poli, e, anzi, l'ha ammonito per proteste🤬, per me la partita potrebbe finire qui!
Entra Destro al posto dell'insostituibile, eccezionale, dirompente, fondamentale e stratosferico Palacio!
Ma... mai una gioia: il Napoli pareggia al 94' con Llorente ("mi è semblato di vedele un fuoligioco")... e Dzemaili viene ammonito🤬...
E... FUORIGIOCO!!! Il Bologna resta in vantaggio... E VINCE A NAPOLI!!!
Grandi ragazzi! Grande Bologna!!
Vi lascio alle meravigliose parole di Andrea Mingardi, pubblicate questa mattina sul suo profilo: fat oman!!! ❤

"Vorrei ringraziare tutti gli amici che sono andati su YouTube e hanno ascoltato "Amour, amour, amour". Inoltre, i vostri commenti positivi mi hanno procurato una sventagliata di ottimismo. Devo lottare solo col mio discografico che dice che non si possono regalare i brani nuovi gratis ma credo che quando uscirò con l'ultimo lavoro in dialetto, non lo deluderete. Gli anziani erano soliti dire: "Chi se ne frega, ci saran soldi che non ci saremo noi" che, sinceramente non ho mai capito fino in fondo cosa volesse dire ma un apprezzamento dei vostri, non ha costo. Anzi, vi invito a divulgare il mio "brano" presso i vostri amici perché, se anche i numeri del WEB non fanno fatturato, però creano prestigio. Cambiando discorso, ho apprezzato la dichiarazione rilasciata da Sinisa. Non so se avrei, nelle sue condizioni, la stessa determinazione e modestia nel dire che non si sente un eroe. Che ci sono tanti nelle sue condizioni e che è stanco di piangere e piangersi addosso. Si vede dallo sguardo che sta lottando e non ha intenzione di mollare. Tra le righe, mentre parlava del Bologna calcio, traspariva una sorta di delusione riguardo al rendimento di alcuni dei suoi. Concordo, pur tenendo conto che Dijks e Destro sono fuori da tempo, da altri ci si aspettava di più, soprattutto dopo il finale del campionato precedente. Mi riferisco a Sansone e Soriano che, costati neanche poco, dovrebbero dare un contributo maggiore in zona goal. Certo che tra un'ora abbiamo una partita che ci fa tremare i polsi. La corazzata partenopea, avrà pure, così come il condottiero Ancelotti, i suoi problemi ma se prendiamo la rosa del Napoli, confrontandola con la nostra uomo per uomo, c'è da "cagarsi" addosso. Loro, davanti hanno tre quattro giocatori che insieme possono garantire quaranta reti a campionato, noi un simpatico vecchietto che corre senza bastone da solo verso le aree avversarie. Se poi aggiungiamo al progetto, speriamo di no, l'ipotetica illusione dello svedese trentottenne, c'è da "ricagarsi" addosso. E non vorrei che la società, come rimedio, proponesse solo delle limonate, che restringono ma non potenziano. E' un'annata pericolosa, perché al di là del Brescia, forse la Spal e un Genoa indebolito, esiste una zona di dubbie pericolanti che non mi lasciano tranquillo. Ricapitolando sul tema, necessiterebbe un difensore centrale "cazzuto", Lyanco sarebbe giusto, che questo Dominguez non fosse... placido e che spuntasse un bomberotto, non un bomber... rotto come Destro che non amano più nemmeno a Predappio, ma un tizio che la buttasse dentro e non costringesse Palacio a chiedere una bombola ad ossigeno alla fine di ogni partita. Ultima ma non ultima che il nostro Sinisa stesse bene al punto da urlare nelle orecchie dei suoi tutto quello che già aveva fatto pochi mesi fa. Una nota sui giovani. Certo, ne abbiamo e forse anche di valore, ma qui si va al fronte ogni domenica e ci vogliono uomini fatti, in grado di menare mani, piedi e esperienza. A meno di un miracolo, non credo che quest'annata possa concludersi come quella del 64'. No, cosa avete capito... non parlavo dello scudetto, sé, adio che t'amavo, ma del Barolo. Ma noi siamo di Bologna e facciamo un tifo sfegatato anche per i figli sfortunati, meno dotati e così così amministrati. Il nostro futuro è un Paradiso nel "girone" dei pazienti, dei "piutost che gninta, l'è mei piutost" e ci ritroveremo tutti... come le star... a bere del lambrusco e a sperare nel VAR. Ma io voglio essere magnanimo con l'arbitro che non è andato a rivedere il netto fallo di mano della partita scorsa: gli auguro di non controllare se il suo scontrino della macchina sia scaduto e che così si ritrovi ad andare a casa a piedi. Era parcheggiato in piazza Malpighi e abita a Monzuno. Fer al pugnatt, va là, e sempre forza Bologna." (Andrea Mingardi).



sabato 30 novembre 2019

LA SCONFITTA DEI KAZZARI.


Fin dalla notte precedente la conferenza stampa in cui, a metà luglio, Sinisa Mihajlovic annunciò di essere gravemente malato, soggetti come Ivan Zazzaroni e Furio Zara si erano piazzati in agguato preconizzando abbandoni a breve e medio termine, arrivi eccellenti sulla nostra panchina, tipo Rino Gattuso, e altre amenità del genere. Negli ultimi giorni, facendo leva sulla scarsa memoria del pubblico, certe voci sono tornate a rincorrersi, per la felicità di chi specula sulle ansie altrui. Per nostra fortuna, tornando a parlare in pubblico, il tecnico serbo si è limitato a strigliare sonoramente i giocatori, presentatisi a sorpresa in sala stampa, ringraziando i medici che lo hanno curato, la moglie che gli è sempre stata al fianco e tutti coloro che gli hanno fatto percepire grande solidarietà in questi mesi difficili. Smontando anche, con un semplice accenno, le cazzate riguardanti Ibrahimovic: chi deve vendere giornali nelle grandi città, giustamente, fa sembrare che lo svedese sia vicinissimo a questo o  quell’altro grande club, ma le parole di Sinisa non lasciano dubbi al riguardo. Ovvero: l’amicizia fra i due è solida, e in caso di ritorno in Italia il Bologna avrebbe la precedenza assoluta. Intanto la vita continua, e, dopo il rocambolesco pareggio strappato negli ultimi secondi contro il Parma, il calendario ci porta in quel di Napoli, piazza importante in cui abbiamo messo a segno, in passato, colpi importanti, come la doppia vittoria in campionato e Coppa Italia nel giro di tre giorni ad opera di uno scatenato Panagiotis Kone. Il confronto vanta qualcosa come 71 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 36 vittorie del Napoli, 12 del Bologna e ben 23 pareggi. La vittoria più larga del Napoli è il 6-0 del 19 aprile 2016, tripletta di Mertens, doppietta di Gabbiadini con la maglia sbagliata e tocco finale di Lopez. Per i nostri colori, come già detto, Napoli comunque è serbatoio di ottimi ricordi, come le prodezze di Kone ricordate in precedenza o il 5-1 del 22 ottobre 2000, ricordato anche perché a fine partita il portiere partenopeo Nando Coppola, oggi preparatore dei nostri estremi difensori, salì sul nostro pullman per venire a fare il secondo a Gianluca Pagliuca. La nostra vittoria più consistente, però resta il 6-1 del 15 gennaio 1939, doppietta di Puricelli e gol di Biavati, Raffaele Sansone, Reguzzoni e Andreolo a cui rispose Nereo Rocco. Fra i pareggi spicca il 4-4 del 10 novembre 1940: tripletta di Rosellini e gol di Barrera per il Napoli, doppietta di Reguzzoni e gol di Puricelli e Andreoli per i nostri. E domani? Il gran gol al volo di Dzemaili al fischio finale contro il Parma ha evitato una crisi, ma d’ora in avanti i nostri eroi dovranno stare attenti a non commettere più passi falsi, anche per non incappare nelle ire di Sinisa, che già ha promesso, scherzando ma non troppo, pesanti rappresaglie. Staremo a vedere.

Paolo Milito


domenica 24 novembre 2019

Un pareggio che vale oro!

Palacio è un pilastro insostituibile per il Bologna! È semplicemente mostruso, nell'accezione da supereroe del termine!
Alla squadra felsinea serve un centrocampista e qualcuno che sappia crossare quando serve, non alla "cazzum"...
Per fortuna alla fine del primo tempo il Bologna è riuscito a pareggiare (San Rodrigo!): bisogna reagire e cercare di vincere ad ogni costo!
Suicidio del Bologna: perde palla in uscita e il Parma non perdona!
Di nuovo gialloblu in vantaggio...
Sul finire, Dzemaili compie il miracolo e pareggia con un gol straordinario!
Un punto prezioso che vale molto di più!
Alessandra Sportelli Negrini

sabato 23 novembre 2019

IL DERBY ALTERNATIVO.


Per celebrare adeguatamente l’uscita dall’ospedale di Sinisa Mihajlovic, e in attesa di fare chiarezza sulle reali intenzioni di Zlatan Ibrahimovic nei nostri confronti, il calendario, nella scomodosa collocazione delle 12.30 domenicali con l’aggiunta della diretta sul pianeta semisconosciuto DAZN, ci mette di fronte al Parma, ovvero ci propina un derby che oserei definire alternativo: nel corso della storia, infatti, le due squadre si sono trovate contemporaneamente ai “ piani alti “ del calcio per dei periodi brevi. Per questo motivo, il confronto vanta un numero di precedenti non molto cospicuo: a Bologna sono 21, spalmati fra Serie A, Serie B, Serie C e Coppa Italia, con otto vittorie dei nostri eroi, cinque del Parma e otto pareggi. La nostra vittoria più eclatante è il 4-1 ottenuto lo scorso 13 maggio nel pieno del Gran Finale messo a segno da Sinisa: per il Parma un gol di Inglese, per noi le cervellotiche regole della FIFA raccontano di due autogol, attribuiti a Siepe e Serralta, oltre ai gol di Orsolini e Lyanco. Il successo più vistoso del Parma è invece il 3-1 del 14 aprile 1991, dovuto ai gol di Alessandro Melli, Grun e Minotti a cui rispose il solo Kubi Turkyilmaz. Fra i pareggi, si ricorda il 2-2 della prima di campionato del 31 agosto 2003: ai nostri Guglielminpietro e Locatelli replicò una doppietta di Adriano. A prescindere dai numeri, ovviamente, se si parla del Parma il pensiero corre subito al doppio spareggio del 2005, deciso da un gol di Gilardino messo a segno indossando la maglia sbagliata. Domani si annuncia una bella sfida tra due squadre apparentemente di pari valore. La presenza sulla nostra panchina di Sinisa Mihajlovic è legata al parere dei medici che lo hanno in cura, i quali hanno consigliato di soprassedere nel caso in cui la temperatura fosse un po’ troppo rigida. Quel che è certo è che i nostri eroi dovranno decidersi, dopo il recente filotto di sconfitte incassate, ad invertire la tendenza, cominciando magari proprio domani realizzando bottino pieno contro una diretta concorrente. L’ho già detto altre volte: con questi non si retrocede; sarà bene, però, mantenere alta la concentrazione, perché abbiamo perso per strada qualche punto di troppo ed anche perché con i semplici complimenti ed elogi non si fa molta strada, se non li si accompagna con qualche bella vittoria. Staremo a vedere.


Paolo Milito


venerdì 8 novembre 2019

Chi sbaglia? PAGA!!

Terza sconfitta consecutiva per un Bologna che dovrà approfittare della pausa per lavorare, lavorare, lavorare e lavorare!
Mai come questa sera è lampante che non si possa stare senza Tomyasu e Dijks per un solo minuto... figuriamoci un mese...
Papale papale, senza tanti giri inutili di parole: Mbaye non sa giocare a calcio!
Poli e Dzemaili insieme non possono giocare!
Senza una punta che segni non andiamo da nessuna parte!
A Sansone era stato servito un gol già fatto: CHI SBAGLIA PAGA!
È sbagliato fare pressing alto se poi non si punge e si viene infilati? Forse no, ma dietro ci sono Bani e Mbaye... Non credo sia stata una grande scelta tattica! Giocare per vincere, cosa che lodo e apprezzo, non significa andare allo sbaraglio...
Chi è in campo queste cose le sa: metterle in pratica è un altro paio di maniche!
Sono troppo arrabbiata... Confido davvero nella pausa, e in chi ha l'autorità datagli dal Mister, perchè questa situazione venga sistemata!
Non possiamo permetterci di regalare tre partite per "supponenza"... e neanche per altri motivi! Nella prima mezz'ora, nonostante la partita fosse equilibrata, il Bologna ha costruito di più... Poi è arrivato il gol e qualcosa si è inceppato... La reazione c'è stata, è vero, ma indeterminante e sconclusionata... Quindici giorni per lavorare sodo, dando spazio magari ai giovani, visto che i meno giovani ai quali si sono già date troppe seconde possibilità, in campo fanno più danno che altro...
Dai régaz!
Alessandra Sportelli Negrini 



giovedì 7 novembre 2019

IL DERBY 2.0.


Stiamo vivendo una stagione particolare, iniziata con l’annuncio della malattia di Sinisa Mihajlovic e proseguita, finora, attraverso un cammino tortuoso e complicato, a volte esaltante altre molto meno. Per non farci mancare nulla, SKY ha pensato bene, prima della sosta, di rifilarci il derby col Sassuolo di venerdì, completando una settimana iniziata con la morte del Civ e proseguita con l’intensificarsi della trattativa per portare sotto le Due Torri un certo Zlatan Ibrahimovic. Nelle ultime ore, poi, si è profilato all’orizzonte uno scoop clamoroso: il presidente federale Gravina si è lasciato scappar detto, in presenza di orecchie indiscrete, che sta seriamente pensando di risolvere la questione dello Scudetto 1927 assegnandolo ex-aequo sia al Bologna che al Torino. Certo, sarebbe una resa nei confronti del Potere Forte Urbano Cairo ( sappiamo benissimo che il Toro, in teoria, non potrebbe accampare alcuna pretesa ), ma almeno vedrebbe resa giustizia a chi, all’epoca, lo Scudetto lo aveva conquistato sul campo e per ottant’anni ha inseguito vanamente la sua assegnazione. La commissione, presieduta dal nostro grandissimo amico Matteo Marani, dovrebbe pronunciarsi poco prima di Natale. Staremo a vedere. Buono anche il comportamento della Lega Calcio, che ha accettato senza troppe complicazioni di autorizzare i nostri giocatori a scendere in campo col lutto al braccio in memoria del Civ. Intanto i numeri: Sassuolo-Bologna, quello che io chiamo il Derby 2.0, vanta pochissimi precedenti, essendo i neroverdi saliti alla ribalta calcistica nazionale solo all’inizio del Terzo Millennio, quando Giorgio Squinzi, scomparso recentemente, deluso dal ciclismo aveva riversato denari ed energie nella piccola squadra emiliana, trasformandola in un’eccellenza europea. Al Mapei Stadium il confronto è andato in scena per cinque volte, con tre vittorie Rossoblù, una dei neroverdi ed un pareggio. La vittoria dei padroni di casa fu la prima in assoluto in Serie A: 20 ottobre 2013, 2-1, gol di Floro Flores e di Berardi a cui replicammo con un rigore di Diamanti e la scellerata botta a porta vuota di Rolando Bianchi, che si fece scivolare sulla trippa la palla del pareggio. Il 24 gennaio 2016, invece, vincemmo 2-0 grazie a Giaccherini e Floccari. L’unico pareggio è il 2-2 maturato l’ultima volta che le due squadre si sono incontrate al Mapei: botta di Palacio, risposta di Marlon, nuova botta di Mbaye e sigillo finale di Boateng su rigore. Domani andremo ad affrontare i nostri avversari trovandoci, per la prima volta, in una miglior posizione di classifica. Veniamo, però, da due sconfitte consecutive, che gridano vendetta per ragioni diametralmente opposte. In particolare, possiamo tranquillamente recriminare per la disinvolta gestione del finale di gara contro l’Inter da parte del team arbitrale. Il fatto stesso che una persona solitamente mite e remissiva come Riccardo Bigon si sia fatto espellere la dice lunga su come si siano svolti realmente i fatti. Comunque, domani arbitrerà Piccinini, un forlivese, quindi in teoria non condizionabile da nessuna delle due contendenti. Vabbè, avvitarsi sulle polemiche non porta lontano, i nostri baldi giovani farebbero meglio ad eliminare alcune disattenzioni che, finora ci hanno fatto perdere per strada qualche punto di troppo. Altro particolare importante: Sinisa & C. hanno tenuto fuori dalle convocazioni  Santander e Soriano, ovvero gli autori dei nostri ultimi gol, ritenendo evidentemente che necessitassero di tirare un po’ il fiato. Fermo restando che con questi non si retrocede, dobbiamo ricordarci che il Sassuolo è una realtà di livello internazionale; ragion per cui, pronostico triplo. Sarebbe meglio provare a vincere, ma su un pareggio non ci sputerei sopra. Anche per muovere un po’ la classifica. Buon divertimento. Anzi, come diceva ( o meglio, continua a dire ) il Civ: State benone !!!


Paolo Milito


martedì 5 novembre 2019

FAKE NEWS, VERY KOGLIONY & FALSI SCOOP.


Personalmente, non dovrei avere, una volta passato il 31 dicembre, buoni motivi per ricordare con piacere questo 2019. Anche in ambito calcistico la situazione non mi ha dato grandi spunti di allegria: la malattia di Sinisa, per esempio, così come l’aver perso, nel giro di un mese esatto, due grandi punti di riferimento come Giorgia Mattioli e Gianfranco Civolani. Però c’è un però. Fermo restando che certi dispiaceri fanno parte della vita, non è piacevole quando, al dispiacere, si aggiungono rotture di scatole gratuite e deliberate, come quella che sto per raccontarvi. Premesso che: 1) Avevo impostato su Facebook i post di Radio Nettuno con priorità assoluta; 2) Il Civ era un signore di ormai 84 anni, e da quasi due combatteva con una grave malattia, di cui ero al corrente; 3) Da una decina di giorni Gianfranco non pubblicava più nemmeno sui mini social, per cui avevo dedotto che non se la passava benissimo; tutto ciò premesso, quando sabato sera, a tarda ora, mentre ero intento a discutere su Facebook con gli Amici Rossoblù di come si era svolta l’infelice partita contro l’Inter mi sono ritrovato fra i denti, all’improvviso, un riquadro nero, caricato da Radio Nettuno, che diceva “ Ciao, Civ “, passato lo sbigottimento iniziale ho immediatamente condiviso sul mio profilo e sulla pagina del gruppo che gestisco insieme ad Alessandra Sportelli Negrini. Non l’avessi mai fatto: dopo pochi minuti, uno degli speaker di punta di Radio Nettuno se ne esce con una rampogna in cui non mi chiama per nome, ma fa ampio riferimento al degrado provocato dalle fake news e alla rete diventata una giungla a misura di sciacalli in cerca di facili scoop, precisando che il Civ è ancora vivo, anche se in coma. E qui c’è un altro però: tecnicamente ci ho messo tre secondi ad annullare le due condivisioni incriminate, però SIETE STATI VOI A COMINCIARE: il post lo ha caricato uno dei vostri, che solo ieri pomeriggio ha avuto la faccia di scusarsi per la cappella; io ho solo CONDIVISO, ripeto: CONDIVISO. Anche perché, non essendo di Bologna, non potevo essere certo in condizione di essere informato di certe cose in tempo reale, tanto è vero che, 24 ore dopo, ho appreso dell’effettiva morte del Civ al termine della fiction dedicata a Mariele Ventre. Non bastasse, ci si è messa anche Wikipedia: ovviamente, prima di annullare le condivisioni sono andato a cercare conferme in rete, e su Google si è verificato un fenomeno strano, vale a dire che il box visibile immediatamente dava il Civ per morto, con tanto di date anagrafiche, mentre la pagina ufficiale non parlava neppure della malattia, trattandolo come vivo e vegeto. Non so come spiegare: in genere si parla di bue che chiama cornuto l’asino, in questo caso siamo alle prese con chi fa depistaggio e poi ti dà pure pubblicamente del coglione per esserci cascato. Non ci siamo. Almeno ai miei occhi, il team di Radio Nettuno non ha fatto una gran bella figura. E la cosa mi scoccia immensamente, pensando a quei giorni del passato in cui, col Bologna oscurato dai media nazionali dopo la retrocessione del 2005, l’emittente radiofonica, che trasmetteva sul satellite appoggiandosi a E’ Tv, era diventata l’unica fonte a cui attingere per avere notizie certe e attendibili sulla mia squadra. Una radio che era anche la seconda casa del Civ. Vabbè, sono comunque consapevole che al mondo si vede molto di peggio, però mi sento di consigliare a certa gente di agire con più cautela, visto il notevole bacino di utenza. Appuntamento ad occasioni migliori.


Paolo Milito


domenica 3 novembre 2019

QUANDO UN GRANDE SE NE VA.

Non ho mai avuto occasione di incontrare di persona Gianfranco Civolani, ma ero in contatto con lui dal 2005, quando E' TV, per un lungo periodo, fu visibile sul satellite e quindi io, da Foligno, potevo dialogare con lui tramite gli sms che venivano mandati in trasmissione. Nel tempo abbiamo perfezionato i contatti e ci siamo confrontati spesso sulle vicende tumultuose del Bologna di questi ultimi anni. Parlare con lui era sempre piacevole, perchè sapeva di calcio come pochi, tanto è vero che, spesso, sui social, mi sono trovato a difenderlo dagli attacchi di chi lo accusava di portar sfiga: è vero, le sue previsioni, nel bene e nel male, in genere si avveravano, ma ciò era dovuto alla sua profonda conoscenza della materia e dell'ambiente, elementi che lo mettevano in condizione di non trovarsi di fronte a sorprese particolari. Quando uno come il Civ ci saluta, è facile scadere nella retorica, nei discorsi plastici. Quindi, preferisco limitarmi ad un grande ringraziamento per tutto quello che ha fatto per Bologna, per il Bologna e anche per il basket bolognese, soprattutto quello femminile, e per tutti gli insegnamenti che mi ha dato, sia pure virtualmente e a distanza. Da stasera il Popolo Rossoblù ha un timoniere in meno e una stella in più nel cielo. Ciao, Civ, salutaci Dall'Ara, Angiolino, Giacomino e tutti gli altri !!!


Paolo Milito

sabato 2 novembre 2019

Ottanta minuti leoni... Due minuti...

Cosa si può scrivere... Un buon Bologna per un'ora intera, che non ha avuto paura, che non si è mai arreso, che ha fatto una grande partita, che è andato in vantaggio... Che poi perde per colpa di due soggetti, uno più dell'altro, che hanno rasentato l'incapacità!
Mbaye ha sempre aspettato che arrivasse l’avversario, quando la soluzione più semplice, sicura e corretta sarebbe stata quella di "spazzare" via la palla... Orsolini ha peccato di presunzione nel posto sbagliato e al momento sbagliato! Il rigore c'era eccome! Non prende la misura e sbaglia il calcolo dello spazio di frenata: ha coglionato e stop!
In una partita dove l'Inter ha fatto poco e niente e dove il Bologna ha fatto una gioco notevole, sarebbe stato categorico vincere!
Giocare bene, perdere e regalare punti non è accettabile!
Se arrivasse Ibra? Una grande possibilità in più di fare gol... ma è ora di smettere di fare cazzate!
Alessandra Sportelli Negrini



venerdì 1 novembre 2019

DOLCI RICORDI ...


… e amara realtà: un’intensa settimana, condotta a ritmo serrato, si conclude in una giornata imperniata su tre anticipi di lusso, e mette Sinisa Mihajlovic di fronte ad un altro pezzo importante del suo passato, un pezzo che ci riporta ai giorni trionfali del nostro ultimo Scudetto. I numeri dicono che Bologna – Inter vanta la bellezza di 91 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Coppa Italia e due spareggi, quello di Roma del ’64 in cui eravamo primi nella locandina e quello del 1999 per l’assegnazione di un posto in Coppa UEFA. Bilancio leggermente favorevole ai Rossoblù: 38 vittorie, 36 sconfitte e 17 pareggi. La vittoria più larga del Bologna è il 5-0 del 30 marzo 1941, doppiette di Biavati e Reguzzoni e gol di Puricelli; il 21 maggio 1989, invece, fummo bastonati per 6-0 dall’Inter dei record di Trapattoni: doppiette di Serena e Diaz più gol di Matthaus e Matteoli. Quanto ai pareggi, per ben cinque volte è uscito il risultato finale di 2-2. I risultati degli ultimi giorni, in particolare quello molto seccante di Cagliari, danno ragione alla teoria di Sinisa: è innegabile che la squadra, con lui FISICAMENTE in panchina, ha un approccio alla partita completamente diverso. In più, se aggiungiamo interpretazioni varie ed eventuali della VAR ( vedi il fuorigioco di Palacio a Cagliari ) ed anche una piccola dose di sfiga ( la traversa dello Juve Stadium ancora trema ), il quadro è completo. Vabbè, i discorsi lasciano il tempo che trovano, e piangersi addosso non porta grande utilità. C’è da ripartire, affrontando in casa l’Inter dell’indigesto Conte ( la sua chiamata di applausi nel finale di un Bologna-Juve ancora grida vendetta ), vistosamente intenzionato a far carne di porco dei nostri cadaveri. Restando in tema di Halloween, gli si potrebbe giocare un piccolo grande scherzetto. Magari sfruttando al meglio il rientro in campo dell’ex interista Medel. Sperare non costa nulla, e poi, lo scorso anno, la grande cavalcata di Sinisa è cominciata proprio contro i nerazzurri … Buona Festa di Ognissanti.


Paolo Milito


martedì 29 ottobre 2019

UNA SFIDA ROSSOBLU’.


Nemmeno il tempo di accorgersi della trionfale partita di domenica mattina, che già siamo chiamati ad una trasferta decisamente impegnativa, contro un Cagliari che, trascinato da un grandissimo Nainngolan, ci precede in classifica e vorrebbe ovviamente allungare il passo a spese nostre. In terra sarda il match conta 34 precedenti, sparsi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia; 14 le vittorie dei sardi, 6 quelle del Bologna, 14 i pareggi. La vittoria più larga dei padroni di casa resta quella generata dall’ammutinamento anti-Arrigoni messo in atto da una manica di sciagurati il 2 novembre 2008: finì 5-1, gol iniziale di Marco Di Vaio a cui risposero Daniele Conti, una doppietta di Jeda e una di Acquafresca, ancora vestito di un altro tipo di rossoblù. Il 2 giugno 1970, in Coppa Italia, fummo noi a vincere 4-0 grazie a un gol di Beppe Savoldi, un autogol di Olinto Nenè e una doppietta di Giacomino Bulgarelli. I pareggi, come già detto, sono ben 14, e per tre volte il risultato è stato 2-2. In attesa di sviluppi su possibili svolte clamorose a livello di mercato, domani sera andiamo ad affrontare a domicilio una bella squadra, costruita da Rolando Maran attorno a Nainngolan e a Simeone. Poco male: pur fra mille difficoltà, dalla malattia di Sinisa all’ennesimo infortunio di Destro, ci troviamo stabilmente nella parte sinistra della classifica, e possiamo fare sicuro affidamento su un Palacio che, per quanto stagionato, vale più oro di quanto pesa. Mi aspetto quindi un bel risultato da questa trasferta in Sardegna. Buona partita a tutti.


Paolo Milito


domenica 27 ottobre 2019

Assalto alla Samp!!

Che spettacolo! Dalle coreografie (compresa quella del settore ospiti: grazie Samp!) alla squadra in campo, il Bologna ha dominato, correndo ininterrottamente per 90 minuti e portando a casa una vittoria strameritata!!!
Nonostante il gol meraviglioso dell'ex Gabbiadini, lo straordinario, insostituibile, insuperabile, inarrestabile Palacio e il giovane Bani fanno intascare ai rossoblu 3 punti, portando il Bologna alle porte dell'europa...
Bani, per quello che si è visto, è davvero un bel giocatore: ottimo acquisto!
Shouten tanta roba, niente da dire!
Palacio è semplicemente di un altro pianeta!
Segna il gol del vantaggio grazie ad un'azione meravigliosa ed allo splendido assist di Soriano!
Olsen, almeno per il momento, non può fare la prima punta: non ne ha nè il passo nè la posizione.
Gioca troppo largo, cerca sempre l’uno contro uno, va lanciato in corsa e non a difesa schierata. Con Mbaye bloccato il danese viene raddoppiato e sparisce.
Tolti Dzemaili e Poli i rossoblu si sono ripresi: queste le uniche note negative di oggi...
Il Ropero dà sempre il massimo e ancora di più!
Anche Orsolini ha impattato bene il match.
Cos'altro aggiungere? Una vittoria conquistata con le unghie e con i denti!
Adesso si pensa a mercoledì: bravissimi ragazzi!!!
Alessandra Sportelli Negrini








sabato 26 ottobre 2019

TRA FANTASIA E REALTA’.


Bologna – Sampdoria, collocata nello scomodoso orario delle 12.30, chiude una settimana molto varia e variegata, apertasi con l’ennesima incazzatura torinese in salsa bianconera e arrivata al ritorno in ospedale di Sinisa Mihajlovic, alle prese col terzo ciclo di chemioterapia, passando per la clamorosa rivelazione del corteggiamento di Zlatan Ibrahimovic da parte del vulcanico tecnico serbo. Oltretutto, per Sinisa si tratta di affrontare un altro pezzo importantissimo del suo passato, una maglia che lo ha visto protagonista sia da giocatore che da allenatore; ovvio, quindi, che dalla tifoseria blucerchiata siano arrivati dei commoventi messaggi di augurio per lui. Il confronto vanta 51 precedenti, sparsi fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto, con un bilancio nettamente favorevole ai nostri colori: 25 vittorie contro 8 della Samp e 18 pareggi. La nostra vittoria più larga risale all’8 gennaio 1956: 5-2, doppiette di Valentinuzzi e Pivatelli accompagnate da un gol di Ezio Pascutti, contro le reti di Martini e Firmani. Il 10 febbraio 1991, invece, una Samp destinata allo Scudetto trionfò per 3-0, gol di Vialli, Katanec e Mikhajlichenko, spingendoci verso la seconda doppia retrocessione della nostra storia. Fra i pareggi, clamoroso il 4-4 del 4 giugno 1961: doppietta di Brighenti e gol di Cucchiaroni e Skoglund, a cui risposero i nostri Renna, Pascutti, Vinicio e Demarco. Oltre che le partite, poi, è rimasta nella storia  l’intera stagione 1998/99, teatro di ben sei confronti complessivi a livello nazionale ed europeo, l’ultimo dei quali, il 16 maggio 1999, finì col famoso rigore di Ingesson che condannò la Samp ad una retrocessione ripagata, nell’autunno successivo, con un fitto lancio di rubinetti e lavandini verso Gianluca Pagliuca in Coppa Italia. Domani i nostri ragazzi vorranno sicuramente riprendere a marciare dopo il contestatissimo e rocambolesco finale di partita di Torino, ma dovranno fare i conti con il nuovo mister blucerchiato, Claudio Ranieri, a sua volta intenzionato ad abbandonare rapidamente il fondo della classifica e contro il quale Sinisa ha ottenuto un solo risultato positivo da quando allena. Una bella battaglia, dunque, in attesa di sviluppi sul fronte-Ibra. Personalmente, ritengo la cosa più che fattibile: è stato il nostro mister a cercarlo, i due sono amici da sempre, e alcuni fattori potrebbero far pendere la bilancia decisamente dalla nostra parte: anche la malattia di Sinisa, non c’è dubbio, ma soprattutto il fatto che, come sottolineato dallo stesso nostro tecnico, da noi Zlatan sarebbe libero dalle pressioni che subirebbe in una grande squadra. Senza perdere di vista il fatto che, finora, il serbo-svedese ha vinto tutti i campionati che ha disputato in Italia, compresi quelli mandati in cavalleria da Calciopoli. Sperare non costa nulla, vedremo. Intanto battiamo la Samp.


Paolo Milito


sabato 19 ottobre 2019

Il Bologna c'è e Sinisa di più!

Un bel Bologna davvero a Torino, che non ha mai mollato un attimo. Peccato solo per il secondo gol della Juve, che le è stato servito dai rossoblu su un piatto d'argento... Nonostante gli infortuni, i felsinei hanno disputato una bella partita! Al 94' la traversa di Santander e la parata di Buffon negano al Bologna un pareggio strameritato... Quel rigore, però... A parti invertite lo avrebbero dato! Su tutti, comunque, vince Sinisa! Il Bologna non ha mai mollato e si è messo in campo con la voglia di vincere e di fare male! Ci siamo! Nonostante gli errori, questo è stato un Bologna reattivo e propositivo! Bravi ragazzi: avanti così!
Alessandra Sportelli Negrini



venerdì 18 ottobre 2019

LA BISNONNA DI TUTTE LE PARTITE.


 Lo so. È inutile che ci giriamo intorno. Quella contro la Juve è la partita per eccellenza. Una rivalità accesa, mantenutasi costante nel tempo e inasprita troppo spesso da sviste arbitrali a senso unico, sia in casa che in trasferta. I numeri raccontano questo: 89 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. 50 le vittorie dei padroni di casa, 6 quelle del Bologna, 33 i pareggi. La vittoria bianconera più notevole è il 5-1 ottenuto il 4 giugno 1955 grazie a Colombo, Mannucci, una doppietta di Bronèe e un autogol di Ballacci, a cui rispose solo il nostro Gino Cappello. Tra le nostre sei vittorie, tutte di misura, spicca senz’altro quella del 26 febbraio 2011, dovuta ad una fragorosa doppietta dell’ex juventino Di Vaio. Il 5 ottobre 1980, invece, il risultato fu solo di 1-0 in nostro favore, ma quella partita passò alla storia perché segnammo su rigore, con Adelmo Paris, e quel rigore finì per costare la carriera all’arbitro Mattei, che aveva osato concederlo ( quello stesso Mattei che poi fu designatore arbitrale nell’anno in cui lo Scudetto fu vinto dal Verona ). Il 24 aprile 1949, col Bologna in vantaggio 2-1, durante il recupero scoppiò una rissa furibonda, dovuta alla concessione alla Juve di un rigore inesistente, che portò all’assegnazione della vittoria a tavolino a i bianconeri. Il 15 ottobre 1958, infine, si verificò un pareggio davvero pirotecnico: 7-7. Era la finale per il terzo posto della Coppa Italia, e alla fine ci fu data vinta per sorteggio, essendo finiti i tempi di gioco e non essendoci ancora in uso la lotteria dei rigori. E domani ??? Se il clima non farà le bizze, vedremo in panchina Sinisa Mihajlovic, decisamente incazzato per i troppi infortuni occorsi ai nostri nazionali impegnati nelle qualificazioni mondiali, in aggiunta a quello canonico di Destro, e al tempo stesso intenzionato a concedersi una serata memorabile per reagire brutalmente alla malattia. Oltre che desideroso di chiudere il becco a Mario Sconcerti, che con troppa superficialità ci vede battuti in partenza. Come dice sempre il Civ, al fischio d’inizio le partite sono tutte sullo 0-0. Sta ai giocatori determinare il risultato finale. Per la gioia dei più buoni, la partita sarà visibile sul canale DAZN della piattaforma SKY. Insomma, le premesse per una bella serata di calcio ci sono tutte. Buona partita a tutti.


Paolo Milito


sabato 5 ottobre 2019

INCROCI CONTINUI.


Un anno fa, a Natale, Bologna-Lazio fu lo scontro fratricida di Casa Inzaghi. Domani sarà Sinisa contro il suo passato, o meglio contro il suo cuore, con un’anteprima dalle parti di San Luca, una marcia propiziatoria a cui dovrebbero aderire, oltre ai nostri Fratelli Rossoblù, parecchi supporters laziali giunti in città al seguito della loro squadra. In terra bolognese il match, una vera classica, conta la bellezza di 75 precedenti, sparsi tra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con un bilancio ampiamente a nostro favore: 41 vittorie contro 16 sconfitte e 18 pareggi. La nostra vittoria più larga è il 7-2 ottenuto il 17 giugno 1951, tripletta di Filiput, doppietta di Cesarino Cervellati, gol di Gino Cappello e autogol di Antoniazzi in risposta alla doppietta del laziale Hofling. La giornata più felice della Lazio risale invece al 25 maggio 1952, un 4-2 ottenuto grazie alla tripletta di Sukru e ad un gol di Antoniotti a cui replicarono i nostri Gritti e Cappello. Per quel che riguarda i pareggi, esce spesso il 2-2; memorabile quello del 19 maggio 1974: la domenica precedente la Lazio aveva acquisito la certezza del suo primo Scudetto, il mercoledi successivo noi avremmo vinto la Coppa Italia contro il Palermo, nel mezzo venne fuori una partita pirotecnica arricchita dai gol di Petrelli e Chinaglia per i biancocelesti e dai nostri Savoldi e Pecci, destinato a realizzare il rigore decisivo contro il Palermo. Da notare che in Serie B ne abbiamo vinte quattro su quattro, e che in Coppa Italia non abbiamo mai perso. E domani ??? Sinisa, ovviamente furibondo per le ultime vicende, pretende un riscatto immediato, oltretutto desideroso di non sfigurare di fronte a quella che è a tutti gli effetti la sua famiglia. La Lazio, dal canto suo, è una felice realtà che non ha bisogno di commenti e presentazioni. Da tifoso, spero che la coincidenza coi 110 anni del Bologna rappresenti un valido stimolo ad ottenere il meglio, in una giornata in cui recuperiamo un pezzo importantissimo come Danilo. Staremo a vedere.
Paolo Milito

domenica 29 settembre 2019

Repetita...

Un punto in tre partite...
Il Ropero ha una garra bestiale, ma non basta: prendiamo gol da Okaka!
"L'olandese volante" è sempre fuori posto e fuori tempo: basta!
Purtroppo per lui fa vedere quanto sia scarso e non vedente... Almeno in campo quello che arriva è questo 😔.
Serve Danilo al più presto 😡😡 Siamo in emergenza, purtroppo!
Al primo tiro dell'Udinese prendiamo gol... Sarà mai possibile?
Tanti "mea culpa", perchè in 30 minuti di dominio immaginario si son visti solo dei tocchi ingenui, neanche da scuola calcio dei pulcini e tante scelte sbagliate!
Purtroppo l'atteggiamento è di quelli che non lasciano dubbi: si sono montati la testa... troppo... un po’ di panchina e vediamo di risolvere...
Non è possibile regalare un tempo ad ogni benedetta partita! Dzemaili, ahi noi, già visto anche nel match di Brescia, non può partire dall’inizio. Orsolini, che è forte, diventa scarsissimo quando pecca di presunzione credendosi un fenomeno. Umiltà, caro mio... Ti sei dimenticato quanto erano belle le tue prime partite? Vai a riguardare quale atteggiamento avevi, grazie! Denswil, dopo la prestazione di oggi (ma anche dopo quella scorsa), fosse per me il campo lo vede col cannocchiale! Nel calcio si deve correre, e tanto, e sacrificarsi per la squadra... Oggi ho visto tante pedine di Subbuteo!
Come se non bastasse il gol preso nel primo tempo, ho davvero visto uno dei più brutti secondi tempi della storia del calcio...
In favore del Bologna posso solo dire, e non è una giustificazione perchè chi mi conosce sa che odio appoggiarmi agli arbitraggi per giustificare una prestazione orrenda, che ok, ci eravamo montati la testa... ok, partita orrenda... ma l'Udinese doveva finire la gara in 8... 9 al massimo!
Concludiamo con l'espulsione di Soriano a partita finita...
Serve un bagno di umiltà di quelli alla Sinisa e probabilmente vanno anche inserite forze fresche: peggio di Dzemaili e di Denswil oggi, è quasi impossibile!
A Bani, per esempio, darei molto più spazio!
Oggi abbiamo perso una partita alla nostra portata e che si doveva vincere!
Purtroppo abbiamo giocato male... parecchio male. Ora bisogna stare li con la testa, con il cuore e con le gambe per riprenderci i punti lasciati.
FORZA BOLOGNA ❤💙
Alessandra Sportelli Negrini

sabato 28 settembre 2019

QUEI COLORI INDIGESTI.


In questi giorni il Bologna festeggia centodieci anni di vita, e le circostanze si stanno mettendo in maniera tale da rendere memorabili, per motivi vari, tutte le sfaccettature annesse e connesse all’ordinaria amministrazione. Domani, per esempio, per la terza domenica consecutiva giochiamo alle 15, come non avveniva dai tempi dello sbarco sulla Luna, e andiamo ad affrontare in casa l’Udinese, ovvero la Zebra meno pregiata del calcio italiano, a cui comunque non sono legati solo ricordi positivi. Le statistiche dicono che il match vanta 44 precedenti, distribuiti fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. Bilancio a favore dei padroni di casa, con 18 vittorie contro 11 del Bologna e 15 pareggi. La vittoria più larga dei friulani è il 4-0 ottenuto il 17 novembre 1991, in Serie B, grazie alle doppiette di Abel Balbo e del nostro ex Lorenzo Marronaro; il 18 ottobre 1925, invece, in Prima Divisione, lo Squadrone fece tremare Udine con un altisonante 7-1, tripletta di Angiolino Schiavio, gol di Martelli I e Della Valle III e autogol di Piani, ribaltando l’iniziale vantaggio di Tosolini. Per quanto riguarda i pareggi, per tre volte il risultato è stato 2-2; per completezza d’informazione, va ricordata la vittoria a tavolino ottenuta il 10 maggio 1953, 2-0, al termine di una partita sospesa dopo lo scoppio di violenti tafferugli fra le due tifoserie. E domani ??? Come era lecito prevedere, Sinisa Mihajlovic non ha preso molto bene il famigerato cucchiaio di Sansone e tutto quel che ne è derivato. Il che significa che domani i nostri eroi scenderanno in campo caricati a molla per non deludere le aspettative del mister, o almeno così si spera. In teoria, il tecnico serbo dovrebbe stare ancora qualche giorno in ospedale, ma nelle ultime ore ha fatto trapelare notevoli malumori, paventando soprattutto le conseguenze negative della mancanza di contatto fisico con i giocatori. Quindi, non mi stupirei se si ripetesse, in terra friulana, quanto già accaduto a Verona alla prima di campionato. Per il resto, come spesso avviene, chiusasi la porta del virgulto cileno Pulgar si è aperto il portone del capitano Medel, cha anche da noi si sta rivelando un leader in tutti i sensi. Insomma, siamo in buone mani, e quando si perdono malamente dei punti per strada è molto più saggio fare buon viso a cattivo gioco piuttosto che andare a rivangare magagne risalenti alle guerre puniche e ormai ampiamente passate in cavalleria. Buona partita a tutti.

Paolo Milito

mercoledì 25 settembre 2019

Un cucchiaio amaro...

Genoa - Bologna 0 - 0

Parità a reti inviolate allo scadere dei primi 45'. Nessuna forte emozione per Radu e Skorupski, eccezion fatta per la traversa colpita da Schone su calcio di punizione con conseguente "intrappolata" del portiere rossoblu che si è trovato imbrigliato ndlle maglie della porta.

Nella ripresa di Genoa-Bologna sono gli ospiti a rendersi pericolosi con una buona idea di Orsolini, tra i più pericolosi della squadra di Mihajlovic... Azione solitaria dell’attaccante, che poi si accentra e lascia partire un tiro da fuori area: peccato per lui e per noi tifosi che finisca fuori... e ne farà almeno altri due di tiri del genere, seguito a ruota da Sansone che lo emula alla grande...
Molto bella una percussione di Poli che trova una buona conclusione, deviata poi in corner...
Rischia grosso al 72′ Romero per un fallo su Sansone che guadagna un rigore d'oro... ma l’attaccante manda la palla troppo alta sopra la traversa, perchè nella sua infinita genialità DECIDE DI FARE IL CUCCHIAIO... CHE SE TI RIESCE, TI ERGE A FENOMENO, MA SE LO SBAGLI..........................
Una partita in cui un tiro nello specchio non è stato fatto... Abbiamo l'occasione di vincere...E lui fa il cucchiaio...
Soriano sbaglia troppi tiri e passaggi...

Come si dice in Romagna, quella di stasera è stata una "partidaza"...
4 punti assassinati per sufficienza e zero determinazione... Mettiamo questo match nel dimenticatoio, perchè davvero siamo stati bruttini bruttini...
Peccato davvero... anche perchè, pur se di poco, il Bologna avrebbe vinto ai punti... E di punti ne avremmo 11 e saremmo terzi in classifica.
Alla prossima per un super riscatto...
Alessandra Sportelli Negrini


martedì 24 settembre 2019

NELLA GENOVA ROSSOBLU’.


Nemmeno il tempo di incazzarsi adeguatamente per l’atroce sconfitta incassata all’ultimo secondo contro la Roma, ed ecco che il calendario, in un turno infrasettimanale, ci mette di fronte ad una rivale tradizionale, che richiama alla mente antichi trionfi e antiche sparatorie. In terra genovese la partita conta 59 precedenti, sparsi fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. 25 le vittorie del Genoa, 18 quelle del Bologna, 16 i pareggi. La vittoria più larga dei padroni di casa è il 7-2 del 4 luglio 1948: tripletta di Dalla Torre, doppietta di Brighenti e gol di Grisanti e Formentin, a cui replicammo con Matteucci e Biavati. Il 28 febbraio 2010, invece, in una giornata climaticamente tropicale, vincemmo 4-3 al termine di un continuo capovolgimento di fronte; per noi segnarono Adailton ( 3 gol ) e Buscè, per loro Suazo ( doppietta ) e Sculli. Da ricordare anche il 3-3 maturato il 4 ottobre 1953: per il Genoa segnarono Bennike, Cattani e Serantoni, per il Bologna Randon, Pivatelli e Cappello. Quanto alle incazzature, non sappiamo se essere più contrariati per la sconfitta contro la Roma, per le circostanze in cui è maturata, o piuttosto per certe vergognose manifestazioni uscite sui social ai danni di Sinisa Mihajlovic, i cui autori andrebbero presi a calci nel culo, o meglio ancora a mitragliate. Nel dubbio, meglio guardare avanti, rimboccarsi  le maniche e cercare di ripartire subito col piede giusto. Se non altro, per chiarire quale sia il migliore dei colori Rossoblù.

 Paolo Milito