Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

domenica 29 giugno 2014

Mondiale Bolognese...

Ho sentito parlare del Bologna più durante questo Mondiale che non in tutto l'arco del campionato... e il motivo è chiaro:
Lazaros, Kone e Ramirez la stanno facendo da protagonisti... e dove giocano/giocavano questi tre ragazzi? La risposta arriva spontanea... Nel Bologna!!!

E non si può nemmeno nominare la Lazio senza parlare per forza del Bologna: "Vedremo una Lazio alla nuova caccia dell'Europa", dice Lotito, spingendosi fino alla parola Scudetto in prospettiva...e sarà dunque la Lazio di Stefano Pioli, tecnico che, non senza difficoltà quest'anno alla guida del Bologna, soltanto un anno fa vantava i corteggiamenti congiunti di Roma e Napoli.
Sul mercato rimbalzano quindi alcuni nomi dei suoi "pupilli", sempre che questi stiano bene al patron e a una figura molto rilevante in ambito biancoceleste, tale Igli Tare.
Dei tre nomi che circolano, ovvero Diamanti, Kone e Ramirez, è quest'ultimo l'uomo da osservare, colui al quale Pioli e società vorrebbero affidare la trequarti campo e quindi la cucitura del gioco per gli "avanti" Klose, Keita e Djordjevic. Probabilmente anche perchè trattenere Candreva sarà comunque impresa ardua.
Gaston Ramirez è un calciatore diverso dal romano, più centrale di base e più fantasista, per quanto Candreva, a Terni e Livorno, abbia fatto buonissime cose nel ruolo di centrale a inizio carriera:
dunque Pioli penserebbe a un 3-4-1-2 con variante tradizionale in difesa, qualora arrivino dal mercato gli esterni bassi.

Panagiotis Kone continua a far gola a molti. Ed è titolare ai Mondiali!

Stando a quanto riportato da Sky Sports, sulle tracce del centrocampista del Bologna ci sarebbe anche il Queens Park Rangers, club neopromosso in Premier League e desideroso di costruire subito una squadra adatta a competere ai vertici.

Nonostante la retrocessione con il Bologna, la maglia da titolare con la Grecia ai Mondiali l'ha ottenuta anche Lazaros Christodoulopoulos, che se la vedrà con la Costa Rica agli ottavi di finale.
Il suo futuro è comunque ancora in Italia, all’Hellas Verona: per lui si sono fatti avanti Palermo e Parma, ma il club veneto ha surclassato la concorrenza.
«Contro la Costa d’Avorio ho colpito la traversa e ho sfiorato il palo su punizione. Sarebbe un sogno segnare. Quest’anno a Bologna ho trasformato due rigori, non ho mai fatto gol su azione.
Sarebbe stupendo riuscirci qui al Mondiale. Costa d’Avorio? In quella partita avevamo l’obbligo di vincere e abbiamo dimostrato di avere lo spirito giusto.
Ovviamente ci riproveremo. Costa Rica? Anche noi siamo in forma e corriamo tanto. Credo, però, che abbiamo l’esperienza necessaria per imbrigliarli tatticamente.
Faremo senza dubbio tesoro dell’esperienza dell’Italia contro i centroamericani.
Questa qualificazione ci ha dato una carica incredibile: se ne accorgeranno ben presto i nostri avversari»,
ha dichiarato a “La Gazzetta dello Sport”.

Pioli ha indicato a Lotito e Tare le caratteristiche che sta cercando per plasmare la nuova Lazio.
La società ha già impostato una linea d’azione e la sta portando avanti.
Lotito e Tare hanno preso Basta dall'Udinese mentre stanno trattando De Vrij (Feyenoord), Astori (Cagliari) e Parolo (Parma).
Sono nomi che piacciono molto a Pioli che l’ha fatto capire chiaramente in conferenza stampa.

Il tecnico vuole creare una Lazio propositiva, aggressiva e organizzata.
Kone è un nome presente nella lista dei suoi preferiti, anche perchè probabilmente lascerà Bologna, che non se lo può più permettere...
I rossoblù sono in crisi, cercano fondi per iscriversi in serie B e devono svendere.
La valutazione di Kone (6-7 milioni) è alta, ma potrebbe scendere.
Kone fu trattato dalla Lazio in passato, quando giocava nel Brescia e sperava di sbarcare a Roma.
Classe 1987, è alto 1,82 e ha il contratto in scadenza nel 2017.
Una mezzala arriverà, prima o poi per Pioli...

E poi... a volte ritornano:
Gaby Mudingayi, ormai 32enne, ha lavorato con Pioli e non ha mai dimenticato Roma: «Tornare nella Lazio sarebbe la cosa più bella del mondo, sarebbe un sogno giocare nuovamente all’Olimpico.
In ogni caso non so niente, nessuno mi ha contattato direttamente» .
Mudingayi è in scadenza, lascerà l’Inter, ed è reduce da un lungo infortunio: l’età e le condizioni fisiche, al di là della suggestione emotiva, non gli garantiscono chance reali.  

Che dire allora? Dalla crisi nera del Bologna, sembra che qualche fiore stia per spuntare....
Speriamo che anche nel giardino del Bologna spuntino presto nuovi fiori... forti e decisi a vincere!!!
Alessandra Sportelli Negrini




sabato 28 giugno 2014

Il salvatore della Patria

Un paio di giorni fa, incredibile ma vero, Albano Guaraldi ha rilasciato un'intervista in cui afferma che tutti noi tifosi dovremmo essergli grati per aver evitato ancora una volta il fallimento del Bologna. Affermazione che non mi trova d'accordo per due motivi: prima di tutto, perchè se si fosse tolto di mezzo nei tempi giusti ed avesse lasciato spazio a Massimo Zanetti ora avremmo un presidente di sicuro affidamento ed un punto di penalizzazione in meno, in secondo luogo perchè, se in questa storia c'è da ringraziare qualcuno, questo qualcuno risponde al nome di Claudio Lotito. Infatti, una volta accertato che Maurizio Mian aveva intenzione di praticare tassi di interesse troppo elevati per concedere un prestito, e che Giorgio Veltroni era orientato a fare più o meno altrettanto, al presidente barbuto non restava altra speranza che quella di ottenere un anticipo del " Paracadute SKY " da parte della Banca IFIS. Quest'ultima, però, dopo aver preso informazioni sulla gestione dell'ultimo triennio Rossoblù, non era affatto disposta a concedere fiducia a Guaraldi, ed i suoi funzionari avrebbero persistito nel rifiuto se non si fosse intromesso platealmente il presidente della Lazio. Qualcuno dice che sia stato supplicato dal nostro ex attaccante Igli Tare, attuale DG biancoceleste, qualcun altro riferisce di favori elettorali concessi in Consiglio di Lega dal nostro presidente, che Lotito ha voluto ricambiare al momento opportuno. Sta di fatto che siamo riusciti per il rotto della cuffia a sistemare tutto, e adesso l'attenzione si è spostata su tre fronti. Innanzi tutto il problema-allenatore: dopo aver perso Zeman ed aver avviato sondaggi presso tre o quattro tecnici emergenti, considerando anche di ripiegare sulla soluzione interna Colucci ( ritenuto troppo inesperto da Fusco ) o sul ritorno di Franco Colomba ( che risulta essere indigesto a Guaraldi ), il nostro nuovo DG ha spostato il tiro in maniera decisa su Diego Lopez, ex tecnico uruguayano del Cagliari. La cosa sembra fattibile, anche perchè Lopez ha ancora due anni di contratto coi sardi a 300 mila euro l'anno, e sarebbe disposto a rescindere per guadagnare più o meno la stessa cifra sotto le Due Torri. L'arrivo di Lopez favorirebbe l'approdo sotto le nostre bandiere di alcuni giocatori in scadenza di contratto a Cagliari e di poche pretese economiche, tipo Cossu, Nenè ed il portiere Avramov; peccato, però, che in questo giro Zeman vorrebbe inserire il prestito di Alessandro Capello, appena rientrato dall'Inter. Infine, sul fronte societario, l'annuncio, da parte di Gianni Morandi, dell'interessamento di un Fondo statunitense, Guggenheim Partners, all'acquisizione del pacchetto di maggioranza della Società. Il braccio armato di questo ente è l'attuale amministratore delegato della Roma, Claudio Fenucci, che il 30 giugno va in scadenza di contratto. Fin qui tutto regolare. A far sorgere delle perplessità è stata la scoperta che dietro a questa operazione ci sarebbe la regia del faccendiere italo-americano Joe Tacopina, a quanto pare intenzionato a lasciare la vicepresidenza della Roma per assumere un ruolo ancora non ben definito nel Bologna ( non si capisce infatti se verrebbe con soldi suoi o per gestire capitali altrui, fermo restando che Fenucci avrebbe comunque un ruolo operativo, quindi Tacopina al massimo potrebbe fare il presidente di facciata ). Come tutti gli amici Tifosi Rossoblù, anch'io ho ancora ben presente il bidone tirato da Tacopina ad Alfredo Cazzola nel 2008, per cui preferisco non scaldarmi troppo di fronte alla prospettiva. E' vero che alla Roma Tacopina ha fatto buone cose, anzi ottime, ma ha gestito i soldi del solidissimo James Pallotta, mentre qui verrebbe a fare il portabandiera di un'entità la cui consistenza è ancora tutta da scoprire; un punto a favore del manager italo-americano è rappresentato dal fatto che Guggenheim Partners è proprietario dei Los Angeles Dodgers, rinomata squadra di baseball statunitense, e che fra i suoi azionisti annovera il campionissimo del basket Magic Johnson, ma sappiamo bene come in passato Tacopina abbia tentato di spacciare lucciole per lanterne, quindi, una volta messo nero su bianco, si potrebbe poi dover amaramente scoprire che ha, ancora una volta, millantato credito. Comunque, se vogliamo stare tranquilli, entro il 15 ottobre dovrà per forza saltar fuori qualcuno in grado di mettere sul piatto almeno quindici milioni, in modo da rendere solida la Società e poter guardare al futuro con maggiore ottimismo. Coraggio, l'estate sarà lunga ...


Paolo Milito

sabato 21 giugno 2014

Un azzardo continuo

E' quello messo in atto da Albano Guaraldi dal momento in cui è calato il sipario sulla disgraziata stagione 2013/14, conclusa con la retrocessione del Bologna in Serie B. Non contento dei casini fin qui combinati, il presidente barbuto persiste nel proprio atteggiamento, sfidando continuamente il fuoco, e complicando ulteriormente la situazione. Pochi giorni fa, ormai lo sapete tutti, Zdenek Zeman ha deciso che la misura era colma ed ha accettato le proposte del Cagliari, squadra che oltretutto gli dava la possibilità di allenare in Serie A. Il suo amico Filippo Fusco, invece, pur esprimendo rammarico per questa decisione, si è rimboccato le maniche ed ha risolto tutte le questioni legate alle comproprietà, evitando il pericoloso ricorso alle buste, ricavando il massimo ottenibile in una situazione del genere e riuscendo pure, con un colpo di genio, ad ottenere in prestito dal Palermo il centrocampista Gennaro Troianiello, specialista in promozioni ( tre negli ultimi quattro anni ), in cambio del ritorno in rosanero di Francesco Della Rocca, rimasto comunque in comproprietà fra Palermo e Bologna. Nel frattempo Gianni Morandi e i fratelli Romani hanno ottenuto dalla Banca di Bologna il denaro necessario per iscrivere la squadra alla Serie B; va ricordato che questa fideiussione si rivelerà carta straccia se Guaraldi non provvederà a saldare i conti degli stipendi. Se invece l'eventuale inadempienza dovesse riguardare solo le scadenze Irpef, il Bologna farà la Serie B partendo con quattro punti di penalizzazione. Insomma, un quadro confortante solo fino a un certo punto. E qui arriva un'altra sorpresa: mentre Fusco si fa in quattro per trovare un nuovo allenatore, e sembra averlo individuato in Carmine Gautieri, Guaraldi lo bypassa mettendosi autonomamente in contatto con Devis Mangia, ex C.T. della Nazionale Under 21. Sarà solo una coincidenza, ma non appena si è sparsa in giro questa voce, il Cagliari ha proposto a Fusco la poltrona di Direttore Generale e, a quanto pare, l'Avvocato napoletano ci sta pensando su. Non c'è bisogno che lo ripeta io, ormai lo sappiamo tutti che la miglior soluzione per tutti questi problemi sarebbe l'uscita di scena definitiva di Guaraldi. Fin quando ciò non avverrà, dovremo rassegnarci a veder cambiare lo scenario ogni giorno, verosimilmente sempre in peggio, in balìa di un presidente che non so più nemmeno come definire senza sconfinare nell'insulto. Aspettiamo di vedere cosa ci riserveranno i prossimi giorni.


Paolo Milito

domenica 15 giugno 2014

C'era una volta...

Prima di parlare del tutto e del niente del Bologna, credo sia doveroso citare Tommaso...
Al giovanissimo Tommaso è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto a diversi cicli di chemioterapia senza risultati e ora spera di riuscire a recarsi presso l'Università della Pennsylvania per tentare una nuova cura: servono però 600.000 dollari.
Ecco allora che sul web sono nati appelli ed eventi per dargli una mano: sono già tanti i volti noti che hanno preso a cuore l'iniziativa, alcuni anche molto cari alla città di Bologna come il cestista Marco Belinelli e l'ex capitano rossoblù Marco Di Vaio. 
Anche il difensore Nicolò Cherubin e l'ex portiere del Bologna Emiliano Viviano hanno aderito, così come Francesco Totti. 
Ecco il sito web: http: www.giftsfortommaso.org/
E la pagina facebook: https://www.facebook.com/giftsfortommaso
#FORZA TOMMY...
Tommaso è un ragazzo bolognese di ventidue anni appassionato di calcio e con il sogno di partire per gli Stati Uniti per poter insegnare agli americani i segreti della tradizione culinaria felsinea. 
Pochi giorni prima di iniziare il suo viaggio assieme alla sorella Francesca, a Tommaso è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta che lo ha costretto ad un immediato ricovero in ospedale. 
Tommaso ha già effettuato diversi cicli di chemioterapia senza risultati, ma la speranza è riposta presso l'Università della Pennsylvania, dove un nuovo trattamento con la terapia cellulare ha già ottenuto ottimi riscontri. 
La clinica però richiede un acconto di 600.000 dollari, somma ovviamente proibitiva per la famiglia, e il tempo è limitato. 
Per questo motivo sono state create una pagina web ed una Fb Gifts for Tommaso in cui poter reperire le informazioni del caso e donare qualcosa secondo coscienza per aiutare questo sfortunatissimo ragazzo a sconfiggere una terribile malattia.
A queste cose deve servire la tecnologia... Per queste cose ci dobbiamo chiamare "esseri umani"....

Adesso, purtroppo, possiamo parlare del pugno di mosche che noi tifosi Bolognesi ci troviamo per le mani...
Non voglio parlare di soldi, di ricapitalizzazione societaria, di finte dimissioni del presidente o di fregnacce simili: ormai abbiamo letto di tutto e di più, senza avere ancora la certezza di riuscire ad iscriverci...
Da animalista convinta posso solo dire che se sarà un cane a salvarci da questa situazione disastrosa, sarà confermata la mia idea che "più conosco gli uomini e più amo gli animali"...
E ben vengano allora il cane Gunther, ormai idolo indiscusso dei tifosi rossoblu, e Maurizio Mian, amministratore delle "finanze canine". Pare che il patron della Gunther Corporation possa fornirci quei liquidi necessari a saldare gli stipendi entro il 25 e garantire ai rossoblu l’iscrizione alla Serie B.
Ma chi di noi tirerebbe fuori dei soldi, senza garanzie di rientro, sapendo di dover aumentare la somministrazione senza un limite? Chissà...
Tramonta anche l’ipotesi del fondo inglese, sempre ammesso che sia mai esistita... perchè ormai le bugie di Guaraldi non si contano più...
Chi rimane allora? I soci. 
Vale a dire gli unici rimasti a poter tentare di dare un colpo di coda, mettendosi in prima persona a far da garanti con le banche per sbloccare questo agognato paracadute, dal momento che il presidente rossoblu non ci riesce: la sua credibilità è oltre i minimi termini e le banche non gli concedono la fiducia richiesta...
Finora i soci si sono tenuti in disparte e Guaraldi ha amministrato il club da solo, per scelta esclusivamente sua, dopo aver epurato tutti i suoi collaboratori e dopo averne avvicinato altri più o meno ufficiali, senza mai riuscire a migliorare la situazione.
Maurizio Ferrari ha detto che Guaraldi non ha voluto ascoltare nessuno quando qualcuno ha provato a dargli dei consigli. 
Il fatto è che, forse, dopo i primissimi tentativi di dialogo andati a vuoto, si sarebbe dovuta creare una coalizione per cercare di contrastare il presidente in solitaria cercando di farlo ragionare.
Il tempo è passato e anche i soci sono stati fermi a guardare... ma gridare al fuoco e non tentare di spegnere l'incendio è totalmente inutile...
Sono mesi che si dice che il tempo delle parole è finito e che contano i fatti, ma qui nessuno ha mai messo in pratica nulla. 
Partiamo già da meno uno... ammesso che si riesca a partire....
Il presente è molto nebuloso, oserei dire "tornado forza 5" e, nonostante le speranze e i presunti miracoli, l’impressione è che il fallimento sia ben più che una possibilità così remota come si auspicava fino a poco tempo fa...

Parlando di Mondiali, non possiamo non soffermarci su un dato evidente: a Manaus gli azzurri vincono contro l'I
nghilterra giocando una partita più che dignitosa, ma soltanto due anni fa, proprio di questi tempi, Bologna e la sua piazza vivevano tutta un'altra situazione. 
Erano tutti pronti a gustarsi gli Europei di Ucraina e Polonia e a mostrare con orgoglio il proprio gioiello, il proprio capitano: quell'Alessandro Diamanti, che a suon di gol e assist perfetti aveva trascinato in quella stagione la squadra rossoblu ad una quasi qualificazione in Europa League.
E nel Bologna c'erano sette mondiali in campo....
Oggi invece cos'è rimasto? L'amore per la Nazionale c'è sempre, quello è fuori di dubbio, ma poi? 
Non è rimasto più "nessuno", anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, con la retrocessione ha subito un brutto colpo anche l'orgoglio...
Io tiferò Bologna sempre e comunque, ma è innegabile che tutta questa vicenda sia uno schiaffo non indifferente...
Alessandra Sportelli Negrini  

sabato 14 giugno 2014

Rotolando sempre più giù

Giovedì scorso, durante l'assemblea degli azionisti del Bologna, si presentava una scena allucinante: il presidente Guaraldi, incalzato da una serie di domande sempre più pesanti da parte del presidente di Futuro Rossoblù Manuel Gulmanelli, prima tentava di rifugiarsi in delle patetiche giustificazioni, per poi ammettere quello che in fondo tutti noi da tempo sospettavamo: sette giorni prima aveva praticamente messo alla porta Massimo Zanetti e Maurizio Mian, sostenendo di aver trovato gli appoggi necessari a far fronte alle incombenze grazie ad un fondo inglese; in realtà gli emissari di tale fondo avevano solo PROMESSO il proprio supporto, senza fornire garanzie concrete, e al momento di venire al sodo si sono fatti di nebbia. Risultato ? Dimezzamento del Capitale Sociale sia del Bologna che della controllante Bologna 2010, e prospettive sempre più concrete di fallimento immediato. Dopo una serie di febbrili trattative, si arriva ad una soluzione temporanea: via libera ad un aumento di capitale da sottoscrivere entro il 15 ottobre, da parte di chi, però, ancora non si sa. Insomma, il palazzinaro barbuto ha millantato credito, ed ora siamo davvero sul filo del rasoio. Gulmanelli, da parte sua, ha invitato chi dispone realmente di quattrini a farsi avanti, ma logicamente, dopo una figuraccia del genere, un qualsiasi miliardario disposto ad investire nel calcio preferisce riversare il proprio interesse su una società che si presenta in perfetto ordine, come successo in questi giorni al Cagliari ed alla Sampdoria. Comunque, per nostra fortuna, c'è chi non si rassegna: il Sindaco Merola, che ha reso noto il nome del misterioso imprenditore che si dichiarava interessato a rilevare il club. Si tratta dell'industriale aretino Giorgio Veltroni, ex patron dell'Alessandria, il quale, però, sta attualmente scontando una squalifica di quattro anni per una vicenda di partite truccate, quindi non può impegnarsi in prima persona nella gestione di una squadra. Al fianco di Merola si sono messi Mirko Fogli, figlio del grande Romano, ed il direttore dell'area marketing del Bologna, Daniele Montagnani ( l'unico dirigente che, in tutto questo bailamme, non ha ancora perso la bussola ). Insieme, questi personaggi stanno cercando di tessere una tela diplomatica, per tentare di salvare il salvabile. Le ultime notizie dicono che tanto Veltroni quanto Mian sarebbero disponibili a prestare delle ingenti somme a Guaraldi per andare avanti. A questo punto, tenendo presente che Guaraldi dovrebbe prima o poi restituire le somme ricevute, si prospetterebbero tre soluzioni: il presidente ci riesce, porta a termine la stagione e in seguito Dio ci pensa; uno dei due " benefattori " alza la voce e, forte della somma versata, acquisisce la maggioranza del pacchetto azionario; oppure, in caso di mancata restituzione del prestito, i creditori mettono in mora il club che, a quel punto, sarebbe soggetto solo al fallimento pilotato, andando incontro praticamente ad una conclusione simile a quella del Bari, che ha rischiato clamorosamente di salire in Serie A nonostante le disastrose vicende interne. Voci degne di fede riferiscono che Veltroni e Mian avrebbero ricevuto garanzie da parte non di Guaraldi, ma bensì di Gianni Morandi ed altri soci controllanti quote minori di capitale. Quel che è certo è che il tempo stringe, i conti vanno saldati e bisogna ovviamente dare delle garanzie di poter proseguire il lavoro a Filippo Fusco ( che ha già esternato propositi di abbandono ) e Zdenek Zeman, fortemente tentato da sirene pescaresi e cagliaritane. Per concludere, vi segnalo una nuova gaffe del capo ufficio stampa del Bologna, Carlo Caliceti: nei giorni scorsi, curiosamente, cadevano gli anniversari delle due retrocessioni in Serie C. Sappiamo tutti che, in entrambi i casi, la partita decisiva fu giocata contro il Monza. Quel che non ricorda Caliceti è il luogo del misfatto: nella nota pubblicata sul sito ufficiale del Bologna, sostiene che il 12 giugno 1983 perdemmo in casa dei brianzoli, quando invece chi, come me, c'era, sa benissimo che pareggiammo 2-2 al Dall'Ara ( non ancora chiamato così ) una partita che avremmo dovuto solo vincere, e che i due gol monzesi furono messi a segno da un giovane attaccante romano che in epoche successive sarebbe diventato un idolo della tifoseria Rossoblù, Lorenzo Marronaro. Non so voi, ma io, anche di fronte a mancanze di questo genere, mi sento sempre più sfiduciato: con tanti ragazzi pieni di buona volontà che ci sono in giro, il Bologna non riesce nemmeno a trovare un addetto stampa che si degni di mettere un po' di precisione nelle proprie azioni. Andiamo avanti così, sperando che questa discesa verso il basso trovi un punto di arresto.


Paolo Milito

sabato 7 giugno 2014

Un malinconico anniversario

Oggi è il 7 giugno. Cinquant'anni fa, a quest'ora, il Bologna conquistava il suo settimo scudetto allo Stadio Olimpico di Roma, battendo l'Inter e tutto il carrozzone di gufi, cornacchie ed altri personaggi inqualificabili che avevano tentato in tutti i modi di impedire quel trionfo. Sappiamo bene che il continuo susseguirsi di emozioni fu fatale al Presidentissimo Renato Dall'Ara, fulminato da un infarto tre giorni prima dello spareggio romano. Già, Dall'Ara. Un nome che resterà scolpito in eterno nei cuori dei Tifosi Rossoblù, capace di far vincere al Bologna quattro scudetti nel giro di sei anni e di riportarlo ai " piani alti " dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale. Cinquant'anni dopo, siamo alle prese con un altro tipo di presidente, il quale rischia anche lui di restare scolpito in eterno nella nostra memoria, ma per ragioni diametralmente opposte. Non contento dei disastri combinati fin qui, Albano Guaraldi sta facendo di tutto per mettere l'ambiente a soqquadro. Aveva preannunciato le proprie dimissioni per il CDA di mercoledì scorso; invece si è presentato annunciando di aver ottenuto da un fondo inglese i soldi necessari a far fronte alle incombenze immediate, e quindi di poter andare avanti affrancandosi dall'aiuto di Massimo Zanetti o di qualunque altro imprenditore attualmente esterno alla Società. Dunque, emergenza risolta, si va avanti con Guaraldi e si tenta di programmare la risalita, tanto più che Zanetti, persa la pazienza, ha emesso un comunicato in cui si chiama fuori da qualsiasi operazione legata al Bologna. O almeno così pare. Eh, sì, perchè mai come in questo caso l'apparenza inganna. Ma andiamo per gradi. Mercoledì sera, dopo il comunicato di Zanetti, si è riunito in tutta fretta il Direttivo di Futuro Rossoblù; al termine della riunione è stato emesso un comunicato in cui l'Associazione esprime forti perplessità sulle garanzie offerte verbalmente da Guaraldi, ed invita il Sindaco Merola a proseguire nei suoi sondaggi presso gli imprenditori più facoltosi di Bologna, allo scopo di individuare un soggetto affidabile e in grado di rendere stabile la Società. Giovedì è la volta del coordinamento della Curva Rossoblù, che dopo una furibonda assemblea prende decisamente le distanze dal comportamento di Guaraldi, stigmatizzando l'allontanamento di Zanetti e di fatto censurando il comportamento degli stessi tifosi rei di aver partecipato alla famosa riunione della settimana precedente. Infine, ieri, due notizie trapelate da persone vicine all'Avv. Fusco: sarebbe pronto un contratto triennale per far entrare in Società, con un ruolo dirigenziale, il giornalista Emanuele Righi, accusato da Alessandro Diamanti di essere l'eminenza grigia delle malefatte guaraldiane; inoltre, lo stesso Fusco ha fatto sapere che, a monte di tante promesse, nelle casse del Bologna non si è visto arrivare ancora un centesimo, ragion per cui tutta questa sicurezza di saldare i debiti ed iscriversi alla Serie B ancora non c'è. Addirittura, Guaraldi starebbe cercando di convincere i suoi soci a ridurre ulteriormente l'ammontare del Capitale Sociale, in modo da non dover mettere mani al portafogli il 12 giugno per la ricapitalizzazione. Quest'ultima notizia ha provocato un'ulteriore uscita del presidente di Futuro Rossoblù, il quale ha annunciato che, in caso di ulteriore riduzione del capitale, è pronto con gli altri tre presidenti delle Associazioni a prendere tutte le iniziative necessarie a tutelare la rappresentanza patrimoniale degli oltre quattromila associati. Insomma, ce n'è a sufficienza per strapparsi i capelli !!! A parziale consolazione, in mezzo a tanta bufera uno spiraglio di sole: alcuni personaggi dell'entourage di Massimo Zanetti, nelle ultime ore, hanno invitato tutti a leggere meglio il comunicato di mercoledì, dando l'indicazione di riscontrare fra le righe non l'abbandono del campo ma bensì l'invito perentorio verso Guaraldi a mantenere sul serio gli impegni presi, facendo intendere che a questo punto il re del caffè è pronto a tornare in pista solo dopo il definitivo naufragio del presidente barbuto. Inoltre Virginio Merola, nel suo giro di incontri, ha ricevuto diversi rifiuti categorici, ma ha anche ottenuto una mezza promessa di impegno da parte di Maurizio Mian, portavoce umano del cane Gunther, e soprattutto avrebbe convinto ad entrare pesantemente in campo un facoltoso industriale bolognese che preferisce restare, almeno fino al 12, nell'anonimato. E andiamo avanti così, rivedendo le belle immagini di cinquant'anni fa, augurandoci che un giorno, in un futuro che temo ancora troppo lontano, si possa tornare a festeggiare qualcosa di simile.


Paolo Milito

domenica 1 giugno 2014

Le acrobazie del prode Albano

Nei tre anni della sua presidenza, Albano Guaraldi si è distinto soprattutto per l'inaffidabilità delle sue affermazioni, continuamente in contrasto fra loro. Ci siamo ormai persi il conto delle solenni promesse rilasciate davanti ai microfoni della stampa e puntualmente disattese. Per cui non c'è da stupirsi se, di fronte al famoso buco di 39 milioni nel bilancio, qualcuno di quelli che c'erano nel 1982 cominci a coltivare cattivi pensieri, ritenendo che il presidente barbuto si sia incamminato sul percorso che porta a seguire la ricetta di Tommaso Fabbretti. Per i più giovani ricordo quanto avvenne allora: il Bologna era appena retrocesso in Serie B; il presidente Fabbretti, l'ultimo giorno di mercato, vendette Roberto Mancini alla Sampdoria, scatenando le ire del tecnico Gigi Radice che se ne andò sbattendo la porta. Qualche mese dopo, Fabbretti finì in carcere, dopo la scoperta di un fatto sconcertante: aveva versato i soldi ricevuti dalla Samp nelle casse delle sue aziende private anzichè in quelle del Bologna, rimasto così privo di fondi per pagare gli stipendi e condannato a rotolare in Serie C. Certo, è un sospetto tremendo, che coinvolge anche gli altri soci azionisti, ma è più che comprensibile: come mai il Bologna soffre di una perdita così grave pur avendo incassato, fra cessioni dei giocatori, sponsor e diritti TV, più di 150 milioni ? Fin qui, comunque, siamo nel campo delle supposizioni. Del resto la realtà non è tanto rassicurante: venerdì scorso, dopo aver giurato e spergiurato di essere in grado di far fronte a tutti gli impegni incombenti, Guaraldi non ha pagato la dovuta rata Irpef, provocando così un punto di penalizzazione per il Bologna da scontare nel prossimo campionato, a prescindere dalla categoria. E sì che ne ha fatte di giravolte il presidente, dal giorno in cui è finito il campionato: prima di tutto ha chiesto a gran voce l'aiuto di Massimo Zanetti, poi ha cercato in tutti i modi di indispettirlo offrendo un pranzo a Zdenek Zeman, ingaggiando Filippo Fusco in un ruolo destinato per natura a Luca Baraldi, portandosi dietro a Treviso un capo ultrà in un colloquio con Zanetti, contattando gli eredi del cane Gunther, convocando in un ristorante i presidenti delle Associazioni di Tifosi e quindici ultras per dire loro che, a suo avviso, Zanetti non è molto convinto di andare fino in fondo. Nel mezzo, l'incarico a Fusco di convincere i giocatori a rinunciare a due mensilità di stipendio. Ma le bugie hanno le gambe corte, e, dopo i fatti di venerdì, pian piano i nodi stanno venendo al pettine. Intanto, gli uomini di Zanetti sembrano orientati a convincere il re del caffè ad optare per un fallimento pilotato, per cui potrebbe succedere che, nell'assemblea degli azionisti del 12 giugno, l'ex presidente ritiri la propria quota azionaria, in modo da non incorrere nella norma di legge che gli impedirebbe di rilevare la Società fallita. In secondo luogo, gli uomini scelti come copertura stanno prendendo le distanze da Guaraldi: il leader di " Beata Gioventù " ha fatto sapere, a mezzo stampa, di non ritenerlo più affidabile; il presidente di " Futuro Rossoblù " si è espresso in termini molto pesanti, prima in un'intervista ad un quotidiano locale poi in un comunicato diretto a noi associati, raccontando di sentirsi preso ... diciamo in giro; l'avvocato Fusco sta seriamente meditando di mollare tutto. A questo punto, vista la mala parata, il presidente barbuto ha annunciato che nel CDA convocato per il 4 giugno si presenterà dimissionario. Ciò significa che il 12 giugno le operazioni verranno formalmente gestite da un'altra persona, che potrebbe essere Marco Pavignani o lo stesso Filippo Fusco, se non addirittura, sfruttando un particolare cavillo normativo, il notaio Carlo Vico, presidente dei Professionisti Rossoblù ed accanito avversatore di tutte le azioni guaraldiane, dal licenziamento di Salvatore Bagni in poi. Per nostra fortuna, uno spiraglio positivo arriva dalle istituzioni, in passato spesso latitanti nei momenti di difficoltà attraversati dal nostro glorioso club: il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, è tornato alla carica chiedendo in vari modi a Zanetti di fare uno sforzo e rilevare comunque la proprietà, senza tener conto delle spese ingenti ed offrendo una fattiva collaborazione della Giunta Comunale per la risoluzione dei vari problemi. Insomma, il Dottor Merola cavalca la tigre di una grande speranza. Intanto l'amara realtà parla di un'attesa ancora lunga, procedendo in un percorso a tappe che dovrà obbligatoriamente concludersi entro giugno per non vedere il Bologna scomparire nel nulla. Quindi, per adesso aspettiamo il CDA del 4 giugno. Il seguito alla prossima puttanata. ... OOOPSSS !!!! ... Scusate, volevo dire puntata !!! ...



                                                                                     Paolo Milito