Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

venerdì 30 dicembre 2016

CAVALLI DI RITORNO.

Con l’arrivo del nuovo anno arriva anche il cosiddetto mercato di riparazione. Come sempre avviene in questi casi, girano molti nomi, alcuni possibili, altri totalmente campati in aria, oltre a varie autocandidature di soggetti ai margini delle proprie squadre attirati dalla prospettiva di scroccare un lauto ingaggio al nostro facoltoso Presidente. In particolare, in questi giorni si parla con insistenza di un possibile ritorno a Bologna di Alberto Gilardino, Manolo Gabbiadini ed Emanuele Giaccherini. I primi due rappresentano rimpianti antichi e mai sopiti, il terzo è una ferita recente, che ancora brucia, ed il suo nome ha già fatto storcere la bocca a parecchie persone. In realtà Giaccherini ha solo seguito il proprio destino, e una volta preso atto che il Bologna non intendeva soddisfare le sue richieste economiche si è accasato col miglior offerente, salvo poi scoprire di essere la diciottesima scelta nelle gerarchie del tecnico partenopeo Sarri. Un percorso molto somigliante a quello in cui si imbattè, nell’estate del 1999, Kennet Andersson: il biondo svedese lasciò Bologna per approdare alla Lazio, intenzionato a mangiarsi il mondo, ma trovatosi chiuso da una miriade di campionissimi destinati di lì a poco a conquistare un clamoroso scudetto decise di tornare subito indietro, senza troppi rimpianti. Un altro ritorno immediato fu quello di Carlo Nervo: ritenuto di essere arrivato ad un punto di cottura irreversibile, il nostro eroe pensò bene di mettere i propri ultimi calci al servizio del Catanzaro, ma si accorse quasi subito di aver sbagliato strada e nel mercato invernale riprese la via delle Due Torri, per diventare il terzo Rossoblù più presente di tutti i tempi. Nel corso degli anni, ricordo i proficui ritorni di Savoldi, De Ponti, Zauli, Pecchia, Torrisi, Antonioli e Castellini. Di solito, in questi casi i buonisti parlano di cavalli di ritorno, i denigratori di minestre riscaldate. Personalmente, credo che non sia disdicevole affidarsi a giocatori di cui si conosce il valore, e che a loro volta conoscono bene l’ambiente. Nel caso specifico, di Gilardino ho già parlato la volta scorsa, Giaccherini nel frattempo ha modificato la propria consistenza di mercato e potrebbe rappresentare un affare vantaggioso, molto più di Cerci, sul cui nome sussistono ancora forti perplessità. Come sempre, sarà il tempo a parlare. A noi non resta che entrare nel nuovo anno forti della certezza che dietro l’angolo c’è comunque qualcosa di buono, essendo il Bologna in mani sicure. Buon 2017.


Paolo Milito

venerdì 23 dicembre 2016

IN VIAGGIO VERSO IL NATALE.

Alla fine, bene o male, il Bologna è riuscito ad ottenere il tanto sospirato successo esterno, in quel di Pescara, dando così modo al Presidente Saputo, omaggiato solennemente a fine partita, e a tutti noi Tifosi di passare le feste natalizie con animo sicuramente rasserenato. A dir la verità, il 2016 si sarebbe dovuto concludere come era iniziato, ossia affrontando il Milan, ma l’impegno di Supercoppa dei rossoneri ha provocato il rinvio della gara, per cui se ne riparlerà in febbraio. Messa in sicurezza la classifica, in questi giorni si fanno sempre più intense le voci di mercato. Fra le tante chiacchiere, attendibili o meno, due mi sembrano particolarmente degne di nota. La prima riguarda un’esternazione di Emanuele Righi, ritenuto ai tempi di Guaraldi un potentissimo ministro senza portafoglio delle stanze di Casteldebole ed attualmente dirigente effettivo del Verona. Rispondendo ad una precisa domanda, Righi ha affermato che Viviani NON è al Bologna in prestito con diritto di riscatto, ma bensì in prestito secco, ossia destinato a tornare inesorabilmente a Verona a fine stagione; il tutto, però, contraddice non solo le affermazioni di Bigon al riguardo, ma soprattutto quel che risulta dal sito ufficiale dedicato ai trasferimenti dei calciatori, in cui appunto il passaggio di Viviani al Bologna è definito prestito con diritto di riscatto. Semplice svista o voglia di seminare un po’ di zizzania? Mistero … La seconda notizia interessante riguarda un abboccamento che Marco Di Vaio avrebbe avuto, in occasione della recente gara con l’Empoli, con Alberto Gilardino, che in Toscana è la quarta o quinta scelta dell’allenatore Martusciello e sarebbe quindi desideroso di cambiare aria. A mio avviso sarebbe un’occasione da prendere al volo: essendo a fine carriera il Gila non dovrebbe essere molto costoso, a differenza , per esempio , di Cerci; in più ha il vantaggio di conoscere la piazza, dove ha lasciato un ricordo senz’altro meno tumultuoso di quello che insegue Diamanti, ed ha il pregio di saper coabitare con altri attaccanti, quindi non farebbe ombra a Destro. Da parte sua, Bigon sta cercando di venire incontro alle richieste di Saputo di non spendere cifre eccessive, tenendo conto dei problemi evidenziati da Donadoni facendo il punto sul nostro girone di andata,  e tiene in caldo alcuni nomi di giocatori da lui valorizzati nel Napoli e nel Verona che attualmente trovano poco spazio nelle rispettive squadre. Ci sarebbe, si sa, il sogno Gabbiadini, ma a quanto pare è davvero troppo costoso. Comunque la strada da percorrere da qui a fine gennaio è ancora lunga, e c’è tutto il tempo per mettere a punto alcune operazioni tendenti non a portare la rivoluzione ma piuttosto a correggere alcune evidenti sbavature. Per adesso, limitiamoci a trascorrere in santa pace il Natale. Auguri a tutti !!!


Paolo Milito

sabato 17 dicembre 2016

MAGLIA NUOVA, VITA NUOVA?

C’è da augurarselo, anche perché domani andiamo a far visita ad una delle cenerentole del torneo, e se non dovessimo tornare a casa con un risultato positivo l’apparente momento di appannamento della squadra si rivelerebbe in realtà una crisi nuda e cruda. I nostri avversari, unica squadra abruzzese ad aver mai conosciuto la Serie A,  sono frequentatori abituali della Serie B, dalla quale ogni tanto si sganciano per delle brevi avventure nella categoria superiore; li ritroviamo dopo l’incandescente giugno 2015, in cui riuscimmo a superarli ai play-off con l’aiuto fondamentale della Santa Traversa. Tra Serie A e B il confronto conta tredici precedenti; sei le vittorie del Pescara, tre quelle del Bologna, quattro i pareggi. Per due volte abbiamo vinto 3-2: il 3 febbraio 2013, in Serie A, ai gol di Weiss e D’Agostino risposero i nostri Diamanti, Gilardino e soprattutto uno dei favolosi e spettacolari tiri al volo di Panagiotis Kone; il 12 settembre 2014, in Serie B, Buchel, Casarini e ( … udite, udite !!! … ) Acquafresca ci portarono sul 3-0 prima che una furbata del nostro ex Pasquato provocasse l’espulsione del portiere Nando Coppola lasciandoci in 10 e dando spazio ai gol di Salamon e Maniero prima dell’infruttuoso assalto finale dei padroni di casa alla ricerca del terzo gol. Il 3 maggio 1992, invece, si verificò la più robusta vittoria del Pescara: un inequivocabile 5-0, ai danni di un Bologna lanciato, si fa per dire, verso il primo crollo in verticale della sua storia; al risultato finale contribuirono una doppietta di Frederic Massara, una di Edy Bivi e un gol di Pagano. Domani ci troveremo di fronte una squadra tecnicamente molto inferiore, come testimoniato dalla consistente differenza di punti in classifica. L’ambiente, poi, è surriscaldato, tanto è vero che in occasione di un incontro augurale natalizio i tifosi hanno dato vita ad una pesante contestazione. Sarebbe quindi opportuno e saggio, da parte nostra, cercare di approfittarne, mettendo da parte le solite dormite improvvise e certe uscite improvvide, spia di uno strano malessere: alle volte qualcuno mi dà la maledetta sensazione di sentirsi sminuito nel vestire la nostra maglia. Ci sono tutte le condizioni per concludere bene l’anno solare, in attesa di un mercato che non dovrà portare la rivoluzione, ma senza dubbio mettere Donadoni in grado di poter correggere gli evidenti errori emersi in questa prima parte della stagione. Ottima anche la scelta di Joey Saputo di raggiungere Pescara in treno insieme al resto della compagnia: all’esterno si dà una bella immagine; durante il viaggio, se già non lo avranno fatto prima, Presidente e allenatore potranno confrontarsi mettendo a punto le strategie per affrontare i prossimi mesi. Non ci resta che attendere gli eventi.


Paolo Milito

sabato 10 dicembre 2016

… E GLI DAREI TANTI CALCI NEL CULO ...

… poi però mi rendo conto di non conoscere una sola parola di greco, per cui mi risulterebbe un po’ difficile esternare il mio malumore a Torosidis ed Oikonomou, i quali farebbero meglio a tenere sempre ben presente che le partite si concludono DOPO il fischio finale dell’arbitro !!! … Come se non bastasse, ci si mette Joey Saputo: molti Tifosi Rossoblù cadono facilmente nell’errore di considerare i Montreal Impact come il parente povero di casa, forse a causa della leggera consistenza del campionato in cui giocano; al contrario, il nostro Chairman si guarda bene dal dirottare Didier Drogba sotto le Due Torri, nonostante i casini che ha piantato oltreoceano, e si è affrettato ad annunciare che la prossima estate Dzemaili, ovvero uno dei pochi che si salvano nella difficile situazione che si è venuta a creare, si trasferirà SICURAMENTE in Canada, dando così modo ai detrattori di sostenere che in quella casa il parente povero sia proprio il Bologna. Insomma, tira una brutta aria. Per tacere del fatto che, di fronte ai recenti passi falsi, appare sempre più evidente come si senta, in Società, la mancanza di un soggetto come Joe Tacopina, che all’occorrenza avrebbe saputo tirare dei calci in culo nella direzione più adeguata. Nel bel mezzo di tutto ciò, domani viene a farci visita un ex dal dente avvelenato, Alberto Gilardino, desideroso di dare al suo Empoli un deciso conforto approfittando dello smarrimento dei nostri eroi, capaci di vanificare la maiuscola prestazione di Mirante, unico dei nostri sempre presente nel tempo e nello spazio in quel di Udine, con una dormita collettiva in prossimità del fischio finale, arricchita dalla preziosa gemma dell’appoggio di Torosidis sui piedi di Danilo, al quale non è sembrato vero di poter battere al volo vincendo la partita in quel modo. Non sono molti i precedenti: fra Serie A, B e C e Coppa Italia, anche di Serie C, il match è andato finora in scena per dieci volte; cinque le vittorie del Bologna, due quelle dell’Empoli, tre i pareggi. La nostra miglior vittoria è il 2-0 ottenuto il 23 febbraio 2003, in Serie A, con gol di Bellucci e Vanoli. Per contro, ricordiamo ancora bene quanto successo circa un anno fa, il 19 dicembre 2015, quando i nostri avversari vinsero 3-2 con una doppietta di Maccarone ed un gol di Pucciarelli a cui replicarono i nostri Destro e Brienza. Da ricordare anche il 3 maggio 1998, un combattutissimo 2-2 dovuto alle reti di Roby Baggio e Paramatti in risposta agli empolesi Esposito e Cappellini. Dunque, una tradizione relativamente favorevole, con una macchia da cancellare, ovvero la scena di Maccarone che si fa beffe dei nostri andando a sorseggiare una birra dopo aver segnato il secondo gol. Io a questo punto non saprei cosa dire: Donadoni ha dimostrato di saperci fare, i giocatori hanno dimostrato di non essere dei cessi, però da qualche tempo a questa parte sono sempre in agguato degli spiacevoli imprevisti. È vero che possiamo recriminare su alcuni arbitraggi discutibili, ma troppo spesso i nostri baldi giovani peccano di concentrazione e di continuità, lasciandosi andare a delle pericolose dormite collettive. La classifica è ancora rassicurante, ma di questo passo si rischia di scherzare col fuoco. In parole povere: non siamo più nelle mani di avventurieri dalla palazzina facile, la Società ha una discreta solidità, ragion per cui i giocatori farebbero meglio ad impegnarsi un po’ di più, soprattutto per non rendersi indifendibili. In teoria, domani non dovremmo avere problemi ad ottenere il solo risultato che sarebbe lecito aspettarsi, ma dopo quanto visto a Udine non mi sento del tutto tranquillo. Avanti, Donadoni: tocca a te mettere i puntini sulle “ I “ !!!


Paolo Milito

giovedì 8 dicembre 2016

Perseverare diabolicum est...

Lunedì sera non ho visto la partita Udinese - Bologna: avevo un impegno! Ho guardato il risultato sbirciando sul telefono... Martedì l'ho guardata, preventivamente registrata... Oggi è giovedì, e nonostante abbia aspettato volutamente, la rabbia non è sbollita! La rabbia, sì... E nemmeno poca! Quest'anno, qualche partita decente si è vista, ma la realtà è che, nella maggior parte dei match, il Bologna gioca male! Quello che è peggio, però, è l'atteggiamento dei giocatori: svogliati, senza determinazione, in campo quasi per dispetto...
Che sia capitata una serata storta? Direi più una serie! Quella di lunedì sera è stata solo l'ennesima partita brutta, contro una squadra tutt'altro che invincibile! Anche questa volta, abbiamo fatto di tutto per perdere. La sconfitta in sé non sarebbe una catastrofe, se si fosse vista una squadra lottare per ogni pallone, costruire il gioco, andare incontro all'avversario e cercare di segnare in ogni modo. Mirante ha compiuto due o tre grandi miracoli. Si è visto, invece, un Bologna miserello, che non riesce neanche a difendere il quindicesimo posto... Dietro di noi, ci sono quattro squadre orrende, ma salvarsi sempre perchè gli altri fanno più schifo, è una musica che non mi piace!!! Donadoni ha detto che Destro è meglio di Belotti... Donadoni nega l'evidenza! Belotti si butta su ogni pallone, va a cercare i compagni e fa di tutto per segnare (alla Verdi, per intenderci!)... Destro si piazza nel suo posticino... e aspetta: se la "palla gli "scapuzza" addosso, forse segna...
Ad oggi, in questo Bologna, vedo continuità e impegno solo in Da Costa, Mirante, Di Francesco, Nagy (che difetta solo di esperienza, ma in silenzio, svolge un gran lavoro per tutta la squadra!)  e Maietta. Verdi sarebbe e sarà, quando tornerà, se lo faranno giocare, l'uomo chiave che potrà salvarci... Qualcuno perchè non gioca mai, e di questo mi piacerebbe chiedere il perchè a Donadoni, qualcuno perchè in campo passeggia e qualcun altro che dà la chiara e netta impressione di non voler essere qui, chi più e chi meno, riflettono una pochezza disarmante... Abbiamo gioito per aver battuto il Verona, ma anche contro di loro, siamo partiti arrancando... Vorrei vedere in campo la metà dell'impegno che viene messo per girare i video, scattare le foto e partecipare agli "eventi" (Gastaldello, tra l'altro, canta meglio di come gioca...): saremmo inarrestabili! È arrivato il momento di dimostrare sul campo di valere di più di una squadra di serie B... È arrivato il momento di rispondere con i fatti al rispetto e al sostegno che ogni tifoso vi ha sempre dimostrato... È arrivato il momento di ESSERE il Bologna, senza scuse patetiche e giustificazioni inutili.
Sono stata troppo dura? Non credo! Ho detto solo la verità... A voi, ragazzi, riuscire a ribaltare la situazione: l'amore per la squadra non è in discussione, mai! Serve, però, un decisivo capovolgimento di fronte!
Non serve altro!
Alessandra Sportelli Negrini



 



domenica 4 dicembre 2016

IN VIAGGIO VERSO UDINE.

Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, Udinese-Bologna conta 38 precedenti. 15 le vittorie del l’Udinese, 9 quelle del Bologna e ben 14 pareggi. Il 13 gennaio 1957 la nostra vittoria più clamorosa: 5-1, padroni di casa in vantaggio con Fontanesi e fragorosa rimonta grazie ad una doppietta del friulano Ezio Pascutti, un’altra di Cesarino Cervellati e ulteriore gol di Pivatelli. Per due volte, invece, siamo tornati a casa sotto il peso di quattro gol, ma in situazioni completamente differenti: il 17 novembre 1991, in Serie B, l’Udinese vinse 4-0 con doppietta di Abel Balbo abbinata ad un’altra doppietta del nostro ex bomber Lorenzo Marronaro; il 7 novembre 1997, invece, andò in scena uno scontro denso di fuochi d’artificio e continui capovolgimenti di fronte, terminato infine sul 4-3 per i padroni di casa, grazie alla doppietta di Bierhoff ed ai gol di Poggi e Marcio Amoroso, a cui replicarono i nostri Andersson, Nervo e Kolyvanov ( scusate se è poco !!! ). Per ben tre volte il risultato finale è stato di 2-2; in una occasione invece il Giudice Sportivo ha assegnato al Bologna la vittoria a tavolino per 2-0, nel 1953, in seguito a degli incidenti tra tifoserie. Dunque, domani andiamo a giocare su un terreno qualche volta amico, teatro della nostra ultima vittoria in trasferta, ottenuta lo scorso mese di febbraio con un gol di Mattia Destro. I ragazzi di Donadoni sono chiamati a dare continuità all’esaltante trionfo messo a segno in Coppa Italia contro il Verona, affrontando una squadra che ha iniziato la stagione un po’ sottotono rispetto al consueto, ha cambiato allenatore in corsa migliorando un po’ la situazione ed ora si trova appena un punto al di sotto di noi in classifica. In conferenza stampa, il mister ha sottolineato come la partita di giovedì sia stata a due facce, mettendo in guardia i suoi dal giocare come hanno fatto nei primi venti minuti contro il Verona, se non vogliono rimediare un’altra figuraccia. In effetti il Bologna di questa prima parte di stagione ha alternato gioie e dolori, pregi e difetti, trionfi e batoste, tanto che qualcuno ha parlato di “ squadra schizofrenica “. In realtà la vittoria di coppa ha confermato che siamo in presenza di un ottimo telaio bisognoso di trovare una certa fluidità di azione, eliminando progressivamente le incertezze dettate soprattutto dall’inesperienza di gran parte dei giocatori.  Mettiamola così: se i nostri eroi ci staranno con la testa, possiamo tornare a casa con delle buone, se non ottime, notizie. Vedremo.


Paolo Milito

mercoledì 30 novembre 2016

NON FACCIAMOCI PRENDERE DAL PANICO.

È doverosa una premessa: non eravamo da Champions League prima dell’Atalanta, non siamo da Quarta Serie adesso. Il Bologna di Donadoni è una buonissima squadra che ha bisogno di un certo rodaggio, che in questo primo scorcio di stagione ha dovuto fare i conti con infortuni a catena e torti arbitrali, e di conseguenza non può pretendere di lottare alla pari contro la lanciatissima Atalanta di quest’anno, che ai piani alti non ci si trova per caso. Il mister non è uno sprovveduto, e neppure un fesso, ma se via via il portiere titolare ha un principio d’infarto e poi uno alla volta i pezzi migliori finiscono sotto i ferri non può di certo riuscire a fare sempre miracoli. Per nostra fortuna, domani sera, nel match da dentro-o-fuori di Coppa Italia riceviamo il Verona, squadra allestita da Filippo Fusco per dominare il campionato ma attualmente in palese difficoltà, e comunque pur sempre una squadra di Serie B. Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia il confronto vanta 26 precedenti, con 13 vittorie Rossoblù, 4 del Verona e 9 pareggi. La nostra vittoria più cospicua è quella ottenuta il 2 febbraio 1997: il Bologna di Ulivieri ( e Gazzoni ), appena tornato in Serie A, travolse i gialloblù con un sonoro 6-1. Per noi una doppietta di Scapolo e i gol di Paramatti, Marocchi, Andersson e Shalimov, a cui replicò Zanini per il punto della bandiera. Ben altra storia quella del 6 ottobre 2013: quel giorno emersero in tutta la loro crudeltà i limiti dello sgangherato Bologna messo in pista da Guaraldi & Zanzi; i veneti fecero scempio dei nostri colori, portando a casa un fragoroso 4-1 che li lanciò verso orizzonti prestigiosi, mentre noi imboccavamo la china che ci avrebbe condotti ad una mesta retrocessione e al rischio di scomparire dal pianeta calcio. Da ricordare pure la partita del 3 gennaio 1971: fu l’ultima di Franco Liguori prima di incappare, la domenica successiva, nel carnefice Benetti; le due squadre diedero vita ad un confronto combattutissimo terminato 2-2, reti di Bergamaschi e Clerici per gli scaligeri a cui replicammo con Savoldi e Bulgarelli. Dunque, la tradizione ci è favorevole. Il campo potrebbe esserlo un po’ meno, visto l’affollamento dell’infermeria e la voglia dei nostri avversari di realizzare un colpaccio, soprattutto da parte di alcuni ex di lusso come il presidente Setti, il DS Fusco o il mai troppo rimpianto Franco Zuculini. Donadoni metterà in pratica il turn-over ( per la porta, ad esempio, Mirante non è stato neppure convocato ), ma saprà sicuramente prendere adeguate contromisure. Due devono essere le nostre certezze: mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta, mai dimenticare quel che ha fatto Joey Saputo per salvare il Bologna dal crollo in verticale. Prima di lasciarsi andare a proclami catastrofici, qualcuno di noi farebbe meglio a ricordarsi che il Sassuolo dei miracoli nella sua prima stagione in Serie A partì in maniera talmente disastrosa da costringere il patron Squinzi a rivoltare la rosa come un calzino al mercato di gennaio. Certi traguardi si raggiungono progressivamente, con regolarità, senza strappi. Chi, al contrario, vuol strafare, magari riesce anche a fare grandi cose, ma al primo colpo di vento contrario si scioglie come neve al sole: senza andare troppo lontano, basti pensare al Verona dei tempi recenti. Per cui, credo sia meglio mettersi l’anima in pace e lasciar lavorare tecnico e dirigenti: siamo nelle mani di persone serie, i risultati arriveranno. Buona partita a tutti.


Paolo Milito

lunedì 28 novembre 2016

E di nuovo in caduta libera...


Un 27 novembre quasi primaverile, al Dall'Ara, che vede fronteggiarsi un Bologna che schiera Mirante (bentornato, portierone!); Torosidis, Maietta, Gastaldello, Masina; Taider, Viviani, Dzemaili; Krejci, Destro e Rizzo, e che vede un'Atalanta rispondere con Sportiello; Masiello, Caldara, Zukanovic; Conti, Gagliardini, Kessie, Spinazzola; Kurtic; Gomez e Petagna.
Donadoni contro Gasperini, quindi: una sfida importante per verificare la crescita della giovane Atalanta e la ripresa del Bologna dopo la vittoria sul Palermo.
Sulla partita giocata oggi dal Bologna, credo che le parole di Mirante siano più che esaustive: "Oggi è stato tutto bello, a parte il risultato. Dispiace perchè abbiamo preso due gol da situazione di palla inattiva, ma la sconfitta è stata meritata. Abbiamo fatto troppo poco per riprendere questa partita. Dobbiamo fare autocritica ed analizzare gli errori che abbiamo commesso".
E credo che nessuno possa obiettare su questo!
Anche Sergio Floccari, entrato in campo all'inizio del secondo tempo per sostituire l'infortunato Rizzo, che ha fatto una gran partita oggi, non nasconde la propria delusione: "Abbiamo perso contro la squadra più in forma del campionato e l'entusiasmo dei risultati che stanno ottenendo li porta a fare prestazioni importanti. Oggi siamo mancati anche nella prestazione, oltre che nel risultato. Loro pressavano alti e ci hanno impedito di costruire il gioco".

Unica nota positiva di oggi? Il grande Kennet allo stadio!

Io posso solo dire che mi è sembrato che Donadoni si sia fossilizzato su idee che non portano da nessuna parte, come l'ostinarsi a schierare Krejci in una posizione che non è la sua... Nagy deve giocare assolutamente, perchè il suo lavoro all'interno della squadra è fondamentale... E si deve trovare una soluzione per una difesa che non esiste!
Ci si salverà vincendo una partita ogni tanto, probabilmente... Ma non si può giocare una partita bene, una male e una così così... Serve continuità, e ad oggi, non la vedo!
Il Bologna di oggi sembra una squadra senza progetti, senza idee, senza prospettive... Perdere giocando bene? Lo preferirei di gran lunga, come il Pescara sceso in campo contro la Roma questa sera: si è buttato a capofitto su ogni pallone lottando fino alla fine, e mettendo in difficoltà i giallorossi... e non poco!
Nessuna grinta, un numero spropositato di passaggi inutili e sbagliati e mai un guizzo: questo è stato il Bologna di oggi. A parte una punizione, il Bologna non ha "sfregato" un pallone...
Progetto futuro? Sarebbe meglio guardare al presente...
Alessandra Sportelli Negrini









sabato 26 novembre 2016

IN ATTESA DELL’ATALANTA.

Con i suoi 54 precedenti, Bologna-Atalanta è a suo modo una classica del calcio italiano. Il bilancio è ampiamente favorevole ai nostri colori: tra Serie A, Serie B e Coppa Italia si sono registrate 33 vittorie del Bologna contro 7 dell’Atalanta e 14 pareggi. Per ben due volte abbiamo travolto i nerazzurri bergamaschi col sonoro punteggio di 5-0: il 29 maggio 1960, grazie ad una doppietta di Sergio Campana, a cui si aggiunsero i gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli; il 7 gennaio 1968, anche qui una doppietta, stavolta di Ezio Pascutti, corredata dalle reti di Tentorio, Perani e Fogli. In mezzo a tanto strapotere Rossoblù la Dea è comunque riuscita, per nostra fortuna una sola volta, a trasformarsi in un rullo compressore: l’11 settembre 1949, prima giornata di quel campionato, i nostri eroi si ritrovarono sotterrati da un fragoroso e poco onorevole 2-6; per l’Atalanta tripletta di Hansen, doppietta di Soerensen e gol di Randon, a cui replicarono “ solo “ Cappello e Mike. In epoca recente, per due volte il punteggio finale è stato di 2-2: il 10 novembre 2001, in Coppa Italia, botta di Comandini, risposta del nostro Olive, nuova botta di Rossini e risposta di Claudio Bellucci; il 20 gennaio 2010, nel recupero di una partita rinviata per neve, andati in vantaggio con una doppietta di SuperMarco Di Vaio i Rossoblù si fecero raggiungere dall’ex Manfredini e da Chevanton. Domani si presenta al Dall’Ara la vera rivelazione di questo campionato, lanciatissima ed intenzionata a proseguire nel proprio travolgente cammino. Si ritroverà di fronte sicuramente il Bologna, ma soprattutto Roberto Donadoni, bergamasco, cresciuto nell’Atalanta, da cui ha poi spiccato il volo verso la propria favolosa carriera da giocatore e capace, nello scorso campionato, di rifilare una sonora batosta ai propri “ fratelli “ per avviare col piede giusto l’avventura sulla nostra panchina. Domenica scorsa abbiamo vinto in rimonta dopo un avvio difficoltoso, ma abbiamo avuto l’ennesima conferma di avere a disposizione un grande macchina, che necessita comunque di una ulteriore messa a punto. Tanti elementi stanno crescendo, Adam Masina sta dimostrando un grande impegno nel voler mettere alle spalle un periodo non proprio esaltante, Destro è in lento ma costante recupero, Dzemaili è sempre più padrone del centrocampo, senza contare la piacevole novità dell’esordio di Okwonkwo ( spero di averlo scritto correttamente ) oltre al definitivo recupero di Mirante. Resta da capire perché Gastaldello continui a prodursi in delle uscite sconcertanti, ma non è un problema gravissimo: probabilmente ha solo bisogno di alleggerire un po’ la pressione che gli si è creata intorno. Non potrei concludere senza citare l’immancabile nota stonata: Sadiq è andato a rinforzare la già cospicua infermeria. Comunque sia, è vero che l’Atalanta di Gasperini in classifica sta molto meglio di noi, ma domani ce la possiamo giocare tranquillamente. Per cui, pronostico triplo e buon divertimento, sperando che venga rispettata la tradizione.


Paolo Milito

lunedì 21 novembre 2016

Ecco il mio Bologna!!!

Giornata intensa, per me, il 20 novembre... Alle 12.00, un appuntamento speciale, con l'arrivo di 9 galghi dalla Spagna, salvati da una morte atroce, e tutti adottati dalle loro nuove famiglie... Un'emozione indescrivibile, che ha fatto scendere non poche lacrime... Grazie, www.almalibre-rescue.com ... Grazie, meravigliosi adottanti!!!
E dopo il pranzo con i "nasoni", di corsa a casa: "Gioca il Bologna, non posso mica far tardi!" (Cit.)...
Ed ecco le formazioni ufficiali:
BOLOGNA: 1 Da Costa; 35 Torosidis, 20 Maietta, 28 Gastaldello (cap.), 25 Masina; 6 Viviani, 16 Nagy, 31 Dzemaili; 22 Rizzo, 10 Destro, 11 Krejci. A disposizione: 23 Gomis, 97 Sarr, 2 Oikonomou, 4 Krafth, 5 Pulgar, 8 Taider, 15 M'Baye, 17 Donsah, 19 Sadiq, 24 Ferrari, 26 Floccari, 30 Okwonkwo. Allenatore: Roberto Donadoni.
PALERMO: 1 Posavec; 3 Rispoli, 15 Cionek, 4 Andelkovic, 19 Aleesami; 10 Hiljemark, 14 Gazzi, 25 B. Henrique; 23 Diamanti (cap.), 30 Nestorovski, 20 Sallai. A disposizione: 55 Marson, 68 Fulignati, 2 Vitiello, 6 Goldaniga, 12 Gonzalez, 18 Chochev, 21 Quaison, 24 Bouy, 28 Jajalo, 89 Morganella, 97 Pezzella, 98 Lo Faso. Allenatore: Roberto De Zerbi
Si parte!
Un gol a testa nel primo tempo e, poi, il dominio rossoblu nella ripresa. Sesta sconfitta di fila per il Palermo e ritorno del sorriso in casa felsinea... dopo 7 giornate.
Il Bologna interrompe il digiuno durato due mesi. Donadoni schiera il gruppo di italiani che ha trascinato la sua squadra a un successo attesissimo: Federico Viviani, regista a tutto campo e realizzatore del terzo gol (bellissimo!), oltre che dell'assist dell'1-1. Masina, che sembra uscito dal periodo di profonda crisi, e ha giocato bene! Rizzo e lo scalpitante Destro, al suo rientro e forse sbloccatosi definitivamente, autore di un regale e "bollante" stacco aereo, hanno giocato da protagonisti, insieme ad un irrefrenabile Dzemaili, cursore e finalizzatore insieme. Tanto per non perdere le vecchie abitudini, la partita del Bologna comincia in salita, perché in tre minuti, i rossoblu, falliscono con Krejci un gol che era già in rete (6') e poi regalano al Palermo il gol del vantaggio, con la complicità di un Gastaldello troppo nervoso!
Krejci, liberato davanti alla porta da una deviazione di Cionek sul lancio di Dzemaili, avrebbe dovuto solo ed esclusivamente segnare, l'esitazione di Gastaldello nel liberarsi del pallone con successivo tentativo di arginare l'avversario con un dribbling a rientrare, sono errori imperdonabili, specie se commessi da un "capitano" di esperienza.
Dai Gasta: ripartire e fare meglio!
Un errore di distrazione di Cionek, lascia poi libero in mezzo all'area Mattia Destro: lo stacco del centravanti sul perfetto cross di Viviani, è mirabile e la deviazione, a fil di palo, non lascia margini di intervento al portiere rosanero: 1-1.
Joey Saputo, osannato al suo ingresso in tribuna, può tirare un sospiro e di sollievo.
Adesso comincia la partita, che si manterrà a ritmi sostenuti fino alla fine: il Bologna, sotto la spinta di Viviani e Nagy (infaticabile ed essenziale), costruisce azioni su azioni e riesce a trovare il varco giusto a metà del secondo tempo quando, un filtrante di Destro rimpallato, arriva sulla strada di Dzemaili, che segna con un rasoterra mancino.
Non passano 5 minuti, ed ecco il terzo, bellissimo gol, su punizione calciata magistralmente da Viviani, che conclude alla grande la sua prestazione! Il Palermo reagisce, o almeno ci prova: Lo Faso è solo contro Da Costa, ma il tiro del rosanero è centrale, così come l'incursione aerea di Ciolek su angolo. "Pericolo" scampato... Donadoni fa esordire, allora, il diciottenne Okwokwo.
Triplice fischio! Vittoria! Poi, tutti sotto la curva a festeggiare...
Questo è il mio Bologna! Un Bologna che, se anche parte male, sa reagire, realzarsi e capovolgere tutto in proprio favore! Avanti così, ragazzi: vi festeggeremo domani sera, martedì 22 novembre, al Boccon Divino di Bagnacavallo! Il Bologna Club Romagna vi ringrazia!!! E, purtroppo, saluta un grande tifoso rossoblu, al fianco, ora, di Giacomino, Klass, Renato, Lucio... e al fianco di ogni cuore rossoblu... Ciao Daniele: sempre con noi!
Alessandra Sportelli Negrini
















sabato 19 novembre 2016

IN ATTESA DEL PALERMO.

Bologna-Palermo conta 29 precedenti, distribuiti fra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Il bilancio racconta di 16 vittorie Rossoblù, 4 del Palermo e 9 pareggi. Per trovare la nostra vittoria più robusta dobbiamo andare al 5 ottobre 1952, quando vincemmo 5-2 con una doppietta di Bacci e tre gol segnati da Pilmark, Campatelli e Cervellati, a cui replicarono i rosanero Gimona e Martegani. Per due volte, invece, il Palermo ha prevalso col punteggio di 3-1: il 3 ottobre 1982, in Serie B, quando i siciliani segnarono con Lopez, De Stefanis e Gasperini in risposta al nostro Macina, evidenziando le magagne di una squadra destinata allo sfascio, e il 1 aprile 2012, quando i nostri avversari rimontarono il gol di Sorensen con Donati, Hernandez e un autogol di Morleo infliggendo una clamorosa battuta d’arresto al brillante Bologna di Stefano Pioli. Da notare che l’unico confronto giocato in Coppa Italia è in realtà la finale del 1974 vinta dai Rossoblù all’Olimpico di Roma, nella quale figuravamo come primo nome in cartellone e per questo conteggiata dalle statistiche come match giocato in casa. Personalmente, non riesco a dimenticare, e forse mai ci riuscirò, il gran finale della partita giocata al Dall’Ara il 19 febbraio 2011: non tanto per il punteggio finale, 1-0, quanto perché al momento del gol decisivo, messo a segno nei minuti di recupero da Paponi, da poco subentrato a Ramirez, il telecronista di SKY urlò “ … Paponi uno Palermo zero !!! … “, della serie “ È talmente faticoso pronunciare il nome Bologna che trovo più comodo attribuire alla squadra il nome del marcatore “. Volendo tornare un po’ più seri, possiamo ricordare il pomeriggio del 18 novembre 2012, sia per il rotondo 3-0 dovuto ai gol di Gilardino, Gabbiadini e dell’allora condottiero Rossoblù Diamanti, sia soprattutto per il fatto che quel giorno, a causa di varie vicende, si videro in campo quattro portieri e ci fu un consistente numero di espulsioni ( ben quattro, di cui tre ai danni del Palermo ). Dunque, la tradizione ci è ampiamente favorevole. Il Palermo ci viene incontro trascinato dal nostro ex capitano Diamanti, che già ci ha fatto passare un brutto quarto d’ora indossando la maglia dell’Atalanta, ma è reduce, non dimentichiamolo, da cinque sconfitte consecutive. Interessante notare come il tecnico dei siciliani De Zerbi, ovviamente a rischio di esonero, sia al primo confronto in panchina col nostro Donadoni, ma avrebbe molto da ridire sull’allenatore bergamasco: quando lo ha avuto alle dipendenze come giocatore, Donadoni per ben due volte lo ha costretto a cambiare aria, provocandone la cessione dal Lecco al Foggia e poi dal Napoli al Brescia. Il Bologna si presenta in campo sull’onda dell’euforia causata dal ritorno sulla scena di Mirante, salutato in conferenza stampa da un’originale sorpresa organizzata dai suoi colleghi, e dal bagno di folla a cui si è sottoposto il Presidente Saputo, venuto in città per un blitz alla vigilia della finale del girone canadese della Major League americana. Bisogna ripartire dopo il disastro romano di sponda giallorossa, e il nostro mister è alle prese con non pochi problemi: se da una parte recupera il portiere, comunque destinato a riposare ancora per qualche giorno, dall’altra deve fare i conti con gli infortuni di Sadiq e Di Francesco e alcuni problemi in cui sono incappati Krejci e Taider. Radio Casteldebole, comunque, segnala Destro e Maietta in ripresa; il mister, si sa, è imperturbabile, riesce sempre ad ovviare agli inconvenienti, però abbiamo visto come finora abbia dovuto fare i conti troppo spesso col brivido dell’imprevisto, dai problemi cardiaci di Mirante ai colpi di testa di Gastaldello, fino alle cappelle dello sconcertante Masina di questo primo scorcio di stagione. Ad occhio, dovremmo riuscire ad ottenere un risultato positivo; sarà bene, comunque, che i nostri eroi non si facciano trarre in inganno dalle cinque sconfitte consecutive degli avversari e mantengano alta la guardia per tutta la durata della partita.


Paolo Milito

domenica 13 novembre 2016

Poema in rossoblu...

Il nostro amatissimo Bologna oggi non gioca... C'è la sosta per la Nazionale... Approfitto, allora, per condividere con voi la Poesia dell'amico e tifoso Gianni Parmiani, che ricorderete per le sue meravigliose rimecronache...
Buona lettura, dunque, in questa strana e silenziosa domenica...

"Ieri notte ho fatto un sogno.
Ero in Paradiso, nel cielo di Marte.
Ad un certo punto mi viene incontro Cacciaguida avvolto in una gran luce: "E Dante dov'è?", mi chiede.
"E che ne so?", rispondo io un poco intimorito, "Sarà con Beatrice...";
"Non fare lo spiritoso!", ribatte serio il milite crociato e poi, bofonchiando, continua: "E adesso la mia profezia a chi la faccio?";
timidamente azzardo: "Bè... la faccia a me". Il trisavolo di Dante mi guarda in tralice, ma poi comincia a parlare:

"Tu piangerai per questa tua diletta
copiosamente; e questo è quello strale
che l’arco di sconfitta già saetta.
Tu proverai sì come sa di Sàlah
lo calcio altrui, e come in questa valle
la speme di vittoria presto cala.
E quel che più ti graverà le spalle,
sarà questa giornata uggiosa e scempia
in cui verranno olimpiche tre palle.
Oh ingrata squadra, tutta matta ed empia
si può tifar per te? Chi è quel desso
a cui di rossoblu pulsa la tempia?
Sì, sarai tu! Oh, sarai tu quel fesso!"

Sul "fesso" mi sono svegliato di soprassalto, ma ero contento... Molto contento!
I sogni vanno letti al contrario, no?
No.
Roma - Bologna: 3 - 0

P.S. Cacciaguida, senza offesa... ch' ut vègna un colp t' armêsta in böta! (Intignamod sa t' fa l a tè? T' ci zà in Paradis!) 😡
Traduzione: Cacciaguida, senza offesa... Che ti venga un colpo da restarci in botta! (Ad ogni modo, cosa ti cambia? Sei già in Paradiso!) 😡" "


"Gianni Parmiani"


sabato 12 novembre 2016

IL BICCHIERE MEZZO PIENO.

È vero, gli ultimi risultati del Bologna non sono stati proprio esaltanti, ma non mi sembra che ci si trovi in una situazione catastrofica. In fin dei conti, rispetto alla stagione scorsa abbiamo iniziato in maniera molto più decorosa. Ci troviamo nelle retrovie della classifica, ma con sei punti di vantaggio sulla quart’ultima, il che non è di poco conto. Roberto Donadoni e la sua truppa non sono da disprezzare: tutto sommato, il Bologna ha sbagliato una partita intera, quella contro la Roma, e due mezze partite, a Torino e a Napoli. Per il resto, se ci troviamo in quella posizione dobbiamo prendercela più con degli arbitraggi discutibili e con una sfilza di infortuni piuttosto che con i nostri ragazzi; anzi, per meglio dire, va dato atto al Mister di aver saputo ( minuscolo ) parare al meglio i colpi della malasorte, ovviando brillantemente alla mancanza del portiere titolare, sopravvenuta in circostanze drammatiche, e a quella dei vari giocatori che di volta in volta ha rimodulato per renderli funzionali ai propri progetti. Pertanto, io non mi associo alle scene di disperazione a cui ho assistito negli ultimi giorni. È altresì vero che Sadiq, brillante protagonista della gara contro la Roma, si è fatto male e salterà le prossime due partite, così come Di Francesco, vittima in Nazionale di uno stiramento dopo aver portato gli Azzurrini in vantaggio, ma sta per rientrare Mirante, così come Destro viene segnalato in lento ma costante recupero. Morale della favola: dopo la sosta ci attendono due impegni non impossibili, e la consistenza della squadra ci consente di dormire sonni relativamente tranquilli. Torno a ripetere che alla Società si può muovere un solo appunto: non aver insistito nella ricerca di un vero vice-Destro, nella convinzione che l’arrivo di un soggetto con queste caratteristiche avrebbe causato disagi psicologici al nostro giocatore di maggior prestigio. Insomma: non tutto va a gonfie vele, ma non siamo ai livelli di disperazione di guaraldiana memoria. Buona domenica.


Paolo Milito

domenica 6 novembre 2016

Caro Bologna... così proprio non va!

Andiamo a Roma decimati, ma non aggrappiamoci all'ennesima scusa... Non è da ieri che assassiniamo punti preziosi...

Le formazioni:
Bologna (4-3-3): Da Costa; Krafth, Ferrari, Helander, Masina; Taider, Viviani, Nagy; Dzemaili, Sadiq, Krejci. All.: Donadoni
ROMA (4-2-3-1): Szczesny, Bruno Peres, Fazio, Rudiger, Juan Jesus; De Rossi, Strootman; Salah, Nainggolan, Perotti; Dzeko. All.: Spalletti.

E scendiamo in campo, appoggiandoci tanto sui Primavera... o Under 21...

Al 2° minuto: KREJCI!!! KREJCI!! Girata a lato di un soffio sul cross di TAIDER!! CHE OCCASIONE!!
Al 4° minuto: Bologna in attacco!! Sadiq ora insacca addirittura, ma il gioco era fermo perchè Taider ha crossato quando la palla aveva già varcato la linea!
Al 5° minuto: CHE BOLOGNA!!! Ma come sono partiti gli uomini di Donadoni!!??
Al 7° minuto: MASINA anticipa di un soffio Salah! Ma che palla gli avevano servito...
All'8° minuto: REAGISCE LA ROMA! Bruno Peres scaglia un destro altissimo da fuori...
Al 10° minuto:
Perotti semina il panico sull'out di sinistra...Ritmi alti all'Olimpico!
All'11° minuto: DZEKO! Fuga in contropiede e interno destro a giro fuori di un niente!!!! Prima Sadiq anticipato di un soffio da Rudiger!
Al 12° minuto: DA COSTA raccoglie il cross di SALAH...azioni pericolose ad ogni ribaltamento di fronte!
E poi... Gol... 1 - 0 per la Roma... Cross di Perotti, girata di SALAH e deviazione decisiva di MASINA!
Autogol di Masina... E la partita, per il Bologna, finisce qui!
I rossoblu proveranno a reagire, ad approfittare malamente delle sviste della Roma, ma perderanno 3 - 0 ....
Allora, vorrei sapere: sapendo che Salah è devastante, perchè Masina va sulla sinistra? Perchè sta così alto? Chi gliel'ha detto? Possiamo vedere sempre, o quasi, una partita dove a mezz'ora del 2° tempo non ci sia più speranza? Possiamo appoggiarci ai nostri "cinni" perchè, per un motivo o per l'altro, ci manca mezza squadra?

Pensate quello che volete, odiatemi, ma alle attenuanti dietro alle quali ci facciamo scudo, mancano solo il complotto dei rettiliani e le scie chimiche...
La polemica sugli arbitri è stucchevole e davvero tediosa. Però, si difendono i giocatori oltre ogni logica...
Si difendo i dirigenti oltre ogni logica... Nonostante abbiano presentato una rosa incompleta e che non farebbe gol nemmeno se si potesse giocare per sei giorni di seguito (Verdi escluso)!
Si può dire che la squadra è debole? Lo dico! Si può dire che, a questo punto, chiedere alla gente di andare allo stadio è, quanto meno, una presa in giro, dal momento che i soldi non li "caga" nessuno? Lo dico!
Si può dire che di 8 o 9 difensori, Maietta a parte, non ne abbiamo uno decente? Lo dico!
Tra quindici giorni, con il Palermo, si vincerà, almeno spero... ma ci siamo messi nella condizione di essere già di fronte ad una partita decisiva e vitale... e io da TIFOSA innamorata del Bologna, mi sono davvero rotta! E con me, tanti altri tifosi, compreso Ares, al quale ho rubato questo pensiero, perchè lo condivido in toto!

Siamo una squadra INCOMPIUTA, senza presente, ad oggi, e con poche speranze per quel futuro del quale si va cianciando... Per costruire un futuro, servono delle solide fondamenta... E al momento, non c'è nemmeno lo scavo per la gettata...
Vedo giocatori stanchi, svogliati, con 20 minuti nelle gambe a 24 anni... Non ho parole! E credo che anche l'approccio di Donadoni alla partita sia stato del tutto sbagliato, dando quasi l'impressione di aver detto ai ragazzi, ancora prima di iniziare: "Persa per persa, conteniamo i danni"... Questo è quello che si è visto sul campo: 12 minuti di un bel Bologna e poi il nulla... Pochi i tentativi di reazione, tanti gli errori (vedi quel maledetto passaggio di tacco che ci è costato il terzo gol) e nessun tentativo di cambiare le cose.
Questo non è il mio Bologna... È il suo ectoplasma...
Non sono queste le partite che si possono vincere facilmente, vero, ma aver buttato via punti preziosi con squadre alla nostra portata, non ha scusanti... E adesso, rimboccarsi le maniche, lavorare e comperare! Non servono dei fenomeni, ma difensori che difendano e attaccanti che segnino... È chiedere troppo?
Alessandra Sportelli Negrini






sabato 5 novembre 2016

IN VIAGGIO VERSO LA ROMA.

Domani sera, all’Olimpico di Roma, va in scena un’altra grande classica del calcio italiano: Roma-Bologna. Una gara particolarmente sentita negli ultimi tempi, in considerazione degli intrecci fra le carriere dei protagonisti in campo e nei quadri dirigenziali, che hanno visto il vicepresidente giallorosso Tacopina diventare il nostro Presidente, l’AD Fenucci mantenere il ruolo cambiando colori e scrivania, fino al passaggio nelle nostre file di Mattia Destro, Torosidis e Sadiq. Tra Serie A e Coppa Italia il confronto vanta ben 72 precedenti; 30 le vittorie dei padroni di casa, 18 quelle del Bologna, 24 i pareggi. La più consistente vittoria giallorossa è abbastanza recente: il 29 settembre 2013 la Roma di Rudi Garcia, animata da ambizioni di Scudetto, travolse il Bologna di Pioli, alle prese con problemi di asticella, con un sonoro 5-0, doppietta di Gervinho accompagnata dai gol di Florenzi, Benatia e Liajic. Il 10 ottobre 1954, invece, furono i Rossoblù ad imporsi per 4-3; per noi una doppietta di Pivatelli, un gol di Bonafin e un autogol di Eliani, per la Roma segnarono Galli, Venturi e Celio. Nel corso degli anni altre due gare sono rimaste nella nostra memoria, non tanto per il punteggio quanto perché si tratta di due vittorie maturate in circostanze particolari. Il 30 settembre 1979 il nostro allenatore Marino Perani volle dare maggior peso all’attacco e, al 40° del primo tempo, fece scendere in campo Luciano Chiarugi, sbarcato sotto le Due Torri a spendere gli ultimi calci della sua prestigiosa carriera. Tutto intorno fu un fiorire di frizzi, lazzi e sorrisetti di compassione ( ricordo una battutaccia di Gianni Minà durante una trasmissione di Raidue che seguiva in diretta il campionato ); l’atmosfera cambiò quando, dopo il vantaggio Rossoblù di Savoldi e il pareggio di Pruzzo, Chiarugi mise a segno quello che alla fine sarebbe stato il gol della nostra vittoria ( della serie : ride bene chi ride per ultimo ). Ancor più esaltante fu la gara del 16 settembre 2012: la Roma nel primo quarto d’ora andò a segno con Florenzi e Lamela, ma i nostri eroi nel secondo tempo ribaltarono la situazione con una gran prestazione di Alino Diamanti e soprattutto di Alberto Gilardino, autore di una fantastica doppietta. Dunque, per quanto il fattore campo abbia sempre pesato, l’Olimpico a tinte giallorosse in passato ci ha riservato qualche bella soddisfazione. Domani sera ci troveremo di fronte una squadra intenzionata a fare bottino pieno, allo scopo di imporsi come la seconda forza del campionato dietro una Juventus sulla carta imbattibile ma capace di perdere contro le non irresistibili milanesi. Il Bologna non parte come una vittima sacrificale, ma deve ancora imparare a camminare nella giusta carreggiata. Le partite fin qui disputate hanno evidenziato come disponiamo di un bel gruppo di giocatori, soggetto però ad incappare in errori dettati dall’inesperienza o da fattori imponderabili ( penso soprattutto alle leggerezze di cui si è macchiato Gastaldello ). Non sono abituato ad attaccarmi ai torti arbitrali, ma non ho gli occhi foderati di prosciutto e quindi non posso fare a meno di notare che, se al momento siamo in posizione medio-bassa di classifica quando potremmo essere a ridosso delle prime, una parte del merito spetta sicuramente a dei direttori di gara dall’atteggiamento discutibile. Quindi, da una parte mister Donadoni, oltre a dover ovviare alla brutta tegola dell’infortunio di Verdi, deve intervenire sulle teste dei giocatori in modo da mantenere la concentrazione per tutta la durata della partita, evitando dormite collettive e sbavature varie, ma dall’altra la Società farebbe bene a farsi sentire ai cosiddetti piani alti, come fanno i dirigenti di altre squadre, senza temere di fare brutte figure. Resta da vedere se, al centro dell’attacco, assisteremo al sospirato ritorno di Destro, all’ennesimo tentativo di riscatto di Floccari o Sadiq oppure ad una imprevista variazione sul tema, tipo un Di Francesco falso nueve. Indubbiamente domani per noi sarà dura, ma la presenza di Donadoni in panchina e la consistenza dimostrata finora dai giocatori ( basti pensare al gran finale prodotto contro la Fiorentina ) autorizzano a sperare che comunque ce la possiamo giocare.


Paolo Milito

mercoledì 2 novembre 2016

Cena rossoblu... Con il Bologna Club Romagna!!! ❤💙❤💙



Silenzio Stampa!!!

Non me la sono sentita di scrivere nulla sulla partita del Bologna di sabato contro la Fiorentina... L'amarezza ha preso il sopravvento... Verdi infortunato, Gastaldello che fa l'ennesima cazzata, l'arbitro che non concede un rigore rigorosissimo... E la nostra difesa che fa un po' acqua da tutte le parti. Ho visto l'impegno, il "mettercela tutta", ma, avversità esterne a parte, bisogna fare un salto di qualità... Resta un unico dato di fatto: abbiamo assassinato troppi punti in 5 partite! Bisogna segnare e vincere... O, almeno, non perdere! Le possibilità per farlo, ci sono tutte: si deve e si può fare! Andiamo a Roma, a giocarci una partita difficile... Si deve fare l'impossibile! Dai, ragazzi: noi siamo con voi, sempre!!!




venerdì 28 ottobre 2016

IN ATTESA DELLA VIOLA.

Domani alle 18 al Dall’Ara va in scena una delle gare più sentite del calcio italiano, il cosiddetto Derby dell’Appennino. Il confronto vanta la bellezza di 70 precedenti, giocati esclusivamente in Serie A e in Coppa Italia, con un bilancio nettamente favorevole ai nostri colori: 28 vittorie del Bologna, 16 della Fiorentina e ben 26 pareggi. La nostra vittoria più robusta risale al 5 gennaio 1941: 5-3, dovuto ad una doppietta di Puricelli ed alle reti di Reguzzoni, Andreoli e Biavati, a cui seguì una replica dei viola consistente nei gol di Di Benedetti e Menti II completata da un autogol del nostro Pagotto. Il 5 aprile 1959, invece, fu la Fiorentina ad imporsi con un sonoro 4-0, tripletta di Petris arricchita da una rete di Hamrin. Molto combattuta fu la partita del 21 maggio 1961: finì 3-3; per noi, doppietta di Pascutti e gol di Vinicio, per i nostri avversari doppietta di Hamrin e gol di Milan. Come si è visto, stiamo parlando di altri tempi: in epoca recente le due squadre hanno segnato in maniera molto più contenuta. Domani riceviamo una squadra ben posizionata in classifica, alla ricerca di punti per poter coltivare ulteriori ambizioni. Non siamo nelle condizioni di doverci disperare, ma abbiamo ancora, come succede da parecchio tempo, la necessità di correggere alcune sbavature. In particolare, il Bologna deve acquisire la capacità, una volta andato in vantaggio, di mantenerlo fino alla fine della partita, magari rafforzandolo con qualche altra segnatura. Certo, a voler rianalizzare gli ultimi tre pareggi appare evidente come siano maturati in condizioni molto differenti tra loro: contro la Lazio un arbitraggio discutibile ha quasi vanificato la resistenza dei nostri ragazzi agli assalti dei biancocelesti, il Sassuolo ha beneficiato di un calo alla distanza mentre il pareggio del Chievo è stato un favoloso regalo goffamente confezionato dal mai troppo rassicurante Mbaye. La squadra comunque c’è. Insomma, con questi non si retrocede. Piuttosto Donadoni dovrà lavorare sulle teste in modo da ottenere maggior continuità nella concentrazione ( contro il Sassuolo nel primo tempo il nostro possesso palla è stato del 65%, e nel secondo si è praticamente dimezzato ), allo scopo di evitare, in futuro, di essere raggiunti sul pareggio dopo aver condotto la gara sempre in vantaggio. È vero, rispetto al recente passato siamo messi molto meglio, ma è quanto meno scocciante dover constatare che, con qualche disattenzione in meno, potremmo trovarci al secondo o terzo posto in classifica. Siccome il potenziale c’è, a questo punto sarebbe meglio farlo fruttare. Scendendo nei dettagli, la presenza in panchina di un tecnico come Donadoni è rassicurante: il bergamasco non si scompone mai di fronte alle difficoltà, e finora ha gestito brillantemente l’emergenza portieri e l’ennesimo problema di Destro, per cui saprà sicuramente ovviare in maniera efficace anche alla mancanza di Maietta, il cui infortunio per fortuna si è rivelato meno grave del previsto. Dunque andiamo ad affrontare la Fiorentina, per ribadire una grande tradizione e, perché no, per dare una bella soddisfazione al Presidente Saputo, che sarà presente al Dall’Ara.


Paolo Milito

martedì 25 ottobre 2016

IN VIAGGIO VERSO IL CHIEVO.

Le sfide fra Chievo e Bologna, iniziate in epoca recente, stanno diventando un piatto forte del Terzo Millennio. In terra veronese il confronto conta 14 precedenti, distribuiti fra Serie A, B e C. sette le vittorie dei gialloblù, contro una sola del Bologna e ben sei pareggi. La vittoria più robusta dei padroni di casa risale al 23 marzo 2014, un 3-0 dovuto ad una doppietta di Paloschi a cui si aggiunse un gol di Rigoni; il nostro unico successo lo abbiamo ottenuto il 26 ottobre 2011 ( chissà che la data non sia di buon auspicio … ) grazie ad uno dei pochissimi gol messi a segno in maglia Rossoblù da Robert Acquafresca. Dunque il Bentegodi targato Chievo non è propriamente un terreno amico. I nostri avversari stanno attraversando un buon momento, e cercheranno sicuramente di incrementare il proprio bottino stagionale. Il Bologna, ovviamente, non starà a guardare: la partita di domenica contro il Sassuolo ha evidenziato come sia necessario correggere ancora certe sbavature, ma la sostanza sia comunque ottima. Se i nostri ragazzi non avessero sprecato diecimila occasioni, si sarebbe potuto chiudere il discorso con notevole anticipo anziché ridursi a beccare l’ennesimo pareggio nel finale di una gara condotta in vantaggio fino ad allora. Arrendiamoci all’evidenza: in questa squadra si annidano tanti potenziali campioni, ma hanno bisogno di crescere ed imparare tutti i trucchi e le malizie necessari a fare strada. Dobbiamo quindi aspettarci tante belle invenzioni come quella estratta da Verdi dal proprio cilindro, ma anche qualche altra frescaccia clamorosa portatrice di sviluppi negativi. Ricordiamoci comunque da dove veniamo; le prospettive attuali sono senza dubbio più felici di quelle che ci circondavano quando sul ponte di comando imperversava il Palazzinaro Barbuto. Quello attuale non sarà ancora un Bologna in grado di far tremare il mondo, ma certamente capace di giocarsela alla pari col Chievo e di dare qualche problema anche a squadre tecnicamente meglio attrezzate. Buona partita a tutti !!!


Paolo Milito

domenica 23 ottobre 2016

E di nuovo regaliamo...

Piccolo derby tutto emiliano, questa sera alle 18.00, al Dall'Ara.
E spero che si possa dedicare una vittoria, o almeno una non sconfitta, al grande Ezio Pascutti, che, con un tuffo di testa, segnerà un gran gol anche questa volta...
Si affrontano Bologna e Sassuolo con le seguenti formazioni:

BOLOGNA (4-3-3): Da Costa, Torosidis, Helander, Maietta, Masina; Dzemaili, Nagy, Taider; Verdi, Floccari, Krejci. Allenatore: Roberto Donadoni
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Magnanelli, Sensi; Defrel, Iemmello, F. Ricci. Allenatore: Eusebio Di Francesco

Mister Donadoni schiera i rossoblu con il 4-3-3. Tra i pali Da Costa. Difendono Torosidis, Helander, Maietta e Masina. A centrocampo, da destra verso sinistra, Dzemaili, Nahy e Taider. Attaccano Verdi e Krejci con il supporto di Floccari. Il Sassuolo risponde con un modulo a specchio. In porta Consigli, poi Lirola, Cannavaro, Acerbi e Peluso. A centrocampo Biondini a far filtro per le idee di Magnanelli e gli inserimenti di Sensi. In attacco troviamo Defrel, Iemmello e Ricci. Arbitra Irrati della sezione di Pistoia.
Il Bologna parte aggressivo. Dzemaili cerca di servire Verdi in area, ma la difesa del Sassuolo è attenta. I neroverdi non vogliono farsi abbassare: ne esce una prima parte di gara caratterizzata da tanti scontri a centrocampo... E forse ci sarebbe potuto essere un rigorino in favore del Bologna... I padroni di casa mostrano più aggressività e riescono a prendere in mano il gioco. Il Sassuolo si difende cercando di colpire in contropiede.
Però, ed è un gran bel però,  al decimo minuto il Bologna sblocca il risultato: calcio di punizione dai 24 metri... Se ne incarica Verdi... Parabola imparabile, la sua, e di una bellezza stratosferica! Eurogol di un Verdi eccezionale! Rossoblu in vantaggio.

Nagy ci prova alla mezzora con un tiro dal limite, ma non trova lo specchio. Il Sassuolo reagisce timidamente. Peluso crossa in area, ma Helander anticipa Iemmello. Il Bologna sta giocando in Paradiso! Al 33' viene annullato un gol a Krejci per fuorigioco. Il fischio dell'arbitro arriva tardi, ma la segnalazione del guardalinee è comunque corretta. Il ceco ci riprova poco dopo con un missile da posizione angolata. La palla termina alta sopra la traversa. Poco dopo,  altra rete non convalidata al Bologna. Questa volta in gol va Floccari, ma Torosidis, al momento dell'assist, si trova effettivamente al di là della linea immaginaria del gioco. Nella parte finale del primo tempo, il Sassuolo ci prova: niente da fare! Il Bologna si difende molto bene non concedendo spazi. Dopo il primo tempo l'1-0 sta stretto al Bologna, che in più circostanze ha sfiorato il raddoppio... Bisognerebbe mettere al sicuro il risultato con un altro gol.

I felsinei riprendono campo e possesso palla anche al ritorno dall'intervallo,  riuscendo ad arginare le intenzioni avversarie. Pellegrini ci prova da fuori area, ma non trova lo specchio. Poco dopo Politano lancia Iemmello in area, ma l'assistente alza la bandierina per segnalare il fuorigioco.
Il Bologna si ripropone dalle parti di Consigli al 62': Maietta recupera alto e l'azione si sviluppa sul limite. Taider ci prova, ma non trova lo specchio... Queste occasioni non devono essere sprecate assolutamente!!! Donadoni manda in campo Pulgar per Nagy. Di Francesco risponde inserendo Matri al posto di Iemmello. Il Bologna cresce e Consigli è chiamato in causa spesso e volentieri.
Floccari serve Dzemaili in area. La conclusione è angolata, ma il portiere del Sassuolo si allunga salvando la porta. Un minuto dopo l'ex Atalanta copre bene il primo palo su un inserimento di Pulgar. Donadoni sostituisce intanto un attaccante: esce Floccari, entra Sadiq.

Il Bologna fa la partita, ma non riesce a trovare il gol del raddoppio.
Si soffre terribilmente...
Contropiede da corner avversario e lancio per Krejci che si fa trovare in fuorigioco.
La difesa dei nostri avversari vacilla, ma il Bologna non riesce a concretizzare il colpo di grazia...
Sadiq riceve a centrocampo e scatta verso la porta. Tocca dall'altra parte, dove Krejci sbaglia lo stop e conclude optando per qualcosa che non assomiglia neanche lontanamente ad un gol... Non trova nemmeno lo specchio... Non possiamo sbagliare così... Infatti, l'ennesima chance fallita dai padroni di casa finisce per scuotere gli uomini di Di Francesco, che si svegliano.
La spinta ospite viene contenuta dai rossoblu: Ricci crossa lungo in area, ma Helander svetta di testa.

All'87', e ribadisco all'87', arriva il gol di Matri: palla lunga di Lirola e Matri, a tu per tu con Da Costa, non sbaglia...

Ennesima cappella difensiva... Uscita non da manuale di Da Costa... Gol preso...

Rete segnata in contropiede da un 4/2/4 a 4' dalla fine... Incomprensione clamorosa della difesa... e soprattutto gli almeno 3 gol sbagliati....
Si sarebbe potuto chiudere il primo tempo sul 3 - 0...
Se contiamo i punti che abbiamo buttato via nelle partite con Genoa, Lazio e Sassuolo, avremmo oggi gli stessi punti del Milan... E saremmo secondi in classifica.
Troppo spreco... Troppe ingenuità...
Restano negli occhi e nel cuore lo strepitoso gol di Verdi e il bellissimo lavoro di Nagy...
Non si devono sprecare occasioni d'oro, anche perchè a noi non regala mai niente nessuno, anzi...
Segnare, segnare e segnare sempre, quando se ne ha l'occasione... E "ascoltare, non solo sentire", come dice giustamente il Mister: le ingenuità difensive le paghiamo troppo caro...
Si riparte da qui: imparando dai nostri errori!
A mercoledì...
Alessandra Sportelli Negrini





sabato 22 ottobre 2016

IN ATTESA DEL SASSUOLO.

Suricato, chi era costui? Decisamente, l’anonimo estensore di Wikipedia che ha ritoccato la pagina biografica di Adam Masina ha dimostrato di essere alquanto disinformato: il tecnico che ha lanciato il ragazzo nel firmamento calcistico risponde al nome di Fabio GALLO, quindi una specie animale ben diversa dal topo di fogna !!! Scherzi a parte, domani il Bologna è chiamato a ripartire dopo la cocente delusione rimediata nel controverso finale della partita contro la Lazio, e lo fa ricevendo a domicilio il Sassuolo dei miracoli nella scomoda collocazione delle ore 18. Il confronto si propone giustamente come il Derby dell’Emilia 2.0; l’avvento dei nostri avversari ai piani alti del calcio, però, è cosa recente, ragion per cui si contano appena due precedenti, entrambi disputati in Serie A: il pareggio 0-0 del 9 marzo 2014 e la vittoria  per 1-0 del Sassuolo del 29 agosto 2015, dovuta ad un gol di Floro Flores agevolato da un clamoroso errore di Diawara. Domani affronteremo una squadra in gran forma, lanciatissima sia in campionato che in Europa League e separata in classifica da un solo punto rispetto a noi, ricordando comunque che i neroverdi possono ben recriminare per i tre punti persi a tavolino contro il Pescara a seguito di un pasticcio burocratico. Noi, comunque, non abbiamo nulla da invidiare ai nostri avversari di turno: domenica scorsa, per far pareggiare la Lazio, l’arbitro ha concesso un vergognoso recupero-fiume condito, visto che non era bastato, da un rigore letteralmente inventato, approfittando dell’ingenuità di due nostri difensori, in particolare di Masina. Ora, se da un lato si può stare ore a discutere sulla correttezza dell’operato del direttore di gara ( l’ex arbitro Baldas a precisa domanda ha risposto senza mezzi termini che se fosse per lui Di Bello smetterebbe di arbitrare all’istante ) o sul comportamento dei nostri difensori incapaci di sbattere palloni in tribuna come si usava nei bei tempi andati, dall’altro è fuor di dubbio che la squadra messa in pista quest’anno da Donadoni lascia ben sperare per l’immediato futuro: Da Costa, portiere di riserva, ha respinto punto su punto tutti gli assalti portati dall’attacco laziale, e il resto della truppa ha dimostrato ancora una volta di essere in grado di tirar fuori dal cappello a cilindro delle giocate piacevoli ed efficaci. Certo, c’è ancora parecchio da lavorare, bisogna eliminare dall’orizzonte degli errori macroscopici, ma la qualità della rosa non è da disprezzare. L’unico appunto che mi sento di muovere alla dirigenza è di non aver insistito nella ricerca di un attaccante vero da affiancare a Destro, ben sapendo che quest’ultimo è soggetto spesso ad incappare in problemi fisici: il mister riesce comunque ad ovviare agli inconvenienti ( vedi Verdi falso nueve ), ma è indubbio che la presenza di un'altra punta di spessore avrebbe agevolato il suo compito. Aspettiamo quindi al varco il Sassuolo, magari accogliendo l’ingresso in campo di Masina con un adeguato boato, sicuramente fiduciosi di poter assistere ad un piacevole pomeriggio di sport.


Paolo Milito