Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 20 luglio 2019

BIANCHI CAPELLONI E TAPPETI ARANCIONI.


Indubbiamente, con la sua patetica rincorsa allo scoop, Ivan Zazzaroni ha scatenato un gran polverone, in fin dei conti fondato sul nulla. Pensateci: nel tardo pomeriggio del venerdì arriva l’annuncio che Sinisa Mihajlovic, il giorno seguente, parlerà alla stampa per annunciare importanti novità che lo riguardano. Immancabilmente si scatena una ridda di voci. Non tutte appropriate ( per esempio, qualcuno adombrava che volesse salutare la compagnia in quanto infastidito dalla vicenda Skov Olsen ). A mezzanotte e un quarto, la botta: nelle varie rassegne-stampa della tv imperversa la prima pagina di Stadio in testata rossa che raffigura un Sinisa a tutta pagina, anticipando il suo probabile abbandono per motivi di salute. Un colpo basso di una violenza inaudita, capace di destabilizzare ambienti ben più solidi del piccolo Mondo Rossoblù. Avendo a disposizione delle corsie preferenziali, a quel punto mi sono documentato; una volta appresa la reale situazione, ho pensato subito che il vulcanico tecnico serbo non è tipo da arrendersi di fronte ad un imprevisto simile, al massimo poteva rischiare di sentirsi dire arrivederci-e-grazie da una società formata da un branco di inetti e incompetenti. Così per fortuna non è stato, anzi, il comportamento tenuto dalla Società Bologna FC in questa situazione sta riscuotendo una serie consistente e significativa di consensi ed apprezzamenti. Quanto a Sinisa, giustamente infastidito da chi “ ha sacrificato vent’anni di amicizia per vendere 200 copie in più “ , dopo aver ricevuto una tangibile dimostrazione dell’affetto con cui lo segue l’intero Popolo Rossoblù, adesso sta sperimentando l’ebbrezza di un telelavoro destinato, senza alcun dubbio, a regalarci qualche soddisfazione in più rispetto al recente passato. E Zazzaroni ??? Evidentemente non pago della figuraccia rimediata al termine del funerale di Giacomino Bulgarelli ( rispondendo ad una domanda di un inviato di E’TV, aveva tirato in ballo una presunta serie di debiti spaventosi che il Campionissimo si sarebbe lasciato dietro le spalle, provocando la risentita reazione della vedova ed un cazziatone piuttosto robusto da parte di un signore anziano, che io non conoscevo e che poi Sabrina Orlandi mi spiegò essere un dirigente del Bologna dell’ultimo Scudetto ), stavolta si è procurato, oltre agli insulti dei social ( compresi i miei ) ed alle stizzite rimostranze di Sinisa, anche un bel procedimento disciplinare da parte degli organi competenti alla sua professione, con buona pace della sua carissima amica Selvaggia Lucarelli, l’unica che abbia avuto la faccia tosta di difenderlo in mezzo ad un simile casino. La vita, comunque, continua, così come continua la preparazione del Bologna e come continua il calciomercato, col guru Sabatini che, volendo allestire una sorta di Red Carpet, ha imboccato decisamente la pista olandese, pescando in quella zona un bel gruppo di giovani emergenti, ai quali dovrebbe riuscire ad affiancare anche il famigerato Skov Olsen, nel frattempo tornato nel pieno delle proprie facoltà. Lo ha detto proprio Walter Sabatini: sarà un po’ più dura di quel che aveva messo in preventivo, ma la prossima sarà comunque, per il Bologna, una grande stagione. Buona domenica a tutti.


Paolo Milito


sabato 13 luglio 2019

D’IMPROVVISO, LA GRANDINE.


Fino a tre giorni fa, nel piccolo mondo Rossoblù si respirava un’atmosfera euforica che, personalmente, non ricordavo dai tempi della seconda Coppa Italia ( nelle epoche successive, anche in periodi di vacche grasse era SEMPRE accaduto qualcosa che aveva rovinato la festa ). Fino a tre giorni fa. Poi, d’improvviso, sulle spiagge si sono abbattuti chicchi ( ??? ) di grandine grossi come meloni, per la felicità di titolari e clienti degli stabilimenti balneari, e contemporaneamente a tutti noi è andata di traverso, prima ancora di cominciare, una stagione che prometteva ben altre prospettive, alla luce del pirotecnico finale che aveva caratterizzato lo scorso campionato. Ma andiamo per gradi. Dopo aver ottenuto una sofferta conferma, e una volta abbinato al “ guru “ del mercato Walter Sabatini, Riccardo Bigon si era lanciato in una massiccia campagna di rafforzamento della squadra, mettendo a segno dei colpi di spessore non indifferente, tipo l’ingaggio dei due giovanotti olandesi, mentre Sinisa Mihajlovic, da parte sua, ha coinvolto nella preparazione atletica della squadra l’ex campione di boxe Vincenzo Cantatore, apparentemente al solo scopo di gonfiare di botte Mattia Destro, in realtà perché il famoso pugile, una volta sceso dal ring, si è specializzato in discipline che comportano motivazione psicologica e robusta preparazione atletica dei soggetti a lui sottoposti, diventando così un potentissimo punto di riferimento dell’amico tecnico serbo, notoriamente molto attento a certi particolari. Quindi, col mercato che procedeva a gonfie vele, l’atmosfera interna alla squadra decisamente confortante ed una risposta massiccia dei tifosi nella corsa agli abbonamenti, tutto lasciava presagire che certi periodi bui, nemmeno troppo lontani nel tempo, fossero stati messi definitivamente alle spalle. E invece no. In precedenza, avevo più volte accennato agli inutili tentativi, messi in atto da diversi uomini mercato, di portare sotto le Due Torri l’astro nascente Leonardo Spinazzola. A questo punto è necessario che spieghi un attimo la situazione: il ragazzo è figlio di un mio carissimo amico, e negli anni si è beccato diversi predicozzi tendenti a fargli conoscere per filo e per segno la gloriosa Storia Rossoblù, ma quello non se ne è dato per inteso, preferendo andare in prestito, di volta in volta, al Perugia, al Vicenza e all’Atalanta, fino ad arrivare all’epilogo del passaggio in via definitiva alla Roma, perfezionato nei giorni scorsi. Dovendo trattenere l’impulso di scalciargli le chiappe, ho preferito prenderla con filosofia e spiegare il tutto con la mancanza, da parte del Bologna, di sex-appeal. Del resto era già successo con i vari Defrel & C., in particolare con quel Floccari che, per sette anni, non ci aveva minimamente “ filato de pezza “, salvo accettare la nostra proposta quando ormai era stato scaricato dal mondo e dintorni, per venire poi a svernare alla meno peggio. Un piccolo record. Fino a tre giorni fa. Quando, dalla Danimarca, si è materializzato un piccolo impiastro capace di fare ancora di peggio: Spinazzola, almeno, è stato onesto; ha avuto il merito, in questa storia, di non prendere il Bologna in considerazione nemmeno in cartolina, mettendo sempre in chiaro il proprio punto di vista; invece il diciottenne Skov Olsen, che i nostri dirigenti seguivano da circa un anno, è venuto addirittura a fare le visite mediche a Bologna, superandole brillantemente, si è pure degnato di cenare in un locale bolognese apprezzandone pubblicamente le specialità, salvo poi tornarsene velocemente in patria senza firmare. Nelle ore successive, è emerso che, dietro l’improvvisa retromarcia, ci sarebbero gli inglesi del Tottenham, orientati ad aspettare l’anno che manca allo svincolo del giovanotto dal club danese di appartenenza per poi ricoprirlo di sterline sonanti. Il primo pensiero, ovviamente è stato: poteva risparmiarsela. Comunque, poco male, abbiamo detto tutti, al mondo siamo sette miliardi e mezzo di persone, esisteranno certamente altri giovani talenti bravi come, se non più, di Spinazzola e Skov Olsen ( del resto abbiamo ovviato, in precedenza, alle partenze di Diawara e Verdi ). Magari sarà il caso di ingaggiare, oltre a Cantatore, qualcuno che, durante le trattative, si prenda la briga di fare ai baldi giovani un corso accelerato di Albo d’oro Rossoblù ( o di Sex-Appeal, fate voi ), portandoli a conoscenza delle imprese gloriose del nostro passato, fatto di Sette Scudetti Più Uno, due Coppa Italia e diversi importanti trofei internazionali: ‘sta storia che tutti i giovani emergenti ritengano più accattivante l’Atalanta o, peggio ancora, il Sassuolo comincia a stufarmi un po’. ( … magari possiamo consolarci pensando che, per qualche tempo, in epoca recente i giovani emergenti preferivano accasarsi al Parma piuttosto che con noi  … ) Dunque, contrattempo superato, si riparte alla grande. E invece no. Dopo tante cazzate, è arrivata la mazzata. Pesante. Pesantissima. Al momento di partire per il ritiro, tutti si erano accorti dell’assenza di Sinisa, ma la Società si era affrettata a far sapere che era influenzato, e la cosa sembrava finita lì. Invece, col passar delle ore, hanno cominciato a rincorrersi voci sempre più preoccupanti, fino a quando si è presentato ai nostri occhi uno strano bivio: da una parte l’annuncio di una conferenza-stampa in cui Mihajlovic avrebbe “ spiegato esattamente i fatti “, dall’altra un titolone di “ Stadio “ con cui l’immancabile Ivan Zazzaroni, non nuovo a certe imprese ( ricordo una solenne strigliata rimediata dalla vedova di Giacomino Bulgarelli al termine del funerale, per aver preso, davanti alle telecamere di E’TV, un discorso inopportuno ) annunciava il probabile abbandono della panchina per motivi di salute. E infatti, in conferenza-stampa, Sinisa ha esordito bacchettando “ un direttore di giornale che ha rovinato vent’anni di amicizia per vendere 200 copie in più “. Ma veniamo alla cruda realtà: come ampiamente confermato dal diretto interessato, e precisato meglio dal Dottor Nanni, Sinisa è alle prese con una leucemia acuta esplosa a ridosso della partenza per il ritiro. Come era lecito aspettarsi, il leone serbo non si è affatto piegato di fronte alla novità, ed ha annunciato che non lascerà la guida del Bologna, limitandosi ad allontanarsi dal campo quando si renderà necessario per intensificare le cure. Certo, eravamo tutti più contenti prima. Certo, come al solito non ci siamo fatti mancare nulla. Ma non ho alcun dubbio che, quando sarà, l’assenza di Sinisa sarà solo fisica, essendo il serbo abituato a circondarsi di collaboratori con cui intendersi con una semplice occhiata. Già sono arrivati i primi segnali del sostegno che tutto il Popolo Rossoblù offrirà all’uomo che ha realizzato il Grande Miracolo della stagione scorsa, e le parole del Dottor Nanni hanno offerto ulteriori certezze: il medico ha genericamente parlato di progressi e di malattie che vent’anni prima non si potevano nominare; io ho potuto seguire da vicino, all’epoca, la triste fine di Andrea Fortunato, e posso confermare che nel frattempo la medicina ha fatto progressi tali da ridurre di parecchio le percentuali di un’evoluzione negativa della malattia. Il resto ce lo dirà il tempo. Per adesso possiamo solo stringerci con forza attorno al nostro allenatore. In attesa di giorni migliori.


Paolo Milito