Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 24 giugno 2017

AVANTI A PICCOLI PASSI

Settimana apparentemente di transizione in Casa Rossoblù: il Presidente Saputo è in città, ed ha presieduto un CDA in cui sono state espletate alcune formalità legali per la chiusura della stagione, oltre a stabilire il budget di mercato e sistemare alcune caselle dell’organigramma sociale. Inoltre, il tycoon canadese sta incontrando, in questi giorni, alcune persone per discutere particolari fondamentali in vista della ristrutturazione dello Stadio. In tema di calciomercato, prolungati i contratti di Donadoni e Verdi, ufficializzati gli acquisti di Gonzalez e Brignani e la cessione di Cherubin, si dà per scontato l’imminente ingaggio di De Maio. Nomi che non scaldano la piazza. La storia ci insegna, però, che le stagioni migliori seguite all’ultimo Scudetto sono state sempre precedute da incertezze del genere: fa scuola, in tal senso, il manipolo di giovani speranze e di pedatori rozzi-ma-efficaci assemblato da Gigi Radice nel 1980, il quale avrebbe sicuramente ottenuto un clamoroso scoop se non fosse stato oscurato a monte dalla famigerata penalizzazione di cinque punti ( la vittoria ne valeva all’epoca due ) frutto dello scandalo calcioscommesse della stagione precedente. Particolare di non poco conto: il mercato ufficiale inizierà il 1 luglio. Quindi, non disperate: la strada è ancora lunga e tortuosa, ma qualcosa di buono arriverà. Forse non sarà l’improbabile Snejider, ma un Gilardino della penultima mezzora fa sempre in tempo ad arrivare. Abbiate Fede ( Rossoblù ).


Paolo Milito

sabato 17 giugno 2017

QUELLO SCUDETTO DI NOVANT’ANNI FA

Nei giorni scorsi l’associazione Futuro Rossoblù, di cui faccio parte, ha emesso un comunicato congiunto con altre associazioni di tifo organizzato, per fare chiarezza ed allo stesso tempo informare riguardo agli ultimi sviluppi della faccenda relativa allo Scudetto del 1927. Inutile rifare storia e cronistoria, lo sappiamo tutti come andarono le cose: una volta accertato un illecito commesso a vantaggio del Torino, la Federcalcio di allora decise di revocargli il titolo conquistato sul campo. A quel punto, secondo logica e regolamenti, lo Scudetto sarebbe toccato al Bologna. Disgrazia volle, però, che il Presidente di quella federazione fosse Leandro Arpinati, in precedenza podestà di Bologna e Presidente Rossoblù. Qui emerge l’unica incertezza nella ricostruzione: secondo alcuni fu Arpinati a decidere di non assegnarci lo Scudetto per non essere tacciato di nepotismo, secondo altri fu Benito Mussolini a suggerire di evitare l’esposizione del regime a facili attacchi da parte degli oppositori. Quel che è certo è che da allora, e sono passati ormai novant’anni, quel campionato è rimasto inassegnato, e quel ricordo periodicamente ritorna a galla provocando polemiche e discussioni a non finire. Devo essere onesto, ho notato che tutte le volte in cui si è parlato della questione, gli esperti hanno convenuto che, nel caso si decidesse di sbloccare il nodo, lo Scudetto 1927 spetterebbe al Bologna, come ribadito un paio di anni fa anche dall’Avv. Cantamessa, il quale da una parte è un pronipote di Arpinati ma dall’altra è stato un consigliere di amministrazione del Milan di Berlusconi, quindi non ha alcun tornaconto a prendere le nostre difese. Per chi non lo sapesse, vi informo che, poco tempo prima della sua estromissione dalla presidenza del Bologna da parte di Joey Saputo, alcuni di noi avevano investito della questione Joe Tacopina, che da buon principe, anzi pescecane del Foro aveva promesso fuoco e fiamme. Nel frattempo è successo che l’attuale presidente del Torino, Urbano Cairo, già proprietario di un’importante emittente televisiva e di una catena di giornali, è diventato il titolare della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera, e da quella posizione ha promesso solennemente ai suoi tifosi di voler ottenere “ la restituzione del maltolto “. Maddechè ????? … Aho !!!!! ... Mentre Carlo Felice Chiesa presentava alla stampa una pregevole e dettagliata ricostruzione dei fatti abbinata ad una solenne presa di posizione contraria al Toro e favorevole al Bologna, visto che dalla Società non emergevano segnali di nessun tipo le associazioni del tifo hanno inviato una delegazione a Casteldebole chiedendo di incontrare l’AD Fenucci, che non si è sottratto all’incombenza. Al termine della riunione si è deciso di investire ufficialmente della questione l’Avv. Mattia Grassani, che oltre ad essere lo storico legale del Bologna è il massimo esperto di diritto sportivo attualmente circolante al mondo, per cui siamo stati messi certamente in buone mani. A scanso di equivoci, è bene precisare una cosa: ovunque accada un fatto del genere, se il primo in classifica viene fatto fuori gli subentra il secondo, e se novant’anni dopo irrompe sulla scena un proprietario dotato di superpoteri o presunti tali, questo non serve affatto a trasformare il colpevole del misfatto in una verginella redenta. In parole povere: potrebbe pure succedere che quel famigerato Scudetto non venga assegnato, per motivi vari, al Bologna, ma di certo, se verranno rispettate tutte le regole morali e materiali di questo mondo, non verrà mai assegnato al Torino. E adesso aspettiamo sviluppi.


Paolo Milito


martedì 13 giugno 2017

DUE PAROLE SULLO STADIO

La volta scorsa credevo di essere stato chiaro, ma evidentemente mi sbagliavo: io sono un TIFOSO del Bologna, non un cittadino, quindi non sono a conoscenza di tutte le dinamiche che regolano la vita sotto le Due Torri. Facendo parte di Futuro Rossoblù, sono comunque costantemente informato di tutte le beghe sorte attorno all’Operazione Dall’Ara. Ricapitoliamo: per far fronte all’inagibilità dello stadio durante i lavori, da subito è stato proposto di giocare le relative gare casalinghe in uno degli stadi limitrofi esistenti nel territorio emiliano-romagnolo, vale a dire Cesena, Modena, Parma, Ferrara, Piacenza, Reggio Emilia, però Claudio Fenucci si è sempre sentito ribattere che, per quieto vivere, certi posti è meglio non frequentarli. Si è spostato il tiro sull’Antistadio, volendo realizzare una struttura provvisoria sul modello di quella utilizzata a suo tempo dal Cagliari, ma sono stati tirati in ballo problemi di viabilità e di quiete pubblica. Stessa storia per il Parco Nord, bisognoso oltretutto di un costoso trattamento di manutenzione. Ecco perché avevo buttato là il nome di Casteldebole, dove ci sono più terreni disponibili ( uno dei quali sintetico ), pur sapendo di avventurarmi nel mondo dei sogni. Tenendo presente che si fa sempre in tempo a circondare di Tubi Innocenti o, come si dice ai giorni nostri, di Ponteggi Dalmine il glorioso terreno dello Sterlino ( HE HE HE HE HE !!! ), volevo solo sottolineare l’intempestività di chi ha organizzato petizioni, interpellanze comunali e interrogazioni parlamentari riguardo alla vicenda del Cierrebi. A mio avviso sarebbe più opportuno che qualcuno degli interessati contattasse direttamente il sempre disponibile e cortesissimo Joey Saputo, esponendogli le proprie ragioni e cercando di trovare una soluzione in grado di soddisfare tutti, evitando polemiche e polveroni del tutto fuori luogo. Fermo restando che, a stretto giro di posta, uno stadio provvisorio andrà trovato, con buona pace di chi non sopporta il minimo contrattempo: se, per esempio, nel superaccessoriato e supermoderno Manuzzi di Cesena si sente troppa puzza di Biankonero, qualcuno dovrà avere l’accortezza di tapparsi il naso, farsene una ragione e tirare dritto, essendo quella comunque una situazione del tutto transitoria. Scelta consigliata: dare ampio spazio al buonsenso.


Paolo Milito

sabato 10 giugno 2017

ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

La prima settimana della pausa estiva scorre via senza troppi scossoni, tra voci di improbabili arrivi e ipotesi di ancor più improponibili partenze. Scampato, si fa per dire, il pericolo di ritrovare ancora una volta sulla nostra strada il Carpi, i cui giocatori, dirigenti e tecnici si sono distinti, nella loro precedente esperienza in Serie A, per l’astio e il livore, a mio avviso del tutto fuori luogo, mostrato nei confronti del Bologna, gli uomini di Joey Saputo sono al lavoro per apportare alla squadra alcuni ritocchi, finalizzati a mettere in pista una squadra in grado di poter puntare almeno la parte sinistra della classifica. Negli ultimi giorni, più delle questioni tecniche, ha fatto rumore la questione relativa alle baruffe burocratiche legate ai lavori di ristrutturazione dello Stadio. Non essendo un cittadino bolognese DOC, mi astengo da qualsiasi tipo di valutazione riguardo a dinamiche di cui non sono a conoscenza. Mi permetto però di far notare a chi organizza sommosse popolari che il patron del Bologna non è l’ultimo pivello folgorato sulla strada di Damasco, e finora ha dimostrato di sapere sempre il fatto suo. Da una parte non temo un’improvvisa defezione alla maniera di Cazzola-Romilia ( l’allora Presidente Rossoblù mollò tutto nel giro di pochi giorni dopo la bocciatura del suo progetto innovativo ), in quanto Saputo, a differenza di Mister Motor Show, ha scucito qualcosa come ottanta ( 80 ) miliardi delle vecchie lire per saldare tutte le pendenze accumulate, nei decenni, da avventurieri di ogni ordine e grado, oltre a provvedere all’acquisizione del Centro di Casteldebole, ma dall’altra mi rendo conto che certe levate di scudi potrebbero infastidire il magnate canadese e raffreddarne un pochino gli entusiasmi. Siamo in democrazia, quindi è giusto che ognuno faccia sentire il proprio parere; attenzione, però, a non sollevare polveroni deleteri e fuori luogo. Concludo con una proposta azzardosa: visto che lo spazio per il pubblico c’è, perché non allestire l’eventuale stadio provvisorio a Casteldebole? Se proprio non si riesce a trovare altra soluzione alternativa, almeno si eviterebbe di lanciarsi in salti nel buio ( mi è stato riferito che il terreno del Parco Nord richiederebbe un costosissimo trattamento prima di essere utilizzato per farci giocare le partite ). L’estate è ancora lunga, aspettiamo buone nuove.


Paolo Milito

sabato 3 giugno 2017

CANADIAN AT WORK

Joey Saputo è già rientrato in Canada, ma ha fatto in tempo a dettare alcune linee guida per l’immediato futuro, in tema di calciomercato, ristrutturazione dello Stadio e diritti TV. Dai suoi discorsi si è potuto capire che i risultati ottenuti lo hanno lasciato soddisfatto, anche se non  del tutto entusiasta, come del resto tutti noi. Tradotto in soldoni: Donadoni resta saldamente sulla nostra panchina, Destro avrà una terza possibilità pur dovendosi rassegnare a convivere con un partner da utilizzare secondo il bisogno, si cercherà sul mercato qualche rinforzo che non costringa i dirigenti a svuotare le casse sociali e si tenterà di allestire, probabilmente al Parco Nord, un campetto provvisorio in modo da non dover giocare le partite casalinghe a Modena o a Ferrara quando saranno partiti i lavori dello Stadio. D’accordo, tutto bene, tutto giusto, però le ultime notizie fanno pensare che, in Società, qualcuno non tragga giovamento dalle esperienze precedenti: a quanto pare, il milanista Poli starebbe per firmare un contratto che prevede un anno a Bologna e poi un futuro illimitato negli Impact. Visto quanto successo con Dzemaili, a questo punto anche un bambino si cautelerebbe imponendo al nuovo arrivato una clausola tale da vincolarlo a giocare in Rossoblù per tutto il tempo in cui fosse competitivo per la nostra Serie A. Spero si sia trattato di un malinteso. Tenendo ben presente che, a questi livelli, ci aspetta un’estate lunga e sonnacchiosa, in cui la stampa specializzata faticherà non poco a confezionare tutti i giorni qualcosa per cui valga la pena di soffermarsi a leggere. Quindi, non aspettatevi pezzi in cui si parla dell’effettiva utilità dell’acquisto di Cerci ma piuttosto, come successo negli ultimi giorni, annunci ad effetto riguardo un blocco del mercato per l’Atletico Madrid e solenni smentite nella giornata successiva. Buon divertimento.


Paolo Milito