Il sorteggio
del calendario ha voluto che il discorso fra il Bologna e la Serie A
riprendesse da dove si era interrotto il 18 maggio 2014, ovvero sulla sponda
biancoceleste di Roma. Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia il confronto vanta 70 precedenti, con 35 vittorie della Lazio, 22 pareggi e 13 vittorie Rossoblù. La nostra
vittoria più cospicua risale al 19 gennaio 1941, quando lo Squadrone destinato
allo scudetto si impose per 4-2, con reti di Andreoli, Reguzzoni, Puricelli e
Biavati, a cui replicarono Vettraino e Ramella. Un’altra bella impresa fu
quella messa a segno dai ragazzi di Pioli, allora sulla panchina Rossoblù, l’11
marzo 2012: quella sera vincemmo 3-1, facendo tutto noi, ovvero gol di Portanova,
Diamanti e Krhin ed autogol di Rubin. Ma lo Stadio Olimpico biancoceleste è
stato anche teatro di due sonore sconfitte: quella del 21 novembre 1948, un 8-2
che rimane la nostra sconfitta più disastrosa in assoluto, riportata da un
Bologna comunque destinato ad un discreto quinto posto finale, e quella del 5
maggio 2013, quando Miroslav Klose prese letteralmente a pallonate il nostro
portiere esordiente Stojanovic segnando cinque dei gol che andarono a comporre
il 6-0 finale. Dunque, un campo che non ci è amico. Affrontiamo la Lazio
potendo contare, finalmente, sull’appoggio di Mattia Destro oltre che su quello
di Pulgar, ma con una squadra ancora largamente incompleta. Delio Rossi riesce
a cavare più del massimo da quelli che ha a disposizione, ma ovviamente non
basta: prova ne sia che venerdì scorso, contro il Pavia, in fin dei conti
abbiamo perso solo per via dell’uscita difettosa del portiere su un rimpallo (
quindi non abbiamo una difesa colabrodo ), siamo stati penalizzati anche da un’espulsione
affrettata ed eccessiva ma al tempo
stesso non siamo stati capaci di costruire un’azione di attacco degna di tale
nome. Il nostro tecnico, quindi, ha bisogno di vedersi arrivare almeno un altro
paio di rinforzi, per poter mettere in pratica proficuamente il lavoro che ha
in testa. Dall’altra parte, la sorte potrebbe darci una mano: i nostri
avversari con la testa sono già proiettati alla sfida europea di Leverkusen,
hanno parecchi elementi fuori uso ( su tutti il portiere Marchetti, due costole
fratturate, e Klose, atteso da un lungo periodo di sosta ), e potrebbero
affrontare la sfida con un piglio un po’ più morbido del prevedibile. Parliamoci
chiaro: dopo il Pavia, non mi aspetto buone notizie da questa partita; il
calcio, però, è strano, e non è detto che, per esempio, un Mattia Destro in
grande spolvero non voglia subito evidenziare di che pasta è fatto dando una
severa lezione alla squadra contro cui ha giocato degli infuocatissimi derby. Io,
per principio, non mi fascio mai la testa prima di essermela rotta; inoltre,
devo ammettere che Delio Rossi, a monte delle fortissime perplessità iniziali,
mi sta conquistando giorno dopo giorno ( ripeto: a Vicenza la squadra non è
stata del tutto disdicevole; il mister ha tirato fuori il sangue dalle rape ),
per cui sono fiducioso che, una volta dotato di tutto l’occorrente, sarà in
grado di darci delle belle soddisfazioni.
Paolo Milito
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