In una lunga
intervista Joey Saputo ha ribadito ed ampliato i concetti su cui si fonda la
propria opera, tenendo a precisare che la sua intenzione primaria è di
garantire al Bologna una certa stabilità, piuttosto che di lanciarsi in dei
fuochi d’artificio che alla lunga potrebbero rivelarsi nocivi. Ecco quindi
spiegato il perché della lentezza sul mercato, dello stallo nelle trattative,
diretta conseguenza dell’atteggiamento di Corvino, che ha sposato in pieno la
linea di comportamento del nostro chairman. Qualcuno sta cominciando a storcere
la bocca, ma io insisto: è stata imboccata una strada, il volante è in mano a
gente esperta e ferrata, per cui da qui alla fine di agosto mi aspetto di
vedere una squadra ben attrezzata, in grado non dico di vincere la Coppa dei Campioni
ma quanto meno di garantirci una salvezza decorosa, magari con qualche
puntatina verso l’alto. Saputo ha intenzione di far assimilare a tutto lo staff
Rossoblù la mentalità di gestione e di comunicazione con cui affronta il
campionato nordamericano, tanto da portarsi dietro l’addetto stampa Caliceti ed
il suo collaboratore che si occupa della realizzazione dei video, in modo da
farli assistere alla presentazione di Drogba e far loro capire come vadano
affrontate certe situazioni. A tal proposito, mi permetto due osservazioni: 1)
sbaglia chi si incazza con Saputo in merito all’acquisto dell’ivoriano, ormai
trentasettenne, assolutamente non più spendibile, a mio avviso, in un
campionato difficile come la nostra Serie A; 2) sbaglia, secondo me, lo stesso
Saputo quando dice di voler pretendere da Tacopina un cambiamento di rotta: il
vulcanico avvocato italoamericano è stato il prezioso grimaldello con cui è
stato possibile scardinare la cortina di ferro guaraldiana, ragion per cui
meriterebbe un trattamento decisamente migliore. Torno a ripetere: i due
caratterialmente si compensano e si completano, pertanto sarebbe meglio che il
sodalizio continuasse senza troppe discussioni, e se SuperJoe indugia in
qualche proclama pirotecnico di troppo Saputo deve farsene una ragione e tirare
dritto. Quanto a Pantaleo Corvino, le argomentazioni addotte in conferenza stampa
mi sembrano appropriate e convincenti: il Bologna non deve farsi prendere per
il bavero da nessuno, i giovinastri come Defrel possono tranquillamente
andarsene a Sassuolo, visto che ritengono il club neroverde più prestigioso
del nostro, e fino all’ultimo minuto del mercato si fa sempre in tempo a
prendere quel che serve, ferma restando l’onesta ammissione, da parte del ds,
di essere un po’ in ritardo sulla tabella di marcia. Mi rimane solo una
curiosità: chi saranno mai i due giocatori di spessore con cui Corvino
asserisce di essere in parola? Provo ad azzardare due nomi, tenendo conto del
passato di Pantaleo: Diamanti e Gilardino ( il primo in questi giorni si sta
allenando a parte a Casteldebole ), ma potrei essere decisamente e completamente
fuori strada. Morale della favola: la Società ha impostato la politica dei
piccoli passi, e a noi non resta che attendere.
Paolo Milito
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