Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

martedì 24 ottobre 2017

PER LA PRECISIONE.

Vi racconto una storiella: qualche anno fa mi trovai a passare, per ragioni di lavoro, nella sede di un’emittente radiofonica locale, in prossimità della trasmissione del notiziario. Con mia somma sorpresa dovetti constatare che lo speaker si limitava a leggere le notizie dal Televideo RAI; non solo: ripeteva “ a pappagallo “ persino le inesattezze e gli strafalcioni !!! Questa cosa mi è tornata in mente domenica pomeriggio assistendo a “ Novantesimo Minuto “: l’inviato di turno, che passa per essere un giornalista professionista, ha riferito che le due squadre hanno osservato un minuto di silenzio e giocato con il lutto al braccio per ricordare lo scomparso MARINO PURIN ( ??? ), vecchia gloria di entrambe le squadre. Insomma, l’ennesima PIRLA … ooppss, perla, di una lunga e interminabile catena che si protrae nonostante i direttori di Raisport e SKY Sport siano entrambi bolognesi e sedicenti Tifosi Rossoblù. Nonostante certi sabotaggi, comunque, Marino Perani si è visto tributare, in campo e sugli spalti, un omaggio adeguato al proprio spessore. Che dire, evidentemente c’è nell’aria un gran bisogno di precisione, rivendicato anche dagli dei, che devono essersi infastiditi per aver percepito, dalle strade bolognesi, discorsi improntati ai sogni di gloria, a prospettive europee, ed hanno pensato bene di consentire all’Atalanta di vincere, con l’unico tiro in porta degno di tale nome, una partita altrimenti destinata ad un equo e giusto risultato di parità. Dunque, torniamo coi piedi per terra e prepariamoci a ricevere la visita della Lazio, una delle corazzate del campionato, che sta vivendo un grande momento tanto in Italia quanto in Europa. Sotto le Due Torri il confronto vanta qualcosa come 72 precedenti, distribuiti fra Serie A, Serie B e Coppa Italia; il bilancio parla chiaramente Rossoblù: 40 vittorie, 13 sconfitte e 18 pareggi. La nostra vittoria più sonante è il 7-2 ottenuto il 17 giugno 1951, tripletta di Filiput, doppietta di Cesarino Cervellati, gol di Cappello ed autogol a nostro favore di Antonazzi, a cui replicò una doppietta di Hofling. Circa un anno dopo, il 25 maggio 1952, fu la Lazio ad ottenere la sua vittoria più vistosa, 4-2, grazie alla tripletta di Sukru ed al gol di Antoniotti , a cui risposero Gritti e Cappello; questa sconfitta provocò il licenziamento dell’allenatore Galluzzi, a cui subentrò Lelovich. Per ben quattro volte il risultato finale è stato 2-2; in particolare ricordo il 19 maggio 1974, ultima giornata di quel torneo, coi biancocelesti già certi dello Scudetto e i nostri eroi mentalmente proiettati alla finale di Coppa Italia, poi vinta, della settimana seguente. Per la cronaca, dopo il gol di Petrelli ribaltammo grazie a Pecci e Beppe Savoldi, e Giorgio Chinaglia pose il definitivo sigillo alla partita e al campionato. Da notare che in Serie B ne abbiamo vinte quattro su quattro, e in Coppa Italia non abbiamo mai perso. Stando alla tradizione, ci aspetterebbe quindi una marcia trionfale, tenendo presente che abbiamo in casa un Club Manager, Marco Di Vaio, di scuola laziale, così come in passato in certe sfide abbiamo ottenuto risultati di un certo spessore grazie ad altri ex biancocelesti, come Franco Janich, Franco Nanni o Beppe Signori. La realtà è leggermente diversa: a parte l’evidente inferiorità tecnica, dobbiamo fare i conti, oltre che con altre assenze, con l’infortunio di Rodrigo Palacio, fin qui nettamente il migliore dei nostri, che ovviamente sarà rimpiazzato da Mattia Destro, la cui opaca prestazione nel finale della gara di Bergamo non autorizza a sperare in miglioramenti sopraggiunti nell’ultima pausa di riflessione; per contro, Ciro Immobile, punta di diamante laziale, sta attraversando un grande periodo di forma.  Sul versante del tifo, ho buoni motivi per sperare che gli amici Tifosi Rossoblù sapranno mantenere il giusto distacco, senza trovare appigli per far baruffa prendendo spunto dallo squallido episodio della foto di Anna Frank in maglia romanista. Tornando al discorso tecnico ribadisco, come sempre,  che non è igienico fasciarsi la testa prima di essersela rotta, tanto più che le squadre messe in pista da Roberto Donadoni ci hanno abituato a serate allucinanti come quella di Coppa Italia col Cittadella o l’incubo del 7-1 contro il Napoli ma anche a vittorie esaltanti come quella ottenuta contro lo stesso Napoli arrivato in città primo in classifica e desideroso di fare polpette delle nostre truppe. Insomma, con un po’ di attenzione può scapparci un risultato positivo: la nostra presenza nella parte sinistra della classifica non è frutto del caso. Buona partita a tutti.


Paolo Milito

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