Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 21 ottobre 2017

ALLA CONQUISTA DI BERGAMO.

Alle volte il destino si diverte a mettere in scena percorsi particolari. Ecco quindi che domani pomeriggio si sfideranno le due squadre che hanno caratterizzato la vita e la carriera da giocatore di Marino Perani, venuto a mancare nei giorni scorsi. Possiamo parlare di una classica del calcio italiano: fra Serie A, Serie B e Coppa Italia il confronto vanta, solo a Bergamo,  qualcosa come 54 precedenti; 29 vittorie dell’Atalanta, 8 del Bologna e 17 pareggi. La vittoria più robusta dei nerazzurri è il 4-0 ottenuto il 7 aprile 1991 contro una squadra ormai in disarmo e destinata ad una doppia retrocessione; a segnare furono Pasciullo ( doppietta ), Perrone ed Evair. Per due volte, invece, ha vinto il Bologna col punteggio di 3-1: il 31 gennaio 1954, doppietta di Pivatelli e gol di Cappello contro un rigore segnato da Bassetto, e il 21 ottobre 1962, quando Pascutti, Bulgarelli ed Haller ribaltarono il gol realizzato in apertura da Mereghetti. Quanto ai pareggi, singolare la sequenza del 2-2 maturato per tre campionati di fila: il 29 aprile 2001, doppietta di Beppe Signori in risposta a Morfeo e a Ventola ex di turno; il 13 gennaio 2002, gol di Doni ( altro ex ) e Berretta contro i nostri Olive e Brioschi; infine il 22 settembre 2002, doppietta nerazzurra di Doni a cui risposero Locatelli e Bellucci. Degna di nota anche la sequenza dell’anno solare 2013: il 27 aprile, dopo una terrificante trafila di infortuni ed esaurimento delle relative sostituzioni, ci trovammo a concludere la gara schierando tra i pali il centravanti Moscardelli, che se la cavò egregiamente; il 10 novembre, invece, si verificarono due episodi rimasti nella memoria per motivi diametralmente opposti: il bergamasco Rolando Bianchi mise a segno quello che sarebbe rimasto come uno dei pochissimi suoi gol indossando la nostra maglia, mentre il portiere Curci si produsse in una maldestra respinta su un tiro di Livaja che, oltre a provocare il gol della vittoria nerazzurra, scatenò un polverone ampiamente indicativo della consistenza di quella squadra, condizionata da una Società ormai allo sfascio e destinata ad una indecorosa retrocessione. Volendo sintetizzare, possiamo dire che quello di Bergamo per noi non è un terreno amico. Ma veniamo ai giorni nostri. A parte gli incroci di tipo sentimentale riguardanti Perani e Roberto Donadoni, territorialmente e calcisticamente originario di queste parti, ci ritroviamo ad affrontare i bergamaschi in una situazione che, se ce l’avessero raccontata la sera della disfatta contro il Cittadella, avremmo potuto definire fantascientifica: abbiamo cinque punti di vantaggio in classifica, nonostante i nostri avversari, rivelazione della scorsa stagione, non siano affatto in disarmo e raccolgano successi in campo internazionale. Dovesse uscire un risultato positivo, anche minimo, potremmo sentirci autorizzati a pensare un po’ più in grande, fermo restando che è meglio mantenere i piedi ben piantati in terra. Positivo il fatto che i dirigenti abbiano mandato a Mattia Destro dei segnali ben precisi: ormai il posto da titolare non è più suo per designazione divina, se lo deve giocare con altri concorrenti che, in questo momento, si stanno dimostrando più redditizi. Starà al giocatore dimostrare a che punto è giunta la sua maturazione; in caso contrario, si fa sempre in tempo a dividere i rispettivi percorsi. E adesso, parola al campo, sperando di onorare degnamente la memoria di Marino Perani.


Paolo Milito

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