La gara in programma domani a Reggio
Emilia è un derby di freschissima tradizione, scaturito dalla decisione di
Giorgio Squinzi di reinvestire nel calcio i soldi inizialmente destinati ad un
ciclismo che lo aveva lasciato decisamente amareggiato. A dispetto dei
clamorosi successi internazionali dei neroverdi, il bilancio è favorevole ai
nostri colori: nei tre precedenti fin qui disputati, tutti in Serie A, si
contano due vittorie del Bologna ed una del Sassuolo. Il 20 ottobre 2013 i
padroni di casa ottennero contro di noi la loro prima storica vittoria in Serie
A; per loro segnarono Floro Flores e Berardi, noi replicammo con un rigore di
Diamanti e con la “ prodezza “ di Rolando Bianchi, capace di farsi scivolare
sulla trippa un pallone che avrebbe potuto facilmente appoggiare in gol nella
porta vuota. Delle due nostre vittorie, la più esaltante è stata quella del 24
gennaio 2016, gol di Giaccherini e ( incredibile ma vero ) Floccari. Domani
pomeriggio i nostri eroi si presenteranno in campo con un punto di vantaggio in
classifica, ma soprattutto sono chiamati a battere il ferro ancora caldo, ossia
a dare continuità alla gagliarda prestazione fornita contro l’Inter, conclusasi
come sappiamo con un furto ai nostri
danni di cui potremmo stare, inutilmente, a parlare da qui fino a domani mattina.
Personalmente, la scena del rigore mi ha ricordato quella di Pasquato a
Pescara: in entrambi i casi, l’avversario di turno si è tuffato mezz’ora dopo
essere stato sfiorato da un nostro giocatore ( in quel caso il portiere Coppola
), quindi avendo avuto tutto il tempo di realizzare che poteva ottenere un
rigore a buon mercato senza colpo ferire. Peccato che tanti corvi saccenti,
tutti stranamente contraddistinti da un curioso accento milanese, abbiano
tirato in ballo uno strano “ procurato danno “ assolutamente non contemplato
dai regolamenti calcistici. A noi resta l’amarezza di aver dovuto constatare
che, senza quel regalo, l’Inter la partita non l’avrebbe pareggiata nemmeno se
avessimo continuato a giocare per le successive ventiquattro ore. Ma tant’è. Se
il Bologna continua con questo passo, è destinato a darci delle grandi
soddisfazioni. Peccato per l’infortunio
di Mirante, però dobbiamo ammettere di avere in casa un ricambio di valore pari
se non superiore. Sul fronte societario, il breve soggiorno bolognese di Joey
Saputo non è stato una semplice passeggiata: appena sceso dall’aereo ha
incontrato una delegazione di Tifosi, in un clima di grande cordialità, ed ha
rassicurato i presenti circa il proprio impegno nella gestione del club; ha
assistito alla partita in compagnia dell’ex boss della Ferrari Domenicali, che
dovrebbe a breve entrare nel CDA; soprattutto ha esternato di essere decisamente
intenzionato a ripercorrere le orme di Giampaolo Pozzo, che a Siviglia e
Watford ha piazzato in pianta stabile figli e nipoti, e dei proprietari cinesi
di Inter e Milan, che a Milano hanno fatto la stessa cosa. Il prescelto è il
giovanissimo cognato Raffaele Frassetti ( vent’anni in meno della sorella
Carmie, moglie di Saputo ), che dovrebbe diventare il suo braccio armato a
Bologna. Se son rose, fioriranno.
Paolo Milito
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