Bologna-Juventus, ovvero la madre di
tutte le partite, contro la squadra più amata dagli Italiani, eccezion fatta
per il Popolo Rossoblù. I numeri dicono che il confronto vanta 77 precedenti,
distribuiti fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 31 vittorie juventine, 19
del Bologna e 27 pareggi. Dunque un confronto in cui, più che il fattore campo,
prevale il fattore nobiliare, che porta immancabilmente gli arbitri a
commettere delle clamorose sviste, sempre a senso unico, fermo restando che in
alcune occasioni i nostri avversari hanno prevalso per effettiva superiorità
tecnica. La nostra vittoria più vistosa risale al 24 maggio 1931: pochi giorni
dopo, la Juve avrebbe vinto lo Scudetto, ma quel pomeriggio vincemmo noi per
4-0, tripletta di Reguzzoni e gol di Ottani. Il 29 ottobre 1950, invece, fu la
Juve a travolgerci per 5-0, doppietta di Praest a cui si aggiunsero le reti di
Manente, Karl Hansen e John Hansen. Il pareggio più memorabile si verificò in
Coppa Italia: il 15 ottobre 1958, finale per il terzo posto, il risultato fu di
3-3 dopo i tempi supplementari, e addirittura di 7-7 dopo i rigori; alla fine
prevalsero i Rossoblù per sorteggio. Veniamo ai giorni nostri. Domani pomeriggio
scenderemo in campo indossando la terza maglia, quella raffigurante la Torre di
Maratona, in omaggio all’anniversario della costruzione dello Stadio. Roberto Donadoni
non ha gradito la sconcertante prestazione a due facce fornita dai suoi contro
il Milan, e ce la sta mettendo tutta per incitare la truppa a guastare la festa
juventina, dopo la conquista del sesto Scudetto consecutivo e in proiezione
della finale di Champions League contro il Real Madrid. Impresa fattibile? Mai
dire mai. A priori, domani questi ci asfaltano. Però ci sono due però: il 29
novembre 1998 il Bologna-Davide di Carletto Mazzone bastonò con un sonoro 3-0 (
Paramatti, Signori e Fontolan ) la Juventus-Golia dell’invincibile Marcello
Lippi; il 19 febbraio 2016, quindi lo scorso campionato, fummo gli unici ad
inchiodare su un pareggio il rullo compressore messo in campo nel girone di
ritorno da Max Allegri. Quindi, sconsigliato, come sempre, fasciarsi la testa
prima di essersela rotta. Per finire, due parole riguardo all’Ottavo Scudetto:
Urbano Cairo può straparlare quanto vuole, se davvero quel Tricolore dovesse
essere assegnato spetta al Bologna, lo dicono gli esperti, lo dice il buonsenso
e lo dicono le regole del calcio e dello sport. Sarà bene, comunque, che i
nostri dirigenti, a cominciare da Joey Saputo, tengano alta la guardia sull’argomento,
se non altro per evitare imbarazzanti pasticci che non gioverebbero ne’ all’immagine
del Torino ne’, soprattutto, a quella dello sport in generale e del calcio in
particolare.
Paolo Milito
Nessun commento:
Posta un commento