Il confronto tra Bologna e Pescara ha
radici abbastanza recenti, in quanto il primo contatto fra le due squadre
risale al 1977. Complessivamente ci sono 13 precedenti, con quattro vittorie
Rossoblù, una del Pescara e otto pareggi. Delle nostre quattro vittorie, tre
sono state per 2-1 e una per 1-0. La più utile fu senz’altro quella ottenuta il
1 ottobre 1995 dai ragazzi di Ulivieri,
in vista del leggendario Torneo dei Bar con conseguente ritorno in Serie A;
quel giorno Bosi e Morello rimontarono il gol iniziale di Andrea Carnevale. La nostra
unica sconfitta risale invece al 1 febbraio 1987: i nostri eroi, destinati a
passare di lì a poco dalle mani di Vincenzo Guerini a quelle di Gibì Fabbri, dovettero
arrendersi ad un gol del pescarese Rebonato. Degli otto pareggi, ovviamente,
quello più memorabile è anche il risultato dell’ultima volta che la partita è
andata in scena: 9 giugno 2015, play-off di Serie B, reti del nostro Sansone e
dell’ex Pasquato, intervento al momento giusto di Santa Traversa e promozione
in Serie A messa in cassaforte. Fin qui la storia. La cronaca ci dice che
domani sbarca al Dall’Ara una squadra che nemmeno il grande Zdenek Zeman è
riuscito a salvare dalla retrocessione. Per contro, i nostri baldi giovani sono
chiamati a riscattare almeno il proprio impatto visivo, dopo la sconcertante
non-partita di Empoli. Ci sono tutte le condizioni per tentare esperimenti,
accontentare chi è stato poco utilizzato e valorizzare qualche elemento in
chiave mercato. A conti fatti, mentre il Pescara può solo voler salvare la
faccia, i nostri hanno il dovere di inseguire a tutti i costi la vittoria per
tentare di ottenere, a fine campionato, il più alto punteggio possibile e rispettare,
così, le promesse maturate strada facendo. Particolare non trascurabile, la
partita chiude una settimana in cui Joey Saputo ha smentito una leggenda
metropolitana: i luoghi comuni sostenevano ( e con una certa ragione ) che il
magnate canadese fosse poco presente in città, a differenza di SuperJoe
Tacopina, capace di essere a Bologna ( o allo stadio di turno ) una settimana
sì e l’altra pure; un episodio verificatosi ai margini della presentazione
canadese di Dzemaili, però mette sinceramente in dubbio questa tesi. Durante la
conferenza-stampa, senza che nessuno glielo avesse chiesto, Saputo ha tenuto a
precisare, con un tono molto deciso, che la sinergia tra Bologna e Impact
prosegue ed è destinata a consolidarsi. Il tutto in risposta ad una notizia,
uscita quel mattino su tutti i giornali bolognesi, che vedeva sciolto un
comitato di soci e azionisti, presieduto da Joe Marsili, a suo tempo costituito
proprio per curare l’intercomunicazione fra le due squadre. In sostanza, Saputo
ha fatto così capire che lui, da Bologna, manca solo fisicamente, ma ha ben
presenti le necessità e le esigenze del club Rossoblù. Certo, lo ribadisco
ancora una volta, il caso Dzemaili è stato gestito molto male ( sarebbe stato
opportuno vincolare lo svizzero ad un impegno più lungo con noi, magari per i
primi due anni per poi andare a spendere gli ultimi calci nella più tranquilla
Lega Nordamericana ), così come, andando avanti nel tempo, si è sentita la
mancanza, nelle stanze dei bottoni, di una mente geniale come quella di Filippo
Fusco e di un personaggio tosto come Tacopina, capace di tirare calci nel culo
quando questo fosse necessario. Complessivamente,
però, siamo comunque in buone mani, ossia possiamo guardare al futuro con
tranquillità, anche se per i sogni di gloria è necessario un salto di qualità
che non mi sembra sia esattamente dietro l’angolo. Vabbè, per questi discorsi c’è
tutta l’estate davanti, adesso pensiamo ad accogliere degnamente il Pescara.
Paolo Milito
Nessun commento:
Posta un commento