Milan-Bologna, ovvero la Tradizione, una grande classica che riporta
alla mente momenti tragici come l’infortunio che stroncò la carriera di Franco
Liguori e i sogni di gloria di Mondino Fabbri, ma anche pomeriggi esaltanti
realizzati da un Bologna alle volte molto piccolo capace di guastare la festa
ad un Milan fin troppo stellare, tipo il golletto di Locatelli o il missile a
tre stadi di Valiani, per tacere della beffa di Giaccherini in una
indimenticabile Epifania. Ma andiamo per ordine. Fra Serie A, Serie B e Coppa
Italia, il match è andato in scena per ben 77 volte; 44 vittorie del Milan, 14
del Bologna e 19 pareggi. L’elevato numero di partite consente di diversificare
le statistiche. In Serie A, la vittoria più robusta del Milan risale al 12 maggio
1991: i rossoneri, campioni intercontinentali, travolsero per 6-0 un Bologna
ormai indirizzato verso la sua rovinosa seconda retrocessione, tripletta di Van
Basten e gol di Evani, Simone e Rijkaard. La nostra miglior vittoria, invece, è
il 3-0 ottenuto il 28 maggio 1933, doppietta di Biavati e gol di Schiavio. Ovviamente
non può mancare la citazione del combattutissimo 3-3 maturato la notte del 17
febbraio 2001: doppietta di Shevchenko, gol di Sala, Beppe Signori e doppietta
di Giacomino Cipriani con tanto di dedica all’amico Niccolò Galli scomparso
pochi giorni prima; più che per il punteggio, 2-1, la vittoria del 31 agosto
2008 va ricordata, invece, per il suo valore simbolico: il Milan, campione euromondiale,
perse in casa dal Bologna di Arrigoni neopromosso, grazie al famoso missile a
tre stadi di Valiani e, soprattutto, al gol a freddo messo a segno in apertura
da Marco Di Vaio, arrivato pochi giorni prima in prestito dal Genoa con l’intenzione,
da parte del presidente ligure Preziosi, di scroccare un ingaggio occasionale e
destinato a mettere delle robuste radici sotto le Due Torri. L’unica volta che
le due squadre si sono affrontate in Serie B non fu piacevole per i nostri
colori: il 24 ottobre 1982 un Milan destinato ad una rapida risalita travolse
5-0 un Bologna costituito da giocatori senza stipendio e destinato al
naufragio. La Coppa Italia, infine, racconta di un 5-0 in favore del Milan il
15 giugno 1977, reti di Giorgio Braglia, Egidio Calloni, Giorgio Morini, Aldo Maldera
e Alberto Bigon, padre del nostro attuale DS ( li ho citati con i nomi di
battesimo in quanto tutti fratelli, padri o figli “ di “ ), e di una nostra
sofferta affermazione ai calci di rigore, 7-6, il 13 dicembre 1995, quando loro
erano immancabilmente stellari ed euromondiali mentre noi stavamo costruendo il
tortuoso percorso che ci avrebbe riportato dalla B alla A attraverso il Torneo
dei Bar. Veniamo ai giorni nostri. In classifica ci sono venti punti di
differenza, ma i rossoneri non hanno vissuto una stagione esaltante. Dal canto
nostro, abbiamo in panchina un uomo che, da giocatore, ha fatto la storia del
Milan, e pur sapendo di aver perso malamente la gara di andata incassando un
gollonzo, quasi al fischio finale, ad opera di una truppa scalcinata ridotta a
sette effettivi, ha pubblicamente incitato i suoi baldi giovani a puntare al
massimo obiettivo, ricordando quanto accaduto il 6 gennaio dell’anno scorso. Sognare
non costa nulla e non è reato; faccio sommessamente notare, però, che rispetto
ad allora mancherà Giaccherini, e relativamente agli ultimi tempi l’assenza di
Dzemaili peserà non poco. Pronostico triplo, tenendo presente il rendimento
altalenante di una squadra capace di beccare sette gol in casa ma anche di
bastonare solennemente Chievo e Udinese, due clienti indigesti anche ai piani
alti. Insomma, sono certo che Donadoni cercherà in tutti i modi di uscire da
quella che è senza dubbio casa sua con una bella soddisfazione, senza lasciare
nulla al caso. Buona partita a tutti.
Paolo Milito
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