Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

mercoledì 30 novembre 2016

NON FACCIAMOCI PRENDERE DAL PANICO.

È doverosa una premessa: non eravamo da Champions League prima dell’Atalanta, non siamo da Quarta Serie adesso. Il Bologna di Donadoni è una buonissima squadra che ha bisogno di un certo rodaggio, che in questo primo scorcio di stagione ha dovuto fare i conti con infortuni a catena e torti arbitrali, e di conseguenza non può pretendere di lottare alla pari contro la lanciatissima Atalanta di quest’anno, che ai piani alti non ci si trova per caso. Il mister non è uno sprovveduto, e neppure un fesso, ma se via via il portiere titolare ha un principio d’infarto e poi uno alla volta i pezzi migliori finiscono sotto i ferri non può di certo riuscire a fare sempre miracoli. Per nostra fortuna, domani sera, nel match da dentro-o-fuori di Coppa Italia riceviamo il Verona, squadra allestita da Filippo Fusco per dominare il campionato ma attualmente in palese difficoltà, e comunque pur sempre una squadra di Serie B. Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia il confronto vanta 26 precedenti, con 13 vittorie Rossoblù, 4 del Verona e 9 pareggi. La nostra vittoria più cospicua è quella ottenuta il 2 febbraio 1997: il Bologna di Ulivieri ( e Gazzoni ), appena tornato in Serie A, travolse i gialloblù con un sonoro 6-1. Per noi una doppietta di Scapolo e i gol di Paramatti, Marocchi, Andersson e Shalimov, a cui replicò Zanini per il punto della bandiera. Ben altra storia quella del 6 ottobre 2013: quel giorno emersero in tutta la loro crudeltà i limiti dello sgangherato Bologna messo in pista da Guaraldi & Zanzi; i veneti fecero scempio dei nostri colori, portando a casa un fragoroso 4-1 che li lanciò verso orizzonti prestigiosi, mentre noi imboccavamo la china che ci avrebbe condotti ad una mesta retrocessione e al rischio di scomparire dal pianeta calcio. Da ricordare pure la partita del 3 gennaio 1971: fu l’ultima di Franco Liguori prima di incappare, la domenica successiva, nel carnefice Benetti; le due squadre diedero vita ad un confronto combattutissimo terminato 2-2, reti di Bergamaschi e Clerici per gli scaligeri a cui replicammo con Savoldi e Bulgarelli. Dunque, la tradizione ci è favorevole. Il campo potrebbe esserlo un po’ meno, visto l’affollamento dell’infermeria e la voglia dei nostri avversari di realizzare un colpaccio, soprattutto da parte di alcuni ex di lusso come il presidente Setti, il DS Fusco o il mai troppo rimpianto Franco Zuculini. Donadoni metterà in pratica il turn-over ( per la porta, ad esempio, Mirante non è stato neppure convocato ), ma saprà sicuramente prendere adeguate contromisure. Due devono essere le nostre certezze: mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta, mai dimenticare quel che ha fatto Joey Saputo per salvare il Bologna dal crollo in verticale. Prima di lasciarsi andare a proclami catastrofici, qualcuno di noi farebbe meglio a ricordarsi che il Sassuolo dei miracoli nella sua prima stagione in Serie A partì in maniera talmente disastrosa da costringere il patron Squinzi a rivoltare la rosa come un calzino al mercato di gennaio. Certi traguardi si raggiungono progressivamente, con regolarità, senza strappi. Chi, al contrario, vuol strafare, magari riesce anche a fare grandi cose, ma al primo colpo di vento contrario si scioglie come neve al sole: senza andare troppo lontano, basti pensare al Verona dei tempi recenti. Per cui, credo sia meglio mettersi l’anima in pace e lasciar lavorare tecnico e dirigenti: siamo nelle mani di persone serie, i risultati arriveranno. Buona partita a tutti.


Paolo Milito

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