Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 10 ottobre 2015

SOLI SOLETTI.

In settimana mi è capitato di imbattermi, sul satellite, in un programma trasmesso da un’emittente pugliese. Ad un certo punto, sono stati riproposti i filmati relativi ad una ventina di azioni dalla dinamica molto simile a quella che ha portato all’assegnazione del calcio di rigore, domenica scorsa, in favore della Juventus. Ebbene, in NESSUN caso l’arbitro ha fischiato il rigore, anzi in un paio di occasioni l’attaccante di turno ha rimediato pure un bel giallo per simulazione. Dico questo per riportare sulla terra tutti coloro che già gridano alla catastrofe, che vedono il Bologna retrocesso con sette mesi di anticipo, senza tener conto dei vari contrattempi occorsi fin qui. A dispetto delle varie magagne, è un dato di fatto che fino a quel momento i nostri ragazzi avevano tenuto testa ai più blasonati rivali, e senza quell’aiutino scellerato elargito dall’arbitro avrebbero avuto buone possibilità di condurre in porto almeno un pareggio, anziché squagliarsi come neve al sole. Tant’è: Ferrari ha semplicemente appoggiato una mano sulla spalla di Morata, e lo spagnolo ha preso il volo per poi schiantarsi al suolo ( dovranno spiegarmi come sia stato possibile un simile fenomeno cinetico ); risultato finale: ultimi in classifica con tre miseri punticini all’attivo. Possiamo recriminare sui mancati arrivi di Defrel e Duncan, che stanno facendo volare il Sassuolo. Non so fino a che punto sia lecito prendersela con Corvino: è vero che ha ingaggiato gente che poteva restare benissimo dov’era, tipo Crisetig, Giaccherini o Rossettini, ma è altrettanto vero che ha scovato Mounier, Donsah e Diawara, oltre ad aver ingaggiato Brienza a prezzo stracciato: dunque non è un vecchio rincoglionito come tanti si affannano a sostenere in questi giorni. Di certo avrebbe fatto meglio a sollecitare subito Joey Saputo ad allargare i cordoni delle borse, invece di aspettare gli ultimi giorni di mercato, quando ormai molti treni importanti erano già passati; non dobbiamo dimenticare, però, che il DS pugliese ha dovuto fare i conti con i famosi rifiuti dei campionissimi emergenti oltre che con intoppi indipendenti dalla propria volontà, come l’arresto di un magnate croato che gli ha impedito di portare a Bologna Marko Pjaca. Personalmente, mi sento di rimproverargli la mancata conferma di Matuzalem, Sansone e Laribi ed i mancati ritorni di Diamanti e Gilardino, dovuti soprattutto ad una scarsa convinzione nell’impostare le trattative. Ma Corvino non è un principiante; sicuramente avrà tratto insegnamento da quanto accaduto, e nel mercato di gennaio saprà sicuramente porre rimedio alla situazione. Intanto a gennaio dobbiamo arrivarci limitando i danni. Da più parti sento invocare un cambio di allenatore. A mio avviso sarebbe più opportuno che la squadra segua con più attenzione le indicazioni di Delio Rossi: in certi momenti sembra proprio che il riminese predichi nel deserto. Certo, anche lui qualcosa ha sbagliato: quando ha schierato Crimi contro la Lazio, quando ha insistito ad impiegare l’inconcludente Rossettini, addirittura promosso capitano ( eppure, incredibilmente, la Fiorentina ne ha sondato la disponibilità per un trasferimento a gennaio !!! ), quando ha mandato in campo Giaccherini non ancora ristabilitosi da un precedente infortunio. Sono maggiori, comunque, le attenuanti a suo favore: l’aver avuto a disposizione la squadra definita e definitiva con notevole ritardo, la giovane età e quindi l’inesperienza di gran parte dei giocatori, qualche evidente errore da parte dei preparatori atletici ( altrimenti non si spiegano i troppi infortuni muscolari e la scarsa tenuta alla distanza ). Il fatto di dover fare i conti con Saputo potrebbe essere un’arma a doppio taglio: il magnate canadese è abituato ad un campionato in cui non esistono le retrocessioni, per cui è portato a non caricare il tecnico di pressioni eccessive. Giusta la decisione di lasciar lavorare Rossi in pace; sarà meglio, però, non aspettare troppo tempo: meglio chiamare subito a rapporto la truppa esortandola a maggior concentrazione ed impegno, lasciando la possibilità di sostituire il tecnico come l’ultimo cassetto da aprire in caso di estrema necessità. Per finire, oggi compie gli anni Julio Cruz. Questa circostanza mi ha fatto tornare in mente la sua prima disastrosa stagione in maglia Rossoblù: qualche dirigente evitò il linciaggio per un pelo. I vari Baggio, Signori, Di Vaio e Gilardino ci hanno abituato troppo bene, dimostrando subito di che pasta fossero fatti ( Di Vaio addirittura fu schierato contro il Vicenza, in Coppa Italia, appena sceso dal treno e segnò subito un gol decisivo ), mentre il lungagnone argentino ha dovuto aspettare la seconda stagione per diventare un idolo della tifoseria. Quindi inviterei un po’ tutti a non crocifiggere Mattia Destro; è vero, negli ultimi tempi siamo rimasti scottati dai flop di Acquafresca e Rolando Bianchi, ma abbiamo davanti ancora gran parte della stagione, e qualche volta nella vita è più utile guardare avanti con ottimismo. Resta il desolante ultimo posto in classifica, ma ci sono le condizioni per migliorare e con l’impegno di tutti ci si riuscirà.


Paolo Milito

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