Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 19 agosto 2017

EVITARE LE CORNATE.

Prima di tutto, una doverosa premessa: 1) Chi ha buona memoria ricorderà che, nello scorso campionato, l’arbitro Abisso concesse al Chievo, al Dall’Ara, un gol contestatissimo, maturato più o meno con le stesse modalità con cui il Cittadella, sabato scorso, ha segnato il suo secondo gol; la differenza fu che quella sera i nostri eroi reagirono brutalmente, vincendo la gara per 4-1. Nota di biasimo, quindi, per chi continua a mandarci fra i piedi arbitri incapaci ma anche per quei giocatori che si attaccano a certi episodi anziché rimboccarsi le maniche ( fra le righe: Verdi, cornuto e mazziato, si è beccato tre giornate di squalifica ). 2) Palacio. Nell’estate del 2013 un individuo inqualificabile, improvvisatosi uomo-mercato del Bologna, pensò bene di svendere al Torino il portiere Gillet, ( temendo una sua imminente maxisqualifica che poi non sarebbe arrivata, rimpiazzandolo con Curci ) e di rifiutare l’ingaggio a parametro zero di Luca Toni, andato poi a fare le fortune del Verona, mentre noi imboccammo una triste deriva. Dunque, io approvo la condotta di Riccardo Bigon: è vero, Palacio non è un ragazzino, ma per tamponare l’emergenza basta e avanza; inoltre, ha il vantaggio non trascurabile di aver giocato al fianco di Mattia Destro quando era in forza all’Inter, proveniente dal settore giovanile. 3) Urbano Cairo. Sarà pure un grande imprenditore televisivo, sarà un grande editore, sarà tutto quello che vi pare, ma comincia a starmi sulle scatole. Così come non ho molta simpatia verso quegli scribacchini improvvisati che gli vanno dietro e raccontano certe storie senza essersi documentati, arrivando a sostenere, sulla stampa e in TV,  che il Bologna a questo punto dovrebbe restituire ( ? ) uno Scudetto indebito ( … ma de che ??? … ). Non so come andrà a finire la questione dello Scudetto 1927, ma spero che qualcuno si prenda la briga, in merito alla questione, di impartire una severa lezione al fin troppo disinvolto presidente granata. Detto questo, parliamo di calcio giocato. Dopo la sciagurata esibizione di Coppa Italia contro il Cittadella, la prima di campionato ci mette subito di fronte ad uno dei nostri avversari storici, quel Torino che ci contendeva la ribalta negli anni ruggenti, e che richiama alla memoria, oltre alla faccenda del 1927, tante altre battaglie all’ultimo sangue, compresa la vittoria della Coppa Italia 1970. Al Dall’Ara il confronto vanta la bellezza di 65 precedenti; il bilancio è nettamente favorevole al Bologna: 35 vittorie, 12 sconfitte e 18 pareggi. La vittoria più cospicua è quella ottenuta il 7 marzo 1956, 6-1, tripletta di Pivatelli, doppietta di Pascutti e sigillo finale di Pozzan, a cui rispose il gol della bandiera granata di Bacci; il Torino, invece, si è imposto per due volte col punteggio di 3-0: il 9 ottobre 1938, gol di Petron, Gaddoni e Bo ( … ebbene sì, la targa … ), anche se poi a fine campionato vincemmo lo Scudetto precedendo in classifica proprio i granata, e il 10 ottobre 1976, doppietta di Graziani e gol del futuro Rossoblù Garritano. Da ricordare la gara del 13 dicembre 2008: vincemmo 5-2, ma al momento di battere un rigore Marco Di Vaio cedette il passo a Bernacci, cosa che a fine campionato gli costò la vittoria nella classifica dei cannonieri a vantaggio di Ibrahimovic. Per ben otto volte, poi, il risultato finale è stato di 2-2; le conseguenze più devastanti le ebbe quello del 13 aprile 2013: l’allora capitano granata Rolando Bianchi segnò il definitivo pareggio mentre l’arbitro fischiava la fine, spingendo Albano Guaraldi ed il suo staff ad ingaggiarlo con un sontuoso contratto dal quale, nel tempo, ci siamo liberati a fatica dopo una non felice convivenza. E domani ??? Il Toro, in Coppa Italia, ha travolto il Trapani con sette gol, mentre noi abbiamo stabilito un record negativo di cui non andare affatto fieri. L’accelerazione che ha portato all’acquisto di Palacio dimostra che i nostri dirigenti non sono rimasti con le mani in mano, ma ancora c’è tanto da fare. Soprattutto a livello di teste. Anche perché, all’esterno, la storia si ripete: Borriello, uno che non farebbe male avere a libro paga, rompe col Cagliari e si fionda immediatamente nei paraggi della SPAL; ma a questi campioni o presunti tali dei giorni nostri, qualcuno si è mai degnato di raccontare la bacheca del Bologna ??? Boh … Attendiamo gli sviluppi con sfiduciata fiducia ( o fiduciosa sfiducia, fate voi … ), sperando che l’imminente arrivo del Presidente Saputo serva a fare chiarezza in tante situazioni e che qualche baldo giovane ( senza far nomi, un Destro cognome ) si decida a dirci cosa intende fare da grande.


Paolo Milito

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