Dopo tante voci, illazioni, finti scoop
e veri veleni, tentativi più o meno riusciti di seminare zizzania o di riproporre
spiacevoli film già visti ( più che ai tentativi di sollevare polveroni, mi
riferisco ad una inquietante analogia: l’ex ternano Falletti falciato dal
macellaio Hubner mi è sembrato la versione 2.0 dell’ex ternano Liguori falciato
dal macellaio Benetti, oltretutto con l’aggravante che si trattava di una
volgarissima amichevole estiva che non giustificava alcuna irruenza negli interventi
di gioco ) e altre amenità del genere, domani sera alle 20 la parola passa al
campo. Al Dall’Ara si affronteranno, per il terzo turno di Coppa Italia,
Bologna e Cittadella. Sul nostro campo, il confronto vanta solo due precedenti,
uno in Coppa Italia, disputato il 19 agosto 2006 e vinto dai nostri eroi ai
supplementari ( risultato finale 2 – 1, vantaggio dei veneti con Giacobbo,
pareggio di Marazzina e gol della vittoria di Claudio Bellucci ), ed uno in
Serie B, 27 settembre 2014, 1 – 0, gol di Laribi. I nostri avversari sono
arrivati fin qui battendo l’Albinoleffe, che a sua volta aveva eliminato il
Giana Erminio. Donadoni metterà in campo una squadra che, nelle amichevoli fin
qui disputate, ha emesso segnali contrastanti, confortanti per certi versi e
densi di perplessità per altri. Tutto sommato, comunque, le sensazioni emerse
sono positive, pur essendoci la necessità di potenziare alcuni reparti. Come
potenziarli, questo lo sanno, si spera, i nostri uomini-mercato: Rincon, come
volevasi dimostrare, ha scelto il Torino; Palacio trova che il rossoblù genoano
sia più marcato di quello bolognese, e Bigon sta cercando di convincerlo del
contrario facendo leva su un possibile prolungamento canadese della carriera;
Avenatti è alle prese, a quanto si è capito, con un problema cardiaco ben più
pesante di quello occorso un anno fa a Mirante, ragion per cui sarà COMUNQUE
necessario provvedersi di una punta da affiancare a Destro. Sul conto del
quale, va detto, alcuni ex giocatori Rossoblù molto vicini alle attività di
Casteldebole e per nulla maliziosi, tipo Renato Villa o Carlo Nervo,
riferiscono di malumori riguardanti la soddisfazione di vestire la nostra
maglia: in parole povere, in molti sanno ma nessuno lo dice che Destro sarebbe
più contento di giocare in un club altisonante piuttosto che essere la punta
più acuminata del nostro attacco. Vabbè, staremo a vedere. Ricordandoci che l’impegno
di domani, sulla carta, proibitivo non è.
Paolo Milito
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