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mercoledì 19 ottobre 2016

PER NON SMARRIRE LA RETTA VIA.

Viviamo nella cosiddetta Era 2.0, per cui può capitare di doversi imbattere in alcuni risvolti particolari dei vari mezzi mediatici in uso, legati ad un uso disinvolto, magari improprio  ( se non carognesco ) della tecnologia, in particolare di Internet. E così un non meglio identificato buontempone ha pensato bene di modificare la pagina Wikipedia dedicata ad Adam Masina, riportando nelle note biografiche che il ragazzo è stato “ inizialmente adottato da una famiglia di suricati “. Ora, a parte la sproporzione fisica ( il suricato è un animale dall’aspetto molto simile a quello del topo volgarmente chiamato zoccola ) si rende necessario fare un po’ di chiarezza: ammesso e non concesso che l’autore della bravata sia un tifoso del Bologna ( a prima vista non direi proprio ), quella di ricoprire di insulti a sfondo razziale un giocatore che sta attraversando un periodo di palese difficoltà è una strada da non percorrere nella maniera più assoluta. Il calo di prestazioni del giocatore da un anno all’altro è evidente, ma dobbiamo ricordarci che si tratta di un soggetto ancora molto giovane, quindi destinato ad affinare certe caratteristiche tecniche fino a raggiungere un rendimento da campione. A mio avviso, la sua è una cosiddetta crisi di crescenza, come quelle capitate in passato ad altri giocatori arrivati giovanissimi alle alte ribalte calcistiche ( anche Totti, intorno ai vent’anni, ebbe un periodo di appannamento ). Masina non è Diawara: dietro di lui non ci sono stregoni tribali o consiglieri diabolici, ma soltanto una famiglia che gli ha permesso di mettere alle spalle un infanzia fatta solo di dolori e lacrime. Ci può stare qualche critica costruttiva legata, per esempio, all’evidente errore commesso in occasione dell’azione che domenica ha portato al pareggio della Lazio, non l’insulto offensivo gratuito portato a segno, oltretutto, trincerandosi dietro l’anonimato consentito dalla tastiera del computer. Quindi mi unisco anch’io al coro di messaggi di solidarietà arrivati a Masina nelle ultime ore, ricordando quanto successo l’anno scorso a Taider: un anno fa di questi tempi, l’algerino sembrava essere un lontano parente del promettente campioncino ammirato sotto la guida di Stefano Pioli, e si rese necessario per lui un periodo di sosta e di riflessione. Per cui non mi sorprenderei se Donadoni decidesse di fermare Adam per una o più domeniche. Quello che conta è sostenere il ragazzo verso la completa ripresa, lasciando gli insulti a chi se li merita davvero. Magari all’anonimo estensore di Wikipedia.


Paolo Milito

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