Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

lunedì 7 dicembre 2015

"Il più grande spettacolo dopo il Big Bang..."

Ieri, 6 dicembre 2015, allo Stadio Renato Dall'Ara, si è giocata la partita Bologna - Napoli...
Non so per quale motivo, ma già dalla lettura delle formazioni la mia vocina mi ha detto: "Wow... ci siamo!".
E così è stato!
Nonostante fosse il 25° anniversario del disastro delle Scuole Salvemini di Casalecchio di Reno, il Bologna e i suoi tifosi hanno gioito per la strepitosa partita giocata dai rossoblu!

"BOLOGNA - E poi c’è l’altra strage. Quella civile, assurda e crudele, con 12 adolescenti che perdono la vita nella loro scuola, nella loro classe, una mattina qualunque. Sono passati 25 anni dalle piroette sopra il cielo di Casalecchio di un aereo militare che fatalmente centrò con geometrica precisione la parete della II A di una scuola piena di quindicenni che studiavano il tedesco. L’istituto tecnico Salvemini non fu più lo stesso dopo quel 6 dicembre 1990: sotto quelle macerie di dolore però non affondò, ma risorse più forte di prima, ingaggiando una battaglia civile e coltivando un importante e fondamentale esercizio sulla trasmissione della memoria che, non è un gioco di parole, ha fatto scuola.
Non una strage di stampo terroristico, come quelle che hanno segnato questo strapazzato lembo di terra, ma scaturita da un errore umano, sebbene la giustizia italiana abbia deciso, dopo tre gradi di giudizio, che no, quel giovane pilota, il 24enne tenente Bruno Viviani che si eiettò dall’Aermacchi MB-326 in avaria, non ha nessuna colpa per l’impatto omicida, e con lui i vertici dell’Aeronautica e l’ufficiale della torre di controllo dell’aeroporto di Verona-Villafranca. Viviani poteva dirigere l’aereo da addestramento verso il mare aperto, invece si conficcò nel posto sbagliato. Un puntino arancione, ricordano i sopravvissuti, oggi quarantenni e con indelebili incubi sulle spalle, che alle 10.36 di quella mattina guardavano fuori dalla finestra. Poi tutto nero, il fuoco e le fiamme. Un inferno di prima mattina, con istituzioni, familiari, studenti delle altri sedi che accorrono in via del Fanciullo per assistere all’orrore di una, due, tre, dodici morti casuali. Senza motivo.



«Arrivai lì davanti in Vespa con mio fratello che mi era venuto a prendere dopo che il preside ci fece uscire due a due “perché c’era stato un incidente grave”», ricorda Simona Lembi, oggi presidente del Consiglio comunale e allora in V A in un’altra succursale, «ho un ricordo confuso ed emozionante di quei primi momenti, molto più distinto nei giorni seguenti, il funerale con i genitori, le bare, i sindaci, i generali e quella richiesta, rivolta a me, di salutare i compagni morti e feriti durante la messa».

Se dopo un quarto di secolo una strage civile viene giustamente ancora ricordata, è grazie all’impegno dell’associazione familiari delle vittime, dei ragazzi del Salvemini di oggi (neppure nati allora) che ogni anno depongono la loro gerbera bianca in memoria dei 12 compagni deceduti (e 88 feriti, alcuni molto gravi), del nuovo edificio sorto al posto di quella grande succursale (la sede principale era in via della Porrettana) che ora si chiama Casa della Solidarietà e ospita la Protezione civile e ancora, grazie all’impegno profuso da chi si sta ancora battendo per far sì che l’Italia adotti una normativa per regolamentare le esercitazioni militari in tempo di pace. Ieri, la premiazione del concorso letterario giovanile sull’evento e il concerto dell’Orchestra Senzaspine al Betti, mentre stamattina alle 8.45, in via Pertini 8, l’apertura straordinaria del Salvemini col presidente della regione Stefano Bonaccini, le altre autorità del territorio, i tanti di allora e quelli di oggi, quindi la proiezione del documentario Il messaggio di Davide Labanti, infine la passeggiata fino al luogo della strage con la margherita bianca in mano." (Dal Corriere di Bologna, 06/12/2015, Fernando Pellerano)

Una vittoria, quella di ieri, che può assumere un doppio significato, perchè dove lo Stato dimentica, le persone ricordano!
Vorrei davvero che la gioia di ieri potesse essere dedicata ai genitori di quei piccoli angeli...

In campo, quindi, con il Bologna che non chiera Giaccherini, ma Mirante; Rossettini, Oikonomou, Gastaldello, Masina; Taider, Diawara, Brienza; Rizzo, Destro, Mounier. All.: Roberto Donadoni (4-3-3).

Napoli, stesso modulo, con Reina; Hysaj, Raul Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne. All.: Maurizio Sarri.

Scriverò solo una cosa: ottantasette minuti di un Bologna stellare, che non ha sbagliato nulla e che ha giocato come "solo in Paradiso".

Un grande Bologna per ottantasette minuti, un grande Higuain per trecento secondi.
Il Pipita ha provato fino alla fine a ribaltare il risultato, ma, giustamente, non è bastato!
Vittoria meritata di un grande Bologna, che ha sconfitto la (non più) capolista, candidata allo scudetto, giocando la più bella partita della stagione.
Match stellare di Mattia Destro, Diawara da Golden Globe, Rizzo splendido e Masina supersonico.

A chi mi accusa di gioire adesso, rispondo solo una cosa:
Mister Donadoni non è tra i miei allenatori preferiti, ma probabilmente è quello che serve per questo Bologna, e questo è quello che conta.
Tutti abbiamo visto un Mattia Destro che non sembra neanche lontanamente assomigliare al giocatore sceso in campo con Mister Rossi!
Colpa di Rossi? Colpa di Destro? Non è questo il punto...
Sono una tifosa "pensante" che ha delle opinioni e che si pone delle domande!
Non accetto tutto quello che succede senza chiedermi il perchè!
Quando la squadra gioca bene, ne scrivo e sono felicissima, ma non nascondo la testa sotto alla sabbia quando il Bologna gioca male.
Scrivo del bene come del male, e così deve essere!
Esprimo le mie opinioni e non cerco di far cambiare idea a nessuno, ma se una cosa non mi piace, non lo nascondo.
Questo non significa non sostenere la squadra, anzi!
La sofferenza fa parte dell'essere tifoso Bolognese, ormai questo è accertato, e parlare degli aspetti negativi di un qualcosa non vuol dire non amarlo...
Ogni genitore, allora, odierebbe i propri figli quando combinano qualcosa di brutto...
Credete che sia una "Maigoduta"? Liberi di pensare ciò che volete!
La libertà di espressione esiste ancora... per il momento!

Alessandra Sportelli Negrini









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