Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 12 settembre 2015

VERSO LA SAMPDORIA

La gara tra Sampdoria e Bologna è una classica dei tempi moderni, in quanto la squadra genovese, nei termini in cui la conosciamo noi, si è costituita solo nel Dopoguerra sulle ceneri di altre realtà precedenti. Dal 1946 in poi  il match è andato in scena 46 volte, di cui tre in Coppa Italia. I padroni di casa hanno vinto per ben venti volte contro le tredici Rossoblù, tredici sono anche i pareggi. La più cospicua vittoria blucerchiata è un 7-2 ottenuto il 10 giugno 1951 ai danni di un Bologna comunque non disprezzabile, piazzatosi sesto alla fine di quel torneo. Per contro, la nostra vittoria più sonante è il 2-5 dell’8 gennaio 1956, con Pivatelli e Pascutti in evidenza; anche in quell’occasione il Bologna chiuse poi il campionato al sesto posto. In tempi più recenti si ricordano il clamoroso ribaltone messo a segno il 29 marzo 1998 dai ragazzi di Ulivieri, sotto di due reti e capaci di vincere grazie ad una fantastica tripletta di Kenneth Andersson, e lo spiacevole episodio del 13 ottobre 1999, quando ci fu data partita vinta a tavolino, in Coppa Italia, a seguito di un tiro a bersaglio a base di rubinetti divelti verso i nostri giocatori ( si trattava di una vendetta nei confronti di Klas Ingesson, reo di aver realizzato un rigore contro la Samp nel finale della stagione precedente, e di Gianluca Pagliuca, ex di turno ). Andiamo dunque a giocare a Genova, su un terreno dimostratosi non sempre amico, contro una squadra in discreta salute, soprattutto contro un soggetto, Eder, più volte in predicato di sbarcare sotto le Due Torri e lanciatissimo alla ricerca di un record personale: vorrebbe mettere a segno la terza doppietta in tre partite. Delio Rossi ha cercato di approfittare della sosta di campionato per indirizzare la squadra verso i propri disegni, potendo finalmente disporre degli uomini destinati ad affrontare il campionato anziché i precari di ferragosto. Abbiamo visto nelle prime partite andare in scena degli errori dettati soprattutto dall’inesperienza di alcuni giocatori: non preoccupano, in quanto abbiamo in panchina un mister ben attento a non farsi sopraffare dalle circostanze, e in questa occasione stimolato dalla prospettiva di poter ottenere un bel risultato nello stadio che qualche tempo fa era il suo. Resta da vedere, invece, se e come lo staff addetto alla squadra riuscirà a tenere i giocatori lontani dalle vicende societarie. Mi spiego: la clamorosa svolta dei rapporti tra Joe Tacopina e Joey Saputo, emersa nelle ultime ore, a mio avviso rappresenta una mina vagante. Starà ai vari Di Vaio, Corvino, Rossi & C. saper tenere lontani i ragazzi da certe questioni, evitando dei pesanti condizionamenti psicologici. Personalmente ritengo si tratti di una brutta pagina di storia che sarebbe stato meglio evitare. Il fatto che Super Joe abbia depositato in tribunale una richiesta di risarcimento dopo essere stato di fatto dimissionato da Presidente ( non avendo aderito all’aumento di capitale la sua partecipazione azionaria si è automaticamente e drasticamente ridotta ) significa che comunque non si potrà più tornare indietro. Ribadisco eterna riconoscenza verso Saputo e verso gli ingenti capitali sborsati per la causa del Bologna, ma resto dell’avviso che Tacopina avrebbe meritato un trattamento migliore, soprattutto in segno di riconoscenza per la preziosa opera svolta al momento di togliere dall’orizzonte presenze del calibro di Albano Guaraldi ed anche, diciamolo, di Massimo Zanetti. Il comportamento di Saputo non è rassicurante: è vero, con lui siamo in buone mani, ma certi atteggiamenti nei confronti di chi non si conforma ai suoi dettami fanno pensare; sarà il tempo a dirci se davvero il Bologna ha trovato la persona giusta per tornare grande.


Paolo Milito

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