Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 19 luglio 2014

Piccole e grandi contraddizioni.

Negli ultimi giorni, all'interno e attorno al Bologna, si respira un'aria strana. Soprattutto, sembra che qualsiasi cosa o persona abbia a che fare con i colori Rossoblù sia stata contagiata dal pessimo difetto fin qui evidenziato da Albano Guaraldi, ovvero quello di annunciare per certo un evento per poi lasciare il campo al suo esatto contrario. Ecco quindi Filippo Fusco lanciarsi in una corsa a rotta di collo per svendere il vendibile, in modo da riequilibrare i conti, salvo poi mettersi alla ricerca di rinforzi i cui costi si rivelano fuori dalla portata delle casse della Società. Sarebbe il caso di mandar via certi giocatori il cui stipendio rappresenta una pericolosa zavorra, e invece vengono ceduti, quasi sempre in prestito, dei giovani che, in Serie B, alla distanza potrebbero tornare molto utili. C'è da fare i conti con le bizze di Bianchi, il quale anzichè accettare di fare la Champions con l'Olympiakos preferisce tentare di allungare il contratto fino al 2017; a scanso di guai, comunque, Lopez non lo ha convocato. Il tecnico uruguagio ha invece portato in ritiro Acquafresca, altro elemento deleterio, ma c'è una spiegazione: la decisione è arrivata dopo un lungo scambio di vedute telefonico con Ballardini, ex allenatore di entrambi, che ha convinto il nostro nuovo timoniere a tentare di rilanciare l'attaccante italo-polacco. Si perde tempo per rincorrere Cacia e Ardemagni, e poi ci si fa bruciare dal Catania che si porta via Rosina, rimasto svincolato dopo il fallimento del Siena. Già, il fallimento. Quello stesso disastro che noi abbiamo evitato per un pelo, grazie alla compiacenza di alcuni poteri forti della Lega Calcio che poi, ovviamente, chiederanno conto del favore concesso. Anche per quanto riguarda lo sponsor sono emerse delle contraddizioni: se andate a rivedere gli highlights di una qualunque partita dello scorso campionato di Serie B, vi accorgerete che sul fondoschiena di tutti i giocatori in campo fa bella mostra di se' il marchio NGM. Ossia lo sponsor del Bologna. A retrocessione consumata, entrambe le parti in causa dichiararono che, essendo NGM sponsor della Serie B, per regolamento doveva interrompere il proprio rapporto col Bologna. Da qui le trattative per tornare a far sfoggio, dopo 25 anni, del marchio Segafredo. Invece, il giorno della presentazione delle nuove maglie, magicamente è ricomparso il logo dei telefonini dual-sim. Perchè? A me, a Futuro Rossoblù e ad altre fonti ancor più attendibili, risultava che Massimo Zanetti non solo volesse sponsorizzare le maglie, ma anche l'intero stadio. Cosa ha spinto Zanetti a questo improvviso voltafaccia? Il re del caffè ha risposto in malo modo anche a Gianni Morandi, che gli aveva telefonato per chiedergli conto dell'accaduto durante la presentazione di Matuzalem. E' un mistero che prima o poi andrà chiarito. Intanto, si è aggiunto al ballo anche Fusco con un'altra gaffe, annunciando l'imminente arrivo di un secondo sponsor, ovvero un marchio già presente in passato sulle maglie Rossoblù. Subito sono partite le congetture: chi sperava fosse Segafredo, chi temeva si trattasse di Amica Chips ( lo sponsor della retrocessione del 2005 ), chi si augurava Carisbo, senza dimenticare che il lucido Ebano ed i televisori Sinudyne sono spariti dal mercato. Nella serata di ieri, direi per fortuna, il responsabile della comunicazione Montagnani ha precisato che ci sono contatti in corso con un partner del recente passato, quindi il cerchio si restringe a Manila Grace, Cerasarda o giù di lì. Comunque nessuno ci ha ancora spiegato se e come sia stato superato il problema dell'incompatibilità, per NGM, tra le due sponsorizzazioni. E poi, ovviamente, ci sono le dolenti note riguardanti la gestione finanziaria del club. Il CDA di ieri si è chiuso con un nulla di fatto, quindi senza ricapitalizzazioni ne' ingressi di nuovi soci. Non solo, il consigliere Rimondi ha fatto sapere che il misterioso amico di Claudio Lotito non va preso in considerazione, in quanto è stata accertata la sua totale inaffidabilità. Dunque, si va avanti così. Di questo passo, personalmente rischio di diventare più strabico del DG juventino Marotta, dovendo fissare con un occhio il famoso piatto su cui andrebbero versati i famosi tredici milioni e con l'altro la data, impietosamente evidenziata sul calendario, del 15 ottobre, ultimo giorno utile per evitare che si concretizzi la Grande Frittata.


Paolo Milito

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