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martedì 5 novembre 2019

FAKE NEWS, VERY KOGLIONY & FALSI SCOOP.


Personalmente, non dovrei avere, una volta passato il 31 dicembre, buoni motivi per ricordare con piacere questo 2019. Anche in ambito calcistico la situazione non mi ha dato grandi spunti di allegria: la malattia di Sinisa, per esempio, così come l’aver perso, nel giro di un mese esatto, due grandi punti di riferimento come Giorgia Mattioli e Gianfranco Civolani. Però c’è un però. Fermo restando che certi dispiaceri fanno parte della vita, non è piacevole quando, al dispiacere, si aggiungono rotture di scatole gratuite e deliberate, come quella che sto per raccontarvi. Premesso che: 1) Avevo impostato su Facebook i post di Radio Nettuno con priorità assoluta; 2) Il Civ era un signore di ormai 84 anni, e da quasi due combatteva con una grave malattia, di cui ero al corrente; 3) Da una decina di giorni Gianfranco non pubblicava più nemmeno sui mini social, per cui avevo dedotto che non se la passava benissimo; tutto ciò premesso, quando sabato sera, a tarda ora, mentre ero intento a discutere su Facebook con gli Amici Rossoblù di come si era svolta l’infelice partita contro l’Inter mi sono ritrovato fra i denti, all’improvviso, un riquadro nero, caricato da Radio Nettuno, che diceva “ Ciao, Civ “, passato lo sbigottimento iniziale ho immediatamente condiviso sul mio profilo e sulla pagina del gruppo che gestisco insieme ad Alessandra Sportelli Negrini. Non l’avessi mai fatto: dopo pochi minuti, uno degli speaker di punta di Radio Nettuno se ne esce con una rampogna in cui non mi chiama per nome, ma fa ampio riferimento al degrado provocato dalle fake news e alla rete diventata una giungla a misura di sciacalli in cerca di facili scoop, precisando che il Civ è ancora vivo, anche se in coma. E qui c’è un altro però: tecnicamente ci ho messo tre secondi ad annullare le due condivisioni incriminate, però SIETE STATI VOI A COMINCIARE: il post lo ha caricato uno dei vostri, che solo ieri pomeriggio ha avuto la faccia di scusarsi per la cappella; io ho solo CONDIVISO, ripeto: CONDIVISO. Anche perché, non essendo di Bologna, non potevo essere certo in condizione di essere informato di certe cose in tempo reale, tanto è vero che, 24 ore dopo, ho appreso dell’effettiva morte del Civ al termine della fiction dedicata a Mariele Ventre. Non bastasse, ci si è messa anche Wikipedia: ovviamente, prima di annullare le condivisioni sono andato a cercare conferme in rete, e su Google si è verificato un fenomeno strano, vale a dire che il box visibile immediatamente dava il Civ per morto, con tanto di date anagrafiche, mentre la pagina ufficiale non parlava neppure della malattia, trattandolo come vivo e vegeto. Non so come spiegare: in genere si parla di bue che chiama cornuto l’asino, in questo caso siamo alle prese con chi fa depistaggio e poi ti dà pure pubblicamente del coglione per esserci cascato. Non ci siamo. Almeno ai miei occhi, il team di Radio Nettuno non ha fatto una gran bella figura. E la cosa mi scoccia immensamente, pensando a quei giorni del passato in cui, col Bologna oscurato dai media nazionali dopo la retrocessione del 2005, l’emittente radiofonica, che trasmetteva sul satellite appoggiandosi a E’ Tv, era diventata l’unica fonte a cui attingere per avere notizie certe e attendibili sulla mia squadra. Una radio che era anche la seconda casa del Civ. Vabbè, sono comunque consapevole che al mondo si vede molto di peggio, però mi sento di consigliare a certa gente di agire con più cautela, visto il notevole bacino di utenza. Appuntamento ad occasioni migliori.


Paolo Milito


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