Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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sabato 18 luglio 2015

CHI RISICA E CHI ROSICA.

Ciao a tutti. Nelle scorse settimane vi ho parlato della sorta di black out che è calato intorno alle vicende di Casteldebole: se prima, durante l’Era Guaraldi, le fughe di notizie e gli spifferi erano all’ordine del giorno, adesso non trapela più nemmeno una capocchia di spillo, col risultato di mandare in crisi chi fa del gossip il proprio pane quotidiano. Accade allora che certi soggetti buttino là qualcosa, prendendo spunto da pochi appigli reali e mettendosi poi in disparte ad osservare l’effetto creato. Ma andiamo per gradi. Sappiamo bene che Pantaleo Corvino, nel condurre le operazioni di mercato, deve tener presente i soldoni investiti da Saputo nel Bologna, la volontà da parte degli interlocutori di spennare il pollo e la necessità di eliminare dalla rosa una serie di esuberi troppo pesanti dal punto di vista economico. Riagganciandosi a ciò, nella sua prima conferenza stampa Delio Rossi ha fatto riferimento alla squadra incompleta, alle difficoltà incontrate ed ha parlato di un misterioso soggetto per lui incedibile ma che finirà per essere ceduto. Il giorno seguente, mentre tutti cercavano di interpretare le parole di Rossi, Marco Di Vaio aggiungeva un ulteriore particolare: in realtà il tecnico non ha nulla da temere, perché non siamo più ai tempi in cui venivano svenduti i migliori per fare cassa. Poi, la grande notizia: confermando la propria abilità nel portare a segno grandi colpi lontano da occhiacci indiscreti, Corvino annuncia l’acquisto del colombiano Quintero. Bellissimo, magnifico, il sogno continua: con gli americani si respira davvero un’altra aria. Calma. Dietro le quinte c’è un gruppo di simpaticoni che non gradisce il successo ottenuto da Taco, Saputo & C., e resta ad osservare l’orizzonte sperando di trovare nell’aria un appiglio per poter scatenare un polverone. Detto, fatto. Franco Zuculini è all’ennesimo infortunio della sua ancor breve carriera? Perfetto: a Corvino non piace, ai dirigenti ed ai compagni ancor meno, ecco quindi che già si dà per certo che l’argentino, una volta tornato abile e arruolabile, verrà accompagnato all’uscita. Peccato che non ci siano riscontri certi a questa situazione. Come sempre avviene i casi del genere, quando esplode una maldicenza non si capisce mai da quale bocca sia partita. Le certezze sono queste: in un torrido pomeriggio un famoso giornalista locale si dice sicuro di aver individuato in Zuculini l’incedibile-cedibile di cui parlava Delio Rossi; il giorno seguente i quotidiani locali riprendono la voce e l’arricchiscono di alcuni particolari. Risultato: Zuculini è sempre rotto, non è affidabile e quindi va liquidato al più presto. Ripeto: da parte della Società non c’è stata nessuna presa di posizione ufficiale al riguardo. Così come sta avvenendo nelle ultime ore per Quintero: dopo i festeggiamenti dei giorni scorsi, è arrivata una doppia doccia fredda: il colombiano è rotto, ed il Porto, società di provenienza, sta tirando eccessivamente sul prezzo. Personalmente, ritengo che Corvino non sia un fesso, per cui, prima di fare certi annunci, credo si sia accertato della strada che andava a percorrere. Mi sembra, invece, che siamo di fronte ad una rissa da cortile: messi in disparte dalla nuova gestione, quelli che prima erano considerati i depositari del Santo Verbo non trovano di meglio per agevolare lo scorrimento di fiumi, anzi mari di parole. Attenzione: a furia di tirare una corda si spezza, ed i lettori potrebbero avere una reazione non piacevole verso chi mette in atto simili scherzetti. Insomma: Corvino risica, e qualcuno rosica, ma questo qualcuno deve stare ben attento a non creare situazioni spiacevoli. Soprattutto per rispetto nei confronti di Joey Saputo e degli ingenti capitali da lui impiegati per risanare le disastrate casse sociali.


Paolo Milito

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