Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

mercoledì 12 febbraio 2014

Cosa fa di un campione un campione?

Oggi ricorre l'anniversario della morte del grande Giacomo Bulgarelli...
Cuore, gambe e passione rossoblu al cento per cento, ma cosa fa di un campione un campione?
Partiamo dagli inizi, dalla notte dei tempi...
Il Bologna Football Club fu fondato domenica 3 ottobre 1909 presso la birreria Ronzani in Via Spaderie, come "sezione per le esercitazioni di sport in campo aperto" del Circolo Turistico Bolognese. 
Così riportava il Resto del Carlino del 4 ottobre 1909...
Louis Rauch, un odontoiatra svizzero,venne eletto presidente, mentre vicepresidente fu nominato Guido Della Valle e il capitano era Arrigo Gradi. 
L'iniziativa determinante fu però portata da un giovane di origine boema, Emilio Arnstein, che aveva già fondato a Trieste il Black Star Football Club.
Arnstein, appena arrivato in città, aveva subito cercato giovani che avessero la sua stessa grande passione per il calcio, e saputo che nella Piazza d’Armi ai Prati di Caprara giocavano dei ragazzotti, per lo più studenti, conosciuti dagli abitanti della zona come "quei matti che corrono dietro a una palla", si era recato sul posto per incontrarli e convincerli a fondare anche a Bologna un football club. 
Tra i ragazzi che giocavano ai Prati di Caprara, fuori Porta Saffi, c'erano i fratelli Gradi, lo stesso Rauch e gli studenti del Collegio di Spagna, tra cui Antonio Bernabeu, fratello di Santiago, leggendario giocatore e presidente del Real Madrid. 
Arrigo Gradi andava agli allenamenti con la maglia a quarti rossi e blu del collegio svizzero Schönberg di Rossbach nel quale aveva studiato, e presto questi colori divennero quelli della divisa sociale.
Nell'inverno del 1910 il Bologna Football Club si rese autonomo separandosi dal Circolo Turistico. 
Il disegno delle maglie venne modificato e dai quarti si passò alle strisce verticali,mentre rimasero i colori originari, il rosso ed il blu.
Dopo la vittoria nel Campionato Emiliano e l'iscrizione alla Prima Categoria 1910-1911, il campionato di massima serie di allora, nei successivi due anni  il Bologna giocò nel Girone Veneto-Emiliano, non riuscendo mai ad accedere alla finalissima per lo scudetto contro la vincente del Girone Ligure-Lombardo-Piemontese; 
contemporaneamente la società trasferì il campo di gioco prima alla Cesoia, il 26 febbraio 1911, poi allo Sterlino: il campo fu inaugurato il 30 novembre 1913 con l'incontro Bologna-Brescia terminato 1-1.
Anche nei campionati 1912-1913, 1913-1914 e 1914-1915 la squadra emiliana non riuscì a qualificarsi alla Fase Nazionale del Nord Italia. 
La prima guerra mondiale interruppe l'attività ufficiale del calcio in Italia: si giocarono praticamente soltanto amichevoli e piccoli tornei. 
Alla ripresa, iniziò per il Bologna un periodo ricco di successi. 
Il 1920 fu una svolta storica per il Bologna: il consiglio rossoblu decise che era il caso di provvedere all'ingaggio di un allenatore professionista.
Il presidente del Bologna, Cesare Medica, mise una inserzione su un popolare quotidiano viennese, tra gli annunci economici alla quale risposero in diversi e la scelta dello storico capitano del Bologna Arrigo Gradi, cadde proprio su Hermann Felsner.
L'allenatore austriaco si rivelò un autentico maestro e la squadra, ricca di nuovi giovani talenti, fece il salto di qualità che la portò ad essere una protagonista assoluta del campionato italiano.
Nel 1922 ci fu l'esordio in squadra di Angelo Schiavio e nella stagione 1924-1925 arrivò il primo scudetto della storia del Bologna FC.
A metà degli anni venti il Bologna era una delle squadre più forti in Italia!
Nel 1929, lo scudetto tornò in Emilia dopo soli quattro anni: la finale a Roma contro il Torino si chiuse sull'1-0 con gol di Muzzioli su passaggio di Schiavio, giocatore simbolo del Bologna e miglior marcatore nella storia del club. 
Altri giocatori di quella grande squadra erano il portiere Mario Gianni, il terzino sinistro Felice Gasperi, la mezz'ala Bernardo Perin e l'attaccante Giuseppe Della Valle.
Da allora ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, ma al solo sentir pronunciare la parola Bologna, il mio cuore sobbalza e si riempie di orgoglio...
Nelle nostre fila, abbiamo avuto campioni del mondo:

Angelo Schiavio - campione del mondo 1934 
Eraldo Monzeglio - campione del mondo 1934 
Michele Andreolo - campione del mondo 1938 
Amedeo Biavati - campione del mondo 1938 
Carlo Ceresoli - campione del mondo 1938 

Campioni continentali: 
Giacomo Bulgarelli - campione d'Europa 1968 
Aristide Guarneri - campione d'Europa 1968 
Pierre Wome - campione d'Africa 2000 e 2002 
Diego Fernando Pérez - campione Sudamericano 2011 Coppa 

Campioni olimpici: 
Pierre Wome - oro olimpico 2000 Gold medal

Campioni coppa internazionale:
Angelo Schiavio Gold Medal. Coppa Internazionale 1927-1930 - 1933-1935
Alfredo Pitto Gold Medal. Coppa Internazionale 1927-1930
Eraldo Monzeglio Gold Medal. Coppa Internazionale 1927-1930
Pietro Genovesi Gold Medal. Coppa Internazionale 1927-1930
Giordano Corsi Gold Medal. Coppa Internazionale 1933-1935
Medagliati ai giochi olimpici:
Angelo Schiavio - bronzo olimpico 1928 Bronze medal.
Felice Gasperi - bronzo olimpico 1928 Bronze medal.
Pietro Genovesi - bronzo olimpico 1928 Bronze medal.
Alfredo Pitto - bronzo olimpico 1928 Bronze medal.

Campionato del mondo:
Helmut Haller Silver Medal.svg Campionato mondiale di calcio 1966

Campionato europeo:
Alessandro Diamanti Silver Medal. Campionato europeo di calcio 2012
Coppa internazionale:
Alfredo Pitto Silver Medal. Coppa Internazionale (1931-1932)
Eraldo Monzeglio Silver Medal. Coppa Internazionale (1931-1932)
Felice Gasperi Silver Medal. Coppa Internazionale (1931-1932)
Francisco Fedullo Silver Medal. Coppa Internazionale (1931-1932)
Raffaele Sansone Silver Medal. Coppa Internazionale (1931-1932)
Mario Gianni Silver Medal. Coppa Internazionale (1931-1932)
Mario Montesanto Silver Medal. Coppa Internazionale (1936-1938)
Michele Andreolo Silver Medal. Coppa Internazionale (1936-1938)
Giordano Corsi Silver Medal. Coppa Internazionale (1936-1938)

FIFA Confederations Cup:
Italia Alessandro Diamanti Bronze Medal. FIFA Confederations Cup (Brasile 2013)

Giocatori e Allenatori nella Hall of fame del calcio italiano:
Angelo Schiavio
Fulvio Bernardini
Eraldo Monzeglio

Poi non possiamo dimenticare Pivatelli, Pascutti, Bulgarelli, Janich, Tumburus, Haller, Savoldi, Pecci, Villa, Villani, De Ponti, Mancini, Baggio, Signori, Kolivanov, Pagliuca e Di Vaio...

Ricordo ancora i racconti della mia nonna, classe 1913 e purtroppo scomparsa un mese prima di compiere i 100 anni, parlare del suo Bologna!
Nel 1922, allo Sterlino e sulle spalle del mio bis nonno, vide l'esordio di Schiavio... e da allora fu amore allo stato puro.
Io arrivo allo stadio un po' di tempo dopo, ma una cosa mi resterà impressa per sempre: l'emozione!
A Bologna si respira la magia! Una magia che comincia all'entrata, dove tutte le aspettative sono palpabili, e che continua sui gradoni...
Una magia che ti avvolge e ti fa respirare le glorie del passato, che sono ancora vive e presenti...
Una magia che ti fa urlare fino a perdere la voce, perchè vorresti essere in campo con loro e aiutarli in tutti i modi...
Una magia che ogni campione ha tramandato al succesivo, e che ogni campione ha trasmesso a noi, piccoli, grandi, innamoratissimi tifosi...
Non importa che la mia squadra vinca o perda, se in campo ha messo tutto il cuore e la passione... E' logico, se vinciamo sono molto più felice, come sono molto più felice se i discorsi degli ultimi giorni ( e probabilmente degli ultimi anni ) rimangono fuori dal Bologna.
La mia squadra è quella che gioca e corre per amore della palla, per passione, per i tifosi, per la maglia... ed è quella che trasmette magia!
Allora grazie, campioni di tutti i tempi, perchè le emozioni non hanno prezzo, sono autentiche e ripagano sempre...
Voglio lasciare fuori i soldi, gli striscioni, la dirigenza, i tifosi che si danno contro l'un l'altro, i sospetti, le malignità e le offese!
Voglio solo respirare quell'aria emozionante che dal 1909 ad oggi nessuno è capace di togliermi!
Voglio commuovermi quando sento le note di "Bologna campione", o de "La marcia del tifoso" e di "Cuore rossoblu".
Vorrei che tutti i tifosi potessero provare quello che sento nel cuore al solo nominare il Bologna...
E' questo che fa di un campione un campione: saper trasmettere amore e passione per ciò che si fa e per quello in cui si crede, con umiltà e generosità...
Una magia... e sia!
Alessandra Sportelli Negrini

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