Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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venerdì 5 gennaio 2018

… CORNA, CORNA, IL TORO C’HA LE CORNA …



… e riesce sempre a metterci in difficoltà. Non bastasse la questione del 1927, che torna puntualmente a galla, con uscite spesso a sproposito da parte della dirigenza granata, ogni qualvolta le nostre strade si incrocino, per questo giro di danza ci troviamo ad affrontare un Toro fresco di cambio di timone, quindi motivato a sfoderare subito una prestazione al di sopra dei propri mezzi tecnici. Ma andiamo per gradi. Innanzi tutto i numeri: tra Serie A, Serie B e Coppa Italia il match conta qualcosa come 63 precedenti, con 33 vittorie del Torino, 9 del Bologna e 21 pareggi. Spesso si sono visti grappoli di gol: l’11 aprile 1948 il Grande Torino ci travolse con un bel 5-1, dovuto ad una tripletta di Gabetto e ai gol di Valentino Mazzola ed Ossola, a cui replicammo con Marchese; il 23 maggio 1965, pur essendo Campioni d’Italia, beccammo un sonoro 5-0, doppiette di Hitchens e Gigi Simoni con l’aggiunta del sigillo di Gigi Meroni; lo scorso campionato, il 28 agosto 2016, abbiamo incassato un altro 5-1, tripletta di Belotti e gol di Martinez e Baselli contro uno di Taider e ciliegina finale dell’infarto di Mirante. Per contro, sempre nel 1965, il 19 dicembre, fummo noi a stravincere per 4-2, grazie ad Haller, Furlanis, Micelli e Nielsen a cui risposero Meroni e Orlando. Per due volte è finita 3-3: il 7 marzo 1937, in una partita che vide un gol di Buscaglia, uno di Galli e un autogol di Allasio per il Toro e un gol di Maini, uno di Sansone e un autogol di Gasperi  per i nostri colori; il 16 marzo del 1975, quando ad una tripletta di Pulici replicammo con una doppietta di Fausto Landini ed un gol di Beppe Savoldi. Infine una curiosità: l’unica volta che ci siamo incontrati in Serie B, il 9 ottobre 2005, è finita 0-0. E domani? Tanto per cominciare bene l’anno, subito la scomoda collocazione delle 12.30, grazie ai buoni uffici di SKY. Poi le motivazioni: noi siamo reduci dalla figuraccia interna contro l’Udinese, loro dall’eliminazione in Coppa Italia nel derby con la Juve con conseguente cambio di allenatore, ragion per cui il pronostico è rigorosamente triplo. Infine, ancora una volta, due parole sull’ormai stucchevole questione dello Scudetto revocato: lo sanno anche le pietre che il Torino, nel 1927, commise un illecito accertato, ragion per cui non ci sono le condizioni per reclamare la restituzione di quel titolo. Quel che non tutti hanno capito, è che Urbano Cairo sta bussando continuamente alle porte della Federcalcio, che lo riconosce come interlocutore ufficiale, mentre per noi l’iniziativa è ancora tutta sulle spalle del Comitato presieduto dalla Signora Bulgarelli, sorella di Giacomino, che pur avendo la benedizione di Saputo e Fenucci non ha la qualifica di interlocutore ufficiale, ne’ può aspirare ad ottenerla. Insomma, sarebbe ora che il Presidente, o chi per lui, prendesse una posizione chiara e inequivocabile, anziché preoccuparsi di non urtare la suscettibilità dell’editore della Gazzetta e del Corsera. Per adesso mi fermo qui, in attesa di vedere cosa succede domani in campo e successivamente in fase di mercato, con particolare riferimento alle vicende di Dzemaili e di Verdi.


Paolo Milito
 

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