Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

venerdì 29 dicembre 2017

ASPETTANDO BOLOGNA-UDINESE.

Per tentare di chiudere l’anno col botto, ecco un altro confronto con una concorrente che vanta gli stessi nostri punti in classifica. Al Dall’Ara le due squadre, dal 1950 ad oggi, si sono affrontate 35 volte, spalmate tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 19 vittorie Rossoblù, 10 dei bianconeri friulani e 6 pareggi. Le nostre vittorie più consistenti coincidono col primo e l’ultimo match della serie: il 25 marzo 1951 vincemmo 5-2 grazie alle doppiette di Cappello e Cervellati, corredate da un gol di Garcia, a cui replicarono Paulinich e Darin; lo scorso 30 aprile, invece, abbiamo ottenuto un rotondo 4-0, grazie alla doppietta di Destro, ad un gol di Taider e a un autogol di Danilo. Per contro, il 13 marzo 1955 furono i friulani a vincere 4-2, doppietta di La Forgia, gol di Selmosson e Bettini a cui risposero Cervellati e Pivatelli. Da ricordare anche la prima giornata del campionato 1957/58: l’8 settembre 1957 uscì un combattutissimo 2-2, dovuto ai nostri Vukas e Capra e agli udinesi Lindskog e Bettini. Domani i nostri eroi, rinfrancati dal successo di Verona sponda-Chievo, si troveranno di fronte una squadra decisamente rigenerata dalla massiccia cura ricostituente a cui l’ha sottoposta il nuovo allenatore Massimo Oddo. Comunque non ci troveremo di fronte a dei marziani: se anche non dovessimo riuscire a schierare Palacio fin dall’inizio, sappiamo benissimo che, per non avere problemi, è sufficiente l’ingresso in campo di un Mattia Destro che non si è scordato la testa nello spogliatoio. Dunque, ci sono tutte le premesse per poter concludere l’anno solare in maniera decorosa, in attesa di un mercato di gennaio in cui vedremo quanto c’è di vero nelle voci ricorrenti che parlano del possibile ritorno di Dzemaili e Giaccherini e quanto siano attendibili i proclami della dirigenza quando le cosiddette “ grandi “ si mettono a dare annunci pirotecnici riguardanti il possibile arrivo di Verdi, come se la sua attuale realtà fosse una baracchetta scalcinata di quart’ordine e non una gloriosa Squadra con sette Scudetti ( più uno ) in bacheca. Prima di concludere, permettetemi di rivolgere un pensiero a Pietro Santin, mancato nelle scorse ore: il tecnico istriano, personaggio ruvido al tatto ma molto concreto e spiccio, ebbe il torto di entrare in rotta di collisione con Domenico Marocchino, uno che, se ci fosse sempre stato con la testa, avrebbe potuto lasciare un segno ben più profondo di quanto non abbia poi fatto in rapporto all’immenso talento di cui era dotato. Falliti tutti i tentativi di  riprendere il controllo della situazione, e sentendosi non rispettato, l’allenatore se ne andò sbattendo la porta. Peccato, perché altrove Santin ha lasciato dietro di se’ ottime referenze. E adesso, sotto con l’Udinese.

 Paolo Milito

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