Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

venerdì 14 aprile 2017

IN VIAGGIO VERSO PALERMO.

Parli del Palermo e ti viene in mente l’ultimo grande successo conquistato dal Bologna, la Coppa Italia del 1974, giunta al termine di una finale sofferta, disputata all’Olimpico di Roma e risolta ai calci di rigore con tanto di beffa finale, ovvero il tabellone luminoso che riportava come marcatore decisivo il nome di Giovanni Mei anziché quello del vero autore del gol, ossia il giovanissimo Eraldo Pecci. A causa delle alterne fortune dei siciliani, il confronto non vanta una lunga tradizione, nonostante il primo incrocio tra le due squadre sia avvenuto più di ottant’anni fa. Tra Serie A e Serie B, in casa rosanero il match è andato in scena finora per 28 volte; 17 le vittorie del Palermo, solo 2 quelle del Bologna, e 9 pareggi. Per ben tre volte i padroni di casa si sono imposti col punteggio finale di 4-1: il 15 febbraio 1953 ( doppietta di Bettini e gol di Sukru e De Grandi, a cui rispose il nostro Bacci ), il 19 aprile 2009 ( gol di Kjaer, Succi, Cavani e autogol di Belleri in risposta a Marco Di Vaio ), e il 17 ottobre 2010 ( Pastore, Ilicic, Pinilla e Bacinovic a cui replicò l’immancabile Di Vaio ). Per contro, una delle due nostre vittorie risale addirittura al 25 novembre 1934, 1-0,gol di Gasperi; l’altra invece fu ottenuta, in Serie B, il 26 maggio 1996, in pieno “ Torneo dei Bar “: 2-1, gol di Paramatti e Savi in risposta al rosanero Scarafoni. Dunque, una tradizione relativamente corta e comunque decisamente sfavorevole. Domani, però, entreranno in ballo altri fattori, che con la cabala non hanno nulla a che vedere: i numeri dicono che in classifica noi abbiamo 19 punti in più, e che loro sono penultimi, quindi con un piede e mezzo in Serie B. Però ci sono alcuni però. Innanzi tutto, nel corso della settimana c’è stato l’ennesimo cambio di allenatore, a causa del quale ci troveremo di fronte Bortoluzzi anziché la nostra vecchia conoscenza Diego Lopez; questo potrebbe aprire la strada a due possibili soluzioni: un gruppo di gente smarrita, senza arte ne’ parte, in totale confusione di idee e quindi facile preda dei nostri gattoni, oppure una banda adeguatamente motivata dal nuovo tecnico e quindi improntata a giocare alla morte per ottenere una vittoria utile a sperare ancora in qualche risvolto finale positivo. Noi, per contro, opponiamo una squadra che domenica scorsa, pur essendo presente in campo, aveva la testa altrove; Donadoni dovrà sicuramente studiare una soluzione efficace per ovviare all’infortunio di Nagy, la cui stagione si è conclusa anzitempo; per tacere di Destro, ormai un caso disperato, e della stucchevole telenovela legata alla partenza di Dzemaili: una storia nata male, gestita peggio e proiettata verso una conclusione comunque non edificante per nessuno. In parole povere: il Palermo cercherà di ottenere qualcosa di buono e quindi si impegnerà; per quanto riguarda i nostri, preferisco non sbilanciarmi in previsioni, ben consapevole che, a dispetto delle belle parole, potrei dover assistere ad un’altra disfatta simile a quella rimediata contro il Napoli, vista la differenza di stimoli fra le due squadre. Lascio la parola al campo, e vi auguro Buona Pasqua.


Paolo Milito

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