Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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venerdì 17 febbraio 2023

A LUME DI LANTERNA

Dopo la scocciantissima battuta d’arresto interna rimediata contro il Monza, in una partitaccia dai tatticismi esasperati che i biancorossi brianzoli hanno vinto solo grazie ad un gollonzo scaturito da un rimpallo e che i nostri non avrebbero potuto mai raddrizzare, se non tramite botta di culo, a causa della cronica mancanza di cannonieri specializzati, la resistibile ascesa di Thiago Motta prosegue sulla sponda blucerchiata di Genova, teatro delle gesta del Grande Sinisa sia da giocatore che da tecnico, contro una squadra decisamente male in arnese a cui l’arrivo in corsa di Dejan Stankovic non ha portato i benefici effetti sperati. Il match conta 54 precedenti, spalmati fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto; 25 le vittorie dei liguri, 16 quelle del Bologna, 13 i pareggi. La vittoria più robusta dei padroni di casa risale al 10 giugno 1951: 7-2, tripletta di Sabbatella e gol di Gei, Lorenzo, Parodi e Bassetto contro i nostri Tacconi e Filiput. L’8 gennaio 1952, invece, fummo noi a travolgere i blucerchiati con un fragoroso 5-2, grazie alle doppiette di Valentinuzzi e Pivatelli e al sigillo finale, su rigore, posto da Ezio Pascutti, contro i gol di Martini e Firmani. Quanto ai pareggi, notevole il 2-2 del 10 gennaio 1954, dovuto alla doppietta del doriano Karl Hansen a cui risposero i nostri Pivatelli e Pozzan. A prescindere dai punteggi, comunque, resta indimenticabile nei secoli la clamorosa impresa del 29 marzo 1998, quando una tripletta di Kenneth Andersson vanificò il doppio vantaggio di Montella e Veron. Dunque, dobbiamo ancora una volta fare i conti con la mancanza di attaccanti, anche perché Arnautovic, appena rientrato dall’infortunio, ha avuto la bella idea di applaudire ironicamente il giovanissimo arbitro della partita contro il Monza rimediando il giallo che, aggiunto ad una precedente diffida, lo costringerà ad accomodarsi in tribuna. Mentre in quel di Empoli, il reietto Vignato è subito andato a segno con la nuova maglia. Voci di corridoio riferiscono di un robusto scambio di vedute, in settimana, tra Motta e Arna, con i contendenti separati a fatica dagli spettatori della discussione. Purtroppo, un antico detto invita chi è causa del proprio male a piangere se’ stesso. Anziché rincorrere presunti malfunzionamenti del VAR o dell’orologio dell’arbitro, Motta farebbe meglio a spiegare per quale ragione ha fatto fuoco e fiamme per allontanare Vignato; a tal proposito, gli consiglierei di mollare all’istante lo stalking avviato contro Barrow, anche perché di questo passo non solo vedremmo la Conference League col binocolo astrostellare, ma ci sarebbero rischi concreti di finire la stagione nel peggiore dei modi. Capisco che il nostro attuale tecnico possa sentirsi infastidito dai continui raffronti con un predecessore troppo amato, ma questo avrebbe le intenzioni di rappresentare uno stimolo a migliorarsi, non certo a dar vita a stucchevoli pulizie e riverniciature di facciata che finiscono per lasciare il tempo che trovano. L’immancabile Furio Zara ha già avuto modo di rimarcare che per due volte, nei giorni scorsi, Motta ha cortesemente chiesto a Sartori di rinviare il discorso sul rinnovo del contratto. Bene, sarà il caso che le parti in causa ci riflettano bene, prima di prendere una qualsiasi decisione. Se Motta a Bologna si sente sprecato, o comunque non si trova bene, ce ne faremo una ragione. La tragica perdita di Sinisa è una ferita che sanguinerà ancora a lungo, ma la vita impone di guardare avanti, e di farlo al meglio delle proprie possibilità. Cercando di spingere tutti insieme la barca nella medesima direzione.


Paolo Milito


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