Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 4 marzo 2017

INSEGUENDO L’AQUILA.

Nel tentativo di uscire dal tunnel nel quale ci siamo infilati collezionando una serie di prestazioni che a questo punto non so più se definire negative, sconcertanti o quant’altro, nel posticipo di domani sera affrontiamo un’altra classica di prestigio del calcio italiano. Fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, Bologna-Lazio vanta ben 71 precedenti, con un bilancio nettamente favorevole ai nostri colori: 40 vittorie, 13 sconfitte e 18 pareggi. Curiosamente, i punteggi più vistosi risalgono al biennio 1950/52. Il 17 giugno 1951, ultima giornata di quel campionato, il Bologna sesto in classifica travolse gli avversari con un fragoroso 7-2: tripletta di Filiput, doppietta di Cesarino Cervellati, gol di Cappello e autogol di Antonazzi, a cui la Lazio rispose con una doppietta di Hofling. Circa un anno dopo, il 25 maggio 1952, in un momento di forte rischio di retrocessione dopo aver cambiato tre allenatori in pochi mesi, incassammo invece un secco 4-2, dovuto alla tripletta di Sukru e al gol di Antoniotti, a cui replicammo con Gritti e Cappello; tale sconfitta costò la panchina al tecnico Galluzzi, che venne rimpiazzato da Lelovich. Da notare che per ben quattro volte il risultato finale è stato di 2-2, così come in Serie B ne abbiamo vinte quattro su quattro; inoltre, in Coppa Italia non abbiamo mai perso. Fin qui le statistiche e la tradizione. L’amara realtà dei giorni nostri riferisce di una Lazio proiettata verso vette europee, pronta a fare brandelli di un Bologna in piena crisi di identità, capace di incassare sette gol in casa, oppure di perdere una partita interna contro una squadra ridotta a sette giocatori effettivi, o ancora di andare in pallone per una svista arbitrale anziché opporre la dura reazione che sarebbe stato lecito aspettarsi, comunque dedito alla distruzione sistematica nei finali di partita di quanto di buono realizzato fino a quel momento. Se da una parte possiamo relativamente tranquillizzarci ripetendo la solita filastrocca delle tre squadre già ampiamente retrocesse, dall’altra non è affatto rassicurante un Donadoni  che sbotta raccontando ad un giornalista amico che l’allenamento non è andato secondo le sue aspettative. Certo, il Bologna di Guaraldi era un colabrodo, e in quel periodo a Casteldebole c’erano spifferi di ogni ordine e grado, per cui tutti sapevamo tutto, mentre adesso Saputo ha creato una specie di rivestimento dal quale non trapela nulla, però è facile immaginare che il clima interno non sia così idilliaco come vorrebbero farci credere. Se vogliono risolvere le beghe interne lontano da occhiacci indiscreti facciano pure, ma in fretta: il fantasma del Gran Finale 2005 aleggia ancora sulle nostre teste, e la storia ci insegna che scherzare col fuoco non ha mai portato a risultati positivi. Insisto: se necessario, Di Vaio & C. farebbero meglio a mettere fuori rosa qualche baldo giovane, anziché preoccuparsi di salvare l’immagine di facciata. La Società con la testa è già al prossimo campionato? Bene, cominci già da ora a far suonare una musica più in sintonia con i nostri gloriosi colori. Magari cuocendo allo spiedo un’Aquila.



Paolo Milito

Nessun commento:

Posta un commento