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sabato 11 giugno 2016

IL CAMMINO DI BIGON.

Dopo aver ufficializzato il suo ingresso nel Bologna, Riccardo Bigon ha subito toccato con mano la consistenza del proprio compito. Rispetto a Corvino il DS veneto è meno accentratore, per nulla dispotico, soprattutto è molto aziendalista, quindi portato ad agire in concerto con l’allenatore e gli altri dirigenti, Saputo compreso. Per lui non sarà una passeggiata. Innanzi tutto dovrà valutare bene le offerte che arriveranno per Diawara: l’orientamento è di cederlo per non meno di quindici milioni in contanti, ma ovviamente saranno ben accette adeguate contropartite in natura. Badate bene, ho detto “ adeguate “, perché il Napoli, per esempio, offre Valdifiori, pur bravo ma valutabile attorno ai cinque milioni, e qualche milioncino di contorno: non ci siamo, e infatti lo staff di Bigon ha inserito nella trattativa il nome di Gabbiadini. A livello di cifre ci siamo, ma non credo che lo scaltro Sarri sia disponibile a privarsi così facilmente di un elemento utile come il bergamasco. Interessante la vicenda riguardante Giuseppe Rossi: non si capisce se sia stato il giocatore ad offrirsi, se sia stato offerto dal suo agente o se sia stato cercato da qualcuno dei nostri dirigenti. Quel che è certo è che a Bigon ( e a Donadoni ) il fiorentino non dispiacerebbe, pur lasciando nei nostri dirigenti qualche perplessità dovuta ai troppi infortuni di cui ha sofferto in passato. C’è poi la questione-Giaccherini: Bigon ha dichiarato di aver già sentito, al riguardo, i dirigenti del Sunderland. Negli ultimi giorni, però, è emersa un’altra verità: stando ad alcuni esponenti della stampa sportiva bolognese, i nostri dirigenti non avrebbero ancora nemmeno provato ad abbozzare una trattativa, pur sapendo delle richieste pervenute da Torino, Fiorentina, Lazio e Sampdoria. Forse c’è sotto qualche non detto legato ai rapporti fra Giak e il resto dell’ambiente? Dal punto di vista economico, controindicazioni ce ne sono poche: il suo contratto scade nel prossimo gennaio, e certamente gli inglesi preferirebbero incassare due o tre milioni piuttosto che perderlo a zero. Sarà bene fare chiarezza sull’argomento nel più breve tempo possibile. Infine, una partenza dolorosa: Franco Zuculini ha preso la via di Verona, chiamato dal suo estimatore Filippo Fusco. Che dire, negli ultimi tempi non era minimamente considerato, quindi per lui sarà un bel colpo. Lo so, certe valutazioni spettano a chi il dirigente calcistico lo fa per mestiere. Mi permetto, però, di dire che qualche volta ne rimpiangeremo l’assenza, così come è successo nel corso dell’ultima stagione per Sansone e Laribi. Vabbè, non facciamoci prendere dal panico e lasciamo lavorare Bigon.



Paolo Milito

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