Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

domenica 19 maggio 2019

L’ULTIMO SCALINO.


La vita, si sa, è fatta anche di porte girevoli, o sliding doors che dir si voglia. Ecco quindi che basta una virgola, o un granello di sabbia, che si sposta in una direzione piuttosto che in un’altra per cambiare completamente il corso della storia. In questi ultimi giorni abbiamo avuto spesso a che fare con ragionamenti del genere: se in Società avessero provveduto a chiamare Mihajlovic all’inizio, anziché alla fine, di gennaio, avremmo potuto disputare la finale di Coppa Italia; se il tizio scellerato che ha dato a Sinisa dello zingaro di m… fosse stato un tifoso laziale anziché un poliziotto, ora saremmo sicuri che il serbo non tornerebbe coi biancocelesti neanche sotto tortura; se nel mondo del pallone non succedessero tante cose strane, tipo un Toro bisognoso di punti UEFA che ne prende inopinatamente quattro dall’Empoli, saremmo già ampiamente salvi. Ma tant’è. Coi se e coi ma la Storia non si fa ( cit. ), ragion per cui meglio rimboccarsi le maniche e scendere sulla sponda biancoceleste di Roma con l’intento di  portare a casa almeno quel punto che metterebbe fine a tutte le beghe e le dissertazioni che ci hanno afflitto nelle ultime settimane. L’occasione è particolare, in quanto, nel terzo lunedi consecutivo di campionato propinatoci da SKY, ci troviamo ad affrontare uno dei pezzi più importanti del passato del nostro allenatore, oltretutto sposato con la figlia di uno storico capo del tifo biancoceleste. Gli aridi numeri dicono che Lazio-Bologna, classica di prestigio del calcio italiano, a Roma è andata in scena per ben 74 volte, suddivise fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. 36 le vittorie dei padroni di casa, 15 quelle del Bologna, 23 i pareggi. La vittoria più consistente della Lazio è anche la nostra sconfitta più rovinosa di tutti i tempi: un inequivocabile 8-2 risalente al 21 novembre 1948; per i romani andarono a segno Puccinelli ( doppietta ), Penzo ( doppietta ), Nyers II, Gualtieri, Magrini e un autogol di Glauco Vanz, il nostro portiere, mentre Gritti e Bernicchi ci diedero la possibilità di salvare almeno la bandiera. Il 19 gennaio 1941, invece, i Rossoblù travolsero gli avversari con un bel 4-2 dovuto ai gol di Andreoli, Reguzzoni, Puricelli e Biavati a cui replicarono Vettraino e Ramella. Fra i numerosi pareggi spicca il 3-3 del 31 dicembre 1933: doppietta di Fedullo e gol di Schiavio contro i gol dei laziali Buscaglia, De Maria e Guarisi. Domani affronteremo una squadra certamente meglio attrezzata della nostra, ma anche appagata dalla Coppa Italia conquistata in settimana; la convincente vittoria ottenuta contro il Parma ha confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che Mihajlovic ha svolto un lavoro davvero egregio, e che i nostri adesso non temono più nessuno. A maggior ragione dopo i risultati di oggi, mi aspetto quindi una gagliarda prova dei Rossoblù e di portare a casa almeno il sospirato punto della salvezza. Per il resto, come sottolineato dallo stesso Sinisa in conferenza stampa, basterà aspettare i prossimi giorni, in cui il serbo si confronterà con la Società e deciderà quale strada intraprendere. Le tentazioni ci sono ( vedi Juve e Lazio ), ma con un po’ di accortezza i nostri dirigenti potrebbero riuscire a convincerlo a restare sotto le Due Torri. Staremo a vedere. Meglio se dopo aver spiumato l’Aquila.

Paolo Milito


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