O meglio, a Modena. O forse no, perché ieri
il patron dei canarini Caliendo ha impedito al Carpi di allenarsi al Braglia,
attaccandosi ad una questione di lana caprina. Comunque il sindaco di Modena ha
convocato le parti in causa, ed ha ribadito il pieno diritto del Carpi di
usufruire del terreno di gioco, diffidando il Modena dal prendere altre
iniziative simili. Di conseguenza, domani si dovrebbe giocare regolarmente al
Braglia, stadio scelto dal Carpi per poter affrontare al meglio la propria
avventura in Serie A. Il match conta quattro precedenti, con due vittorie per
parte. Il nostro miglior risultato risale addirittura al 30 novembre 1919,
quando ancora non esisteva il campionato a girone unico; vincemmo 6-2, grazie
soprattutto ad una tripletta di Perin. La peggior sconfitta è invece il 3-0
maturato lo scorso 1 aprile, al termine di una disastrosa serata che spalancò
al Carpi l’autostrada per la promozione diretta e al tempo stesso creò le
premesse per il successivo allontanamento di Diego Lopez dalla nostra panchina.
In questo caso, dunque, il peso della tradizione conta ben poco. Conta molto di
più una domanda: con che stato d’animo ci presentiamo in campo? Nei giorni
scorsi i dirigenti non hanno fatto certo una bella figura: passi Di Vaio, che è
un debuttante, ma Corvino e Fenucci non escono bene dalla vicenda del
quasi-esonero di Delio Rossi. E se Corvino, in fin dei conti, può giustificarsi
dicendo che potrà mettere rimedio alle cappelle estive solo durante il mercato
di gennaio, trovo assolutamente inqualificabile il comportamento di un
dirigente di ventennale esperienza come Claudio Fenucci. Posso concedergli l’attenuante
di essere rimasto spiazzato dall’improvviso passo indietro di Guidolin, dovuto
ad una telefonata partita da Verona, ma un passaggio del genere doveva essere
gestito con maggior tatto e discrezione. Invece così non è stato, e domani
sulla nostra panchina siederà un tecnico sicuramente delegittimato, inseguito
da una ridda di voci e da una rosa di nomi: Prandelli ( che piace molto a Joey
Saputo ), Donadoni ( che non piace a Corvino ), Spalletti ( sogno non troppo
proibito di Luca Saputo ), Montella ( molto amico di Corvino, ma con una clausola
rescissoria di cinque milioni da dover pagare alla Fiorentina ), Del Neri (
inattivo da tre anni ), per concludere con Corini e Di Carlo, specialisti nel
salvare a turno il Chievo. Il rischio che la squadra non segua più un
allenatore destinato a saltare è maledettamente concreto; inoltre, non è detto
che una vittoria scaccerebbe i fantasmi: martedì ci aspetta un’Inter piuttosto
in salute, e il problema potrebbe ripresentarsi come se non peggio di prima. Non
ci resta che aspettare le 18 di domani, sperando che Delio Rossi riesca a
mettere a frutto la propria preziosa esperienza.
Paolo Milito
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