Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

domenica 31 maggio 2015

LE DISINVOLTE TELECRONACHE DI SKY

Ci risiamo. Venerdì sera il sottoscritto, e con lui tutti i Tifosi Rossoblù costretti a seguire da casa la partita di Avellino, si sono dovuti sciroppare l’ennesimo sgarbo di SKY: ancora una volta, siamo stati alle prese con un telecronista sfacciatamente di parte, intento a trovare improbabili fuorigioco millimetrici per tutta la durata del match, aggiungendo sulla torta una serie di ciliegine sotto forma di apertissime gufate in vista del ritorno al Dall’Ara. A peggiorare le cose, contrariamente a quanto avvenuto in passato in situazioni analoghe, quando i commentatori tecnici avevano cercato di bilanciare lo sbilanciamento, si è aggiunto alla festa l’ex capitano del Parma Lorenzo Minotti, in evidente stato di ebbrezza. Che dire: SKY ha davvero rotto le scatole, e non da ora. Le ha rotte fin dalla sua nascita ( l'emittente satellitare si costituì nel luglio del 2003 a seguito della fusione fra le preesistenti Telepiù e Stream ), quando, al momento di stipulare il primo contratto collettivo con le Società calcistiche, pretese l'istituzione obbligatoria dei due anticipi del sabato e del posticipo domenicale, alterando la regolarità del campionato. Ha continuato a romperle in generale, arrivando nel corso degli anni ad inserire, per fortuna non sempre, un anticipo al venerdì, e in maniera ormai quasi definitiva un anticipo domenicale all'ora di pranzo e  uno o due posticipi al lunedì ( e per fortuna il martedì, mercoledì e giovedì si giocano le Coppe europee, altrimenti saremmo già arrivati a vedere le giornate di campionato frammentate al ritmo di una partita al giorno !!! ). Nei confronti del Bologna, poi, la rottura è particolare: telecronisti quasi sempre parteggianti spudoratamente per la squadra avversaria, negazione dell'evidenza di torti arbitrali subiti dai nostri giocatori, e via di questo passo. Qualche volta delle firme prestigiose della stampa bolognese, del calibro di Italo Cucci, Gianfranco Civolani, Adalberto e Alberto Bortolotti e altri ancora, hanno chiesto conto di ciò, sentendosi rispondere che la " grande famiglia di SKY " deve rendere conto ai bacini di utenza delle tifoserie, facendo  intendere che quello del Bologna è molto ridotto. Signori cari, ci state prendendo per i fondelli ??? Volete forse darmi a bere che il Chievo, squadra rappresentativa di UNA FRAZIONE DI VERONA, ha un bacino di utenza più grande di Bologna ??? Ogni domenica, su Facebook, leggo dei commenti di Tifosi Rossoblù inferociti per il comportamento di SKY, e posso confermare che non sono affatto fuori luogo. Personalmente posso riferire un paio di episodi emblematici. Il 9 dicembre 2006 giochiamo in casa contro il Lecce; una volta andati sul 3-1 in nostro favore, il telecronista Gianluca Di Marzio se ne esce dicendo: " Amici leccesi, non disperate; vedrete che adesso il Bologna si sentirà appagato e allenterà la pressione, in modo da consentire la rimonta alla vostra squadra !!! " Roba da tirare qualcosa verso il televisore !!! Qualche giorno dopo intervengo con un SMS alla trasmissione " Lui & Lei " condotta da Sabrina Orlandi e Gianfranco Civolani, rimarcando l'episodio; arrivano diversi messaggi che confermano l'accaduto ed esprimono anche un certo risentimento, finchè un tale, di cui Sabrina tace il nome, non mi chiama direttamente in causa rimarcando che non ho il diritto di criticare così pesantemente il lavoro che c'è dietro all'attività di SKY. A quel punto mando un altro messaggio chiedendo: " Sei per caso un dipendente di SKY ??? " Essendo scaduto il tempo non ricevo risposta; siccome a quel tempo era possibile contattare via mail i giornalisti di E'TV, scrivo subito a Sabrina Orlandi ripetendo la mia domanda, e quella mi risponde che si trattava del giornalista Marco Nosotti. Facciamo un salto in avanti nel tempo e arriviamo al 19 febbraio 2011. E' sabato pomeriggio, il Bologna gioca in casa contro il Palermo; a un quarto d'ora dal termine entra Paponi che, nei minuti di recupero, mette a segno un gol da urlo. A quel punto il telecronista di SKY dice : " Grandioso, clamoroso, a questo punto la situazione è Paponi 1 Palermo 0 !!! " Roba da far venire la voglia di scartavetrarsi là dove non batte mai il sole !!! Due giorni dopo mando una mail al " Pallone nel 7 " in cui faccio notare l'episodio, aggiungendo: " Ma come ci vogliono bene i telecronisti di SKY, gli costa così tanta fatica pronunciare il nome della mia squadra che per comunicare la variazione del risultato preferiscono citare solo l'autore del gol !!! " A queste parole Civolani rischia di cadere dalla sedia per le risate, mentre arriva un messaggio di rimando piuttosto piccato, in cui mi si ricorda che dietro SKY c'è un misto di sangue, sudore e lacrime. Inevitabile la mia replica: " Chi sei, il signore dell'altra volta ??? " A questo punto Marco Nosotti telefona in trasmissione, impapocchiando un po' di scuse e cercando di difendere i suoi colleghi, dicendo che la tensione gioca brutti scherzi e che certe imprecisioni sono dovute allo stress piuttosto che all'avversione nei confronti del Bologna, di cui egli stesso si dichiara tifoso. Decido di replicare con  un'altra mail: " Se vuoi essere aziendalista, fesso e contento fai pure, complimenti e auguri. Siccome però io pago per l'abbonamento a SKY la stessa somma che pagano i tifosi di Inter, Milan e Juve pretendo lo stesso rispetto che viene portato loro, e credo di parlare anche a nome degli amici Tifosi Rossoblù che come me seguono le partite sulla vostra emittente !!! " Sabrina Orlandi non legge il mio messaggio, ma chiama in soccorso suo marito Stefano Biondi, sbucato da dietro le quinte. Dal labiale capisco che il giornalista dice: " Fai come meglio credi; però non mi sembra corretto non leggere i messaggi che non ti piacciono ". A trasmissione conclusa, la conduttrice mi contatta spiegandomi di aver ritenuto troppo pesante il mio linguaggio, ma di aver riferito per sommi capi, durante un fuori onda, il contenuto del mio messaggio al giornalista di SKY, che aveva promesso maggiore attenzione da parte dei suoi colleghi per il tempo a venire. Cosa che non è MAI avvenuta. Il problema è che l’abbonamento SKY costa parecchi bei soldoni, e quest’anno, con la scusa che la Serie B non era prevista dal pacchetto originario, gli amici anglo-australiani ( ma con sede a Napoli ) si sono pappati un supplemento di 99 Euro !!! Altrimenti il gioco sarebbe semplice: azzerare il volume.  È vero, esiste Mediaset Premium, ma da due anni non segue il Bologna per ragioni di calcolo legate al già citato discorso del bacino di utenza. Tant’è: dal momento in cui sotto le Due Torri è sbarcato SuperJoe le emittenti nazionali hanno improvvisamente riscoperto i nostri colori, in precedenza dimenticati. Io continuo a battere su questo tasto: pago per l'abbonamento SKY gli stessi soldoni che pagano milanisti, interisti o juventini, per cui ESIGO che mi venga portato lo stesso rispetto !!! Fermo restando che potrei sempre ricorrere a misure alternative, rinunciando alla diretta televisiva. Per il momento andiamo avanti così, azzerando il volume quando proprio non se ne può più: in fin dei conti stiamo ragionando di un gioco, non della salvezza dell'Umanità !!!



Paolo Milito

sabato 30 maggio 2015

QUANDO PECCI E PESAOLA …

Ieri è scomparso, ormai novantenne, Bruno Pesaola, tecnico del Bologna per quasi tutti gli Anni’70, capace di farci vincere la nostra seconda Coppa Italia ma anche di slanci non sempre rispondenti alla razionalità. In modo particolare, al suo nome è legata la partenza del giovane Eraldo Pecci in direzione Torino, al termine di una lunga stagione di battibecchi che nemmeno Sandra&Raimondo degli anni più ruggenti. Racconta chi c’era allora, che nella stagione 1973/74 gli allenamenti dei Rossoblù si concludevano sempre allo stesso modo: il giovanissimo Pecci diceva al tecnico “ Mister, perché mi tiene sempre in panchina? Io ho bisogno di giocare, io sono un estroso “ e Pesaola, di rimando, con un sorrisone smagliante a trentadue denti “ No, Pecci, lei è un estronso !!! “. Non c’è quindi da stupirsi se, al termine della finale di Coppa Italia del 1974 contro il Palermo, quando Pecci si fece avanti per battere il rigore decisivo Pesaola disse: “ Pecci, perché lo vuol tirare lei ??? “ Eraldo rispose “ Perché i rigori io li so tirare !!! “ e così dicendo mollò una botta che ci regalò l’ultimo trofeo della nostra storia. I battibecchi tra i due continuarono fino alla tarda primavera del 1975. In quei giorni Pesaola dovette fare i conti con un pesante sermone dell’allora presidente Luciano Conti, seriamente preoccupato di dover mantenere in ordine i conti ( scusate il bisticcio ) della Società. Di fronte a certe prospettive, l’argentino non si sentiva più tanto sicuro di proseguire la propria avventura sotto le Due Torri, ma fu convinto a restare dall’abile opera di mediazione svolta dal vicepresidente, lo scrittore e giornalista Enzo Biagi, e dal consigliere Renzo Baravelli, titolare dell’omonima fabbrica di giocattoli. Dunque, in prospettiva di dover contenere i consumi, lo staff di Conti acquistò dal Brescia, giocando d’anticipo sulla concorrenza, il giovane attaccante Ezio Bertuzzo, che in Serie B aveva fatto sfracelli, e decise di ascoltare, dopo averle in precedenza respinte svariate volte, le offerte del Napoli miranti ad assicurarsi le prestazioni di Beppe Savoldi. Pesaola non era propriamente uno sprovveduto ( negli Anni ’60 aveva vinto una Coppa Italia col Napoli, allora in Serie B,ed uno scudetto con la Fiorentina ), e pretese di intromettersi dando ai dirigenti alcune precise indicazioni, in modo da ridisegnare adeguatamente una squadra che acquisiva sì un giovane dalle grandi prospettive, ma con Savoldi perdeva un secondo pezzo pregiato dopo Giacomo Bulgarelli, arrivato quell'anno a fine corsa soprattutto per via di persistenti problemi alle ginocchia. Ne venne fuori un giro di mercato piuttosto complicato: Savoldi, valutato due miliardi di lire ( record assoluto dell'epoca ), passò al Napoli; al Bologna, oltre ai soldi, arrivarono il cavallo di ritorno Sergio Clerici ed il centrocampista Rosario Rampanti, proveniente dal Napoli ma per metà di proprietà del Torino. Il Toro, a sua volta, mandò sotto le Due Torri il centromediano Angelo Cereser, ricevendo in cambio Vittorio Caporale ed Eraldo Pecci. Sì, in quel modo il Petisso pensò bene di cogliere la palla al balzo liberandosi del giovane talento, troppo indisponente e indisciplinato per i suoi gusti. Per la sua giovanissima età ( 17 anni ) restò fuori dal giro un altro elemento non gradito al mister per via della lingua un po' troppo pungente, ovvero Giuliano Fiorini, che comunque a fine mercato fu mandato in prestito a Rimini. Il giorno seguente al raduno della squadra, nelle pagine interne di " Stadio " fu pubblicata una foto che ritraeva Pesaola mentre osservava il gruppo al lavoro e si fregava le mani con aria soddisfatta. Il risultato, però, non fu esaltante: il Torino di Gigi Radice, grazie anche all'innesto di Pecci, vinse lo scudetto; il Bologna chiuse al settimo posto, superato ( beffa delle beffe ) dall'odiatissimo Cesena, che andò così a disputare la successiva Coppa UEFA. Bertuzzo rimase praticamente a secco, superato nelle gerarchie e nelle segnature dallo stagionato Clerici e dall'astro nascente Chiodi, mentre Savoldi trascinò il Napoli alla conquista della Coppa Italia. Pochi giorni dopo la fine del campionato, " Stadio " ripubblicò la foto di Pesaola, sottolineata da un commento del grande Alfeo Biagi che suonava più o meno così: " Cos'hai da ridere, credi di aver vinto un altro scudetto regalando Pecci al Toro ? ". A ruota, altre penne prestigiose bolognesi aggiunsero, nei giorni successivi, pesanti critiche, mentre la città pian piano si schierava contro le scelte del tecnico argentino. Il quale, a quel punto, quando il Napoli gli offrì la panchina, non se lo fece ripetere due volte e andò dritto all'ombra del Vesuvio. Bertuzzo avrebbe poi conosciuto stagioni migliori a Bergamo, senza però mai più raggiungere le vette toccate nel Brescia. Nel tempo, con differenti esiti, sia Pesaola che Pecci tornarono al Bologna, ma resterà per sempre il dubbio: cosa sarebbe potuto succedere senza quella rivoluzione estiva del 1975? Per il resto, Pesaola ha lasciato dietro di se’ il ricordo di un personaggio accattivante, fuori dalle righe, un sudamericano diametralmente opposto, tanto per dire, allo sciatto Diego Lopez che ci siamo dovuti sorbire nei mesi scorsi. Certo, sarebbe stato meglio che non fosse entrato in collisione con quei campioncini che poi fecero furore altrove, ma, si sa, nessuno è perfetto. Non so voi, ma io me lo immagino, oggi, intento a giocare una partita a carte con l’Onorevole Giacomino …



Paolo Milito

... un passo alla volta ...


Paolo Milito

Espugnato il Partenio... Forza ragazzi!!!

Siamo arrivati ai famigerati playoff...
Stiamo per affrontare la prima partita...
Siamo tutti in agitazione...
Al Partenio di Avellino il Bologna si gioca il tutto per tutto!
Le squadre scendono in campo.
Per l'Avellino: Frattali; Ely, Visconti, Almici, Regoli, Pisacane, Kone, Zito, Sbaffo, Mokulu, Comi. A disposizione Gomis, Fabbro, Castaldo, Vergara Schiavon Bittante, Angeli, Filkor e Trotta.
Per il Bologna: Da Costa; Oikonomou, Mbaye, Maietta, Masina; Matuzalem, Casarini, Laribi, Buchel; Mancosu e Sansone. A disposizione Coppola, Morleo, Krsticic, Garics, Cacia, Acquafresca, Ferrari, Ceccarelli, Improta‪.

Durante il primo tempo ho visto un Avellino con più forza e ho notato che raramente la palla è stata giocata a terra. Mancosu, croce senza delizia di questa squadra, è decisamente l'uomo invisibile: il Bologna prova a buttare in mezzo la palla, ma dove dovrebbe esserci Mancosu c'è il vuoto... Siamo anche molto corti... Sto ascoltando Radio Bruno Cuorerossoblu, collegàti per l'occasione con Sharm El Sheikh, dove ci sono Andrea Mingardi e Tomas Locatelli, del quale riporterei alcune parole: "Chi deve osare di più è l'Avellino. Per fortuna non ha ancora avuto grandi occasioni. Il Bologna si sta comportando in maniera egregia: bisogna guadagnare qualche metro. Per quello che riguarda il "caso" Cacia, sarà Delio a spiegare le proprie scelte. Ritengo che il Mister  abbia visto Cacia stanco o non in grado di fare la differenza.
Non è una persona che vada a simpatie e sa che si deve vincere!".
Poi, inaspettatamente, al 24' Gianluca Sansone sblocca il risultato con un gol in millimetrico fuorigioco del quale Sky parlerà fino al post partita...
Matuzalem serve Laribi sulla trequarti. Karim ci pensa un attimo poi serve un filtrante perfetto per Sansone che parte in millimetrico fuorigioco e col piattone gonfia la rete di Frattali.
Questo gol vale triplo... E la partita cambia tono!
Tomas: "E' un gol che ci fa vedere un futuro roseo... teniamocelo! Non abbassiamo la guardia! Siamo a buon punto adesso: la difesa si comporta egregiamente, l'Avellino ha avuto un paio di occasioni, ma fortunatamente non è arrivato al gol.
Continuiamo con questa attenzione e con questa concentrazione... Siamo sulla buona strada. Non chiedetemi di dare un voto a Mancosu: è entrato in campo sapendo di essere sotto osservazione e probabilmente anche per questo il gol non arriva... Ci mette sempre un grande impegno e se il Mister gli concede fiducia, probabilmente il suo lavoro viene valutato buono per la squadra... anche se fino ad ora non ha fatto molto".
Tra ammonizioni, crampi, "rotture" inaspettate e ripartenze, al 97' il Bologna festeggia la vittoria!
Una vittoria non bellissima, magari, ma di fondamentale importanza. Grazie al gol di Sansone si espugna Avellino e ci si mette in una posizione molto favorevole in vista del ritorno di martedì prossimo.
Matuzalem e Da Costa, oltre che Sansone naturalmente, sono stati i migliori in campo, ma onestamente posso affermare che il gigantesco lavoro di Delio Rossi comincia a farsi vedere... Averlo avuto a Natale, saremmo andati in A direttamente!
Vorrei che il Bologna dedicasse questa vittoria a Bruno Pesaola, il grande " El Petisso", che ha deciso oggi di andare ad allenare squadre ben più prestigiose in un campo senza eguali! Ci ha lasciati all'età di 89 anni... Lo ricordiamo per aver fatto esordire Pecci e Colomba nel marzo del '74, facendo vincere la Coppa Italia al Bologna. L'unico allenatore, forse, a fumare più di Zeman..
Dopo 34 anni il Bologna torna a vincere ad Avellino e a nulla sono valse le "gufate" di Lorenzo Minotti, ex giocatore del Parma e oggi commentatore di Sky, che durante tutta la partita ha parteggiato spudoratamente per l'Avellino...
Le parole del Mister sono semplici e chiare: "Testa fredda e cuore molto caldo. Non esiste un caso Cacia: gli attaccanti mi servono per vedere se la squadra sta bene. Valuto un attaccante da quello che dà alla squadra, non solo dal gol..."
Allora, Mister, ci vediamo martedì alle 18.00? "Se vengo, ci vediamo martedì"...
Noi ci saremo, pronti a ConquistarlA!!!
Alessandra Sportelli Negrini











giovedì 28 maggio 2015

IL PRIMO PASSO

E così, finalmente, siamo arrivati ai famigerati play-off. Il primo passo lo muoveremo domani sera al Partenio di Avellino, da qualche tempo intitolato alla memoria di Adriano Lombardi, storico capitano dei biancoverdi stroncato dalla SLA. Il confronto conta nove precedenti, quattro in Serie A e cinque in B; il bilancio è decisamente negativo: una sola vittoria, ottenuta il 25 ottobre 1981 con un gol di Stefano Chiodi, punta principale di un attacco destinato comunque a non fare faville, considerato che quel Bologna conobbe la prima retrocessione della sua storia. Per il resto, sei sconfitte e due pareggi, di cui va ricordato lo spettacolare 2-2 del 10 dicembre 2005, in Serie B: segnarono per noi Fabio Pecchia e Claudio Bellucci, a cui rispose una doppietta dell’allora biancoverde Danilevicius. Tra le sconfitte, direi che la più memorabile è senz’altro quella dello scorso 19 dicembre, nel girone di andata: non tanto per il punteggio, 1-0 con gol del misconosciuto Demiro Pozzebon, poi finito all’Aquila nel mercato di gennaio, quanto per lo strano infortunio capitato a Morleo, finito K.O. dopo aver aperto una voragine a fondo campo, e la doppia espulsione di Ceccarelli e Matuzalem. Domani sera, per il terzo confronto di questo campionato, ci troveremo di fronte una squadra tosta, arrivata fin qui dopo aver resistito con un uomo in meno allo Spezia, oltretutto fuori casa. Delio Rossi ha esortato la truppa ad agire con testa fredda e cuore caldo; da parte sua, resosi conto che i giocatori sono messi decisamente male sul piano fisico, ha cercato di mettere in pratica una sorta di recupero accelerato della preparazione atletica. Comunque, dobbiamo ricordarci che i play-off sono come delle finali mondiali: i precedenti contano fino ad un certo punto, l’essenziale è mantenersi concentrati e determinati. Quindi, se dovesse scendere in campo dall’inizio Acquafresca, sarà bene che dimentichi il famoso rigore fallito venti giorni fa, così come tutti gli altri faranno bene a tener presente le troppe espulsioni rimediate nei due confronti precedenti, sintomo di una certa abilità da parte degli irpini a far perdere le staffe ai nostri eroi. Andiamo dunque a muovere questo primo passo, ricordando che poi ce ne aspettano altri tre.



Paolo Milito



... scuotili ben bene ...


Paolo Milito

sabato 23 maggio 2015

Quando ancora facevamo tremare qualcosa



In queste stesse ore, quarantuno anni fa, allo Stadio Olimpico di Roma il Bologna conquistava la sua seconda Coppa Italia, che sarebbe stata l’ultimo grande traguardo conquistato dalla nostra squadra. Il responsabile dell’Ufficio Stampa del Bologna, Carlo Caliceti, probabilmente non ha ricordi diretti dell’avvenimento ( è molto più giovane di me ), e da due anni a questa parte insiste nel dire, sul sito ufficiale Rossoblù, che il risultato di 1-1 maturò nei tempi supplementari. Oggi qualcuno ha corretto il tiro, ma qualche imprecisione persiste. Purtroppo per Caliceti quella sera io ero sugli spalti dello Stadio Olimpico di Roma, per cui mi permetto di raccontarvi, almeno dal mio punto di vista ( avevo otto anni ) come andarono realmente le cose. Quell'anno la finale si giocava in gara unica all'Olimpico di Roma ( che si trova ad un tiro di schioppo dalla mia Foligno ); quando si ebbe la certezza che il Bologna sarebbe stato della partita, mio padre si prese un giorno di ferie per non mancare all'appuntamento del 23 maggio, un mercoledì. Si giocava contro il Palermo, allora in Serie B. Allo stadio prendemmo posto nel settore Distinti, circondati da numerosi tifosi venuti appositamente da Bologna. La nostra squadra aveva appena concluso il campionato all'ottavo posto, pareggiando in casa l'ultima partita contro la Lazio fresca di scudetto; sulla carta, dunque, l'impegno si presentava abbastanza facile. Invece, dopo circa venti minuti di "studio" da entrambe le parti, il Palermo passa in vantaggio con un gol dell'ex interista Magistrelli. Non vi dico la reazione degli amici bolognesi: parlavano in dialetto, quindi non capivo cosa stessero dicendo, ma dal tono concitato si intuiva che non stessero rivolgendo dei complimenti ai giocatori!!! Da quel momento in avanti i rossoblù cercarono con ogni mezzo di pervenire almeno al pareggio, sprecando diverse occasioni. Mi è rimasto impresso, in particolare, un episodio avvenuto circa a metà del secondo tempo: proiezione in avanti del palermitano Cerantola ( ... sì, proprio colui che vent'anni dopo si sarebbe presentato come allenatore al servizio di Casillo ... ), assist verso Magistrelli e tiro al volo, con impeccabile chiusura in fallo laterale di Tazio Roversi. A quel punto, un signore alle mie spalle grida qualcosa in dialetto bolognese rivolgendosi a Roversi: quest'ultimo si gira verso di noi per capire da dove provenisse l'urlo, facendo un gesto con la mano come per dire "ma che stai a dì", mentre gli altri scoppiano in una fragorosa risata. La partita proseguì con l'espulsione di Bob Vieri ( il padre di Bobo ), avventatosi contro un guardalinee che gli aveva segnalato un fuorigioco, e con altre due occasioni in cui il Palermo si rese davvero pericoloso. Ad un paio di minuti dalla fine, il cambio di scena: Giacomo Bulgarelli si invola verso la porta rosanero e viene messo giù appena dentro l'area, ottenendo così un prezioso calcio di rigore. A questo punto una sorpresa: TUTTI i tifosi rossoblù presenti, compreso mio padre, si mettono a gridare " Beppe, buttala fuori !!! " all'indirizzo di Savoldi che si apprestava a tirare dagli undici metri !!! Insomma, gli sportivissimi tifosi del Bologna non ritenevano di meritare la possibilità di raddrizzare il risultato all'ultimo minuto. Per fortuna Savoldi non diede retta a certe sirene, realizzò il pareggio e si andò ai tempi supplementari, durante i quali le due squadre, visibilmente stanche, produssero comunque un paio di occasioni per parte. Per risolvere la contesa bastò la normale serie di rigori, in quanto il Palermo sbagliò il quinto. Finì così, con Bulgarelli che alzava la Coppa mentre su Roma calavano le prime ombre della sera... un'immagine indimenticabile. Al mio fianco, un giovane bolognese disse: "Vedi, qua dentro dieci anni fa abbiamo vinto lo scudetto. Chissà che questa giornata non sia l'inizio di una nuova stagione di gloria !" Ora lo sappiamo, quell'amico tifoso purtroppo si sbagliava: in questi quarant'anni l'unico trofeo che abbiamo portato a casa è stato l'Intertoto del 1998. La soddisfazione provata quella sera, però, non potrà togliercela mai nessuno, e così come nel 1999 abbiamo sfiorato clamorosamente un doppio trionfo in Coppa Italia e in Coppa UEFA, non è detto che un domani, a dispetto dei tempi grami che stiamo vivendo, non si possa tornare a celebrare un grande successo per i colori Rossoblù.


Paolo Milito

"La ricerca della verità è una delle più alte attività umane, anche se spesso ne menano più vanto quelli che meno vi partecipano". Einstein

Sono una tifosa del Bologna e ne vado molto fiera...
Ho voluto questo blog per esprimere i miei sentimenti riguardo alla mia squadra anche quando sono arrabbiata, sentendomi libera di poterlo fare, e ne vado estremamente fiera...
Ho l'onore di collaborare con persone che, pur non essendo giornalisti, scrivono molto bene e dicono sempre le cose come realmente stanno, facendo ricerche per essere certi che ciò che venga scritto corrisponda a verità. Sono assolutamente fiera di tutto questo.
Tra i vari tifosi che ho conosciuto, ce ne sono stati alcuni, giornalisti, che hanno provato a zittirmi, dicendomi che "non avevo diritto di proferir parola in quanto non ero (e non sono tutt'ora) una giornalista iscritta all'albo"... Nonostante questo, conosco i congiuntivi, i condizionali, i pronomi personali e relativi e so anche come vanno usati...
Ad uno di questi sedicenti giornalisti, col quale non ho mai avuto l'onore di poter intavolare un discorso, vorrei chiedere come possa essere possibile che gente che esercita questa professione possa continuare a scrivere ciò che crede senza sincerarsi se quello che trasforma in inchiostro sia verità o invenzione...

Dal sito ufficiale del BFC del 23/05/2015:
"1974: la seconda Coppa Italia. Il 23 maggio 1974, esattamente quarantuno anni fa, il Bologna vinse la sua seconda Coppa Italia battendo in finale il Palermo con il punteggio di 5-4 dopo aver chiuso a reti inviolate i tempi regolamentari e sull'1-1 i supplementari (avanti il Palermo e pareggio di Savoldi su rigore). Alla finale, i rossoblù arrivarono chiudendo al primo posto sia il girone eliminatorio che il gruppo A di semifinale, nel quale prevalse su Inter, Milan ed Atalanta. "

Signor Carlo Caliceti, vorrei chiederle perchè, nonostante ci sia anche un video su Youtube che dimostri il contrario di ciò che ha appena scritto, lei continui ad affermare che la partita è andata come dice lei (ed è la seconda volta...)...
I due gol su azione furono segnati nei tempi regolamentari (per la precisione il Palermo segnò al 17° e il Bologna pareggiò a tempo scaduto con un contestatissimo rigore, che c'era!).
A Roma la gara si chiuse in parità dopo centoventi minuti di gioco e la lotteria dei rigori premiò gli emiliani che si aggiudicarono così la loro seconda coppa con il risultato di 5-4.

Non sono una giornalista, iscritta all'albo o meno, ma per amore di verità esigo sempre da me stessa che ciò che scrivo sia esatto!
Non sono una giornalista, ma ciò che scrivo non è mai frutto della leggerezza del momento, del "pour fair quelque chose"!
Non sono una giornalista, ma sono una persona seria, come serie sono le persone che scrivono con me sul blog!

"Verità: l'essere vero, caratteristica di ciò che è conforme alla realtà". Definizione del Vocabolario della lingua Italiana

Cari giornalisti, qui si tifa per il Bologna veramente, e le cose vengono scritte per quello che sono...
Senza pomposità, senza pretese, senza errori e senza invenzioni!
ConquistiamolA!!!
Alessandra Sportelli Negrini

Finale di Coppa Italia 1974 Palermo-Bologna e intervista al Presidente Barbera



... già ...


Paolo Milito

Cosa voglio dalla vita? Un bicchiere di...Lanciano!

Non poteva mancare la poesia del grande Gianni Parmiani!

Rima-cronaca di Bologna Lanciano (1-0)
*
Cosa vuoi più dalla vita
a partita ormai finita?
Bermi subito un Lanciano
con tre punti stretti in mano!
Saran ore molto gaie
grazie al gol del nostro Mbaye...
Mo 'sa fai?... Thiàm è una scheggia...
e a momenti ormai pareggia!...
Ch'du marôn!... Mai si è tranquilli...
c'è da stare sugli spilli...
(Ed intanto il Frosinone
si fa fare il ribaltone...)
Dai, burdèll... che manca poco...
os-cia, ancora fuorigioco!
Meno male ch'è finita!...
Cosa voglio dalla vita?
Un bicchiere di...Lanciano!
E che non risulti vano
il brindar con emozione
alla nostra promozione:
"Che Fortuna ci riavvolgA!
Gufatór: peste ti colga!"
Vado a letto... son sereno...
forse russerò un po' meno...
Sognerò il Delio Rossi
che ci dice: "Siam promossi!"
*
(g.p.)



Se lo Lanciano... il Bologna ci prova fino in fondo!

Questo per me è un orario insolito nel quale scrivere un articolo.
In genere, finita la partita, sono già pronta a mettere insieme tutte le idee e i discorsi fatti ed ascoltati.
Questa sera ci siamo goduti la partita a tavola, con un orecchio a Radio Bruno, perchè per me senza Andrea Mingardi, Corazzata Lerry, Andrea Baccolini e Andrea Leone non è la stessa partita, e mi sono rilassata per la prima volta dall' inizio di questo campionato.
Le aspettative sono sempre state molto alte e la questione del "tanto siamo secondi", sinceramente, mi ha sempre messo in corpo una sorta di nervosismo isterico.
Questa sera no!
Forse perchè i playoff erano già certi, forse perchè inconsciamente sapevo che non avremmo perso, finalmente mi sono goduta il mio Bologna.
Ho cancellato gli infortuni, la cena di Saputo con Montezemolo, il quarto posto, l'ansia che mi prende quando vorrei fare le foto al televisore (e non c'è una sola persona che stia ferma tre secondi!!!) la pioggia che continua a cadere incessantemente e sono entrata in campo. Mi sono trasformata in una specie di telecamera, senza coinvolgimenti emotivi e ho osservato la squadra come non riuscivo a fare da tanto tempo.
Al di là del gol di Mbaye che ci ha regalato la vittoria, ma che è stato un po' fortuito, se vogliamo essere sinceri, onestamente posso dire che i ragazzi stanno capendo cosa voglia dire essere squadra e giocare a calcio.
Non voglio dare colpe a nessuno, perchè anche del toto Lopez sono arcistufa, ma la mano di un tecnico con esperienza si vede.
Ho notato le triangolazioni, i passaggi abbastanza precisi, gli schemi e tutto un insieme di... metodo che fa funzionare tutto " l'ambaradam"!
Sia ben chiaro: non sto dicendo di aver visto undici fenomeni in campo che hanno giocato come Messi, Ronaldo, Ribéry, Robben e Rooney e che hanno battuto il record mondiale dei 100 metri ostacoli, anzi, il ritmo era piuttosto lento e soporifero, ma ho visto una squadra!
Ho visto l'impegno, la voglia di provarci e la determinazione.
I limiti della squadra sone sempre quelli, lo sappiamo: non possiamo pretendere che "Francis il mulo parlante" si trasformi in Varenne, ma i ragazzi hanno lottato tutti fino alla fine.
Mbaye mi è sembrato trasformato, finalmente in partita e con la "cognizione del fare".
Mancosu, e questo per me rimane un mistero, non segnerebbe nemmeno se potesse entrare in porta con la palla sotto al braccio... ma ha tentato, quando prima non faceva neppure quello!
La questione Cacia sta diventando spinosa, ma credo nel buonsenso di Delio Rossi, e secondo me non è in forma: non tanto fisica, quanto mentale. Probabilmente passare da: "Datela a Cacia che poi ci pensa lui" a: "Un giocatore come Cacia ha bisogno di quel tipo di passaggio, fatto in quella maniera e da quei giocatori", ha scombussolato anche Daniele.
Sono fiduciosa per una sua ripresa in tempi brevi.
Sansone ce l'ha messa tutta, come pure Masina, Marios, Maietta, Casarini, Matuzalem, Buchel e Krsticic che, in realtà, ho visto abbastanza spaesato.
Comunque sia, è andata!
L'ultima partita del Bologna è stata giocata e il Bologna ha vinto!
Ciò nonostante, non siamo riusciti a raggiungere il terzo posto, complice la rimonta del Vicenza sul Frosinone (sento odore di "combine"...).
Adesso si deve lavorare solo per la semifinale dei play-off, dove affronteremo la vincente di Spezia-Avellino.
La strada da percorrere non è ancora finita, e sicuramente non è ancora in discesa: spero che i "ragazzi del '95" giustamente tributati a bordo campo da tutto il Dall'Ara, e che allora hanno permesso al Bologna di ottenere la promozione in B dalla C1, possano essere per tutti uno stimolo ed un valido esempio da seguire!
Auguro ad ogni tifoso rossoblu una serena notte.
La A non è ancora perduta, ma bisogna continuare a lavorare sodo, a crederci e a lottare...
Credo che le parole del Mister siano perfette in questo momento:
"Non sono un venditore di fumo, non vi dirò che ce la faremo perchè non lo so: posso solo promettervi da parte mia la massima professionalità e il massimo impegno. Sì, è vero, facciamo fatica ad arrivare a tirare. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi, sono liberi di aiutarci o meno, ma i veri tifosi si vedono nel momento del bisogno, e adesso è quel momento".
Caro Mister, non ci siamo mai tirati indietro, anche quando abbiamo creduto di essere oltre il fondo del barile, e non lo faremo certamente adesso.
Il tuo lavoro di questi 18 giorni è stato davvero prezioso.
Continua a lavorare con il Bologna, e il Bologna la riconquisterA'!!!
Alessandra Sportelli Negrini














giovedì 21 maggio 2015

Aspettando il da farsi

Fino allo scorso 28 dicembre, Bologna e Lanciano non avevano mai incrociato le armi, neppure in Coppa Italia. Al Dall’Ara, quindi, la partita di domani sera rappresenterà una novità assoluta. Comunque, la gara di andata la teniamo ben presente, considerando che ne stiamo ancora pagando le conseguenze: vincemmo 2-1 in rimonta, andammo ad occupare il secondo posto in classifica e da lì partì l’equivoco. “ Il secondo posto è più che sufficiente per andare in Serie A “, e così nessuno, fra i dirigenti, se la sentì di invitare Diego Lopez ad accomodarsi fuori dalla porta seguendo l’esempio di Filippo Fusco. Ribadisco di non essere un grande estimatore di Delio Rossi, ma in questi giorni sta lavorando in maniera convincente, quindi sarebbe stato meglio, a conti fatti, che si fosse seduto sulla nostra panchina all’inizio del girone di ritorno. Domani il Bologna dovrà sicuramente tentare di portare a casa i tre punti, ma dovrà fare anche i conti con tutti gli errori commessi nel corso della stagione: così come, nel gran finale, il secondo posto è stato appannaggio del Frosinone, le frescacce commesse nelle ultime due partite potrebbero pesare tantissimo nell’assegnazione del terzo o quarto posto. Se alcuni risultati delle altre partite dovessero rivelarsi negativi, c’è il rischio concreto di dover disputare le gare preliminari dei play-off, altro che quattro pareggi !!! Lo ammetto: non avevo molta voglia di scrivere questo articolo. Il motivo è semplice: mi sono stufato di esortare sempre gli amici Tifosi Rossoblù all’ottimismo, invitandoli a riscontrare i lati positivi, facendo affidamento sull’attuale Società che non ha nulla a che spartire con quella che l’aveva preceduta. In certi momenti, assistendo a delle prestazioni sconcertanti, ho avuto la maledetta sensazione di correre dietro al nulla, all’utopia, all’aria fritta. Trovo semplicemente offensivo, nei confronti della tifoseria, l’atteggiamento assunto dai nostri giocatori in certe giornate, dalle quali sarebbe stato lecito attendersi risultati ben diversi da quelli poi effettivamente ottenuti. Ormai non c’è più tempo: Delio Rossi può solo salvare il salvabile, in attesa dell’ineluttabile rivoluzione che si abbatterà su Casteldebole a prescindere dalla categoria in cui il Bologna sarà chiamato a giocare nel prossimo campionato. In prospettiva futura si segnalano parecchi movimenti: Roberto Mancini è venuto a Bologna per mettere la sua firma nella Hall of Fame Rossoblù, e ancora una volta si sono rincorse le voci che lo vogliono in procinto di rimpiazzare Delio Rossi anche in Serie B; Joey Saputo è arrivato in mattinata per versare altri quattro milioni nelle casse sociali, assistere alla partita di domani e ripartire verso il Canada, intenzionato a tornare per seguire dal vivo l’intera serie dei play-off; si era sparsa una voce insistente che voleva Joe Tacopina prossimo a rilevare la presidenza del Verona, ma il Presidente, una volta a Bologna, ha chiarito l’equivoco: un suo amico americano ha espresso il desiderio di fare a Verona quel che ha fatto Super Joe a Bologna, e gli ha chiesto una consulenza. Inoltre, prendendo spunto dai festeggiamenti che domani sera l’attuale Società riserverà ai protagonisti della promozione dei record ottenuta vent’anni fa in Serie C, Giuseppe Gazzoni Frascara ha pensato bene di organizzare una cena per far entrare in contatto Joey Saputo con Luca Cordero di Montezemolo; l’obiettivo del Presidente Onorario è quello di favorire l’ingresso nel Bologna dell’ex presidente della Ferrari, che all’epoca della cavalcata europea di Paramatti & C. diede un sostanzioso contributo alla causa. Per tacere delle grandi manovre di Corvino, molto attivo soprattutto sul mercato internazionale. Insomma, per dirla con Delio Rossi, con questa Società, guardando al futuro, possiamo dormire sonni tranquilli. Il problema è mettere una pezza ai disastri recenti, e non sarà cosa facile. Aspettiamo.


Paolo Milito

sabato 16 maggio 2015

La delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita..

Non so davvero cosa scrivere... Non ho più nulla da dire!
La favola si è conclusa.
L'unica certezza è che il Bologna farà i playoff.
Qualsiasi allenatore, ad oggi, sulla panchina del Bologna, dovrebbe poter usufruire di una bacchetta magica o dovrebbe poter cambiare il 96% dei giocatori.
Oggi abbiamo assistito a 57' di nulla totale, fino a quando Buchel è riuscito a segnare.
Al 90' la Pro Vercelli pareggia perchè Mbaye, il peggiore in campo di sempre, ha ben pensato di guardare il cielo e non la palla, o l'uomo!
Un 'altra partita assassinata e, quel che è peggio, i playoff assicurati, nei quali, attenzione, a scontri diretti siamo super penalizzati perchè li abbiamo persi tutti!
Abbiamo preso gol al 90' in superiorità numerica, e l'unico a segnare è Buchel... Non credo di poter aggiungere altro!
Rossi non fa miracoli, purtroppo, e nella gestione Lopez abbiamo perso tanti di quei punti da poter finire la raccolta bollini del Conad in un attimo!
In campo si vede che costruiscono qualcosa, ma quello che salta all'occhio è la tristezza generale di una "squadraccia" che adoro, ma che non sa cosa voglia dire giocare a calcio!
Serie A? Continuo a sperarci, ma bisogna cambiare tutto!
La corsa non esiste: passeggiano!
La difesa non si sa cosa sia: tutti struzzi con la testa sotto alla sabbia!
Gli attaccanti non segnano, nemmeno a dar loro la possibilità di entrare dentro alla porta con la palla sotto al braccio!

"Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo." Cit. Oriana Fallaci

Non capisco l'atteggiamento di una squadra che dovrebbe lottare con tutte le sue forze per tornare in serie A... C'è qualcosa sotto di cui non siamo a conoscenza?
Io vi adoro, ragazzi... ma così non vA!!!
Per ConquistarlA serve ben altro!
Alessandra Sportelli Negrini




La Pro Vercelli ci ha infilato da pivelli!

Rima cronaca di Pro Vercelli Bologna
*
Ho dormito e non mi pento...
Stare svegli è un gran tormento...
Per avere un'emozione
quasi guardo il Frosinone!...
Segna Büchel ...ma che noia!
La vittoria è senza gioia...
Loro ci hanno un uomo in meno...
e potrei dormir sereno,
ma da mezzo addormentato
sento un urlo... Raddoppiato?
Mocchè mai! La Pro Vercelli
ci ha infilato da pivelli!
Uno a uno... am só stoff!
Va' a caghér, tè e i playoff!...
(g.p.)
P.S.
Voglio fare un grande invito:
che non parli più Lotito!
Quello è proprio un menagramo!
E col cacchio che torniamo
a far parte della A
Che stia zitto questo qua!
Dopo Carpi e Frosinone
(come da intercettazione)
vuoi veder che pr'un'inezia
sale in A pure lo Spezia?
(g.p.)

Gianni Parmiani mi ha tolto le parole di bocca.....


... non è un consiglio, è un ORDINE !!! ...


Paolo Milito

venerdì 15 maggio 2015

Inseguendo una speranza

Nella prima metà del Ventesimo Secolo, Pro Vercelli e Bologna furono due squadre di punta del movimento calcistico italiano, tanto da conquistare sette scudetti a testa. Con l’avvento del professionismo, i piemontesi dovettero rassegnarsi a vivacchiare nelle categorie dilettantistiche, cosa che hanno fatto fino al 2012, quando una Società un po’ più baldanzosa delle precedenti ha dato vita ad un progetto che ha fruttato il ritorno in Serie B. Di conseguenza, i precedenti fra le due squadre non sono molti, riguardano solo la Serie A e risalgono al periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale. In terra vercellese le due squadre si sono affrontate per sei volte; il bilancio parla di tre vittorie dei padroni di casa, due pareggi e una sola vittoria Rossoblù, ottenuta il 26 marzo 1933. Finì 3-1 per noi; segnarono Fedullo, Reguzzoni, il vercellese Zanello e, udite udite, Raffaele Sansone. Il che potrebbe rappresentare un precedente beneaugurante per il nostro attuale attaccante, Gianluca, che non è un discendente del Campionissimo ma nel suo piccolo ha già avuto modo di dimostrarsi il migliore degli acquisti realizzati a gennaio. Nella gara di andata, giocata la vigilia di Natale, abbiamo vinto 3-0 battendo una squadra che, fino a quel momento, aveva coperto un percorso molto simile al nostro, a ridosso delle posizioni utili per poter aspirare in qualche modo alla promozione. Dalla giornata successiva, mentre il Bologna, vincendo fortunosamente a Lanciano, dava il via all’infelice tormentone del secondo posto assicurato, la Pro Vercelli ha pian piano ridimensionato le proprie ambizioni, fino ad arrivare alla situazione attuale che la vede tranquilla ma non del tutto al riparo da rischi di retrocessione, o quanto meno di coinvolgimento nei play-out. Domani i nostri eroi sono COMUNQUE obbligati a vincere: se il Crotone dovesse riuscire nell’impresa impossibile di battere il Frosinone, potremmo ancora avere qualche speranza di acciuffare all’ultimo tuffo la promozione diretta; in caso contrario, è sempre meglio affrontare i play-off nella miglior posizione possibile ( alla terza in classifica, in teoria, bastano quattro pareggi per salire in Serie A ). Delio Rossi, giustamente, in conferenza stampa ha fatto notare che, per quanto possa essere bravo, in così poco tempo non può aver trasmesso alla squadra tutti i propri dettami tecnico-tattici ( a proposito: se Fenucci, Di Vaio e Corvino sono così amici del riminese, perché hanno aspettato tutto quel tempo ad ingaggiarlo ??? ); al tempo stesso, il nuovo mister si è detto fiducioso in una buona prestazione della squadra, alla luce della già convincente partita di sabato scorso e della settimana di lavoro avuta a disposizione per apportare ulteriori miglioramenti. Sul percorso non mancano le travi sconnesse: recuperato faticosamente Krsticic, Rossi dovrà fare a meno di Gastaldello, infortunato dell’ultima ora. Per il resto, confermato Da Costa in porta e designata come coppia d’attacco quella formata da Sansone e Mancosu, con Cacìa pronto ad entrare in caso di bisogno. Detto di un’intervista sibillina rilasciata da Roberto Mancini, che autorizza a rafforzare i sospetti su un suo possibile sbarco a Bologna in estate, due parole sulla sconcertante vicenda dei tifosi. In un’epoca in cui dominano le telecamere di sorveglianza, gli organi federali hanno comminato una specie di Daspo collettivo ai Tifosi Rossoblù partecipanti alla trasferta di Frosinone sulla base di semplici testimonianze verbali, senza degnarsi di visionare eventuali filmati che forse nemmeno esistono. In settimana abbiamo dovuto assistere alla presa di posizione di alcuni politici vercellesi che caldeggiavano provvedimenti anche più pesanti, bilanciata dai comunicati della tifoseria vercellese pronta a solidarizzare con la nostra. Il risultato sarà che domani, allo Stadio Piola, ci saranno dei vuoti desolanti, in quanto, oltre ai nostri amici obbligati a restare a casa, mancheranno parecchi gruppi organizzati locali, che diserteranno il match per protestare contro la decisione delle autorità competenti in materia. Davvero una brutta pagina di non-calcio, di cui non si sentiva affatto il bisogno. Comunque, da una parte noi vogliamo vincere per continuare a sperare, dall’altra la Pro Vercelli non disprezzerebbe la conquista di uno o tre punti per respirare meglio: ci sono tutte le premesse per assistere ad una VERA partita di calcio.


Paolo Milito

sabato 9 maggio 2015

La differenza si è vista, ma non si può "cavar sangue da una rapa"!!!

Diego lopez non è più in panchina.
Ne ha preso il posto Delio Rossi.
Come già scritto mercoledì, a me piace molto e ho visto anche i ragazzi lavorare molto bene.
Non mi aspetto miracoli, dopo soli cinque giorni di allenamento, ma sono certa che il gioco, quello costruito, quello studiato, quello vero, ci sarà.
E' logico che i giocatori sono sempre quelli e non credo che nessuno di noi si aspetti che si possa "cavare sangue da una rapa".

Le formazioni:
AVELLINO (4-3-1-2): Frattali; Almici, Ely, Fabbro, Visconti; Arini, D'Angelo, Zito, Sbaffo; Castaldo, Comi.
BOLOGNA (4-3-1-2): Da Costa; Ceccarelli, Oikonomou, Ferrari, Masina; Casarini, Krsticic, Buchel; Laribi; Mancosu, Improta.
Rossi mantiene la sua promessa e sceglie la squadra in base a quello che ha visto in allenamento!
Spazio, dunque, a Mancosu ed Improta in attacco, che mercoledì sono stati i migliori, mentre Cacia viene relegato in panchina. Da Costa torna tra i pali.

Il match parte e il Bologna, dopo 9' ha già avuto due grandi occasioni con Laribi (7') e Buchel (9').
Nei primi 20' vediamo un Bologna diverso rispetto alle scorse settimane.
Anche se in soli 5 giorni, il buon lavoro svolto si vede!
Si fa notare di nuovo Buchel al 22', mancando però di precisione.
Tre occasioni nate da azioni ben costruite: permettetemi, ma era da tanto tempo che non succedeva...
Fino al 34' possiamo dire che il Bologna domini nettamente la partita, ma al 35' la nostra difesa si addormenta, restando ferma a guardare uno Sbaffo che la butta dentro: 1-0 per l'Avellino.
Al 42' c'è un'occasione d'oro per il Bologna, che nessuno sfrutta: Laribi recupera una palla che sembrava ormai persa, anticipando Frattali in uscita e mettendo in mezzo, dove la coppia di centrali dell'Avellino riesce a raccogliere la sfera e in qualche modo a liberare l'area... Sarebbe stato un gol a porta vuota, e certi gol non di devono sbagliare... mai!
Primo tempo molto vivace seppur poco incisivo per il Bologna, nonostante le quattro occasioni, che va in svantaggio grazie al gol di Sbaffo. Unico tiro in porta per l'Avellino.
Questa partita si deve vincere, ragazzi, senza ma e senza se...
Dall'inizio del secondo tempo, doppia sostituzione per il Bologna:  escono Laribi e Improta per Matuzalem e Acquafresca.
Al 48' Acquafresca rischia di pareggiare, ma niente paura: non gli riesce!
Al 49' il Bologna rischia seriamente che l'Avellino raddoppi!
Al 51' ci riprova Acquafresca, con lo stesso risultato di prima e Buchel al 52' regala il pallone ai ragazzi della curva...
Questi sbagli, ragazzi, sono frutto del nervosismo e della tensione che l'Avellino vi sta mettendo addosso: non cadete nella trappola, per favore! Ricordate Bari?
Al 54' Ceccarelli crossa dalla destra, la difesa irpina "sparaglia" dalle parti di Buchel, che, con la testa, piazza il pallone sul secondo palo, dove Frattali non può arrivare! Pareggio del Bologna!
Di notevole rilevanza il fatto che i giocatori dell'Avellino siano sempre per terra, in balia di dolori lancinanti che li fanno contorcere come bisce... e che spariscono miracolosamente quando si riprende a giocare...
Al 62' altro bel cross di Ceccarelli: Acquafresca stacca di testa, ma non trova la porta di Frattali.
Fallo di Arini su Acquafresca! Calcio di rigore per il Bologna! Sul dischetto lo stesso Acquafresca...
Non posso guardare, non ne ho la forza!
Acquafresca ha il viso tirato ed è un ragazzo emotivo... Non batterlo tu il rigore, ti prego!
Al 64' Frattali para un rigore debolissimo, come avrei potuto tirarlo io, che potrebbe costarci la serie A...
Tra ammonizioni e sostituzioni (Bessa sostituirà un Buchel dolorante), arriviamo all'82', dove vediamo Casarini far esplodere un destro micidiale che sfiora il palo di Frattali!
Un minuto dopo la diagonale di Krsticic è troppo debole e il portiere dell'Avellino blocca con facilità.
Contropiede degli irpini, ma Matuzalem sventa in angolo.
Dal corner Ely rischia di farci gol, ma la palla, fortunatamente, esce... anche se di un soffio!
Siamo all'88' quando Ceccarelli viene espulso con rosso diretto: scaramucce tra lui e Zito, che crolla a terra dopo uno buffetto del 32 bolognese. Zito verrà ammonito.
Nei 5 minuti di recupero concessi dall'arbitro, Mancosu si mangia tre gol praticamente fatti, che vanno a sommarsi alla miriade di errori commessi oggi, e Matuzalem si fa ammonire!
Alla fine di questo match, l'amaro in bocca ha il sapore del fiele!
Il Bologna non riesce ad andare oltre l'1-1, e il rammarico è ingigantito da quel maledetto rigore parato!
Il Frosinone ha pareggiato, e i rossoblu avrebbero potuto avvicinarsi pericolosamente...
Restiamo invece a -4.
Pareggia anche il Vicenza, rimanendo appaiato ai rossoblu.

Naturalmente sul web i "Lopezziani" rincarano la dose, dando a Rossi la colpa della brutta partita giocata da Mancosu...
Io ho molta fiducia in Delio Rossi, che si è insediato su una panchina dove i giocatori sono rimasti quelli, con tutti i limiti che li hanno contraddistinti fino ad oggi.
Non mi sembra, però, che il rigore l'abbia tirato Rossi...

Personalmente ritengo che, nonostante si veda il lavoro che Delio ha fatto in 5 giorni, la realtà è che "siamo" poca cosa, grazie anche al bel lavoro NON fatto da chi c'era prima.... Sono convinta che quando i ragazzi si fideranno totalmente del Mister, vedranno dei notevoli risultati... magari entro la prossima partita, grazie.
Da facebook oggi raccolgo due commenti che sintetizzano molto bene ciò che penso.
Gian Battista Galassini: "Fermo restando che son dell'avviso che oggi si sian visti, all'inizio del primo e del secondo tempo, un numero consistente di cross o palle vaganti in area (pari al totale dall'inizio del campionato o giù di lì), c'è da sottolineare che le punte schierate oggi avevano decisamente le polveri bagnate. Improta è un fuscello che vola via al primo refolo di vento, Mancosu non si guarda e Acquafresca NON è mai stato un giocatore di calcio. E' vero: ci son rimasto male anch'io che Cacia sia rimasto in panca e non abbiamo la controprova se, alla fine, sarebbe cambiato qualcosa!! Resta il fatto che ti danno un rigore a favore dopo secoli e lo tiri da mezza pippa? E questo, in fondo, ha fatto la vera differenza!!"
" Con l'arrivo di Rossi sono cambiati sia l'atteggiamento che il modo di proporsi. Poi, non è che abbiano ceduto la Rosa e comprato 25 fenomeni: han cambiato da 5 giorni l'allenatore!! I "giocatori" tristi in Rosa li conosciamo per nome, cognome e codice fiscale... ma non hanno sostituti o al massimo, se ci sono, son tristi come loro!! Io NON ho mai creduto alla barzelletta che il BFC avesse il motore di una Ferrari... ma dai, nemmeno come battuta poco spiritosa!! Siamo una squadretta, per nulla potenziata con gli acquisti dispendiosi di Corvino, tutto qua. Se Lopez avesse avuto 2 neuroni in più in quel cervello in olio che si ritrova, ora saremmo potuti essere in A inseme al Carpi. Il livello della B è pericolosamente basso...".

Un ultima considerazione personale: Il Bari, come l'Avellino oggi, sono due squadre che provocano gli avversari "come se non ci fosse un domani"... Oggi gli irpini erano sempre a terra a fare sceneggiate indegne, tant'è che quando l'arbitro ha assegnato il rigore ad Acquafresca, il moribondo dell'Avellino si è alzato in piedi a tempo di record per andare a protestare...
Proporrei che gli arbitri prendessero nota di questa cosa e prendessero provvedimenti!
Sarebbe ora che le "palle" in campo girassero per il verso giusto... Le mie stanno vorticando da Natale...
Ho comunque visto un buon Bologna, inteso come squadra unita che ha lavorato bene cercando di finalizzare fino alla fine!
Se poi, chi deve segnare, si mangia 7 occasioni e poi va nel caos, questo è un altro paio di maniche.
Lasciamo lavorare il Mister che sta davvero facendo bene... 5 giorni e già la differenza si vede! Non voglio nemmeno pensare a dove saremmo potuti essere adesso se fosse arrivato a gennaio...
Crediamoci e ConquistiamolA!!!
P.S. Lo spettacolo offerto da alcuni componenti della curva Bulgarelli è stato indegno e pietoso, soprattutto davanti ai tanti bambini presenti oggi al Dall'Ara... Una vergogna!
Alessandra Sportelli Negrini