Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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sabato 27 giugno 2015

STRANE DIMENTICANZE

Come era facilmente prevedibile, il fatto di avere un proprietario facoltoso come Joey Saputo ha esposto il Bologna alla mira di procuratori di ogni ordine e grado. Tutti si affannano ad offrire i servigi del peggior ciarpame in circolazione. In particolar modo, sono gettonati i cavalli di ritorno: si parla di Gilardino, Diamanti, Osvaldo,via via fino a Ekdal, Britos, perfino Brighi ( ormai mi aspetto di veder comparire all’orizzonte Bachlechner e De Ponti ). Tutta gente che in passato, per varie ragioni, ha lasciato Bologna alla volta di “ un futuro migliore “, e che ora, stranamente, sembra essersene dimenticata: evidentemente i soldoni di Saputo producono effetti miracolosi. In mezzo a questo tourbillon di voci, però, spicca l’assenza di un nome: quello di Christian Pasquato. Se andiamo ad analizzare bene la stagione da poco conclusa, ce lo siamo trovato di fronte per quattro volte, con effetti quasi devastanti: dalla simulazione nella gara di andata, a Pescara, che provocò l’ingiusta espulsione di Coppola con annesso rischio di perdere la partita e successiva squalifica ( e conseguente impiego deleterio di Stojanovic ), via via con tutti i gol mancati di un soffio, fino ad arrivare al gol dell’1-1 nella finale di ritorno dei play-off, ed alla provocazione dell’espulsione dell’ingenuo Mbaye e dell’ammonizione del solitamente mite e compassato Acquafresca. Insomma: è fuor di dubbio che Pasquato ritenga di avere col Bologna qualche conto in sospeso. Visto quel che ha combinato, sarebbe il caso di prendere in esame la prospettiva di un suo ritorno sotto le Due Torri o, in alternativa, un giro di telefonate da parte di Corvino per far sì che vada a giocare ancora in Serie B o più sotto, in modo da non dovercelo più trovare tra i piedi !!! A parte gli scherzi: finora si registrano tre arrivi, Rossettini, Djawara e Rizzo. Per età, esperienze maturate e costi sostenuti, tutti e tre rientrano nei parametri dettati da Saputo all’indomani della sofferta promozione. Inoltre, esaminando bene le tre operazioni, emergono due dati distintivi dell’attuale compagine societaria: quando era a Firenze, se non ricordo male in occasione dell’acquisto di Jovetic, Corvino fece sapere alla stampa di aver negato l’evidenza persino con sua moglie, tanto era abituato a lavorare a fari spenti; inoltre, le mie fonti personali di informazione, legate a Futuro Rossoblù, mi hanno confermato che, a differenza di quanto avveniva sotto Guaraldi, nei corridoi di Casteldebole attualmente ci sono pochi spifferi, per cui bisogna assolutamente scordarsi delle clamorose anticipazioni o fughe di notizie. Saputo non è un fesso, per cui si guarderà bene dal far sapere al mondo intero l’esatto ammontare del budget di mercato; stesso dicasi per Corvino, che da qui alla fine del mercato è quindi destinato a sorprenderci di volta in volta con l’annuncio di acquisti o di cessioni impensabili fino a poche ore prima. Se qualcuno avesse dei dubbi sulla bontà dell’attuale gestione, lo invito a dare un’occhiata in quel di Monza: quella Società, pochi mesi fa, era stata rilevata, sull’orlo del fallimento, dalla famigerata cordata dei diamanti austriaci, molto amici di Lotito, che era arrivata ad un passo dal rimpiazzare Guaraldi & C.; nei giorni scorsi l’esatta consistenza di quel gruppo è emersa in maniera fragorosa, ed il Monza è incappato in un rovinoso fallimento. Non oso nemmeno pensare all’ulteriore rischio che avremmo potuto correre. Torno a ripetere: l’estate sarà lunga. Stavolta, però, abbiamo la certezza che l’attesa sarà adeguatamente ripagata.


Paolo Milito

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