Paolo Milito
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
lunedì 1 giugno 2015
CON GLI OCCHI BENE APERTI
I giorni
passano, il clima si riscalda progressivamente ( in tutti i sensi ) e così ci
troviamo alla vigilia della seconda gara di play-off, ovvero il match di
ritorno fra Bologna e Avellino. Si tratta della quattordicesima volta sotto le
Due Torri. I precedenti raccontano di nove vittorie Rossoblù e quattro pareggi,
così come quattro sono le giornate rimaste nella storia: il 10 febbraio 1980,
vittoria per 1-0 con gol di Beppe Savoldi, ovvero l’inizio della vicenda del
primo scandalo del Calcioscommesse; il 7 marzo 1982, vittoria per 1-0 con gol
del gioiellino Roberto Mancini, le cui prodezze non sarebbero poi bastate ad
evitarci la prima retrocessione in Serie B; il 31 marzo 1996, quando, in pieno
Torneo dei Bar, il Bologna di Ulivieri travolse gli irpini per 4-0 con una
doppietta di Nervo ed un gol a testa di Doni e Giorgio Bresciani mettendo una
serie ipoteca sul ritorno in Serie A; infine, l’1-1 maturato lo scorso 9 maggio,
coi biancoverdi portati in vantaggio da Sbaffo, raggiunti poi da Buchel e
gratificati dell’omaggio di un rigore sbagliato da Acquafresca, che ci è
costato le ultime speranze di promozione diretta. Rispetto a un mese fa
qualcosa è cambiato: Delio Rossi comincia a vedere i primi frutti del duro
lavoro a cui è andato incontro sostituendo Diego Lopez sulla panchina Rossoblù;
i nostri eroi sembrano finalmente essersi scrollati di dosso quella sorta di
paura di affrontare il futuro che li avvolgeva quando erano guidati dal tecnico
uruguagio, e ne hanno dato prova venerdì scorso, quando hanno gestito con un
certo cinismo il risultato che si era venuto a creare. Ora, tutto sta a
mantenere i piedi per terra e la testa ben piantata sulle spalle: non eravamo
dei cessi prima, non siamo dei fenomeni adesso. Semplicemente, prima Fusco e
poi Corvino hanno messo insieme, facendo i conti con i ben noti
condizionamenti, un gruppo di professionisti che ha incontrato delle ovvie
difficoltà a trovare la quadratura del cerchio. Fermo restando che sarebbe
stato più opportuno procedere un pochino in anticipo al cambio in panchina,
adesso i nostri giocatori, ben consapevoli della spinta che li accompagnerà in
campo ( al momento in cui scrivo si parla di 19.000 Tifosi Rossoblù attesi al
Dall’Ara ), dovranno affrontare l’avversario stando ben attenti a non
sottovalutarlo ne’ sopravvalutarlo. Non bisognerà commettere l’errore di accontentarsi
del pareggio ( o peggio della sconfitta per 1-0 ), ma neanche quello di andare
in paranoia temendo di veder spuntare dagli spogliatoi undici fulmini di guerra
in biancoverde. Giustamente, Delio Rossi ha ricordato, in conferenza stampa,
che non c’è bisogno di fare strani appelli giacchè il Bologna è di chi lo ama.
Assente Saputo in quanto oberato di impegni, sarà in tribuna Joe Tacopina,
ovvero l’immagine sintetica dell’entusiasmo portato in mezzo a noi dalla nuova
gestione. Dunque, domani ci sarà solo da giocare, senza pensare al possibile
arrivo di Mancini, a quello di Borini o alla partenza di Cacìa: per i processi
c’è tempo, per impostare un futuro proiettato verso l’Europa anche; ora è il
momento di sostenere senza ritegno i nostri ragazzi, per fare in modo che
domani, oltre alla Festa della Repubblica, si possa celebrare anche la Festa
Rossoblù.
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