Quando si parla di Fiorentina-Bologna,
inevitabilmente il pensiero corre all’infausto pomeriggio del 18 giugno 1989. Quel
giorno si votava per il rinnovo del Parlamento Europeo, e le varie forze di
polizia erano impegnate nel presidio dei seggi elettorali ( tanto è vero che da
allora si è sempre cercato di evitare la concomitanza tra elezioni ed eventi
sportivi ). Sta di fatto che un gruppo di pseudo tifosi viola approfittarono
delle difficoltà organizzative delle forze dell’ordine e scatenarono una vera e
propria guerriglia alla stazione di Firenze, culminata con il lancio di
bottiglie incendiarie verso il treno dei sostenitori del Bologna. Il risultato
fu la tragica odissea del Tifoso Rossoblù Ivan Dell’Olio, rimasto orrendamente
sfigurato dopo una lunga serie di interventi chirurgici. Ma Fiorentina-Bologna
è e resta il Derby dell’Appennino, una classica che vanta ben 67 precedenti, di
cui quattro in Coppa Italia. I padroni di casa hanno vinto per 35 volte contro
le 14 dei Rossoblù; 18 i pareggi. La vittoria più pesante dei viola risale al
23 novembre 1958, un 6-3 in cui si mise comunque in evidenza il nostro
Pivatelli con una tripletta. Il 25 gennaio 1942, invece, il Bologna travolse
gli avversari con un sonoro 2-5, in cui spiccarono le doppiette messe a segno
da Biavati e Puricelli. In epoca più recente, è rimasto nella memoria il match
giocato il 17 gennaio 2010: era di lunedì, si recuperava la gara saltata il
giorno prima per neve, e vincemmo grazie soprattutto ad una grande prestazione
dell’uruguayano Gimenez; quel giorno si festeggiò la nascita di una stella,
peccato che poi la storia abbia raccontato tutta un’altra cosa. Veniamo ai
giorni nostri. Ci ritroviamo ad affrontare una squadra in discreta salute,
reduce dal successo esterno contro il Carpi. Sullo sfondo due grandi ritorni:
Corvino ritrova quella che per sette anni è stata la sua casa, Delio Rossi
torna nello stadio che lo vide prendere a pugni Liajic intenzionato a dare
continuità ai progressi messi in evidenza nel vittorioso confronto col
Frosinone. Dopo aver preso atto delle doti di Mounier, il tecnico riminese
spera di poter avere finalmente dei riscontri positivi anche da parte di Mattia
Destro, finora deludente. Se andiamo ad analizzare le partite precedenti senza
tener conto del risultato, ci accorgiamo che comunque il nuovo Bologna non è da
disprezzare: è una squadra ben disposta in campo, i cui giocatori devono solo
imparare a rendere meno disastrose le conseguenze di certe disattenzioni. Certo,
se Mounier dovesse proseguire sul cammino intrapreso, e riuscisse a sviluppare
un’intesa adeguata con Destro, ci aspetterebbe un campionato degno di essere
vissuto. Infine, un’occhiata alle vicende societarie. Dopo le dimissioni di Joe
Tacopina, si profila l’avvento, sulla poltrona presidenziale, di Joey Saputo. Ribadisco
che avrei preferito un trattamento migliore nei confronti dell’avvocato
americano, di cui nemmeno gli ultras starnazzanti che domenica mattina hanno
leccato … i piedi ( eufemismo ) al chairman potranno mai arrivare a negare l’importanza
storica che ha avuto la sua opera nella difficile missione dell’allontanamento
di Guaraldi e Zanetti; ribadisco ulteriormente il massimo rispetto nei
confronti delle ingenti somme di denaro sborsate da Saputo per la causa del
Bologna. Mi riservo, però, di fare i conti a fine stagione: se i risultati
saranno positivi, tanto di cappello, ma se dovessi ravvisare delle lacune
dovute alla cacciata di Super Joe, non mancherò di farlo notare. Nella gestione
di una squadra sono importanti tanto i soldi quanto gli aspetti sotto il
profilo umano. Comunque adesso si volta pagina, sperando di cominciare con un
risultato positivo in quel di Firenze.
Paolo Milito
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