Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

mercoledì 12 febbraio 2014

" LA " BANDIERA ROSSOBLU'

Foligno, febbraio 1971. Il Bologna si accorda con la squadra di casa, che gioca in Serie D, per disputare una partita amichevole infrasettimanale. Per mio padre, classe 1925, tifoso Rossoblù fin dai tempi di quelle che oggi chiameremmo le Scuole Medie, in cui aveva incrociato un insegnante di Ginnastica cugino del grande Angiolino Schiavio, la possibilità di veder giocare dal vivo la Squadra del cuore senza sobbarcarsi un faticoso viaggio ( all'epoca i treni erano meno veloci di quelli attuali ). Per me, bimbo di cinque anni, la prima volta sugli spalti di uno stadio. E che prima volta !!! Già da un anno, seguendo mio padre e mio fratello, avevo preso a cuore le sorti del Bologna, e mi sembrò quasi di sognare vedendo scendere in campo Bulgarelli, Perani, Battisodo, Pace, Savoldi e tutti gli altri, vestiti di bianco con la famosa fascia diagonale sulla maglia. Dal momento della comparsa in campo dei giocatori, non feci altro che urlare a squarciagola, incitando senza sosta i miei Campioni, praticamente attaccato ad una colonna delle tribune, sotto lo sguardo divertito del Mister Edmondo Fabbri, che ogni tanto mi lanciava un'occhiata e rideva. A fine partita, la sorpresa più bella: Giacomo Bulgarelli, il Capitano, si portò al centro del campo, con un fischio stile Trapattoni chiamò a raccolta i compagni di squadra e fece ampiamente segno a tutti di dirigersi verso di me !!! Mi sembrava di avere i piedi staccati da terra, non ci potevo credere: potevo parlare con i miei giocatori preferiti !!! Col permesso del Mister, Bulgarelli & C. si intrattennero a parlare con noi ( soprattutto con mio padre ) per almeno una decina di minuti, e prima di andarsene mi lasciarono i rispettivi autografi su un blocchetto per appunti. Negli anni successivi, ebbi modo di vedere, sempre dal vivo, Bulgarelli guidare la squadra alla conquista della Coppa Italia del 1974. Inoltre, sempre in compagnia di mio padre, per altre quattro o cinque volte incrociai il Capitano, sempre nella zona antistante lo Stadio Dall'Ara, all'entrata o all'uscita di qualche partita. Giacomino riconobbe sempre mio padre, ricordando quanto successo nel 1971, e si fermò sempre gentilmente a scambiare qualche parola con noi. In particolare, una sera d'autunno, al termine di una partita ci offrì un aperitivo al bar; parlando del più e del meno, il discorso cadde sul clamoroso passaggio del capitano romanista Di Bartolomei al Milan, avvenuto durante l'estate, ed io ebbi la sfrontatezza di chiedere al mio idolo di sempre se fosse vero quanto avevo letto una volta su " Stadio ", riguardo al suo mancato passaggio al Milan nel 1970. Be', un conto è leggere certe cose, un altro è sentirle raccontare dalla viva voce del diretto interessato. In pratica Bulgarelli, una sera di luglio, era stato chiamato a Milano dal Direttore Generale Rossoblù di allora, che gli aveva dato appuntamento in una via del centro. Il dirigente quasi trascinò di forza il giocatore a bordo di un'auto, e gli sottopose un contratto da firmare: avrebbe sancito il suo passaggio al Milan in cambio di una somma da capogiro tanto per Giacomino quanto per il Bologna. Il Capitano non ebbe esitazioni: stracciò il foglio e chiese con forza di scendere dalla vettura, lasciando il dirigente in preda a chissà quali sensazioni, visto che, a suo dire, aveva una faccia che non si capiva bene se esprimesse disappunto, terrore o disgusto. Non credo che negli anni Bulgarelli si sia mai pentito di quel gesto. E' vero, per la conquista dello scudetto 1964 ricevette in regalo semplicemente un trattore; negli ultimi anni della sua vita dovette vendere la villa che si era costruito coi guadagni da calciatore, per far fronte ad una terribile malattia che gli aveva minato il fisico e prosciugato le tasche. Pensate un po': Bulgarelli, Campione d'Italia, è morto stando in affitto da Michele Paramatti, che per contro vanta solo la famosa cavalcata delle sessanta partite del 1999. Ma non credo che questi dettagli abbiano mai scalfito l'amore del nostro amato Campione per la Bandiera Rossoblù. Anzi, mi correggo, per il Bologna. Perchè Giacomo Bulgarelli è ancora, e credo resterà per sempre, " la " Bandiera Rossoblù.


Paolo Milito

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