PREMESSA DOVEROSA: Il sottoscritto, da quando è comparso al mondo, è
afflitto da una fortissima sordità. Di conseguenza, essendo abituato a praticare la lettura labiale, non ho avuto bisogno
dell’intervento di soccorso dei telecronisti di SKY, tutti protesi alla ricerca
di una virgola di share in più evidenziando le parolacce profferite da Mattia
Destro nel bel mezzo della sua scomposta esultanza contro il Sassuolo e dal
Presidente Saputo in tribuna a Bergamo, a commento della disfatta dei nostri
contro l’Atalanta. A prima vista, sembrerebbe che i nostri beniamini siano
stati improvvisamente pervasi dalla voglia di emulare certi rapper nostrani,
che hanno fatto del turpiloquio un punto di forza ( ma di recente ci si è messo
anche un cantautore serio come Daniele Silvestri ). Forse che cantando “ Tu sei
un pezzo di me “ ( Destro feat Max Gazzè ) o “ Pippo, che cazzo fai “ ( Saputo
feat Sugar Fornaciari ) si stimolano i numi tutelari Rossoblù con un rito
propiziatorio. La realtà, lo sappiamo, è ben diversa: non tutti i dirigenti
incaricati da Saputo di gestire al meglio il Bologna hanno dimostrato di
saperci fare, prova ne sia che Sinisa Mihajlovic è stato ingaggiato alla fine
di gennaio e non all’inizio, come sarebbe stato invece più appropriato. Ecco
quindi che il tecnico serbo si trova costretto ad arrangiarsi con quel che
passa il convento, andando incontro anche a clamorosi passi falsi come quello
in cui è incappato giovedì sera a Bergamo, mosso dall’intento di concedere un
po’ di respiro a gente che, dal momento del suo arrivo a Bologna, non aveva
conosciuto un attimo di pausa. A contorno del polverone, ovviamente, si sono
alternate voci contrastanti, che ovviamente dovrebbero lasciare il tempo che
trovano. Sarei però curioso di conoscere nome e cognome del famigerato “
uccellino “ di cui ha parlato Gianfranco Civolani su E’TV: se davvero Sinisa
non vede l’ora di scappar via da Bologna, il suo comportamento nel resto della
giornata denota grandissime doti di recitazione, che gli prospettano una
luminosa carriera artistica, da arricchire magari con un premio Oscar. Vabbè,
torniamo seri e pensiamo alla partita di domani. La storia del Chievo ai piani
alti del calcio italiano ha radici relativamente recenti, per cui il confronto
di domani vanta solo sedici precedenti, ripartiti fra Serie A, Serie B e Serie
C1; otto le vittorie del Bologna, tre quelle del Chievo, cinque i pareggi. Per ben
tre volte abbiamo bastonato solennemente i canarini veronesi: il 10 novembre
2007, 4-0 in B; il 12 gennaio 2013, 4-0 in Serie A, così come il 19 marzo 2017,
quando però finì 4-1. Al di là del punteggio, però, resta scolpita nella
memoria e nel platino massiccio la vittoria ottenuta il 2 giugno 1996, con lo
storico gol di Giorgio Bresciani nel finale di partita che ci riportò in Serie
A per la seconda volta nella storia. La miglior vittoria dei clivensi è il 2-0
messo a segno il 13 settembre 2009 con Pinzi e Pellissier, un tipaccio che
avremo fra i piedi anche domani sera. Quanto ai pareggi, per due volte è uscito
il 2-2: il 17 ottobre 1993, in Serie C1, e il 18 marzo 2012. Va comunque
sottolineato che stavolta, a differenza delle precedenti, siamo insolitamente
messi meglio rispetto ai nostri avversari, che nel Terzo Millennio hanno
assunto il ruolo di rivale diretta per antonomasia sia nella lotta per la
salvezza sia quando si è trattato di risalire dalla Serie B. In teoria, stavolta
dovremmo trovarci al cospetto di un’autostrada spianata. Dopo quanto successo a
Bergamo, però, credo sia meglio evitare di prendere qualsiasi avversario
sottogamba, anche se fosse costretto a schierare i “ pulcini “ per cause di
forza maggiore. A margine della partita, una notizia per nulla marginale: i
ragazzini terribili di Troise e Perez hanno conquistato la promozione in
Primavera 1, completando l’opera avviata in autunno e proseguita col successo
al Torneo di Viareggio. Sinisa Mihajlovic, tecnico abituato a valorizzare i
prodotti del vivaio, nelle scorse settimane aveva giustamente frenato gli
entusiasmi, spiegando di voler mettere Troise nelle condizioni di poter
schierare sempre la miglior formazione possibile. Da qui alla fine della
stagione, a questo punto, specie nel caso in cui dovessimo tirarci fuori dai
pasticci in anticipo, ci sarà ovviamente la possibilità di vedere all’opera
qualcuno di questi ragazzi con la prima squadra, sperando che, “ da grandi “,
riescano a darci le stesse soddisfazioni che ci hanno dato finora. Staremo a
vedere.
Paolo Milito
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