Altro giro, altro regalo: dopo il combattutissimo pareggio ottenuto a
Firenze, il calendario mette Sinisa Mihajlovic di fronte ad un altro pezzo del
suo passato, tanto da giocatore quanto da allenatore. I liguri, trascinati da
un incontenibile Quagliarella, tentano di volare alto, mentre il nostro tecnico
vorrebbe ottenere quei punti necessari a mettersi al sicuro, in attesa di
gettare le basi per la programmazione di un futuro un po’ più tranquillo e un
po’ più decoroso rispetto agli ultimi tempi. Al Dall’Ara il confronto vanta 50
precedenti, distribuiti fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto, con 24 vittorie
Rossoblù, 8 della Samp e ben 18 pareggi. La nostra vittoria più cospicua è il
5-2 ottenuto l’8 gennaio 1956, grazie a una doppietta di Valentinuzzi, una di
Pivatelli e ad un gol di Ezio Pascutti, a cui replicarono Martini e Firmani. La
sconfitta più pesante è invece il 3-0 rimediato il 10 febbraio 1991 dalla
Banda-Boskov lanciatissima verso lo Scudetto: segnarono Vialli, Katanec e
Mikhajlichenko, proiettando i blucerchiati verso le stelle e i nostri
malcapitati beniamini verso la seconda, rovinosa doppia retrocessione della
storia. Quanto ai pareggi, memorabile il 4-4 scaturito il 4 giugno 1961; per la
Samp doppietta di Brighenti e gol di Cucchiaroni e Skoglund, per noi segnarono
Renna, Pascutti, Vinicio e Demarco. Notevole, poi, la mole di confronti nella
stagione 1998/99, complessivamente sei, tra campionato, Coppa Italia e Intertoto,
l’ultimo dei quali, il 16 maggio 1999, vide il povero Klas Ingesson segnare il
rigore che avrebbe provocato la retrocessione dei liguri in B e l’ira funesta
dei loro tifosi, che nella stagione successiva si vendicarono prendendo
Gianluca Pagliuca, nel frattempo tornato alle origini, a colpi di rubinetti e
pezzi di lavandino. Domani i nostri avversari si ritroveranno comunque di
fronte ad una realtà ben diversa da quella che, all’andata, aveva consentito
loro di trionfare per 4-1: Mihajlovic ha indubbiamente migliorato la
disposizione tecnico-tattica, riuscendo in qualche caso anche a cavare il
sangue dalle rape. In più, specie in caso di bel tempo, potrebbe contare su un
apporto più consistente da parte del rientrante Destro. Possiamo dunque
giocarcela con una certa fiducia, in attesa degli sviluppi sul fronte
societario: dovessero davvero arrivare Sabatini e Osti, a prescindere se l’allenatore
dovesse essere Sinisa, Giampaolo o un terzo incomodo ancora da individuare, si
potrebbe cominciare a pensare a qualcosa di più confortante di una salvezza
sempre risicata fino all’ultimo secondo, specie tenendo presente il parco di
giovani che abbiamo a disposizione. Ma per i sogni futuristici c’è tempo. Adesso
pensiamo alla Samp. E a passare una decorosa Pasqua. Auguri.
Paolo Milito
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