… di tante incognite, nel poco rassicurante ambiente di DAZN. Innanzi tutto
i numeri: il match tutto rossoblù in terra bolognese conta 32 precedenti,
distribuiti fra Serie A, Serie B e Coppa Italia; 15 le vittorie del Bologna, 8
quelle del Cagliari, 9 i pareggi. La nostra miglior partita risale al 20 maggio
1973: vincemmo 4-2, grazie alla doppietta di Beppe Savoldi ed ai gol di Bob
Vieri e Adriano Fedele, a cui il Cagliari replicò con Riva e Maraschi. Il Cagliari,
invece, per due volte ha vinto 3-1, il 30 maggio 1965 e il 2 maggio 1999. Per due
volte, poi, è finita 2-2: il 13 aprile 1969 e il 6 maggio 2011. Nell’anticipo-dell’-anticipo
di domani riceviamo la visita di una squadra che ci precede di nove punti e di
quattro posizioni, forti di un ruolino di marcia che, dopo il ritorno di Sinisa
Mihajlovic, ci ha visto vincere a San Siro contro l’Inter e poi infilare una
serie di prestazioni che ci hanno fruttato tanti elogi e un solo punto
complessivo, quello scaturito al termine della gara contro il Genoa. Se è vero
che il nuovo tecnico ha restituito alla squadra un gioco concreto, è
altrettanto vero che dobbiamo fare i conti con diverse incongruenze figlie di
un mercato condotto in maniera taccagna e spilorcia, con la benedizione di un
Presidente che andrebbe santificato per come ha rimesso i conti in ordine ma
bastonato per come si è fidato di certi scagnozzi senza mai venire a controllarne
di persona l’operato. L’operazione-biglietto aereo, a prescindere se sia stata
goliardica oppure offensiva, ha visto in prima fila un cospicuo numero di
iscritti alle Associazioni che nel 2010 contribuirono alla rinascita del club,
e questo vorrà pur dire qualcosa; per tacere del fatto che un certo Alfredo Cazzola
ha invitato il magnate canadese a prendersi un congruo periodo di ferie da
trascorrere a stretto contatto con la squadra. La speranza è che Joey Saputo
sappia far tesoro di quanto accaduto e si decida finalmente a farsi vedere un
po’ più spesso sotto le Due Torri. Così come faceva SuperJoe. Sembrano piccoli
particolari, ma in realtà hanno un’importanza incalcolabile. E la
corsa-salvezza ??? Dieci anni fa, Papadopulo riuscì in un’impresa quasi
impossibile; il Mihajlovic dei giorni nostri è sicuramente in grado di far
meglio. A patto che spariscano dall’orizzonte certe disattenzioni improvvise
che fino a qui hanno avuto effetti devastanti. Non ci resta che attendere. Buona
domenica.
Paolo Milito
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