Anno di grazia 1972. Avevo sei anni. Al momento di aprire la mia prima
bustina di figurine Panini, vidi spuntare un volto sconosciuto: “ Renato
Cipollini, Como “. E chi è ??? Ovviamente, un bambino di sei anni non poteva
conoscere per filo e per segno tutti i calciatori professionisti in attività a
quell’epoca, specie se appartenenti alle serie inferiori ( il Como quell’anno
era in B ). Mai avrei immaginato, però, che un giorno mi sarei ritrovato a
scrivere queste righe. Cipollini è stato un ottimo portiere, che ha difeso i
pali di SPAL, Como, Atalanta ed Inter, ma ha dato il meglio di se’ come
dirigente, in una carriera che lo ha portato dietro le scrivanie delle sue
stesse ex squadre ma anche del Lecce o, in tempi più recenti, alla guida dell’intera
Lega Pro. E, soprattutto, ha percorso un importante pezzo del proprio cammino
sposando la causa del Bologna, nell’Era-Gazzoni, ricoprendo ruoli di vertice in
posizioni-chiave e rimpiazzando lo stesso patron sulla poltrona presidenziale
quando fu messo in fuga da una contestazione becera di cui ancora oggi fatico a
trovare le cause e una giustificazione. Nel momento dei saluti, gli dobbiamo un
grande ringraziamento per tutte le soddisfazioni che ci ha dato, in particolare
per quella cavalcata di sessantaquattro partite a fine millennio che resta il
miglior risultato Rossoblù dai tempi dell’ultima Coppa Italia. Già,
sessantaquattro … Bel numero, vero ??? Ciao, Presidente !!!
Paolo Milito
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