L’irresistibile ascesa del Sassuolo di Giorgio Squinzi ai piani alti
del nostro calcio è storia relativamente recente, ragion per cui la partita di
domani conta appena quattro precedenti, tutti in Serie A, con una vittoria per
parte e due pareggi. La nostra vittoria risale al 18 febbraio 2018, nel
campionato scorso, e la dobbiamo a un gol di Poli e a uno di Pulgar,
inframezzati dal temporaneo pareggio di Babacar; il 29 agosto 2015, invece,
furono i nostri avversari ad imporsi per 1-0 con un gol di Floro Flores nei
minuti finali, clamorosamente agevolato dalla troppa sufficienza con cui
Djawara aveva giudicato un pallone indirizzato verso la nostra area. Quanto ai
pareggi, una volta è finita 0-0 e l’altra 1-1. Quello di domani è il Derby 2.0,
materializzatosi all’alba del Terzo Millennio, che ci vede opposti ad una
squadra militante, fino al giorno prima, nelle serie dilettantistiche e che, da
allora in avanti, ha avuto modo di farsi continuamente beffe dei nostri
gloriosi colori, in pensieri, parole, opere e omissioni. Mi riferisco in
particolar modo alle stucchevoli manfrine in sede di mercato, con fior di
giocatori inseguiti inutilmente e che hanno finito per preferirci le maglie
neroverdi, attratti dalla prospettiva di poter puntare più agevolmente alla
qualificazione nelle competizioni internazionali, grazie ad una migliore
struttura e ad una migliore programmazione gestionale. Stavolta, però, ci sono
segnali che il vento sta cambiando: il Sassuolo quest’anno non brilla come nei
precedenti; inoltre, i nostri sono sicuramente gasati dall’esaltante vittoria
riportata dai ragazzi della Primavera nel Torneo di Viareggio, ottenuta a
cinquant’anni di distanza dall’unico precedente. Il trofeo vinto mercoledì è la
spia di un eccellente lavoro svolto in sottotraccia dai tecnici del settore
giovanile; adesso sta alla Società capitalizzare il tutto, facendo in modo che
ne possa trarre beneficio la prima squadra. Come già accennato la scorsa
settimana, c’è un precedente benaugurante in tal senso, ovvero la promozione in
blocco dei ragazzini dell’Ospitaletto di Corioni. La cosa migliore da fare
sarebbe quella di trattenere COMUNQUE Mihajlovic, abituato a valorizzare i
ragazzini a sua disposizione; sarebbe ancor meglio affiancargli un Direttore
Sportivo degno di tale nome. In fin dei conti non è un’impresa impossibile: i
soldi ci sono, la buona volontà pure, si tratta solo di agire con la dovuta
accortezza. Esattamente come dovranno fare domani i nostri eroi, ai quali
basterà non cadere in certe distrazioni per portare a casa un risultato
tranquillamente alla loro portata. Così, giusto per guardare l’orizzonte con un
animo un po’ più allegro. Buona partita a tutti.
Paolo Milito
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